Per la prima volta in stagione, Milano porta a casa una partita casalinga in tranquillità, avendo la meglio di una Virtus onestamente impresentabile. Senza Gentile e Basile, Giachetti si fa trovare pronto e sforna una partita di grandissima qualità, propiziando il break decisivo nel secondo quarto. Nel prepartita Rocca viene omaggiato con una targa celebrativa in memoria dei suoi trascorsi milanesi, mai dimenticati dal pubblico e dalla società.
Chi fa rimpiangere l’ex capitano nei primi minuti è Bourousis, che perde il contatto con Gigli in ogni situazione. La Virtus gioca insistentemente il pick and roll centrale con Poeta e lo stesso lungo italiano, portando a casa punti a ripetizione, ma la difesa biaconera non permette l’allungo e Milano, pur giocando decisamente male, rimane a contatto con un 5-0 firmato Fotsis e Bremer che fissa il risultato alla prima pausa sul 20-22.
Hairston apre il secondo quarto con una tripla, ma per la Virtus la luce si spegne quando Poeta si accomoda in panchina per riposare. L’entrata di Giachetti, poi, fa svoltare la partita per Milano che, con 5 punti del playmaker e la tripla di Fotsis, raggiunge presto il +11. Smith e Rocca provano a ricucire con un 4-0 di parziale, ma sei punti di Langford e altri due di Giachetti regalano un confortante +15 ai padroni di casa. Gli arbitri assestano un dubbio antisportivo a Green, bissato da un tecnico a Scariolo, che regala quattro liberi e una piccola speranza di rimonta alla Virtus, ma alla pausa è ancora +12 Milano.
L’inizio di secondo tempo porta in campo una Virtus che sembra in grado di rientrare con sei punti della solita coppia Poeta-Gigli, ma è l’ultimo sussulto di una squadra che soccombe definitivamente dopo il 7-0 di controparziale milanese fatto solo di contropiede. Green orchestra il gioco sui 28 metri di Milano, che trova una miriade di canestri facili in appoggio e dilata in maniera quasi imbarazzante il divario nel punteggio. All’ultima pausa il tabellone è eloquente con un 73-50 che non ammette repliche.
Il quarto periodo è semplicemente puro garbage time, dove le squadre accettano passivamente il verdetto del campo, con Milano che a tre minuti dalla fine sfoggia due dei suoi giovanissimi componenti della panchina, mentre la Virtus fa restare seduti tutti i i suoi effettivi tra cui Steven Smith (non entrato nei secondi venti minuti) e Minard (in evidente mancanza di fiducia).
La Virtus sembra in una difficoltà senza fine e, come ha detto Finelli nel post partita, è difficile uscire da un momento complicato se i tuoi americani sono i primi a non lottare.
EA7 Emporio Armani Milano-Saie3 Bologna 91-68 (20-22, 29-15, 24-13, 18-18)
Gli audio dei coaches
MVP: Jacopo Giachetti. Dopo aver passato mesi senza vedere il campo, entra con voglia e spacca in due la partita con 13 punti nel solo primo tempo. Questo è un gran bel segnale sia per lui che per Scariolo.
WVP: Steven Smith. 13 minuti di nulla sul campo. E’ un ectoplasma e riesce a prendersi la palma del peggiore in campo, a discapito di un Hasbrouck da -9 di valutazione.