Una gara che, numeri alla mano, non poteva essere vinta dagli uomini di Scaripanti e che alla fine è andata secondo pronostico. L?EA7 Milano dopo i primi orrendi 10′ si ridesta ed inizia a macinare pallacanestro a ritmi e livelli cui la Juve non può sopperire solo col cuore. In una mattina di sicuro non positiva per nessuno dei giocatori in casacca bianconera, forse con l’eccezione di un Akindele che nonostante problemi fisici immani riesce a rimanere per quasi tutto il primo tempo e l’ultimo quarto in campo, giocando da fermo. Milano ha una rotazione più ampia ma vince la gara sfruttando la serata di grazia di Hairston e Langford, che però mettono a referto tantissimi punti dalla linea della carità.
Sacripanti in avvio lancia in quintetto Mavraides assieme a Gentile e la scelta lo ripaga positivamente, Milano appare sfasata e si rifugia in un pressing tutto campo tanto inutile quanto mal eseguito e viene punita da Gentile prima e da Mavreides poi. Caserta è brava con le sue letture dal pick and roll a servire i suoi lunghi, specie Akindele che attacca con continuità Bourussis e si guadagna punti e falli. Jonusas con l’entrata mancina, prima di essere limitato dai falli allunga il gap fino al 15-6, quando Scariolo, sull’ennesima palla persa dei suoi chiama timeout inserendo chiotti e Melli. l’ingresso dell’ex Casale Monferrato fa la differenza, si battaglia ma la Juve ne esce a testa alta e si conquista il bonus e una serie di tiri liberi. Non supera però il 50% la percentuale dei bianconeri nei tiri a cronometro fermo, ma mentre l’attacco meneghino continua a latitare, il finale vede a referto la bomba ancora di uno Jonusas su di giri e il gioco da tre punti di Gentile che vale l’illusorio 24-12 dopo 10′.
Al rientro Milano ha una faccia più cattiva ma il giovane Sergio ci metta tanta grinta e spara la bomba del +15, su cui Milano definitivamente decide di scendere in campo. Scariolo butta nella mischia Radosevic, affiancandolo a Melli (secondo fallo per Chiotti e Bourussis) e le cose migliorano, con tanti rimbalzi offensivi che mettono progressivamente in partita Hairston e lo stesso Melli, che batte con agilità la difesa 2-3 provata da Sacripanti. La Juve perde le mani dal manubrio con una serie inopinata di palle perse, ma quando fa girare con velocità la palla sembra trovare sempre il tiro giusto, con ancora Sergio che piazza la sua seconda tripla di giornata. Milano si conquista il bonus e da qui in poi inizierà la rimonta, fatta di tante penetrazioni che finiscono con un contatto, sanzionato dagli arbitri. Al 15′ l’antisportivo a Gentile per un fallo di foga agonistica su Langford, lancia il break che proprio l’ex Khimki inizierà a scrivere. Con una serie incredibile di liberi mandati a bersaglio, Langford e Hairston riportano Milano a contatto, sempre il 23 milanese piazza la bomba del -3, ma Mavreides risponde con egual moneta. La Juve sembra già sulle gambe, la tripla di Green è un’altra mazzata pesante, ma ci pensa Akindele già a quota 10 punti, a scrivere il finale di metà gara, 41-38.
Illusorio l’inizio di ripresa con il pick and roll sull’asse Mavreides Akindele. il lungo nigeriano finisce di lì a poco in panca stremato e Michelori non saprà sostituirlo a dovere. Gli arbitri iniziano a fischiare ogni inezia e le triple di Fotsis prima e di Langford poi fanno mettere il muso avanti a Milano. Caserta spende il bonus e non riesce a fermare Bourussis che prende possesso dell’area colorata, ma in suo soccorso arriva Scariolo che potesta a lungo con gli arbitri durante il gioco e si becca un tecnico dopo un canestro dei suoi. Maresca accorcia dalla lunetta, ma Langford prontamente risponde. Sacripanti prova a fermare le operazioni con un timeout ma l’energia di Hairston in vernice, bravo a subire fallo, e poi l’alleyop schiacciato da Bourussis ricacciano indietro Caserta fino al -7. Qui la gara di fatto si decide, perchè proprio quando Jelovac segna la tripla del -4, sull’azione seguente il serbo commette un fallo su Bourussis, decisione per lui sbagliata, che lo fa correre a a chiudersi in sè stesso per la frustrazione in un angolo. Sahin la legge come protesta e dà un tecnico discutibile al giocatore casertano. da cui Milano ricaverà 5 punti, quattro dei quali portano la firma del solito Langford. Perso il pugno della gara Milano la fa da padrone, ancora con Bourussis, che schiaccia portandosi a casa il ferro del Palamaggiò, gesto ritenuto eccessivo dalla terna, che gli sanziona un tecnico che sa tanto di compensazione. Dal -10 la Juve con un po’ di fortuna riesca a salire fino al -6, ma nel finale ci pensa Green con la tripla a spegnere le velleità già al 30′, quando il tabellone indica 58-65.
Il quarto periodo si apre con la Juve che attacca a testa bassa e sneza lucidità riscendo però da subito a guadagnarsi il bonus. l’antisportivo a Melli produce la rimonta casertana fino al 62-65 con il 2/2 di Gentile, ma nel momento del bisogno ci pensa Basile a mettere una tripla che trancia di netto le gambe all’avversario. Il resto è una sapiente amministrazione, con Melli e Radosevic che regalano spettacolo volando ben oltre il ferro. Akinedele rientra e ci prova a lottare, ma si becca un tecnico anche lui per schiacciata troppo vigorosa. Finisce con Milano che negli ultimi 3′ si limita a far passare il tempo facendo girare la palla mentre la Juve non sfrutta la sterilità offensiva avversaria, sbagliando i suoi tiri. Finisce 69-78, vince la squadra più forte, ma resta l’amaro in bocca per una sfida che, con qualche scelta diversa, sarebbe potuta andare diversamente.
JUVE CASERTA – EA7 MILANO 69-78
Parziali: 24-12; 17-26; 17-27; 11-13
Progressione: 24-12; 41-38; 58-65; 69-78
Mvp: Langford e Hairston che hanno dominato, ma decisivo anche Bourussis.
Wvp: La Juve che stasera non ha giocato con quel cuore e quella voglia che ha mostrato