Venezia gioca una partita da 105 punti segnati, alternando i protagonisti sul proscenio come una grande squadra ed espugna con pieno merito il Forum.
Milano è impresentabile per la qualità del gioco espresso sia difensivo, dove non riesce mai a mettere intensità, che offensivo dove solo il talento dei singoli e una difesa veneziana (anche lei) non proprio incisiva, permettono di arrivare a quota 100. Ora è il momento dei processi, perché i fischi che accompagnano l’uscita della squadra, arrivano da un pubblico notoriamente poco sanguigno e coinvolto. Ora serve l’umiltà di prendersi le proprie responsabilità da parte di tutti.
Insolitamente Mazzon parte con due isolamenti per Fantoni contro Fotsis, che portano a quattro punti dell’ala italiana, prima che il proscenio non sia dominato da Young, che si fa ripetutamente beffe di Langford segnando otto punti e portando i suoi sul 18-12. Hairston segna cinque punti in fila per mantenere Milano a contatto, ma gli amaranto escono dal timeout con un perentorio 6-0, seguito poco dopo da una tripla di Diawara che sigla il 27-20 per gli ospiti. Stipcevic, poi, decide di chiudere in modo “intelligente” il quarto, facendo fallo su un tiro da metà campo di Bulleri e regalandogli tre liberi. Venezia tira con 10-15 dal campo e 5-6 da tre.
Si riparte con Milano che schiera il quintetto operaio e mette a segno un 8-2 di parziale, frutto anche di una fortunosa tripla di tabella di Melli allo scadere. Bulleri replica con la tripla, ma Mazzon si fa assestare un banalissimo tecnico per proteste. Nonostante ciò, continua la beneficiata balistica dei lagunari che, con la tripla di Szewczyk, raggiungono il +11. Con un po’ di mestiere e anche grazie ad una difesa di Venezia che non morde, Milano riesce a chiudere il tempo sul -6. I biancorossi giocano venti minuti difensivi raccapriccianti, concedendo quasi il 70% dal campo agli avversari e ben 59 punti.
Langford apre con un 2+1, ma il tecnico assestato a Scariolo regala quattro punti a Young per il 65-56. Quando la rimonta per Milano sembra quasi completata con il -4 di Langford, Clark piazza un 3+1 d’autore per rimettere in carreggiata i suoi, che recuperano subito la doppia cifra di vantaggio su un gran recupero di Diawara con conseguente schiacciata del +12. L’attacco di Milano è senza circolazione e, solo estemporanee invenzioni di Langford, smuovono il tabellone. Venezia ha l’unico passaggio a vuoto offensivo della sua partita sbagliando qualche scelta in attacco e permettendo a Milano di tornare in parità a quota 80 con due liberi di Stipcevic in extremis.
Il primo sorpasso milanese arriva con il canestro di Melli da fuori, ma è il Diawara-moment con otto punti in fila di enorme talento a tenere banco. Magro chiude il 10-0 di parziale che obbliga Scariolo al timeout. Langford è l’unico a provarci, grazie al suo talento, ma è davvero nulla nella pochezza inaccettabile della difesa milanese che concede un altro canestro da solo a Magro.
Milano fallisce per due volte la tripla del pareggio e viene prontamente punita da una grande sequenza di Clark che prima infila la tripla e poi segna in avvicinamento per il +8 che chiude la partita, infliggendo l’ennesima, vergognosa sconfitta a Milano.
EA7 Emporio Armani Milano- Reyer Venezia 100-105 (23-32, 30-27, 27-21, 20-25)
Tabellini
Gli audio dei Coaches
MVP: Keydren Clark. Aspetta intelligentemente che la partita venga a lui e, nel secondo tempo, viviseziona la “difesa” milanese e segna tutti i canestri chiave del match. 26 punti, di cui 15 nel quarto periodo.
WVP: Sergio Scariolo. Dà tutta l’impressione di non avere assolutamente idea di come gestire la squadra, di quando cambiare i giocatori e che assetto tattico dare. Il primo a dover fare un esame di coscienza è proprio lui.
Simone Mazzola