MILANO- Siena conquista la sua sesta finale di coppa Italia, la quinta consecutiva, a spese del Banco di Sardegna Sassari battendo i biancoblu al termine di una gara entusiasmante che ha visto i senesi andare sotto nel punteggio seppelliti da 13 punti di scarto per poi risorgere in un ultimo quarto giocato da assoluti protagonisti. Sesta finale, dicevamo, con le ultime quattro vissute dalla Mens Sana da dominatrice con le vittorie di Bologna, Torino e Avellino, la quinta finale fino ad oggi disputata è quella del 2002 quando la Montepaschi non era ancora la schiacciasassi che poi è diventata e in quel di Forlì portò all’over time la grandissima Kinder di Messina, prima di soccombere per mano di Le Roi Rigaudeau. Stasera quindi sesto assalto, contro Varese, con i senesi che per una volta, negli ultimi anni, non partono da favoriti in quanto i lombardi sono fino ad oggi i reali dominatori della stagione.
Ma veniamo alla semifinale: il primo quarto trascorre tutto nel segno di Benjamin Eze che piazza 8 punti in un amen rispondendo colpo su colpo ai frombolieri sardi, soprattutto Thornton e Travis Diener, che colpiscono dalla distanza. I bianco verdi mantengono il comando delle operazioni fin dall’inizio e vanno al primo riposo in vantaggio per 18-16. Nel secondo periodo la mira dall’arco dei biancoblu è sempre delle migliori e il Banco scappa sul + 4 prima di essere ripreso dalla Montepaschi di un ispiratissimo Bobby Brown, entra anche Ress che piazza 3 triple consecutive prima di infortunarsi di nuovo, sfortunatissimo l’altoatesino. La sirena del riposo lungo coglie le due squadre in perfetta parità sul 38-38. Il terzo quarto sembra quello che decide la partita, Sassari strattona la Montepaschi e, grazie soprattutto alle triple di un grande Bootsy Thornton, mette tra se e gli avversari ben 13 punti di differenza (56-43), la partita a 13 minuti dal termine sembra prendere decisamente la strada della Sardegna. Non è così, la reazione di Siena è veemente e gli uomini di Luca Banchi ricuciono fino al -4 dell’ultimo intervallo. Nel quarto periodo l’inerzia della gara si capovolge, Janning e Hackett sono i protagonisti del sorpasso e del vantaggio senese che si consolida con una schiacciata di Moss, i biancoverdi hanno in mano la partita ed allungano nel finale fino a +9 che diventa +7 all’ultima sirena. Da quel 56-43 per il Banco la Mens Sana ha confezionato un parziale di 42-22 in 13 minuti!!!
I sardi non hanno ripetuto la clamorosa prova balistica offerta contro Brindisi, il solo ex Thornton è apparso in grado di perforare la retina biancoverde con continuità e a lui va la palma del migliore in campo, i cugini Diener, nervosi ed affaticati, hanno sparato a salve molto di più che nel quarto di finale. Travis ha segnato solo 7 punti dal campo, più 5 dalla lunetta, sparando ben 15 tiri, mentre Drake ha segnato soltanto 9 punti con 4/10. E’ ovvio che se la luce dei due cugini non si accende il Banco di Sardegna fa fatica non avendo giocatori di uguale talento e personalità nel proprio roster, eccezion fatta per il già citato Thornton che ha cantato e portato la croce. Non si possono chiedere miracoli ai vari Sacchetti, Ignerski, De Vecchi, Pinton che non sono dei fenomeni e si è visto. E’ pesata l’assenza di Vanuzzo e, accanto al già più volte citato Bootsy Thornton, l’unico che ha brillato è stato Easley con 13 punti, 8 rimbalzi e 22 di valutazione. Troppo poco per pensare di poter contrastare Siena.
Una Siena che ha rinunciato per scelta tecnica all’utilizzo di Lechtaler e Rasic, che ha avuto in campo solo per pochi minuti Ress (speriamo che il nuovo riacutizzarsi dell’infortunio non sia nulla di grave) ed Ortner ed ha visto il nigeriano Eze protagonista solo nel primo quarto. In pratica Siena si è retta per lunghi periodi solo su 6 giocatori: un Sanikidze ancora non brillante, un buon Kangur che ha catturato anche 7 rimbalzi oltre a colpire dall’arco, un Brown che ha sparato un insufficiente 3/13 dal campo, un Janning estremamente positivo specialmente nel quarto quarto e poi il duo Hackett-Moss. I due “rasta” sono stati l’anima del recupero ed hanno davvero gettato il cuore oltre l’ostacolo. David ha segnato 13 punti ma si è soprattutto speso al massimo in difesa risultando il solito baluardo insuperabile per i temutissimi tiratori sardi, Daniel ha confezionato invece giocate da campione vero chiudendo con cifre lusinghiere, ma più delle cifre conta il cuore, la leadership messa in campo, la voglia, l’energia, in due parole: “un campione”.
Siena ha avuto il merito di spengere la batteria dei tiratori sardi, disinnescati i due Diener è ovvio che il Banco di Sardegna perde gran parte del proprio potenziale offensivo, ha avuto una gran media (13/26) nel tiro dalla lunga e, soprattutto, ha dimostrato di avere degli attributi di ferro recuperando da quel -13 che sembrava essere una sentenza. Ora tocca a Varese, squadra ben diversa da Sassari, partita impronosticabile giacchè trattasi di finale, il campo ci dirà chi merita questa coppa Italia 2013.
Montepaschi-Banco di Sardegna 85-78
Parziali: 18-16, 20-22, 14-18, 33-22
Progressione: 18-16, 38-38, 52-56, 85-78
Tabellini: http://195.56.77.210/game/cup2013-6.html
MVP: Tra i sardi una gran prova di Thornton, uomo dalla classe infinita, vera enciclopedia del basket, capace di colpire d’ogni dove, autore di 29 punti con 10/19 dal campo, immenso. Tra i senesi Daniel Hackett ha messo la sua firma indelebile su questa semifinale.
WVP: Sacchetti non ha saputo ripetere la partita mirabolante di campionato e con un 1/6 dall’arco non ha inciso in maniera positiva per i propri colori.
Alessandro Lami