Alla boa di metà campionato la stagione della Virtus Bologna sta assumendo contorni negativi come, molto probabilmente, non ci si aspettava all’inizio dell’anno sportivo, dove comunque erano state messe in conto possibili difficoltà dovute all’inserimento in rotazione di diversi giovani, oltre alla perdita di giocatori del valore di Petteri Koponen e Viktor Sanikidze. Ma, obiettivamente, 9 sconfitte in 15 partite (con solo tre vittorie nelle ultime 12 giocate) vanno oltre ogni più funerea aspettativa, anche se qualche scusante c’è. Detto dei diversi giovani (Moraschini, Imbrò, Gaddefors, Parzenski, Fontecchio) inseriti in rotazione per volontà propria o del caso, ci sono stati anche tanti infortuni che hanno bloccato i meccanismi di squadra proprio quando, invece, la stagione sembrava poter prendere un’ottima piega dopo le tre vittorie filate iniziali. Prima gli acciacchi di Poeta e Gigli, poi i costanti problemi di Minard (in campo solo 11 volte su 15, spesso non al 100%) e infine le tegole anche sugli altri due mori, Hasbrouck e Smith, loro pure con assenze e acciacchi per un motivo o un altro. Tutte situazioni che non hanno certo agevolato il lavoro in palestra e le cui conseguenze si sono viste la domenica in campo. Andiamo quindi a valutare uno per uno tutti i giocatori, nel più classico dei pagelloni di fine girone.
Kenny Hasbrouck (30,5 minuti, 14.4 punti, 2.9 rimbalzi, 1.9 assists, 39.2% da 3): senza dubbio il migliore dei tre americani arrivati in estate e che, per ora, hanno diviso nettamente l’opinione pubblica. Non è stato certo esente da alti e bassi, specialmente fuori casa, come i suoi colleghi, ma ha comunque offerto un certa continuità di rendimento, essendo quasi sempre pericoloso al tiro, salvo qualche giornata storta, che, per un tiratore, è nella natura delle cose. Tutto sommato può essere considerato come un discreto acquisto. Delle doti di playmaker di cui si paventava in estate non ci sono molte tracce, ma se si limita a prendere e tirare è un giocatore assolutamente degno. VOTO: 6,5
Riccardo Moraschini (15,4 minuti, 4.5 punti, 2.3 rimbalzi): salvato in extremis nel momento della costruzione della squadra, quando sembrava destinato a un nuovo prestito lontano dalle Due Torri, è uno dei giocatori che ha mostrato i maggiori miglioramenti dall’inizio del campionato. I minuti giocati a Sant’Antimo la passata stagione gli hanno fatto bene e dato maggior consapevolezza della proprie capacità, specie in penetrazione, dove ha il fisico per essere da corsa in Serie A. Il tiro continua ad essere uno sconosciuto, ma sta comunque in campo con maggiore confidenza. I passi avanti da fare sono ancora tanti (ad esempio a rimbalzo e in difesa lontano dalla palla), ma qualcosa di positivo si è già visto. VOTO: 6+
Matteo Imbrò (17,7 minuti, 4.2 punti, 2.1 rimbalzi, 1.1 assists): il giovane di maggior talento e su cui la società bianconera punta maggiormente ha cominciato a mettere assieme i primi minuti di basket professionistico, catapultato direttamente dalla DNB. E la risposta iniziale è stata decisamente incoraggiante: faccia tosta, testa alta, qualche buon canestro da fuori. Poi col tempo le magagne sono venute a galla, non aiutato da una situazione complicata. La difesa, seppur migliorata, tende a rimanere un problema, come anche le doti nell’attaccare il ferro. Ma il giudizio, per un giocatore del 1994, non può che essere positivo e far guardare con ottimismo al futuro del ruolo di playmaker. Il fosforo e il talento ci sono. Il tempo, quasi sicuramente, farà il resto. VOTO: 6
Giuseppe Poeta (26,6 minuti, 11.9 punti, 2.7 assists, 53.7% da 2, 40% da 3): da vero capitano ha sempre giocato sopra il dolore di infortuni e acciacchi che, però, ne hanno inficiato a lungo le prestazioni. Col recupero della condizione si è ricominciato a vedere il migliore Poeta (vedi i 26 punti di Sassari). Sebbene la sua stagione sia al di sotto delle aspettative per ora, il grafico del suo rendimento ha avuto un’inclinazione positiva e questo non può che fare ben sperare per un girone di ritorno che deve essere per forza di riscatto. VOTO: 6
Jakub Parzenski (9 partite, 4,5 minuti, 0.9 punti): gli infortuni di Gigli e Smith gli hanno regalato più minuti del previsto dove è stato in campo dignitosamente, mettendo in mostra anche discrete doti di stoppatore. E’ ancora molto acerbo, probabilmente gli gioverebbe un’esperienza in prestito in Legadue, ma comunque tutto quello che verrà quest’anno per lui sarà importante per farsi le ossa. VOTO: 6
Angelo Gigli (24,3 minuti, 8.8 punti, 6.1 rimbalzi, 56.8% da 2): discorso simile a quello fatto per Poeta. Anche qui gli infortuni hanno giocato un ruolo importante, rallentandolo in più di un’occasione. Di conseguenza il rendimento ne ha risentito, proprio nella stagione in cui il centro area doveva essere tutto suo sin dall’inizio. Ha alternato buone prestazioni ad altre abuliche, in generale dando la sensazione di sentire un pò la mancanza degli zompi di Sanikidze al suo fianco. Anche qui, la sensazione è che, se la condizione lo assisterà, si potrebbe assistere a una seconda fase di campionato in crescita. VOTO: 6-
Alex Finelli: non è facile dargli un voto per almeno un paio di motivi. Primo, quando sostituisci Koponen, Sanikidze e Douglas Roberts con Hasbrouck, Smith e Minard è chiaro che difficilmente farai meglio dell’anno precedente. Secondo, con tutti gli infortuni che ci sono stati, lavorare in palestra è sempre stato difficoltoso, mentre invece, con una squadra con così tanti giovani, il lavoro in palestra per creare l’amalgama di squadra sarebbe stato fondamentale. Resta, comunque, una squadra che in attacco non sembra avere tantissime idee e che in generale ha dato un pò meno di quanto fosse lecito attendersi (anche se, va notato, con tutti i giocatori al proprio posto è 6 vinte e 2 perse) al netto dei problemi avuti. VOTO: 5,5
Viktor Gaddefors (15,2 minuti, 4.2 punti, 2.7 rimbalzi, 63.6% da 2): la stagione dello svedese sta assumendo tutti i contorni dell’occasione sprecata per ora. Ha a disposizione buoni minutaggi ogni partita, ma da spesso l’impressione di essere troppo rinunciatario e di non avere la cattiveria giusta per andare a prendersene degli altri. Un vero peccato, perchè ha dimostrato in più di un’occasione (vedi anche l’ultima partita a Cantù) di avere le potenzialità per essere più di una semplice comparsa. Anche qui si parla di un ragazzo del ’92, comunque, ma la sensazione è che il le prossime partite debbano mostrare un Gaddefors con una faccia diversa sul parquet. VOTO: 5,5
Mason Rocca (20,1 minuti, 5.7 punti, 5.3 rimbalzi, 54.4% da 2): il buon vecchio Mason comincia a mostrare i segni dell’età. La grinta è sempre quella, l’esempio per i compagni è fulgido, ma è impossibile non notare come talvolta l’ex Milano mostri un pò la corda. I 20′ che offre ogni partita sono comunque importanti per coach Finelli e in un contesto un scapestrato come quello che si è visto negli ultimi due mesi ha spesso saputo ritagliarsi ruoli importanti nelle partite. Resta il fatto che non sembra lui l’uomo che possa far scoccare la scintilla per invertire la rotta. VOTO: 5,5
Steven Smith (31,7 minuti, 11.6 punti, 5.5 rimbalzi, 44% da 2, 30% da 3): senza mezzi termini la maggiore delusione del campionato virtussino. Arrivato con grandi aspettative, dopo i trascorsi greci, e come l’uomo che avrebbe dovuto alzare il tasso tecnico della squadra, la realtà si è scontrata con un giocatore che, ad oggi, ha dimostrato di giocare molto per se stesso e poco all’interno del sistema. Il concetto di “lungo che allarga il campo” è stato portato agli estremi in partite dove raramente ha messo un piede dentro l’arco del tiro pesante e, di conseguenza, anche la sua presenza a rimbalzo è stata latente. Molto del futuro di questa squadra passa da un suo miglior rendimento. VOTO: 5
Ricky Minard (11 partite, 22,3 minuti, 9.6 punti, 3.8 rimbalzi, 39.4% da 2, 41.7% da 3): il giocatore più tormentato dagli infortuni e fermo ormai da più di un mese. Il lungo tira e molla contrattuale in estate gli ha fatto perdere la preparazione atletica e già così la sua è stata una partenza lenta. Poi, appunto, i problemi fisici a fermarlo in più occasioni. In mezzo una partita da 10/12 da tre punti contro Biella che, però, non ha dissipato i dubbi su un giocatore che in diverse occasioni è letteralmente stato un fantasma in campo, in attacco e in difesa. Il taglio lo ha già rischiato una volta dopo la partita di Caserta, il suo futuro, pertanto non è esattamente al sicuro. VOTO: 5
Nicolò Fiumi