Milano apre la sua avventura d’eurolega con una vittoria importante, ma brillando solo a sprazzi nel gioco e mostrando ancora più d’ una mancanza a livello di tenuta mentale sui 40 minuti.
L’inizio di partita è tutto di Ioannis Bourousis che realizza i primi 8 punti di Milano. Langford realizza quattro punti in fila, prima che Barac non metta in scena il primo atto del suo scempio di partita con un fallo e una persa. Il primo quarto è decisamente di studio con ben poco spettacolo, mentre il secondo mostra qualcosa di meglio con uno scambio di triple tra Gentile e Farmar. Savanovic è l’unico faro dell’attacco turco ed è suo il -1 con una bomba, prima che si iscriva al match anche Farmar, giovandosi di una difesa piuttosto contemplativa di Langford. Fotsis chiude il tempo con una bomba che manda tutti negli spogliatoi sui 40-34
Mahmouti riparte con l’inspiegabile scelta di giocare la carta del doppio lungo con l’imbarazzante Erden assieme a Gonlum. L’Efes soffre incredibilmente nella prima parte del terzo quarto, scavandosi il primo scarto in doppia cifra grazie a una fiammata della coppia Hairston (8 assists)-Langford (4-6 da tre). Altre due bombe dello stesso ex Maccabi e di Melli portano Milano a +15. Solo in quel momento (dopo 7 minuti) entra Savanovic per allargare il campo, ma è ancora una bomba, allo scadere, di Stipcevic che regala il +14 ai biancorossi all’ultima pausa.
Dopo i 4 punti in fila di Bourousis del +18 la partita sembra archiviata, ma come spesso accade, Milano spegne l’interruttore del cervello e si fa assestare un 11-0 firmato Savanovic e Batuk che riapre tutti i giochi. Quando i biancorossi tornano a giocare piovono triple (15-28 alla fine) grazie a Hairston, Cook e Basile che griffano il +12. Ancora una volta sembra finita, ma 8 punti consecutivi di Farmar, regalano il nuovo -4 all’Efes e un complicato timeout per Scariolo con poco meno di un minuto sul cronometro. L’attacco che ne segue mette in scena due cross di Langford e Hairston che lanciano il contropiede avversario con Batuk che ha la tripla aperta del -1 tra le mani. Il ferro la rifiuta e, dopo un paio di rimbalzi e rimpalli, la palla finisce nelle mani di Bourousis (23 punti e 7 rimbaliz) che chiude i conti dalla lunetta.
Se Milano tirando 15-28 da tre punti, ancorchè con soluzioni ben costruite, si porta fino all’ultimo possesso una partita contro una squadra che ha il cartello “lavori in corso” ben in vista, deve riflettere molto su cosa ci sia da migliorare.
Nonostante ciò l’importante era portare a casa il risultato contro quella che potrebbe essere una delle avversarie per la qualificazione,
EA7 Emporio Armani Milano-Efes Pilsen Isanbul 80-75 (18-15, 22-19, 24-16, 16-25)
MVP: Ioannis Bourousis. Ha prodotto un ottimo apporto sotto entrambi i tabelloni e in attacco, mostrando una mano sartoriale sulle evidenti sfide al tiro che gli proponevano i difensori avversari. Poi quando prende ritmo in attacco diventa tonico e reattivo anche in difesa (23 punti e 7 rimbalzi per 25 di valutazione)
WVP: Semih Erden. 2.12 gettati al vento. Zero fisicità, capacità di finire gli scarichi da far rabbrividire (è stato stoppato in tre minuti sia da Bourousis che da Hendrix) e una mobilità che rendono inspiegabile la sua esperienza NBA. Il -7 di valutazione in 12 minuti spiega solo una parte del problema: vergognoso.
Quotes:
Mahmouti: Abbiamo giocato spesso a prendere e tirare senza costruire buoni tiri. Siamo partiti molto lentamente nel secondo tempo, difendendo male e non riuscendo a togliere ritmo ai loro tiratori e questo ci ha complicato tutto il secondo tempo, obbligandoci a compiere una rimonta importante contro una squadra che ha giocato bene e ha meritato di vincere. Ho lasciato in panchina Savanovic in partenza di secondo tempo perché aveva giocato 17 min nel primo tempo ed era necessario dividere i minuti su tutti gli effettivi. Purtroppo Erden è stato deleterio e anche Barac quando è entrato ha prodotto più falli che minuti in campo.
Scariolo: Sono contento del passo avanti nella coesione e nellla difesa, i giocatori hanno risposto bene. A livello offensivo abbiamo molto lavoro da fare, mentre abbiamo difeso bene fino agli ultimi minuti, dove abbiamo lasciato qualche tiro aperto di troppo. Siamo stati bravi e disciplinati a seguire il nostro piano partita attaccandoli in area, ma passando poi fuori la palla, essendo consci che loro sono molto grandi e ingombranti nella zona dei tre secondi. Fin quando abbiamo preso i nostri tiri dal perimetro abbiamo avuto buone percentuali, peggiorandole solo quando ci siamo incaponiti a cercare il ferro. Cercheremo di preservare i giocatori infortunati livellando i minuti in campo e l’apporto dei singoli per permettere a tutti di recuperare al meglio. Sono contento del miglioramento della squadra e del fatto che tutti abbiano portato il loro mattone alla causa.
Simone Mazzola