REGGIO EMILIA – La Trenkwalder cala il pokerissimo. La formazione di Max Menetti batte una Virtus Bologna mai doma e che ha saputo mettere in difficoltà i padroni di casa soprattutto nel terzo parziale, quando la maggior aggressività delle V nere ha tolto lucidità e inceppato l’attacco ai reggiani. Sugli scudi il solito Taylor con un Jeremic finalmente decisivo anche dall’arco.
PROVA DI FUGA. La Trenkwalder parte subito fortissimo e si porta in un amen al +10 grazie a un Taylor che riprende da dove aveva lasciato a Montegranaro e il solito concreto Andrea Cinciarini. La Virtus non ha nulla da un Minard evanescente per tutti i quaranta minuti e da uno Smith poco presente in difesa; ma la squadra di Finelli ha carattere e l’entusiasmo dei giovani che escono dalla panchina: Moraschini, Imbrò e Gaddefors infatti, ribaltano l’approccio alla gara dei suoi, trovando buone giocate e alte percentuali dal perimetro, che permettono agli ospiti di rimanere in scia ad una Trenkwalder che vede Jeremic colpire con costanza dall’arco. Prova a scappare la reggiana dei canestri, ma non trova mai il canestro pesante, quello che taglierebbe come una lama le velleità degli avversari, permettendo loro di non perdersi nelle pieghe della gara e, anzi, di trovare cinque punti in pochi secondi sul finire del primo tempo, con una bomba di Hasbrouck dopo una sciocca palla persa dei reggiani sulla rimessa. Si va al riposo sul 36-33 dopo che Reggio, a 7 secondi dal termine, era avanti di 8.
LA PAURA POI LA GIOIA. Bologna esce dagli spogliatoi con l’inerzia in mano e mette in grossa difficoltà Reggio, recuperando tanti palloni e sporcandone altrettanti, riuscendo così a gettare sabbia nell’ingranaggio degli uomini di Menetti che sparacchiano dall’arco e dalla media, con un Filloy assente e con Jeremic che si perde nella gara. I bolognesi sorpassano anche, con le triple del solito Hasbrouck e di Moraschini, certamente più incisivo di Minard, proprio sul finire del terzo parziale portandosi al +2, 47-49. Il tempo si chiude con una tripla insperata di Greg Brunner, che riporta avanti i suoi dopo atroci sofferenze; la Trenkwalder, nonostante tutto, è rimasta lì con la testa e non si è fatta travolgere. E infatti nel quarto parziale, aperto con Slanina che trasforma due liberi per un tecnico comminato alla panchina Virtus per proteste di un addetto alle statistiche, Reggio riprende in mano l’inerzia della gara, trovando un Taylor ancora in formato lusso e un James incisivo che piazza anche una importante tripla. La gara sembra prendere i binari biancorossi, ma una tripla di Poeta e una banale palla persa reggiana la riportano sotto, a sole 5 lunghezze a meno di un minuto dal termine. E’ qui che Smith combina il patatrac: durante l’amministrazione di un paio di tiri liberi, un aeroplanino di carta viene gettato proprio nel pitturato, gli arbitri sospendono il gioco interrompendo la battuta di Smith che, inferocito, scaglia il pallone contro il supporto del canestro e inizia veementi proteste. Risultato: tecnico e partita in ghiaccio per Reggio, che chiude in trionfo sul 77-68 e colleziona la quinta vittoria consecutiva che la proietta al quinto posto in classifica a 10 punti.
Trenkwalder Reggio Emilia – SAIE 3 Bologna 77-68
Parziali: 23-17; 13-16; 22-23; 19-12
Progressione: 23-17; 36-33; 58-56; 77-68
Sala Stampa
Max Menetti
Abbiamo raggiunto il platonico sogno che mi ero prefissato per questa sera, essere la regina dell’Emilia per una settimana. Ora godiamoci questa gara fino a martedì poi ripartiamo a lavorare per la prossima sfida, che sarà difficilissima. Stasera abbiamo giocato una buona gara, di sacrificio come sapevamo avremmo dovuto fare per provare a strappare il risultato a una squadra ottima come la Virtus, che ci ha messo in difficoltà con la sua aggressività e ci ha costretto a molte palle perse. Questi due aspetti ci devono spingere a migliorare sempre più, dobbiamo limare molte cose nel nostro gioco. Ma non posso che fare i miei complimenti ai ragazzi.
Alessandro Finelli
La parola chiave di questa sfida è “continuità”. Noi non l’abbiamo avuta e per vincere su questo campo, dove tante formazioni faranno una fatica bestiale, servivano quaranta minuti di intensità, di aggressività e di lucidità: ne abbiamo avuti una ventina in tutto e siamo riusciti a raddrizzare una gara che ci vedeva sotto già di 10 lunghezze. Ora chiudiamo un ciclo da cinque gare esterne su otto partite disputate e ripartiamo da due sfide all’Unipol Arena. Dovremo farci trovare pronti lavorando duro in settimana.
MVP: Mladen Jeremic: finalmente il vero Jeremic. Se contro Montegranaro si erano visti solo sprazzi della sua capacità di colpire dall’arco, contro la Virtus inizia subito e finisce allo stesso modo, tre triple letali in momenti cruciali, rimbalzi e lucidità. Se il serbo gioca su questi ritmi la stagione di Reggio può veramente cambiare.
WVP: Ricky Minard: Piange il cuore ai tifosi reggiani, perchè l’ex idolo della curva biancorossa non ne azzecca una che sia una. Poca difesa, impalpabile in attacco, falloso. Finelli gli preferisce Moraschini e ne ha ben donde.
Alessandro Caraffi