ROMA – Nel riesumato anticipo domenicale delle ore 12 voluto dalla Lega, ma assolutamente o quasi privo del battage promozionale che provvedeva a mettere in moto all’epoca SKY quando lanciò questa novità per il basket tricolore, va in scena forse la gara più intrigante di questo decimo turno di Lega A che vede opposte le due formazioni più sorprendenti di questo scorcio iniziale di stagionale: la giovanissima ed implume ACEA Virtus Roma e la fantastica, invitta capolista Cimberio Varese.
Il pronostico pre-gara e la logica del parquet, evidenziata in queste nove giornate iniziali, direbbero Varese ma questa Virtus Roma frizzante, capace di picchi in alto come anche di picchi in basso (esempio lampante domenica scorsa in casa dell’altra Virtus), ma ben lontano dalle modalità in cui gli stessi picchi degli anni passati si palesavano, ha tutte le carte in regola per battere la capolista e per infliggerle la prima sconfitta di tutta la stagione, precampionato compreso. Un’occasione quindi da non perdere per i ragazzi di Calvani, doppia direi: per un esame da superare e per mettere abbastanza al sicuro la qualificazione alle Final Eight, lanciando un messaggio forte a tutti gli avversari. Di contro Varese, forte del suo insieme e di un coachin’ probabilmente sottostimato dai soliti saccenti della stampa nazionale, non ne vuole sapere di perdere la prima competizione della sua straordinaria stagione fino ad oggi e venderà carissima la pelle per un match che si preannuncia decisamente interessante, a dir poco.
ACEA Virtus Roma
Negli spogliatoi dell’Unipol Arena i ragazzi di Calvani erano tutti a testa china a fine gara, e ben donde. Poca difesa, scarso approccio fisico alla gara, Virtus Bologna in carrozza per quasi tutta la gara, eccezion fatta per l’ultimo periodo. Anche lo stesso coach capitolino certificava una prestazione in sala stampa a dir poco deludente dei suoi, come se si fosse impadronito di loro un senso di appagamento. Ecco perchè la sfida di domenica contro la capolista Varese offre una ghiotta opportunità di riscatto ma sarà una montagna difficile da scalare.
In precampionato le due squadre s’erano già affrontate in Valtellina, Varese vinse facile facendo intravedere il grosso potenziale accumulato, quasi come dei candelotti di TNT ai quali manca solo la miccia per espoldere. Roma era un cantiere aperto e privo del sontuoso Datome che tutta Italia sta ammirando e di Lorant, alle prese con le qualificazioni ai campionati europei, difficile trarre spunti da quella partita ma una cosa è certa: se Roma ripeterà la stessa prova apatica e semi-presuntuosa dell’Unipol Arena, Varese avrà vita facile.
Questa ACEA non può giocare a far un canestro più degli altri, deve “sputare sangue” in difesa e mordere letteralmente il ferro con soluzioni più vicino possibile al pitturato, in modo poi da aprire meglio il campo e consentire facili e comodi tiri dalla distanza per le sue bocche da fuoco. Un ACEA quindi che deve migliorare la circolazione della palla ma che deve riprendere a far punti vicino al ferro. Certo, se poi accade che Czyz e Lorant non impattano bene palla in mano la partita e se Jones latita allora tutto si complica ed il solo Lawal, ottimo in queste ultime gare, non basta ad tenere da solo il peso dell’attacco in area. Sarà anche una partita speciale per un ex di lusso, quel Phil Goss che per ben due stagioni ha vissuto una bella esperienza in Lombardia, sentirà l’emozione? Da verificare, intanto da lui ci si aspetta più leadership e più convinzione accanto a Taylor, ultimamente come un diesel con partenza lenta e conclusione a giri alti, ultimo possesso cruciale a Bologna a parte ma anche più partecipazione in fase di non possesso.
Una classica gara quindi da cuore caldo e cervello freddo perchè se Varese si gasa, si rischia di non riprenderla più per quanto sia alto il suo livello di autostima. Si dovrà in ogni modo tenere lontano Dunston e Banks da percentuali positive e sperare d’annebbiare le geometrie di Mike Green, non ci sono alternative, limitando Ere che viaggia a quasi 18 punti di media a partita. Attenzione a Sakota, il serbo è un giocatore anomalo, capace d’esaltarsi da fuori mentre Polonara e De Nicolao dovranno essere limitati nelle loro scorribande offensive. Sarà dura ma ci si deve provare se si vuole sconfiggere un meccanismo al momento quasi perfetto, in fin dei conti Sassari domenica scorsa ha indicato la via.
Questo il commento di coach Calvani alla sfida: «Per Varese parla il percorso netto fatto di 20 vittorie tra pre-season e campionato. Già nello scrimmage che abbiamo fatto a Bormio avevamo potuto vedere la bontà di questa squadra, un gruppo nuovo ma che si è confermato appieno con grandi prestazioni contro squadre di vertice come Siena, Cantù e Sassari. Per noi la sconfitta di Bologna deve essere un ulteriore momento di crescita per capire che non bisogna mai abbassare la guardia. Dal punto di vista fisico siamo in buona condizione, il break messo a segno domenica nell’ultimo quarto contro una squadra avanti di sedici ne è la testimonianza. Al di là dei contenuti tecnici posso dire che aspettiamo con piacere la partita di domani perché per la legge dei grandi numeri Varese prima o poi dovrà perdere una partita e perderà contro di noi. A parte tutto, per vincere avremo bisogno di una grande prestazione difensiva, come quelle che in tante occasioni ci hanno permesso di sia fare risultato contro le cosiddette “piccole” che di giocarci le partite fino all’ultimo possesso con le grandi. Bisognerà tenere bene a mente il piano partita e portarlo avanti per tutti i 40 minuti. Vitucci? Un allenatore che si è imposto facendo gavetta, è l’uomo giusto per coronare un progetto importante come quello dei lombardi».
Cimberio Varese
Fa piacere rivedere Varese in cima alla classifica e pochi l’avrebbero detto prima del via. Vitucci sta compiendo un capolavoro ma non vanno dimenticati i meriti di chi ha composto una squadra perfetta nel mixare atletismo, vigorìa e combattività. Il Presidente Vescovi, ex azzurro e bandiera varesina, ha saputo gestire la genesi di questo piccolo gioiello ma la cosa più importante è che rifiuta i paragoni con il passato. Questa Cimberio è infatti lontana parente dell’ultima Varese vincente, quella della stella cucita sulla maglia dei Pozzezzo, dei Komazec e dei De Pol, dei Meneghin e di Charlie Recalcati in panca a guidare una squadra meno atletica di quella di oggi ma con tanto, tantissimo talento individuale. Ed ora si sogna sperando che questo assemblato edizione 2012-13 possa riportare nel tempo Varese ai fasti del passato, con relativa ascesa in Europa ma bisogna stare calmi, la strada è ancora lunga e domenica c’è l’ACEA da battere.
Il motore della squadra è quel Mike Green, ex-Cantù, un playmaker classico, lontano dallo schema che ultimamente calcano i campi di mezza Europa, quando gira lui è difficile fermare il gioco che Vitucci ha cucito addosso alle caratteristiche di gente come Dunston e Banks, autentiche frecce da scagliare contro gli scudi delle difese avversarie; eppoi quell’Ebi Ere che, dopo un anno amaro passato a Caserta, ha ritrovato smalto e tiro dalla lunga, un’arma letale difficile da contenere perchè la sua gittata è spesso fuori portata per molti difensori. Su questo quadrilatero ruotano Sakota e Polonara, talenti veri e complementari per caratteristiche tecniche, con De Nicolao, forse il miglior playmaker nostrano tra le nuove leve.
Ma quello che ha stupito la platea è stata la forza mentale del roster, rivedersi per esempio i filmati delle gare contro Bologna, Siena, Cantù e Sassari: nei momenti più complicati delle diverse partite, mai un cedimento, mai un tremare delle gambe anzi, azioni offensive con scelte oculate e sempre alla fine vincenti. Un gruppo telecomandato da Vitucci? Forse, ma se anche così fosse, non è certo un demerito vedere muoversi una squadra in perfetta sintonia con i dettami del proprio coach.
Precedenti: 32 partite a Roma con 21 successi della Virtus
Si gioca: Pala Tiziano di Roma, domenica 2 dicembre ore 12:00.
Arbitri: Cicoria – Filippini – Ramilli
Fabrizio Noto/FRED