Pesaro – Tra due compagini ancora evidentemente in fase di costruzione, Roma dimostra di essere ampiamente più “squadra” e di avere già raggiunto delle gerarchie interne piuttosto certe che le permettono di giocare con più sicurezza rispetto ad un Scavolini Banca Marche che ha ancora tanti punti interrogativi al suo interno.
La squadra di Ticchi parte bene e si fa ammirare per la sua buona volontà per un quarto ma poi, dopo avere segnato 27 punti nei primi 10 minuti, ne segna 44 nei rimanenti tre quarti, lasciando via via spazio ad una Virtus Roma non trascendentale ma che, appunto, si fa preferire per compattezza e lucidità.
La squadra di Calvani (applaudito all’inizio come di consueto da queste parti) può contare su un Datome punta designata e che già in questa prima partita ha fatto valere la maturità acquisita in questi ultimi anni e con l’ultima proficua estate in nazionale; il sardo non è stato top scorer dei suoi solo per l’inatteso exploit dell’ottimo D’Ercole, ma si è fatto ammirare per una leadership silenziosa propria dei grandi talenti e per la capacità di trovare punti poco appariscenti ma importanti per come e quando sono arrivati.
Tra i padroni di casa le note positive arrivano da un eccellente Traini e poco più, visto che gli americani (ad eccezione di qualche buona iniziativa di Mack) sono stati a dir poco imprecisi al tiro e poco presenti nella partita, mentre gli altri italiani (ad eccezione di un Cavaliero partito in maniera scoppiettante ma poi rapidamente esauritosi) per quasi tutta la partita hanno mostrato un encefalogramma piatto.
All’inizo Roma ha ben poco dai suoi giocatori che non siano Goss e Datome e infatti, finché non si sveglia il sardo, la Scavolini ne approfitta con un primo parziale di 9-2 firmato da tre triple dei suoi americani; poi 6 punti in fila dell’ala ex Siena riportano gli ospiti a contatto sul – 1 (13-12). Roma comunque accusa un certo gap fisico sia sotto canestro (nonostante i due falli precocissimi di Crosariol) che tra gli esterni; gli americani di Pesaro si fermano ma il testimone viene raccolto prima da Cavaliero e poi dal giovane Traini, autori di 7 punti ciascuno a fine primo quarto (migliori marcatori per la Scavo).
Le difese non lesinano falli pur non essendo delle vere e proprie linee maginot, così con molti viaggi in lunetta ed un punteggio palesemente alto in cui brillano gli italiani, per certi versi sembra di essere tornati ad una pallacanestro da fine anni 80.
Nel secondo quarto la partita torna ad avere crismi più contemporanei; i falli di Crosariol (il centro veneto ne commetterà altri due in un amen nella stessa seconda frazione tra i dileggi dei suoi ex tifosi) e la precaria condizione fisica di Bryan costringono Ticchi a giocare con Amoroso e Mack sotto mentre Calvani trova una certa intimidazione dal verticalista Lawal. Così, dopo che una tripla di Mack porta i suoi sul 30-26, la Scavolini Banca Marche improvvisamente si blocca e consente alla Virtus di rientrare e di operare il primo sorpasso; Cavaliero commette il suo terzo fallo e si accomoda in panchina, mentre i suoi compagni non trovano più il canestro.
La Scavolini segnerà solo 7 punti nel quarto e Roma ne approfitta per chiudere sul +5 (34-39) il primo tempo, grazie anche ad un break inaspettato di D’Ercole.
Nel terzo quarto le squadre sembrano ritrovare una certa produttività offensiva; prima Mack e poi Bryan trovano buoni canestri ma alle iniziative del centro pesarese risponde ancora la sorpresa Lawal che, pur non essendo un fenomeno nella difesa sull’uomo, è un vero spauracchio con le proprie stoppate in difesa e si fa trovare pronto anche in attacco con delle spettacolari schiacciate che lasciano intravedere un talento atletico notevole che potrà far divertire gli aficionados romani.
Per alcuni minuti gli ospiti riescono a mantenere pressoché inalterato il vantaggio sui 4-5 punti ma poi, nel finale, con Datome in panca a rifiatare, smarrisco la via del canestro mentre in difesa continuano a farsi fischiare troppi falli; così sono tre liberi di un ottimo Traini ed un canestro un po’ rocambolesco nel finale di Barbour a permettere a Pesaro di concludere inaspettatamente in vantaggio il quarto sul 53-52.
Si riparte così con l’inerzia del match che sembra nuovamente favorevole ai padroni di casa, ma invece i ragazzi di Ticchi si bloccano di nuovo per lunghi minuti: gli americani continuano a sparacchiare da fuori, mentre Cavaliero ed Amoroso perdono alcuni palloni in maniera sanguinosa che permettono a Roma di operare l’allungo decisivo.
Contrariamente a quanto avvenuto ad inizio match i ragazzi di Calvani hanno un certo predominio fisico sul match, anche se poi il break è firmato da due triple di D’Ercole, dalla solita sagacia di Datome e da alcuni buoni cesti anche da parte di Czyz; a 5:30 minuti dalla fine gli ospiti raggiungono il massimo vantaggio (55-65) con un parziale di 2-11; la Scavolini Banca Marche prova a rientrare ma ormai le idee sono annebbiate e quando Mack commette il 5° fallo la partita sembra finita; a 1:30 minuti dalla fine il vantaggio romano è infatti ancora sul +10 con una tripla di D’Ercole (65-75), prima che alcuni canestri ormai inutili di Amoroso non riportino il divaro entro termini meno brutali.
La Virtus torna quindi con una vittoria esterna che dà tanta fiducia in vista del prossimo difficile match contro Cantù, mentre per coach Ticchi si prospetta una settimana di duro lavoro per riuscire a dare alla propria creatura una fisionomia che ancora molto lontana dal venire.
Spogliatoi
Ticchi: avevamo molto voglia di fare bene e non volevamo farci imbrigliare dal ritmo di Roma. Nel primo quarto ci siamo riusciti con una buona difesa e con delle cose semplici in attacco; forse meritavamo ancora qualcosa in più poi però, appena Roma è riuscita ad imporre il suo ritmo, noi abbiamo un po’ perso la lucidità, anche perché siamo ancora troppo “nuovi”. Dopo un buon terzo quarto nell’ultima frazione, anche per sfortuna, abbiamo mancato alcuni episodi che ci potevano essere favorevoli, dopodiché siamo andati ancora in confusione contro la maggiore solidità di Roma.
Calvani: iniziare il campionato con una vittoria fuori casa dà sicuramente tanta fiducia ed energia per il futuro. Sappiamo che sono ancora tante le cose su cui dobbiamo lavorare; nella partita di oggi siamo stati ancora molto discontinui…….il nostro inizio è stato disastroso, nel secondo e terzo quarto siamo stati un po’ discontinui, ma comunque partiamo dal dato positivo che non siamo mai usciti dalla partita ed abbiamo sempre mantenuto la lucidità per portarla a casa. Dobbiamo comunque lavorare tanto perché la squadra si allena insieme dal 27 agosto e Datome e Lorant sono arrivati a metà settembre; oggi, per esempio, abbiamo avuto troppe palle perse.
Scavolini Banca Marche Pesaro – Virtus Roma 71-75
Parziali (27-22; 7-17; 19-13; 18-23)
Progressione 27-22; 34-39; 53-52
Tabellini
http://195.56.77.210/game/65503.html
Mvp: già in estate Gigi Datome era stato investito del ruolo di nuovo alfiere della formazione romana ed oggi ha subito dimostrato di sapere portare su di sé onori ed oneri di questo “fardello”, con una prestazione del tutto sostanziosa; se il top scorer del match è stato d’Ercole per un solo punto, la talentuosa ala ha trovato punti per tutto il corso del match, avventurandosi senza paura nell’area per trovare tanti tiri liberi che hanno sempre ricacciato indietro ogni velleità di fuga o di rimonta dei pesaresi.
Wvp: “Sei fuori!” gli direbbe, dopo un esordio del genere, Flavio Briatore se fossimo nel reality show di cui è protagonista. Invece, per sua fortuna, Crosariol ha un bel contratto ma certo è che tutto il carico di dubbi e difetti che si è portato dietro proprio dall’ultima esperienza romana è rimasto, se non addirittura si è appesantito, dopo la partita di questa sera; “Canto perché Crosariol non gioca più……allelujah, allelujah”………così cantavano stasera i tifosi di Roma…….a lui il compito di non fare disperare anche i tifosi pesaresi.
Giulio Pasolini