Pesaro – Non era certo la sfida contro la chebolletta Cantù che poteva far sperare alla convalescente Scavolini Banca Marche i muovere la propria pericolante classifica, tuttavia alla fine della partita tra i tifosi di casa è rimasto un certo amaro in bocca per la remissività dei ragazzi di casa che nel secondo tempo ha permesso ai brianzoli di prendere agevolmente il controllo della partita e di arrivare alla vittoria finale con un’apparente scioltezza.
Dopo un promettente primo tempo i padroni di casa sono tornati in campo con un’evidente rassegnazione che ha fatto prendere al match una piega ben precisa senza che, per tutti i secondi venti minuti vi potesse essere una reale sensazione di equilibrio o di risultato in dubbio.
La chebolletta ha avuto certamente i suoi meriti, tramortendo i biancorossi con una terrificante serie di triple tra il secondo ed il terzo quarto che forse avrebbe messo in crisi anche avversari di altra caratura (alla fine la truppa di Trinchieri ha concluso con un 62% dall’arco), ma Pesaro ha evidenziato nel secondo tempo una grave mancanza di fiducia, come dimostra un attacco ancora una volta asfittico e le tante indecisioni sia in attacco che in difesa, chiaro sintomo di una squadra ancora tanto fragile per la difficile situazione che sta vivendo, come ha riconosciuto anche coach Ticchi a fine partita.
Per la Scavolini Banca Marche il vero banco di prova è domenica prossima in casa contro Caserta mentre la truppa di Trinchieri ha dimostrato, sfortunata prestazione di Lubiana parte, di essere in un buon momento di forma sia fisica che psicologica e la dimostrazione di sicurezza di oggi lo dimostra.
La Scavolini Banca Marche parte con Clemente in quintetto ed Hamilton di rincorsa mentre Cantù, come previsto, non ha gli infortunati Smith e Scekic.
La partita non inizia certo nel modo migliore per i padroni di casa con una banalissima infrazione di campo commessa immediatamente; tuttavia, nonostante un po’ di paura, i ragazzi di Ticchi riescono poi a giocare alla pari l’intero primo quarto.
Cantù in un paio di occasioni va a + 4 con le sue guardie Aradori e Markoishvili ben ispirati, ma con Barbour e un Crosariol pungolato dalla bella accoglienza riservata dal pubblico di casa all’ex Cusin, la Scavolini Banca Marche regge l’urto.
La partita viaggia su un buon ritmi ed a punteggi abbastanza alti, così alla prima sirena si è sostanzialmente in parità sul 21-22 con una tripla di Kudlacek.
Al rientro però una serie di triple di Tabu e Markoishvili dà il primo serio allungo agli ospiti sul 21-30; si tratta di un vantaggio che la chebolletta riesce a mantenere più o meno fino alla pausa lunga, anche se, proprio nel finale, due felici iniziative di Clemente e Barbour riportano lo svantaggio per i padroni di casa sul -4 (36-40).
Nel mezzo Cantù era ritornata anche sul +8 grazie, grazie soprattutto all’ottima prestazione degli esterni; tra i lunghi (o presunti tali), in effetti gli unici punti venivano da tre tiri liberi di Brooks, anche perché il piano partita di Ticchi è stato quello di raddoppiare sempre sul post basso.
Nel terzo quarto la Scavolini Banca Marche si arena e, mentre da un lato Tabu e Mazzarino prendono il testimone da Aradori e Markoishvili nella sensazionale precisione dall’arco, i ragazzi di Ticchi perdono via via sempre più fiducia ed il loro attacco si inceppa contro la maggior esperienza degli avversari.
Dopo un buon avvio Clemente si inceppa nel gioco più ragionato della seconda frazione, mentre Hamilton continua ad essere un oggetto misterioso e Barbour va ancora troppo a corrente alternata; inoltre i falli affliggono il reparto esterni dei padroni di casa e così Cantù vola si assesta sul +10 per poi non lasciarlo più fino alla fine.
Crosariol e Cavaliero sono encomiabili nei loro sforzi e sono anche i più continui tra i biancorossi, ma prima sono due triple di Mazzarino a portare i suoi sul + 9 (42-51) e poi nell’ultimo quarto, dopo che Barbour aveva riportato i suoi sul -6 (56-62) in apertura, è una tripla di tabu a spezzare definitivamente le gambe ai pesaresi.
Mancano ancora più di sei minuti alla fine ma tutti i tentativi, per dire il vero molto blandi, dei padroni di casa sono vanificati dalle triple delle scatenate guardie della chebolletta.
Scavolini Banca Marche Pesaro – chebolletta Cantù 66-76
Parziali (21-22; 15-18; 13-19; 17-17)
Progressione 21-22; 36-40; 49-59
Mvp: con l’infortunio di Smith il play di riserva Tabu è salito alla ribalta già da diverse partite e, dopo alcune ottime prestazioni in Eurolega, ha trovato una prestazione ai limiti della perfezione con cui, in maniera quasi chirurgica, ha sempre spento sul nascere ogni velleità di rimonta della Scavolini Banca marche.
Wvp: lo stesso Ticchi in sala stampa ha riconosciuto il problema ed in effetti il rookie Reggie Hamilton sta incontrando molte più difficoltà di quelle previste, mettendo in mostra anche in questa occasione tante ingenuità che ne fanno dubitare sulla sua attuale competitività a questi livelli.
Spogliatoi
Ticchi: volevamo reagire dopo le ultime due brutte prestazioni ma per ottenere un risultato positivo vi voleva una grande prestazione di squadra per tutti i quaranta minuti; noi invece, dopo un inizio timoroso, abbiamo disputato un buon primo tempo ma poi qualche nostra disattenzione e le triple di Cantù ci hanno punito forse anche oltre misura. Sicuramente una prestazione migliore delle ultime due ma noi purtroppo siamo ancora un po’ fragili, come dimostrano le nostre incertezze e, per esempio, il fatto che quasi tutte le palle vaganti finivano nelle loro mani.
Trinchieri: sono contento perché abbiamo tenuto Pesaro a 66 punti ed avevamo impostato la partita proprio cercando di contenere il loro attacco; da parte nostra una partita giudiziosa, forse non bella ma di sicuro non era facile portarla a casa dopo la battaglia in Eurolega di giovedì. Siamo stati bravi a mantenere sempre il controllo e la calma anche durante le sfuriate della Scavolini; comunque non è stata facile come forse può essere sembrata perchè loro ci hanno sempre negato il nostro gioco interno e noi siamo stati bravi a toglierci da ogni impaccio mettendo a segno tanti tiri da tre.
Giulio Pasolini