BRESCIA – Il tanto atteso ritorno a Brescia dell’ex allenatore Sandro Dell’Agnello e dell’ex direttore sportivo Ario Costa, che ricoprono ora quei ruoli ma in terra forlivese, è stato accolto in modo piuttosto freddo. L’indifferenza dei tifosi viene sintetizzata con l’assenza di cori a favore o contro la coppia, un solo striscione indirizzato a loro fà bella mostra al palazzetto, in cui ricalcando le note di Vasco Rossi campeggia la scritta: “Noi siamo ancora qua… Eh già”, canzone che poi viene anche riprodotta dagli altoparlanti del palazzetto alla presentazione della squadra forlivese. Chiaro segno che l’addio dei due in estate quando la barca sembrava sul punto di affondare e a maggior ragione aveva bisogno di una mano capace al timone per non schiantarsi sugli scogli, non è e forse non verrà mai dimenticato. I fischi sarebbero stati però ingenerosi visto quanto di buono essi hanno fatto quando guidavano la squadra: una promozione dalla DNA alla LegA2 con tanto di titolo di campioni d’Italia dilettanti e una partecipazione ai play-off di LegA2 l’anno scorso non possono essere a loro volta dimenticate nè cancellate. Da qui la scelta dei tifosi: niente fischi, ma nemmeno applausi per chi abbandona nel momento del bisogno, solo tanta indifferenza. La stessa sorte non è toccata a Bernardo Musso, subissato di fischi per tutta la partita dal pubblico, memore di quel brutto gesto dove la guardia argentina, ennesimo ex di turno e fino all’anno precedente di casa al San Filippo, in maglia perugina ai play-off anzichè far da pacificatore durante un litigio, irruppe nello stesso colpendo con un pugno un giocatore bresciano. Ma veniamo alla partita giocata. Antivigilia di Natale, palazzetto San Filippo tutto esaurito o quasi con circa 2500 presenti ad assistere alla partita. Gli ingredienti per un grande match ci sono tutti e i giocatori non tradiscono le attese. Brescia parte con il quintetto ormai collaudato, formato da Fernandez, Jenkins, Giddens, Barlos e Brkic. Forlì risponde con Spencer, Musso, Roderick, Natali e Todic. Il primo quarto è molto equilibrato con Brescia a colpire con precisione da fuori ma Forlì più precisa nel pitturato. I trascinatori sono Jenkins da un lato e Roderick dall’altro e al termine del primo quarto i padroni di casa sono avanti 22-18. Nel secondo parziale però i romagnoli cambiano marcia, iniziano a piazzare con ottime percentuali anche da lontano e l’attaco vola, trascinato da un incontenibile Spencer. Anche in difesa i forlivesi dettano legge, dominando a rimbalzo e all’intervallo lungo Forlì si ritrova così avanti 50-44 con addirittura 32 punti realizzati nel secondo quarto. Tra le fila bresciane è il solo Jenkins a farsi carico della squadra, realizzando da solo 18 dei 44 punti della Centrale. Assente ingiustificato Jr Giddens, stranamente abulico e poco coinvolto. Nella ripresa però è proprio lui a dare la scossa, unitamente ad un Jenkins da monumento equestre. I due americani spingono la Leonessa che riaggancia i romagnoli e li supera di slancio andando a chiudere il terzo quarto avanti per 73-70. I soli Natali e Spencer riescono a colpire con continuità, limitando così i danni per i romagnoli, colpevoli di perdere troppi palloni contro l’ottima difesa bresciana. L’ultimo quarto è quello decisivo, in una partita che ci si stà giocando ormai punto a punto. Come successe anche domenica scorsa nella vittoria contro Bologna, David Brkic autore di un buon primo quarto, sparisce completamente nella ripresa e ne aprofittano i lunghi avversari, Todic e Tessitori su tutti, autori di 20 punti in due in quest’ultimo quarto. Il bosniaco mette 3 bombe in rapida successione innescando una fuga per i romagnoli. Fernandez e Jenkins tuttavia tengono a contatto la Centrale del latte, dando punti e assistenze, spettacolare ad esempio quella di Jenkins per l’alley-oop di Giddens. I lombardi però devono fare i conti con la scarsa mira da dietro l’arco da dove si accaniscono nel voler tirare nonostante i ripetuti insuccessi. Forlì invece colpisce a ripetizione nel pitturato e riprende il largo. Roderick, vittima dei suoi soliti problemi di falli, commette il suo quinto fallo e si riaccomoda in panchina anzitempo. Nell’ultimo minuto di gioco Brecia è sotto di soli 3 punti ma Barlos sbaglia la tripla del possibile pareggio, Spencer recupera il pallone e subisce il fallo dei bresciani che vogliono fermare il cronometro velocemente. In lunetta sbaglia il primo e mette il secondo, sulla sirena Giddens sbaglia la tripla della speranza e Forlì si porta a casa la posta in palio con un punteggio di 97-93. Dei 93 punti bresciani, un terzo (31 punti) portano la firma di Michael Jenkins, tirando con ottime percentuali sia dall’area (71%) sia da fuori (50%) meritandosi, anche grazie ai 5 rimbalzi catturati un bel 25 di valutazione. Bene anche Barlos in doppia-doppia con 14 punti e 11 rimbalzi, Fernandez con 12 punti, 7 assist, 5 rimbalzi e 4 recuperi e con una regia lucida. Bene ma non benissimo Giddens con 17 punti e Brkic con 10 punti. Per i romagnoli eccellente prova di Spencer con 23 punti, 7 rimbalzi e tante incursioni inarrestabili in contropiede che lo portano ad un 33 di valutazione. Ottima anche la prova di Todic che con 3 bombe consecutive ed 11 punti nel solo ultimo quarto è stata la vera carta vincente di Forlì. Il lungo bosniaco chiude con 20 punti e 8 rimbalzi, davvero niente male. L’altro fattore della partita porta il nome di Amedeo Tessitori, in 24 minuti mette 20 punti col 90% al tiro e raccoglie 5 rimbalzi, ottimo segnale per la futura nazionale azzurra, sempre alla ricerca di un centro giovane e talentuoso come pare essere Tessitori.
Sala stampa
Martelossi
“Sono molto incazzato. Stiamo troppo tempo ad aspettare quello che succede. Abbiamo lasciato che loro prendessero fiducia come ad esempio ha fatto Todic quando ha visto che gli entravano i tiri da fuori. Abbiamo segnato tanti punti stasera, ma ne abbiamo subiti troppi”.
Dell’Agnello
“Non era certo questa la partita che volevamo fare, avevamo preparato la partita in un altro modo. Abbiamo sofferto moltissimo l’atleticità dei loro due americani, Roderick che era l’unico che poteva competere con loro ha avuto problemi di falli. Nel terzo quarto siamo stati ridicoli in difesa ma non ci siamo disuniti e alla fine abbiamo meritato di vincere. Ci è andata bene perchè nelle partite punto a punto puoi vincerla o perderla anche per un singolo episodio. Entrare in questo palazzetto mi ha fatto effetto perchè per me che ero qui ad allenare fino a cinque mesi fa e che ho allenato qui per un anno e mezzo sicuramente è stato come entrare in un posto non estraneo, diciamo così. Un po’ d’emozione all’inizio c’è stata, poi è passata una volta iniziata la partita. Mi fà piacere che Brescia abbia costruito una buona squadra e mi fà piacere vedere Brescia così in alto in classifica e auguro a Brescia tutte le fortune. Se vi avanza un rigo, fate gli auguri di Natale a tutta Brescia, e l’avrei detto anche se perdevo”.
Andrea Buffoli