CASERTA – La Juve Caserta ottiene la 3^ vittoria nelle ultime 4 partite, vince con grande cuore, attributi e voglia un match con Cantù sempre in equilibrio. Episodi che girano la partita in un senso o in un altro l’hanno portata a favore dei bianconeri che si ergono a 10 punti in classifica, con merito, sempre considerando i tanti problemi societari e non. Cantù, sempre in partita, avrebbe meritato qualcosa, ma paga qualche errore sciagurato nel finale, come la mancata decisione di fare fallo su gentile che spara da 10 metri la tripla che manda tutti all’overtime. Per i lombardi quarta sconfitta consecutiva, ma nessuna recriminazione per coach Trinchieri, i suoi oggi hanno davvero dato il massimo.
Nella sfida tra Cantù e Caserta il Palamaggiò è finalmente gremito e fin da subito fa sentire la sua voce. Le due squadre sono abbastanza sfortunate e arrivano al match con tante assenze, specie in cabina di regia. Caserta fa capire da subito quale sarà il leit motive della gara, difesa aggressiva e transizione. Jonusas segna i primi due punti della gara, Cusin dalla distanza ravvicinata, prontamente risponde. Il gioco è frizzante e veloce, giostrato con grande intensità da due giocatori come Gentile e Tabu che creano e disfano con altrettanta facilità, ma non arrivano canestri. Al 4′ il punteggio si sblocca con la bomba di Jonusas per il 7-4 (sette punti già per il lituano) ma Cantù ripaga con egual moneta dalle mani di Leunen. Finalmente Akindele riesce a far valere la sua velocità di piedi ai danni di Cusin riuscendo a realizzare da sotto, mentre Cantù si affida troppo spesso a soluzioni non costruite dalla media distanza che non vanno a bersaglio. La gara resta su un sostanziale equilibrio e vede i pivot accendersi, con le marcature in un amen di Akindele e Cusin, molto in palla in questo avvio. La Juve carica a testa bassa e si butta nell’area con continuità, e la tattica produce punti facili come quelli di Gentile che valgono il più quattro al 9′. Trinchieri decide di cambiare i suoi lunghi, mettendo Tyus e Brooks, Sacripanti risponde con gli ingressi di Mordente e Michelori, giocando con due pivot di stazza. Sacripanti punta sul cuore dei suoi, è Maresca col suo arresto e tiro brevettato a firmare il vantaggio della Juve sul 18-13 al suono della prima sirena.
Il secondo quarto si apre con tanta confusione sul parquet che producono contatti al limite su cui gli arbitri decidono di sorvolare. Tyus sblocca i suoi, Michelori col suo inenarrabile pick and roll lo punisce immediatamente e dopo l’ennesima forzatura ospite, con Markoishvili già con due falli a carico, coach Trinchieri va col timeout. Le uscite laterali sul pick and pop canturino mettono in crisi la difesa casertana, con Leunen ben servito da Mazzarino che spara la tripla dal parcheggio e Tyus che si prende il centro dell’area e non solo con una bimane da applausi. Ritorna la parità sul tabellone e Caserta si ridesta, con Jonusas che realizza l’ennesimo long two di serata e Michelori che si prende il fallo segnando poi i due liberi. Trinchieri lancia nella mischia Abass e Sacripanti gli risponde subito con Marzaioli, per la serie “giovani in campo”, ma forse anche per allungare due rotazioni abbastanza ridotte. La tripla di Mazzarino vale il 24-23 al 15′, il lay up di Cusin addirittura il sorpasso, nonché primo vantaggio ospite. A rispondere con un giro e tiro da maestro è però Mordente, il cui canestro alza l’intensità dei bianconeri che lottano con maggior foga anche in difesa, anche se Cantù non è certo il massimo perché non sfrutta ben quattro possessi consecutivi da rimbalzo offensivo. Il punteggio rimane a favore della Juve, che va col timeout per risistemarsi meglio sul parquet dopo i tanti blocchi in sequenza dell’attacco brianzolo su cui Sacripanti cerca di trovare contromisure efficaci. La risposta arriva sempre e comunque dai lunghi con Akindele che si prende il fallo e canestro di Mazzarino, mandando a bersaglio un gioco da tre punti. Tabu risponde con egual moneta e la gara rimane in parità, e con le squadre in bonus si va avanti per inerzia in mezzo a mille contatti. Akindele va ancora col percorso netto dalla linea della carità, ma la bomba di Tabu pareggia i conti al 19′ e Caserta va ancora col timeout per cercare di trovare maggiore fluidità in attacco.
Esce meglio dalla pausa la squadra ospite con Mazzarino bravo a spaziarsi e segnare con lo step back. Cantù potrebbe allungare ma va sfondare con Brooks, che commette il suo secondo fallo, e allora le responsabilità dell’ultimo tiro se le prende Mordente che con il contatto subito da Cusin va in lunetta e riporta la parità. Non entra la preghiera finale dalla lunghissima distanza di Tabu, dopo 20′ la gara è ancora ferma sull’equilibrio iniziale, col punteggio di 34-34, che lascia intendere scintille per il prosieguo.
La ripresa si apre con ritmi più blandi e con un sottile velo di tensione, che porta al terzo fallo di Markoishvili. Non si segna per i primi tre minuti, con Cantù che ci prova dalla lunga e Akindele che commette due banali infrazioni di passi. Dopo due errori, però, il lungo nigeriano si vendica prendendosi il canestro e fallo (terzo) di Cusin, ma fallendo il libero supplementare. Il primo jump a bersaglio in serata di Markoishvili riporta la parità al 25′, il long two di Tabu fa rimettere di nuovo il naso avanti ai brianzoli. Caserta continua a sbagliare, Sacripanti legge la difficoltà e chiama timeout, decidendo di togliere Maresca e di rimettere Gentile sul parquet, magari per dare brio e geometria al suo attacco. Nel momento del bisogno Caserta si aggrappa alla verticalità di Akindele, bravo come al solito a prendersi falli in vernice. I suoi due liberi valgono la nuova parità al 27′. Cantù trova energie dai suoi lunghi atipici, Tyus segna con un jump dalla media e Brooks replica poco dopo con due liberi. Ė il primo vantaggio oltre un possesso per gli ospiti, ma quando serve Gentile risponde con la bomba dal parcheggio di famiglia. Leunen stasera dalla lunga distanza vede una vasca da bagno e continua a segnare, ma gli uomini di Trinchieri si vedono a gioco fermo fischiare anche la quarta sanzione a Markoishvili che non senza qualche polemica va in panchina. Squadre in bonus, senza alte percentuali ed i liberi diventano un fattore. Gentile si butta dentro con cattiveria e fissa il meno uno, Jonusas prova il sorpasso ma sbaglia la tripla. Cantù si affida ai suoi scarichi da sotto per i lunghi, ma ne ricava solo un punto, dalla lunetta, firmato da Tyus. A rispondere, a pochi secondi dalla fine, ancora con una testarda iniziativa personale, Stefano Gentile, che va dentro con la moto arrivando al ferro, sancendo la parità a quota 46 alla terza ed ultima sirena.
Il quarto periodo si apre con il tiro dalla lunga distanza di Cusin e due falli in sequenza di Tabu, che in un amen arriva quota tre. Il furto con schiacciata di Gentile è un chiaro messaggio di guerra che manda in confusione Cantù he va a sfondare con Leunen, avendo a carico dopo meno di due minuto già tre penalità di squadra. In mezzo a una confusione spasmodica e a giocatori che si sbucciano le ginocchia da ambo i lati, Cusin segna con una pregevole bimane, ma poi commette il suo quarto fallo che lo manda a rifiatare in panchina, con l’ingresso di Tyus. Caserta appare stanca e senza idee in attacco, Trinchieri si gioca la carta Markoishvili, ma arriva subito una persa finalizzata ancora da Gentile, che accende e incita un Palamaggiò assordante. La tripla del georgiano frena l’entusiasmo, quella di Mazzarino sembra ammazzare la gara, ma Caserta ci crede e Mordente dalla media realizza il 52-56 a poco più di 5′ da termine. La Juve recupera palla in difesa e realizza la tripla con Jelovac, ma Markoisvili è bravo ad uscire dai blocchi. Il serbo e il georgiano si rispondono colpo su colpo e l’ennesima tripla dell’ex Antalya vale l’ennesimo -1. Leunen forza e sbaglia, Akindele si butta dentro e si prende due liberi. Il nigeriano dalla lunetta riesce solo a pareggiare i conti con l’ 1/2, ma Tabu forza in la penetrazione 1 vs 5 e Caserta sorpassa col gancio dalla distanza di Jelovac, scatenato in questo quarto periodo. Tyus da sotto riaggiusta le cose per i suoi sul tabellone, il resto lo fa la difesa che porta al contropiede di Markoishvili prima e di Leunen poi per il 63-67 a 1’18” dalla sirena finale. Sacripanti chiama timeout per avanzare la rimessa, Mordente forza l’uscita sul blocco di Tyus che commette fallo e lo manda in lunetta. L’ex Milano fa 2/2 e il Palamaggiò prova a fermare l’attacco ospite che puntualmente sbaglia su un forzato di Markoishvili. La Juve non sfrutta la palla del possibile pareggio e Cantù ha 31″ da gestire, Mazzarino d’esperienza si prende un contatto sporco con Mordente e ma fa solo 1/2 dalla linea e Caserta si erge sulle spalle di Gentile che spara una tripla come quelle del padre da 10 metri e pareggia i conti. Cantù ha ancora 3″ e ci prova con un alley op per Tyus che non va bersaglio, Jonusas spara una preghiera che per poco non c’entra il bersaglio ed allora è 68 pari, dunque overtime.
I brianzoli hanno una situazione falli non ottimale, Tyus commette subito la sua quarta penalità ma Michelori fa solo 1/2 dalla lunetta; sul fronte opposto Brooks si giocai il post basso e anche lui ottiene fallo, con egual sorte. Si segna ancora solo dalla lunetta: Tyus fa 2/2 e regala il nuovo vantaggio ospite, Caserta allora sfrutta il post basso di Michelori e il suo piede perno, ed è ancora parità. Jonusas si butta dentro e appoggia delicatamente un feed away al vetro, Markoishvili forza e sbaglia, ma la Juve non ne approfitta anzi, vede Akindele compiere un blocco irregolare che gli costa la quinta penalità. Cantù va solo di doppie uscite, la difesa bianconera le legge bene, ma in attacco ancora non arrivano punti. Brooks costretto da 4 atipico è costretto a forzare, ma la sua tripla non vede neanche il ferro, Mordente si butta dentro e più simile a uno sciatore, fa uno slalom in mezzo alle maglie blu avversarie e appoggia altero il 75-71 a 1’18” dal termine, su cui Trinchieri chiama timeout. La tripla di Leunen non va a bersaglio, Jonusas cattura il rimbalzo e lancia Gentile che si va apprendere il fallo di Brooks. il figlio del grande Nando fa però 0/2 ma Tabu sbaglia ancora da tre e il palazzetto dei cento giorni torna a cantare come nei bei tempi. Non incide la tripla di Mazzarino sulla sirena,finisce 76-74, altro miracoli dei magnifici sette in maglia bianconera, in una delle più belle partite degli ultimi anni.
JUVECASERTA – CHEBOLLETTA CANTU’ 76-74 dts
Parziali: 18-13; 16-21; 12-12; 22-22; 8-6
Progressione: 18-13; 34-34; 46-46; 68-68; 76-74
Sala Stampa
Sacripanti
La squadra cresce partita dopo partita sotto il profilo del gioco che sotto quello della solidità difensiva: riusciamo ad andare sempre da chi vogliamo in attacco, con maggiore disciplina nei giochi. E se troviamo i nostri obiettivi, escono fuori le nostre individualità dei singoli. Due stupidate ai liberi e due contropiedi concessi banalmente stavano rigirando una gara che avevamo ben giocato, poi, in qualche modo, l’abbiamo vinta. potevano anche vincerla loro, certo è che vanno fatti i complimenti a Cantù e a Markoishvili che per qualche minuto è stato immarcabile. Noi non piangiamo più sulle assenze, ma va detto che anche a loro mancavano play e Aradori, ciononostante hanno messo in campo un grande team. La dovevamo metter sulla difensiva e sulla razionalità, così è stato e i risultati sono stati questi. Siamo a 5 vinte e 5 perse, al 50%, puoi lottare anche per il 7^ posto, per la coppa Italia e quel che ne consegue. Va dato atto anche al grande pubblico che ci ha seguiti oggi, una dimostrazione ancora maggiore che ci regala maggiore consapevolezza e fiducia, che si uniscono alla nostra voglia e al carattere di questa squadra. Ora Brindisi, squadra ostica perchè dotata di grande atletismo. Peggior avversario che ci poteva capitare.
Trinchieri
Non è facile commentare una gara come questa. Siamo stati umili, ci siamo sbattuti per 45′ avevamo creato i presupposti per vincere, fa male poi prendere un canestro come quello di gentile da 10 metri, quando c’era la possibilità di fare anche fallo. Abbiamo grandi difficoltà in questo periodo, non ci gira tanto bene in questo periodo. Non serve a nulla recriminare ma è dura da mandar giù questa sconfitta. L’ultima azione del tempo regolamentare è sintomatica, si sarebbe potuto fare fallo o altre mille cose, ma sarebbe poco elegante puntare il dito contro un solo giocatore. la Juve osso duro, sta giocando bene in questo periodo. Sarebbe bastato un errore in meno per portarla a casa, e allora staremmo a parlare di altre cose, si può e si deve far meglio
Domenico Landolfo