SASSARI – La “zona Cesarini” di calcistica memoria, nel basket ormai è tempo di identificarla in “zona Dinamo Sassari”. Dopo i fantastici buzzer beater firmati da Drake Diener e Manuel Vanuzzo, nei quarti di finale dei playoff della passata stagione contro Bologna, la guardia di Fon du Lac concede il bis all’incredulo pubblico del PalaSerradimigni. Canestro pazzesco dallo stesso angolo e identico finale: apoteosi in campo e sugli spalti. Il finale premia Sassari, ma la partita è stata un susseguirsi di situazioni anomale. La Dinamo cerca sin dalle battute iniziali di imporre il suo ritmo al match. Ci riesce anche perché Pinton trova cinque minuti di assoluta qualità, nei quali recupera un prezioso pallone su uno sbadato Tabu e poi porta Tony Easley a schiacciare due volte in splendida solitudine. Il primo quarto si chiude sul 18-11 per i padroni di casa. Cantù sembra pagare le fatiche di Eurolega. Il secondo quarto propone un Aradori molto nervoso. Il suo atteggiamento indisponente gli costa un fallo tecnico, che fa precipitare Cantù sul -11. Immediato il timeout chiesto da un furioso Trinchieri. Il quarto va avanti con un susseguirsi di mini-break e si chiude con Sassari che mantiene il vantaggio del primo periodo: +7 sul 33-26.
Al ritorno sul parquet dopo l’intervallo lungo, Sassari cerca di chiudere il match. Sembra riuscirci dopo che le triple di Bootsy Thornton e Igly Ignersky, portano i biancoblù di casa sul +12 (46-34). Cantù ha una reazione da grande squadra, e il pubblico del PalaSerradimigni inizia ad avere la certezza che il match si deciderà nei minuti finali. Cantù resta in scia grazie ad un fallo antisportivo di Ignersky, che fa immediatamente il bis con un tecnico molto severo fischiato da Cerebuch. Si arriva allo sprint dell’ultimo quarto con la Dinamo ancora in vantaggio sul punteggio di 54-46. Si gioca in una bolgia pazzesca, e gli arbitri diventano attori protagonisti. Markoishvili gela il PalaSerradimigni con due triple di immensa classe. Aradori dalla lunetta fa ½ e con dieci secondi sul cronometro parte l’azione sassarese. Manuel Vanuzzo perde l’attimo, la palla carambola fuori e gli arbitri assegnano la rimessa ai padroni di casa con un secondo e un decimo a dsposizione. Meo Sacchetti chiama il time out, dove disegna ancora una volta la conclusione perfetta. Drake Diener riceve dal cugino Travis, effettua una piroetta in aria e inventa in faccia a Brooks la parabola vincente. Il boato che accompagna l’ingresso del pallone nel canestro, da il giusto valore alla qualità del gesto tecnico. Sassari mantiene la sua imbattibilità e centra l’obiettivo fissato da coach Sacchetti: cercare di migliorarsi costantemente. Cantù dimostra ancora una volta di essere una squadra capace di poter dire la sua per la conquista dello scudetto. La solidità fisica e mentale gettate sul parquet di piazzale Segni ne sono la testimonianza più evidente.
Sala Stampa
Sacchetti
“Ci sono stati degli episodi molto particolari, come i 24 secondi e i falli fischiati negli ultimi secondi, che sono difficili da giudicare. E’ andata come è andata e sono felicissimo. Onestamente sarei stato comunque soddisfatto, anche se avessimo perso. La squadra oggi ha fatto ancora un passo avanti rispetto alle prime due partite. Questo è un segnale molto importante. La partita si era messa in una certa maniera ma sappiamo che Cantù è una squadra che ci crede sempre sino all’ultimo. A loro è bastato uno sprazzo di Markoishvili per farci passare dal paradiso all’inferno. Il basket è bello e crudele proprio per questo. Ho visto comunque dei passi avanti da parte dei miei giocatori che hanno giocato tutta la partita con una luce negli occhi che mi è piaciuta. Sono soddisfatto per la fase difensiva e questo ci ha permesso di non subire break importanti. Dobbiamo continuare a dimostrare alle squadre che vengono a Sassari che giocare in questo palazzetto non è facile. Qui si respira un clima sano ma è importantissimo il legame che ci unisce al nostro pubblico. Ho detto a Drake di godersi questo momento perché penso che da oggi gli avversari non lo faranno più tirare nelle stesse condizioni. Ma noi lo paghiamo per questo”.
Trinchieri
“Cosa volete che vi dica? E’ dura da mandare giù perché abbiamo fatto uno sforzo pazzesco per tenere il punteggio basso e arrivare davanti all’ultimo minuto. Poi un’azione a chiaro vantaggio nostro, che poteva tramutarsi in liberi fondamentali a 45 secondi dalla fine, e diventata una bomba da tre degli avversari. Oggi ci siamo veramente sbucciati le ginocchia per stare in partita contro un eccellente avversario. Il fatto che la Dinamo sia una grande squadra fa aumentare il rammarico per gli episodi accaduti nel finale. Giocare qui non è facile e non è un caso che nella passata stagione ci abbiano vinto solo Siena e Milano in una partita con Gallinari e senza Travis Diener. In questo palazzetto c’è una grande sinergia tra il pubblico e il sistema di gioco della squadra formata da grandi giocatori. La sconfitta di oggi non si può paragonare con quella subita giovedì in Eurolega. Sono due sconfitte diverse: una figlia dello stress mentale tra Supercoppa, qualificazioni di Eurolega e prima di campionato. Fattori tutti positivi che ci hanno portato a sottovalutare la partita contro Lubiana in quanto ci eravamo convinti che sarebbe bastato presentarci in campo. Oggi invece devo rilevare che abbiamo rimesso in piedi una partita con fatica e umiltà e se rimproverassi duramente i miei ragazzi, commetterei un grave errore e non sarei un buon allenatore”.
Thornton
“Noi vogliamo sempre vincere soprattutto le partite in casa. Siamo molto soddisfatti perché abbiamo battuto una squadra di Eurolega e per noi è stata una buona verifica delle nostre potenzialità. Sono passati tanti anni ma sarò sempre grato a Cantù perché ho solo ricordi positivi della mia esperienza, ma essendo un professionista se mi trovo ad affrontarla da avversario il mio lavoro è batterla e faccio tutto ciò che è in mio potere per aiutare la squadra. Oggi abbiamo alzato l’intensità in fase difensiva e solo due triple di classe pura di Markoishvili ci hanno messo in difficoltà. In partita non sono mai nervoso, anche se dal mio atteggiamento sembrerebbe il contrario. Avevo avuto una buona impressione venendo qui con Siena, e non ho mai avuto il dubbio di aver fatto la scelta giusta”.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – chebolletta Pallacanestro Cantù 65-64
Parziali: 18-11; 15-15; 21-20; 11-18.
Progressione: 18-11; 33-26; 54-46; 65-64.
Tabellini: http://195.56.77.210/game/65517.html
Mvp: Drake Diener. Ha ripetuto il gesto che aveva fatto impazzire il pubblico in gara-2 dei playoff contro Bologna, della scorsa stagione. Forma con il cugino Drake una coppia che coniuga carattere ad una classe immensa. E’ ormai nella storia della Dinamo.
Wvp: Pietro Aradori. Prova assolutamente da dimenticare per l’azzurro. Si intestardisce nel tiro da tre dove non trova il canestro, e si rende autore di una inutile protesta che portala Dinamo ad un break che avrebbe potuto chiudere il match.
Marco Portas