Biella– La Scavolini Banca Marche riscatta prontamente il passo falso interno della prima giornata e sbanca il parquet di Biella con merito e dopo una partita condotta per tre quarti, anche se con qualche sofferenza di troppo nel finale.
L’Angelico, priva di elementi importanti come Chrysikopoulos e lo sfortunatissimo Soragna (il veterano ex Treviso è incorso in un serio problema alla spalla che lo terrà fuori almeno fino a metà novembre proprio quando si apprestava a rientrare dopo un precedente infortunio), ha opposto ai marchigiani una prestazione che nel secondo tempo è stata encomiabile per grinta ed abnegazione, ma è stata condannata dall’acerbità di molti dei suoi elementi e da un secondo quarto scagurato che ha inevitabilmente influenzato in negativo tutto il match.
Gli ospiti, pur palesando alcuni difetti già emersi inequivocabilmente nella partita contro Roma, hanno comunque dimostrato che stanno cominciando ad assimilare felicemente il credo di coach Ticchi, come dimostrano una difesa attenta ed a tratti asfissiante a partire dal secondo quarto ed una capacità di giocare di gruppo e con una ripartizione molto equilibrata dei possessi; lo stesso coach ci ha messo poi del suo, alternando sapientemente la difesa a uomo ad una zona non certo trascendentale ma fastidiosa e poggiando il suo gioco offensivo sotto canestro, visto che ancora una volta da tre le polveri si sono rivelate alquanto bagnate.
Per entrambe le squadre ci sarà ancora molto da lavorare nell’immediato prosieguo di stagione. Da un lato l’Angelico ha bisogno che i suoi giovani talenti trovino piuttosto in fretta quella maturità e quella continuità necessaria per affrontare un campionato equilibrato come questo; se oggi Jaramaz e Mavunga hanno dimostrato le loro doti nell’infruttuosa rimonta del secondo tempo, gli americani Robinson, Moore e (in parte) Brackins, hanno a lungo latitato. Dall’altro lato la Scavolini Banca Marche ha bisogno di un diverso impatto da parte dei suoi americani; sia Mack che Barbour hanno mostrato confortanti passi in avanti ma invece il play Hamilton sta mostrando tutte le difficoltà proprie di chi arriva direttamente dai college americani ed oggi è stato a lungo panchinato in favore dell’eccellente Traini.
L’Angelico parte in pompa magna e, mentre Pesaro sparacchia da tre nei suoi primi tre tentativi, vola sul 7-0 dopo due minuti e poi sul 10-2, con tanti facili transizioni propiziate dai recuperi di raspino e degli altri esterni.
La Scavolini Banca Marche parte con Amoroso in quintetto base al posto di Mack e, dopo le esitazioni iniziali di cui si è appena detto, la mossa si rivela felice; la squadra di Ticchi capisce che non è il caso di intestardirsi nelle conclusioni da fuori e trova tanti preziosi da soto proprio dall’ala ex Teramo e da un Crosariol finalmente in palla.
Gli ospiti tornano così velocemente a contatto sul 10-9 e poi riusciranno a mantenere il match in equilibrio per tutto il resto del quarto, che si chiude sul 21-23, con la prima tripla messa a segno proprio dal neo entrato Mack dopo 6 tentativi falliti da parte dei suoi compagni di squadra.
Sembra l’inizio di un match equilibrato invece il secondo quarto si rivelerà la zavorra che graverà sul risultato finale per la formazione di Cancellieri.
Mentre Mack prosegue nel suo break positivo, Biella si arena contro le difese alternate da Ticchi e per più di metà non quarto non segna subendo un parziale di 10-0; il digiuno è interrotto da un palla recuperata e trasformata a canestro da Raspino, ma poi gli ospiti proseguono nel loro momento felice con Bryan sugli scudi, attorniato dal nucleo italiano dei pesaresi.
Si va così al riposo sul 30-50 con il parziale inquietante (per i padroni di casa) del secondo quarto che recita (7-27), gli ingressi in campo di Bryan e Mack hanno saputo riequilibrare la lotta sotto i tabelloni che fin lì vedeva vincente i piemontesi, mentre l’ingresso in campo di Traini al posto del confusionario Hamilton era riuscito a dare un certo ordine in attacco.
Nel terzo quarto c’è la prevedibile reazione dell’Angelico. Sono Jaramaz e Mavunga gli alfieri di questo tentativo di rimonta; il serbo sfodera un’incredibile prestazione balistica dall’arco (5/5 alla fine per lui), mentre il secondo si rende protagonista di un’eccellente doppia doppia per punti e rimbalzi.
Così, mentre per gli ospiti arriva un rilassamento fisiologico neanche tanto inaspettato che li riporta a giocare con estrema confusione in attacco, i piemontesi riescono gradualmente a rimontare; a 3.30 l’ennesima tripla di Jaramaz porta l’Angelico sul – 5 (50-55), ma poi Amoroso si risveglia con una provvidenziale tripla, prima che un tecnico fischiato a Jurak per simulazione non consenta alla Scavolini Banca Marche di segnare 9 punti in un amen per il 52-69 di fine frazione.
In un attimo tutti i tentativi dell’angelico sono stati vanificati ma i ragazzi di Cancellieri hanno il merito di non perdersi d’animo e di riprovare una nuova rimonta; con un parziale di 16-4 firmato ancora dai soliti Jaramaz e Mavunga si arriva di nuovo a contatto e poi un gioco da tre punti di Moore dà il 69-73 a 2:50 minuti dalla fine.
Manca poco per completare la rimonta, anche perché subito dopo Cavaliero perde una palla sanguinosa, ma poi lo stesso Moore dimostra la sua inesperienza con due attacchi scriteriati giocati 1 contro 5.
Pesaro ha così il tempo di rifiatare e riordinare le idee: un canestro di Bryan su assist di Traini ferma l’emorragia e poi lo stesso mini play in biancorosso ha la lucidità necessaria per segnare i liberi decisivi sul disperato pressing finale dell’Angelico; finisce così 78-82 tra i festeggiamenti di una Scavolini Banca Marche sempre più “gruppo” e l’Angelico che esce comunque tra gli applausi del suo appassionato pubblico.
Angelico Biella – Scavolini Banca Marche Pesaro 78-82
Mvp: la Scavolini Banca Marche fornisce una convincente prestazione corale, così è difficile trovare un giocatore che si erga nettamente rispetto agli altri; allora è giusto premiare il giovane Traini che, dopo la buonissima prestazione contro Roma, dimostra ancora una volta la maturità, il talento e la faccia tosta per recitare da protagonista anche a questo livello.
Wvp: l’Angelico aveva tante assenze e senza l’esperienza del “vecio” Soragna c’era bisogno di una prestazione di maturità da parte dei suoi tanti giovani; se alcuni hanno risposto presente altri hanno sofferto un bel po’ e se comunque da Moore sono venuti alcuni buoni sprazzi, la prestazione di Robinson è stata al contrario del tutto negativa.
Giulio Pasolini