REGGIO EMILIA – Scrollarsi di dosso una scimmia che aveva preso possesso delle spalle biancorosse. Scrollarsi di dosso le paure e tante insicurezze, restando ben consci del fatto che la strada è ancora lunga e i problemi non sono assolutamente risolti. Ma questa vittoria potrebbe essere quella che sblocca i reggiani, che fa scattare quel click mentale che serve per poter giocare con maggiore leggerezza. La Trenkwlader stritola Biella in una gara sostanzialmente mai nata, ma che ha messo in mostra quella capacità di gettare in campo il 110% delle forze e gli occhi della tigre che la contraddistinguevano fino alla scorsa stagione.
PARTENZA AL MASSIMO. Reggio, che deve fare a meno di Riccardo Cervi per una botta alla spalla, inizia con Cinciarini in cabina di regia, ritornando all’assetto pre-Roma. Ed è una partenza al fulmicotone, perché in un amen gli uomini di coach Menetti volano al +10, sul 12-2 al 5′, e di li a poco hanno già messo a referto 25 punti, cortesia di un Antonutti benedetto nelle conclusioni dai 6.75 e un Taylor ritornato sui suoi vecchi standard realizzativi. Biella è confusa, sembra suonata dopo un solo quarto di gioco e non trova fluidità ne’ in attacco, dove Robinson è evanescente e i lunghi non riescono a mettere in difficoltà un Brunner in versione extra-lusso, ne’ in difesa, grazie a una manovra reggiana veloce e che non permette rotazioni precise. Al 9′ la gara è già segnata con Reggio avanti di 23 lunghezze. Il secondo quarto non cambia le carte in gioco: la Trenkwalder attacca con fluidità e segna praticamente a ogni azione, Biella fatica enormemente solo per trovare un tiro non contestato. Chrysikopoulos è nullo e Cancellieri lo “pina” definitivamente, Moore anche peggio; unica nota presentabile è quella di Brackins, che colpisce dalla media con costanza seppur non producendo una riduzione del divario oltre i 16 punti.
CONTROLLO E ACCELERATA. La gara è abbondantemente chiusa non tanto per il divario tra le due squadre, quanto per l’atteggiamento che mettono in campo. La Trenkwalder, seppur con qualche svarione, tiene ben saldi i denti sulla preda azzannando alla giugulare non appena può, Biella non prova nemmeno a divincolarsi, soffocata da una difesa biancorossa che rende difficoltosi anche i tagli. Menetti concede minuti a un James mentalmente fuori contesto per cercare di dargli la scossa, ma il play reggiano non produce nulla se non quattro assist. Al 29′ i padroni di casa toccano il massimo vantaggio sul +29, grazie alle accelerazioni di Cinciarini e alla precisione di Taylor. Si sblocca anche Filloy e i padroni di casa conducono in porto la gara chiudendo sull’85-56 e dando spazio anche al giovane Veccia.
Reggio vince e cancella lo zero alla voce punti in classifica. La vittoria, alla luce del divario, potrebbe risultare importante anche in un eventuale scontro diretto per la salvezza tra le due formazioni. Già da domenica a Milano, Reggio dovrà dimostrare se non altro di essersi sbloccata davvero a livello mentale.
Trenkwalder Reggio Emilia – Angelico Biella 85-56
Parziali: 31-10; 12-16; 24-20; 18-10;
Progressione: 31-10; 43-26;67-46; 85-56;
MVP – Michele Antonutti: 5/8 da tre punti e percentuali “angeliche” nel momento dello strappo, durante il primo quarto. Quel che tocca diventa oro e Reggio lo cavalca alla grande. Sarà un caso che nel momento nel quale uno come lui diventa un fattore in attacco si sblocca anche Taylor (25 come Antonutti)? Non crediamo.
WVP – Ramone Moore: Mai pericoloso, mai un fattore, mai con occhi da giocatore che vuole prendersi in mano una squadra che sta andando alla deriva. Nullo.
Dagli spogliatoi
Max Menetti: “E’ stata una gara condotta con il giusto atteggiamento fin dall’inizio. Siamo stati bravi a gettare in campo quell’energia che avevamo accumulato durante questa settimana che, vi garantisco, non è stata facile. Ora però testa bassa e ripartire. Abbiamo ancora tanti margini di miglioramento e dobbiamo ancora lavorare tanto. Era importante crollarci di dosso questa situazione di zero vittorie, anche per un discorso di leggerezza mentale.”
Massimo Cancellieri: “Di questa partita non mi sento di salvare davvero nulla. Butto tutto, acqua e panni sporchi. Siamo una squadra composta da tanti rookie per l’Europa, questo ci costringe ad avere molta pazienza e a lavorare tanto, cosa che – come ha dimostrato la partita di stasera – dobbiamo fare fin da martedì.”
Alessandro Caraffi