Milano, 7 febbraio 2013 – Una partita che sembrava assegnata agli annali della storia della Coppa Italia come una disfatta epica per i bianco blu di coach Andrea Trinchieri, si è trasformata in meno di 7 minuti in un bel thriller dal finale incerto.
Sono due canestri ad apertura di quarto periodo di Czyz e Datome a dare il vantaggio più che rassicurante di 19 pts. ai capitolini prima che il belga di origini congolesi Jonathan Tabu, palymaker di Cantù per l’occasione griffata dallo sponsor svizzero Foxtown, non decidesse di regalare l’illusione di una rimonta ai suoi tifosi, giunti in buon numero dalla vicinissima Brianza, grazie ad uno score parziale di 19 pts. nel quarto, frutto di incredibili conclusioni dall’arco dei 6,75 e di penetrazioni devastanti che creano scompiglio nella sbigottita difesa Virtus.
Il primo periodo vede le due formazioni procedere a strappi. Roma con Lawal (8 pts. nel periodo), mostra subito i muscoli, mentre dall’altra parte è il duo Leunen – Tabu ad aggiustare la mira dalla lunga distanza. Sono un parziale di 11-2 per Cantù ed un contro parziale di 11-0 in favore dell’Acea a mantenere il parzialino di 8-2 dei primi minuti in vantaggio di Roma firmato Lawal, per un finale di periodo di 18-25.
Sono un canestro di Mancinelli e una tripla del commovente capitano di mille battaglie, Nicolas Mazzarino, ad aprire il secondo periodo e riportare Cantù ad un solo possesso di distanza. Un tenace Aradori mantiene in partita la squadra canturina, apparsa completamente stravolta nel sistema di gioco che ne ha fatto le sue fortune in questi ultimi anni, a fronte di un bel gioco collettivo avversario, ben congegnato dall’attento e meticoloso coach Calvani, che vede a referto punti nel quarto Goss, Datome, Taylor e Czyz .
Si và all’intervallo lungo con l’Acea Roma in vantaggio sulla Foxtown Cantù di 6 pts. ( 44-50). Alla fine del primo tempo sono solo le 7 triple realizzate sulle 10 tentate che mantengono in vita i brianzoli, per altro diffusamente penalizzati dalle 11 palle perse e dall’insolita commissione di 14 falli per non parlare della disastrosa contabilità nei rimbalzi offensivi.
Il terzo periodo è caratterizzato dallo strapotere fisico del polacco Czyz sotto le plance sia nei rimbalzi catturati e nei canestri realizzati che evidenziano l’imbarazzante condizione fisica del pacchetto lunghi dei brianzoli, formato da uno frastornato Cusin e da uno Scekic ancora lontanissimo parente del giocatore ammirato prima del grave infortunio. E’solo la ottima verve realizzativa dall’arco dei 6’75” di Marteen Leunen ad evitare il tracollo totale con i suoi, che vanno alla penultima sirena con uno svantaggio di ben 14 pts. (54-69).
La quarta frazione si apre con i due canestri già citati in favore Acea. Quando sembrano scorrere i titoli di coda per un accesso comodo in semifinale dei giallorossi, sale in cattedra l’estro di Tabu, che grazie ad una serie di triple contribuisce in modo determinante all’erosione del vantaggio degli avversari. A 3’33” dalla fine è Marteen Leunen a riportare i suoi incredibilmente a soli due possessi di svantaggio.
A questo punto, ad arginare la tremenda emorragia in sfavore di Roma, testimoniata dal pesantissimo parziale di 37-10 per Cantù, ci pensa il nostro personalissimo Mvp dell’incontro, Jordan Taylor, che grazie a giocate di grande spessore tecnico e scelte giudiziose ed esaltanti dal punto di vista tattico, con abilità ed astuzia regala i punti decisivi per i suoi, gettando nella frustazione più totale l’intero ambiante canturino e regalando ai suoi uno storico passaggio di turno.
Fox Town Cantù – Acea Virtus Roma 85-89
Parziali: 18-25; 26-25; 10-19; 31-20
Progressione: 18-25; 44-50; 54-69; 85-89
Sala Stampa
Mvp: Jordan Taylor, nella serata in cui Tabu e Leunen da un lato e Czyz e Datome dall’altro, eccellono per tecnica e costanza di rendimento, è il rookie di Indiana ad evitare la storica “remuntada” canturina.
Wvp: Trinchieri, sembra proprio aver smarrito il timone di comando, andando contro la sua proverbiale coerenza in delle scelte politicamente scorrette nella gestione dei cambi.
Serafino Pascuzzi