Milano vince fuori casa, come le succede da 6 gare consecutive, e strappa la qualificazione alla Final Eight che la vedrà padrona di casa in quel di Assago. Il +7 finale le nega però il 7° posto nel tabellone, così che da buon’ultima si troverà di fronte la capolista Varese, nell’ennesimo derby che varrà questa volta l’accesso alla semifinale. Ancora assente Gentile, è l’apporto di Basile dalla panchina a diventare decisivo e la difesa che, soprattutto nel secondo quarto, manda avanti l’Olimpia, che però consente all’Enel il rientro dopo l’intervallo.
E’ un’altra Milano quella che scende sul parquet di Brindisi dopo aver allungato, suo malgrado, la striscia di sconfitte interne, arrivate a 5. Impensabile come la pressione di giocare di fronte al pubblico amico stia diventando per la squadra di Scariolo un ostacolo determinante in una stagione vissuta assolutamente tra alti e bassi. Green parte in quintetto per i milanesi e cerca di dare ordine a un attacco non sempre ben organizzato. E’ nella propria metà campo però che i biancorossi devono fare la differenza. Non un’impresa semplicissima contro l’atletismo di Brindisi. Reynolds subito sugli scudi con 5 punti e l’intenzione di attaccare Green ad ogni possesso. Risponde Bourousis dall’altra parte per tenere a contatto l’Olimpia, che sbaglia troppo dalla lunetta fino al 2/2 di Melli che chiude il quarto dando agli ospiti un mini-vantaggio: +3.
Nel secondo periodo Milano tenta la fuga: le triple di Hairston e Basile sembrano poter dare un considerevole vantaggio all’EA7, con l’Enel incapace di controllare le palle perse e di venire a capo di una difesa finalmente senza distrazioni e concentrata ad ogni possesso. Bourousis regge sotto canestro e in attacco subisce falli e segna anche vicino al ferro, non solo con tentativi da fuori – non sempre efficaci – visti nel recente passato. Chiotti dalla panchina dà minuti importanti e contribuisce all’allungo milanese, che si chiude con il canestro da 3 di Fotsis che sancisce il 29-46 all’intervallo lungo.
Partita finita? Ovviamente no. Brindisi non ci sta e inizia la ripresa con un parziale di 6-0. Langford commette il suo terzo fallo e Hairston si innervosisce e prende un tecnico. L’Enel a -10 è definitivamente tornata in partita! Cedric Simmons si fa sentire a rimbalzo offensivo e i padroni di casa, grazie anche ai tiri dalla distanza di Gibson, tornano addirittura in parità: 57-57 al 30′.
Inizia l’ultimo periodo e l’Enel non vuole fermarsi, anzi sorpassa addirittura grazie a un canestro di Simmons. E’ Gianluca Basile a fermare l’emorragia con la quarta tripla della sua partita (prima in tutta la carriera, per lui pugliese, in quel di Brindisi) e J.R. Bremer sempre da fuori ridà a Milano il vantaggio sul +4. Melli finalmente entra in partita e il jump di Green regala un altro allungo all’Olimpia, in vantaggio stavolta 72-63. Ma Brindisi non si arrende e spinta dal proprio pubblico (e da un gioco da quattro punti di Gibson) torna a -6. Gli ultimi 5 minuti sono molto confusi, si lotta su ogni pallone e si segna col contagocce. Tocca a Langford salire in cattedra e con l’istinto del campione – quale è – sigla i punti decisivi che, nonostante la tripla finale di Reynolds, regalano all’Olimpia il match e la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia.
Enel Brindisi – EA7 Milano 76-83
Progressione: 17-20; 29-46; 57-57; 76-83.
Parziali: 17-20; 12-26; 28-11; 19-26.
Quotes
S.Scariolo:“Nel primo tempo abbiamo fatto quello che volevamo fare, abbiamo fermato il loro contropiede – zero punti – e limitato il tiro da tre, in attacco abbiamo mosso la palla e dato via 10 assist. Nel terzo quarto abbiamo rinunciato a qualche tiro da tre che dovevamo prendere e in più la differenza di atletismo tra i lunghi si è fatta sentire. Il quintetto che ha aperto la partita è stato quello con Bremer, Basile, Hairston, Melli e Chiotti. Dopo le difficoltà del terzo periodo, ci siamo ripresi nel quarto difendendo con efficacia e muovendo la palla anche se avevamo addosso un po’ di tensione. Siamo stati attenti e con freddezza abbiamo riaperto un margine che abbiamo tenuto fino alla fine. Devo fare i complimenti al nostro staff medico che è riuscito a rimettere in piedi Keith Langford che stamattina non stava in piedi, anche se ovviamente ha fatto quello che ha potuto. Da settimane stiamo migliorando, oggi l’abbiamo fatto fino al minuto 40, dobbiamo trovare maggiore continuità. In altri momenti, persa l’inerzia della gara nel terzo periodo, avremmo accusato uno sbandamento superiore e forse ce li saremmo lasciati scappare. Invece abbiamo tenuto. La strada giusta è quella del primo tempo. Le vittorie danno tranquillità, vogliamo rasserenarci, possiamo farlo mettendo assieme un po’ di vittorie consecutive. Varese nei quarti di Coppa Italia? Non abbiamo fatto calcoli, vinta la gara, sull’ultimo possesso ci siamo un po’ deconcentrati e abbiamo lasciato a Reynolds il tiro da tre”.
Andrea Pontremoli
@A_P_Official