SCAFATI – Mai, in tre anni di militanza in LegaDue, la FulgorLibertas era riuscita a vincere a Scafati. Dopo tutto, quando al PalaMangano abita una società tra le prime pretendenti al grande salto di categoria, che fa del proprio palazzo un fortino inespugnabile, per la piccola matricola Forlì, cui il destino ha da sempre assegnato le ultime posizioni in classifica, il viaggio in terra campana è sempre parso, quasi per definizione, imrpobabile. Anche questa volta c’erano tutti i presupposti per l’amara sconfitta, con Eurobet che addirittura quotava 4,10 la vittoria romagnola.
Beh, evidentemente non si è fatto bene i conti con quello che è forse l’aspetto più importante in uno sport di squadra: la chimica. Le recenti difficoltà societarie hanno cementato più che mai il gruppo sapientemente guidato da uno come Dell’Agnello, che di battaglie sul campo ne ha combattute un’infinità. La vittoria di domenica scorsa contro Ferentino stava proprio a dimostrare questo. Dal canto suo invece, Scafati si presentava di fronte al proprio pubblico con tanti propblemi malcelati dietro una vittoria nient’affatto nitida contro una Trieste priva di americani. A pesare, e non poco, la striscia di 5 sconfitte consecutive a precedere l’ultimo hurrà giallonero.
Baldassarre appena reintegrato in squadra, Porta ancora escluso e Ghiacci polemico col proprio pubblico, non sono certo un buon viatico per affrontare una LeGamberiFoods pur privatasi del forte comunitario Miroslav Todic. Infatti a Forlì è stato “sufficiente” preparare bene la partita e svolgere bene il proprio compitino per portare a casa 2 punti preziosissimi. La multidimensionalità offensiva romagnola, che ha portato i biancorossi di Dell’Agnello a trovare soluzioni “assortite” da tutte le zone del campo, unita ad un’attenta difesa volta a limitare il temibilissimo tiro dall’arco dei campani, oltre ad ingabbiare ferocemente un isterico Slay, sono risultati rebus inestricabili per coach Bartocci. Troppo nervosa Scafati, troppo approssimativa in difesa nel concedere a Roderick le sue soluzioni offensive preferite, ovvero le penetrazioni dal lato destro.
Il match è un continuo alternarsi di break e controbreak che consegnano l’effimero vantaggio ora ad una ora all’altra squadra. Quando ha modo di punire dall’arco, rare volte (4/16), Scafati sa anche fare male, ma se dall’altra parte c’è un chirurgico capitan Borsato a levare le castagne dal fuoco con un 100% extralusso dal campo e dalla lunetta, la serata si mette male, molto male. E’ perfino piacevole vedere giocare Forlì, tanto che ci si chiede dove sarebbe potuta arrivare senza la cessione di Todic. Roderick dispensa 6 assist capolavoro, frutto di una sopraffina visione di gioco, mentre Simeoli fa capire di non essere in LegaDue solo perchè “pretoriano” di Dell’Agnello. Forse un pò in ombra Musso, poco preciso al tiro, ma sempre ottimo mastino in difesa. Natali gioca l’ormai solita partita tutta sostanza a discapito delle percntuali balistiche, ma non c’è dubbio che sia lui ad incarnare quello spirito che da quest’anno, come recita il claim della campagna abbonamenti romagnola, va sotto il nome di orgoglio forlivese.
Così, come nel match precedente contro Ferentino, l’arrivo è in volata e a vincere è la squadra più presente soprattutto sul piano mentale. Alcune sconcertanti chiamate arbitrali hanno in precedenza provveduto a minare definitivamente la già scarsa tranquillità giallonera, e quando Forlì è chiamata ad assestare i colpi decisivi con Borsato e Spencer, dall’altra parte trova solo confusione, con coach Bartocci apparso poco padrone della situazione. I due liberi di Spencer, che sanciscono il definitivo 82-86 ad un sospiro dalla sirena, paiono imbucarsi nell’anello arancione con estrema nonchalance, quasi come se il rookie non sentisse su di se il peso e l’importanza di quei tiri. Anche questo è frutto del clima che respira nello spogliatoio.
Forlì centra quindi la sua sesta vittoria in trasferta, ma soprattutto, aggancia a quota 20 in classifica Scafati e la Biancoblù, chiamata al turno di riposo. Il sesto posto in classifica così guadagnatosi, almeno fino a domenica prossima, giorno della trasferta jesina, alla LeGamberiFoods non glielo può togliere nessuno e soprattutto pare essere un chiaro monito al campionato. Non avranno più il comunitario, ma chi vorrà accedere ai playoff se la dovrà vedere coi terribili ragazzi di Dell’Agnello.
Inutile sottolineare quanto le ultime 2 vittorie consecutive abbiano risvegliato il pubblico forlivese dal diretto incassato per mano della società. Ecco allora che, ancor prima che finisca il turno di campionato in essere, quasi a volersi far perdonare il calo dell’ultima partita casalinga, il primo pubblico di LegaDue sta già organizzando l’esodo in quel di Jesi. Tornare dalle Marche coi 2 punti vorrebbe dire entrare di diritto nell’olimpo del campionato.
Sala stampa: Bernardo Musso
Givova Scafati – LeGamberiFoods Forlì 82-86
Parziali (16-20; 21-18; 26-25; 19-33)
MVP: Numeri da sogno per Stefano Borsato, che chiude il match con 3/3 da 2 e 2/2 dai 6,75 e 4/4 ai liberi segnati sempre in momenti tutt’altro che banali del match. Numeri che fanno sognare una tifoseria intera. E quel sogno ha un nome:playoff.
WVP: In una partita dal già difficile approccio mentale, Ghiacci non può che partire svantaggiato. Se poi ad ogni fallo sacrosanto parte la sceneggiata da incredulo e vittima di chissà quale cospirazione, beh, entrare in partita diventa complicato per il ragazzo.
Massimo Framboas