FORLI’ – C’erano tutte le premesse, alla vigilia, per una non partita di basket. La drammatica situazione finanziaria in casa FulgorLibertas non dava scampo alla squadra di Dell’Agnello. Senza Todic, volato in Ucraina al termine di un’operazione di mercato volta al solo risparmio dello stipendio, col morale a terra per l’assenza di Roderick, afflitto da un mal di schiena ai più parso “politico” piuttosto che reale, e col mercato in uscita pronto a sputare fuori chiunque possa avere ragionevoli richieste, i romagnoli sembravano pronti ad interpretare la parte della vittima sacrificale. Aggiungiamo pure la disaffezione del pubblico, questa la prima vera notizia, che, dopo 3 anni di nefandezze gestionali e tecniche, dopo aver visto Licartowsky giocare da play, Wanamaker passare la palla all’arbitro e Coleman vestire una canotta solitamente destinata a giocatori di basket, si presenta in duemila unità scarse, sancendo così la rottura del giocattolo.
Ebbene in questo clima surreale, con una cinquantina di tifosi ciociari pronti all’esaltante cavalcata trionfale, coach Dell’Agnello mette in piedi la partita che non ti aspetti. C’è tanto, se non tutto, del tecnico livornese nella vittoria di Forlì. Tutto ciò che era negativo è stato in settimana trasformato in grinta, agonismo, cattiveria. L’approccio molle degli amaranto di coach Gramenzi ha fatto il resto, permettendo ai romagnoli di sentirsi pienamente, ed insperatamente, in partita per i primi brutti 20 minuti di gioco in cui entrambe le difese lasciano passare di tutto. In avvio di match, con i tifosi che ancora devono metabolizzare il quintetto di partenza senza Todic e con Simeoli e Soloperto titolari, si capisce subito che tira aria da corrida, ed il Palafiera ci mette pochissimo a comprendere la dedizione dei propri beniamini, cominciando a ruggire e a sostenerli azione dopo azione. C’è pure la speranza di vedere sul parquet Terrence Roderick, in panca, in divisa, dopo aver preso parte al riscaldamento. Presenza”politica”? Tutt’altro! E lo si capisce al minuto 7, sul 16-19, quando il giocatore si siede sul cubo dei cambi per un Musso autore fin lì di 3 punti ed un assist. Il corri e tira che caratterizza tutto il match è il suo terreno di caccia preferito. Le penetrazioni e le fiondate mortifere da 3, sono lampi di classe cestistica che trascinano i compagni di squadra. I ragazzi di Dell’Agnello schiumano rabbia, segnano in attacco e mordono in difesa, alternando difese a uomo, match-up, e zone pari a zone dispari. C’è tutto il repertorio tecnico in campo, dal punto di vista difensivo, per tentare di arginare il temutissimo attacco della squadra più in forma del momento, con 5 vittorie nelle ultime 6 partite.
Così, il sostanziale equilibrio di fine primo tempo, viene rotto dal decisivo break romagnolo di metà terzo quarto, griffato Musso-Soloperto, che porta al 62-50. Gramenzi prova a mescolare le carte di un mazzo che pare aver smarrito i jolly, mentre Forlì lotta e accumula inevitabilmente falli, soprattutto sotto canestro, dove i vari Tessitori, Simeoli, Natali e soprattutto Soloperto, cercano di alternarsi e sopperire all’assenza di Todic. Il tutto mentre fuori, uno spaesato Spencer si lascia guidare da Borsato e Roderick, con Musso che dimostra il proprio valore anche nel “lavoro sporco”.
L’ultimo quarto si apre sul +7 Forlì, 68-61, coi romagnoli in pieno controllo. Ferentino sembra in balia degli eventi, addirittura, nell’ultimo quarto, Gramenzi tiene a lungo in panchina il comunitario, Ekperigin, e l’unico americano attualmente in forza, cioè James, dopo il taglio in settimana di Hamilton. Il neo acquisto, il passaportato Casini, è in evidentemente fase di ambientamento e così l’unico su cui contare è Guarino. Il match svolta sul punto a punto al 36′, quando Dell’Agnello, dopo aver colpevolmente perso Roderick per 5 falli, con Tessitori già in panca per il medesimo motivo, esagera protestando sul pur insulso antisportivo fischiato a Musso sul contropiede ciociaro nato da una palla persa. Risultato? Canestro di Allegretti, antisportivo e tecnico alla panchina, condito da una bomba mortifera di Guarino che manda Ferentino sul -1, 84-83. I ciociari però sono in confusione e non colgono l’occasione, Forlì non molla e, alla tripla del play amaranto, risponde con la tripla di Spencer e controbatte, alla seconda ed esaltante tripla consecutiva di Guarino, con un centro di Borsato, “reo” di calpestare la linea dei 6,75. Le palle perse dei ciociari fanno il resto, compreso l’oscena rimessa al 39′, con Tomassini che lancia un airball sotto canestro, invece di trovare le mani torride degli esterni. Di lì in avanti il fallo sistematico e la roulette dei liberi premiano Forlì, con Musso freddo cecchino dalla linea della carità, che va pure a segnare in schiacciata gli ultimi 2 punti dei Romagnoli.
Il 102-97 finale di Forlì è strameritato, così come la classifica che vede ora la FulgorLibertas, targata Le Gamberi Foods, settima, solitaria, a 18 punti, in piena zona playoff, appena dietro alle migliori. Quanto questa vittoria e questa classifica saranno beffarde, lo scopriremo molto presto, con l’imprenditoria locale seduta al tavolo voluto dal Sindaco ed un’ iniziativa spontanea, dal vago sentore di spot elettorale, ma sulla quale non ci si può certo permettere di fare gli schizzinosi.
Sala stampa
Le Gamberi Foods Forlì – FMC Ferentino 102 – 97
parziali (26 -25; 18-14; 24-20; 34-38)
MVP: Reduce da un periodo nero, in cui era chiaramente uscito dalle grazie del coach, soprattutto per l’assetto piccolo che vedeva Todic inamovibile nello spot di 5, Soloperto ha sfoderato una gara da doppia doppia (16 punti, 16 rimbalzi), che lo proietta per valutazione al primo posto. Tiene bene gli avversari, poco lucidi sotto le plance.
Non si può però non citare Dell’Agnello. Se i giocatori danno il massimo è solo merito suo, che in settimana è riuscito a filtrare le malefatte societarie. “Lo sport è fatto di motivazione, noi giochiamo con 3-4 messaggi che sono arrivati dalla società, che sono tutto fuor che una motivazione”. Chapeau!
WVP: Gramenzi gli riempie la squadra di tiratori per la rimessa clou del match, ma lui, Tomassini Giovanni da Cattolica, pensa bene di sparare un airball in area, che si spegne sul fondo. Ingenuità che costa, di fatto, il match.
Massimo Framboas