Rai Sport 2 si tuffa di nuovo sul campionato dopo l’avvincente Final Four-Eurobet della settimana scorsa e, per l ‘Anticipo del Venerdì della XXIIma giornata, lo fa entrando in un impianto storico, mitico, come il Paladozza di Bologna, per una sfida, Biancoblù-Tezenis Verona, che abbraccia motivi d’interesse legati all’attualità (è uno scontro diretto per la volata play off), e di fascino antico, riportando la memoria alle sfide Fortitudo-Scaligera degli anni ’90 che valevano anche semifinali per lo scudetto.
Stando al presente, un vero scontro diretto nella mischia play off dove la Biancoblù è settima con 20 punti e Verona ottava con 18.
Una partita , insomma da vivere, e che metterà in mostra anche tanti ragazzi italiani (Bologna e Verona sono tra le squadre più giovani del campionato, intorno ai 22 e poco più di età media) tra cui i due “Nazionali” di Legadue, Massimo Chessa e il “veronese” (essendo nato a 12km, a Villafranca di Verona, dove però non ha mia giocato) David Cournooh (il primo già nel giro del CT Pianigiani, il secondo convocato per la prima volta all’All Star Game del dicembre scorso, dove era stato convocato anche il giocatore della Tezenis che dovette rinunciare per infortunio)
IL PUNTO – Vincere significherebbe per Bologna staccare una concorrente ambiziosa e che punta a risalire la china verso i play off, per Verona agguantare gli avversari e portarsi 2-0 nel confronto diretto (80-69 all’andata).
La squadra di coach Salieri arriva a questa sfida in condizioni diverse dall’andata:all’epoca era nel pieno del vento in poppa con il suo 5/5 iniziale che l’aveva portata in testa alla classifica e al PalaOlimpia fu il primo ko, che non fece neanche tanto male, ma un po’ di rabbia per essere arrivata a meno 2 a due minuti dalla fine e aver chiuso però a -11: il ricordo di quello che fu il primo ko dell’anno probabilmente sarà una motivazione in più per i bolognesi. Ora, nel girone di ritorno in 5 gare sono arrivati 3 ko (ma tutti in trasferta: in casa le due vittorie sono state con Casale e Jesi, e al Paladozza finora sono passate solo Givova Scafati e Sigma Barcellona). La Biancoblù, quindi, ora viene da 2 ko in fila, a Pistoia con la capolista dopo essere stata lungo in vantaggio (+8 a 2’) e, prima della pausa, a Trento (80-67) battuta proprio dalla trionfatrice di Coppa, finalmente recupererà capitan Pecile, e sicuramente del suo leader si comincia ad avvertire la necessità anche se l’Aquila ha retto bene alla sua assenza (si era infortunato contro Barcellona il 21 dicembre scorso). Ora, mentre nel frattempo sono esplosi soprattutto Harris e Vitali, coadiuvatida Cournnoh, pure lui però spesso alle prese con infortuni, torneranno le scosse adrenaliniche del capitano (vedi anche quelle dell’Harlem Shake che nel frattempo ha girato due settimane fa per tenere su il morale e l’allegria che servono a cementare ancora di più lo spirito di un gruppo già molto affiatato: e che ha attirato l’attenzione di tutti, finendo anche su repubblica.it e sky.it). Dal roster è uscito Diviach, che peraltro da tempo, non rientrava più nelle rotazioni: da vedere se questo porterà a un utilizzo di Drenovac, pure lui finora poco impiegato
La Tezenis invece è alla caccia di un inversione di rotta: nel girone di ritorno, il successo di venerdì scorso contro Brescia è stato il primo in 5 gare interrompendo una striscia negativa di 4 ko consecutivi. Ma ora serve la riprova anche in trasferta dove finora ha vinto una sola volta (a Imola, il 25 novembre: il successo esterno manca quindi da quasi 4 mesi) in 9 gare, e questa sarà la prima partita fuori casa con il nuovo assetto. Un nuovo assetto che sicuramente avrà tratto sicurezza dal fleice debutto sette giorni fa in casa travolgendo la Centrale del Latte Brescia, in un derby giocato davanti a 4mila spettatori. Coach Ramagli, out Ghersetti per tuta la stagione e perdurando i problemi di Ganeto (finora solo 7 presenze, ora è nuovo ko da inizio girone di ritorno, quindi 6 gare), ha deciso, insieme al gm Giuliani, di cambiare assetto più che sistema di gioco: è arrivato Lauwers (al debutto contro Brescia, in 22’ 7p con 1/1 da 3 e 4/4 ai liberi) , in una squadra che alla miglior difesa del campionato, spesso non ha corrisposto un attacco ficcante, esperto del nostro campionato e uomo capace di fare canestro anche quando conta, abbassando il quintetto base promuovendo Chessa, spostando Westbrook in ala, Da Ros quattro e Lawal(che sfida tra le pantere più verticali ed esplosive con Mosley: per Big Shane contro Brescia in 32’ 12 puntiì, 20 rimbalzi e 2 stoppate)).
Se il buon giorno viene dal mattino, con Brescia è arrivata una prova da 88 punti e quasi il 58% da 2, con una prestazione monstre di Mc Connell ( in 31’ 29p, 7/9 da 2, 4/7 da 3, 3/3 ai liberi, 3 recuperate, 5 assist e 36 di valutazione, la più alta) tornato trascinatore dopo tante incertezze che avevano fatto perdere le tracce del bel giocatore visto a Jesi un anno fa. Ora,si cerca la riprova, la conferma del nuovo corso: e cosa di meglio se avvenisse con un successo in trasferta, che sarebbe davvero pesante per la classifica…
LE QUOTE EUROBET – Il title sponsor del campionato si fida di quanto ha detto finora la stagione e quota a 1.45 il successo della Biancoblù e invece a 2.60 quello che sarebbe il ritorno al successo in trasferta di Verona (che come detto manca da quasi 4 mesi, a Imola, il 25 novembre)
LE ULTIME DAI CAMPI – Fermi oggi Donato Cutolo e David Cournooh, entrambi per problemi alle caviglie, saranno comunque della gara domani sera. Problema a un dito della mano destra per Patrizio Verri, il cui utilizzo sarà valutato a ridosso del match. Tezenis per la sesta volta di fila ancora senza Ganeto (solo 7 presenze finora, era rientrato all’andata proprio contro la Biancoblù), ora è assente da inizio girone di ritorno. ZERO51 – SPONSOR OF THE GAME Sponsor of the game della gara tra Biancoblù e Verona sarà ZERO51, azienda di serramenti e porte da interno ed esterno. Zero51 mette a servizio dei suoi clienti professionalità e cortesia, prodotti innovativi per ogni esigenza e 25 anni di esperienza. Porte e finestre, blindati e inferriate, scuri e persiane, tapparelle, zanzariere, porte in vetro e cabine armadio. www.zero51.eu
LE PAROLE DELLA VIGILIA- In casa BiancoblùCoach Salieri si aspetta una gara difficile. “Verona è una squadra da primi posti della classifica, di grande talento e costruita per essere protagonista in questa LegaDue. In vista dei playoff hanno aggiunto un giocatore d’esperienza come Lauwers, che ha consentito alla Tezenis di aumentare la profondità delle rotazioni ma soprattutto di migliorare l’assetto e di poter giocare con tre piccoli contemporanemente in campo. Sono dotati di ottime individualità, su tutti Lawal, che è un giocatore di un’altra categoria e che sta facendo un campionato straordinario, da dominatore delle plance. E proprio sotto le plance si deciderà la gara di domani, dovremo essere bravi a contrastarli a rimbalzo“.
La Biancoblù riavrà il suo capitano, dopo oltre tre mesi…“Ho ribadito più volte che Andrea è un giocatore fondamentale per noi, e sono felice di poterlo schierare finalmente in campo in questo 2013. Ovviamente non sarà ancora al 100%, per averlo al top dovremo attendere un altro mese circa, ma per noi è un’aggiunta importante. Con Andrea allunghiamo le rotazioni dei piccoli, che stanti le condizioni precarie di Cournooh, Verri e Cutolo, si riducono all’osso. Nonostante gli infortuni, comunuqe, veniamo da una settimana intensa, che ci è servita per recuperare il ritmo partita dopo l’ennesima sosta. Non ci nascondiamo dietro un dito: non siamo nel momento migliore, ma è nostro dovere continuare a dare il tutto per tutto per puntare ai playoff, che sarebbero la ciliegina sulla torta di una stagione finora molto positiva, per come hanno lavorato fin qua i ragazzi si meritano di raggiungere questo obiettivo. A 9 gare dalla fine, il PalaDozza dovrà essere il nostro fortino, da difendere con le unghie e con i denti: è in casa che ci giochiamo l’accesso alla post season.“
Capitan Pecile si prepara al rientro e fa il punto:“Essendo la prima partita dopo il mio primo infortunio muscolare dovrò avere pazienza a trovare il ritmo gara e brillantezza nei movimenti. Con Verona sarà una partita delicata, sono in un buon momento e a loro servono punti fuori casa per centrare i play off. Vincendo loro ci aggancerebbero, ma in caso contrario ci sarebbero 4 punti tra noi e loro. Mc Connell è uno dei giocatori a cui si chiede di più nella squadra, le sue prestazioni spesso influenzano i risultati e noi cercheremo in tutti i modi di far un buon lavoro su di lui. La volata play-off credo sarà condizionata dalle gestioni delle varie società dato che parecchie sembrano in crisi, e che tutti i giorni sui giornali o sul web qualcuno dichiara di cercare fondi per poter tirare avanti. Noi speriamo di esserci, nei playoff, dato che in tutto il campionato siamo stati tra le prime otto, e speriamo di poterli disputare anche per coronare una stagione davvero sopra le righe”.. Ma l’idea dell’Harlem Shake com’è venuta….”Mi è venuta dal momento in cui ho capito che era un pò di tempo che non producevo un video “stupido”: era un lungo periodo di silenzio che dovevo sbloccare. Era l’idea perfetta per coinvolgere tutta la squadra e dove avremmo potuto dare il massimo di noi stessi. E’ stato molto divertente!
William Mosley è pronto alla sfida con Lawal , ovvero tra i due giocatori più verticali del campionato: “Sarà dura, siamo entrambi buoni rimbalzisti e stoppatori. In realtà ci parliamo di tanto in tanto su Facebook, ma quando siamo in campo siamo molto competitivi. Mi pare che siamo i primi due stoppatori del campionato… sarà una dura battaglia”. Come vedi questa gara? “E’una caratteristica della nostra squadra di dover essere sempre concentrati, e di giocare con la massima intensità possibile per vincere le gare. Abbiamo davvero bisogno di questa vittoria per poter ottenere un posto ai playoff, quindi dobbiamo giocare la nostra migliore partita di sempre”.Un bilancio di questa prima stagione italiana…”È stata una decisione più che giusta, per me, quella di venire in Italia. C’è molto di talento in Legadue, così come ci sono grandi giocatori esperti come Andrea Pecile. Abbiamo iniziato la stagione molto bene e siamo molto soddisfatti di ciò che abbiamo realizzato finora. Abbiamo giocatori molto giovani e di grande talento, disposti a lavorare duro e aiutarsi a vicenda. A livello personale non potrei essere più felice, amo i miei compagni di squadra, siamo come fratelli”.Sfida particolare per David Cournooh: veronese contro Verona dove non ha mai giocato e contro quel Chessa, i due nazionali di Legadue“Contro Verona credo che sia una partita chiave per la stagione, per la volata play off. Loro vengono da una grande vittoria contro Brescia e quindi arrivano qui carichi e con un solo obiettivo. Sarà una partita intensa e noi dovremo essere bravi a non farli correre e a fare una grande difesa. Con Chessa sarà una sfida come tante altre in questo campionato pieno di campioni e giocatori di livello. Sarà comunque una bella sfida ma che la differenza non la farà il singolo ma la squadra che giocherà meglio e noi dovremo saper sfruttare il fattore campo”.
Sul fronte scaligero, coach Ramagli presenta la gara con realismo, senza nasconderne l’importanza : “Incontreremo una squadra piccola come noi, ma abituata dall’inizio a giocare con questo tipo di struttura. Dovremo essere bravi a non andare sul territorio a loro più congeniale, quello che conoscono meglio. Noi invece dopo l’inserimento di Lauwers questo processo di conoscenza dobbiamo ancora completarlo, per questo non dovremo lasciare che questo dettaglio diventi determinante. Quanto conta la partita? Sono tutte decisive da qui alla fine. Non è un’ultima spiaggia, nessuna lo è nelle prossime tre o quattro giornate. Mancano nove gare alla fine, questo discorso ho cominciato a farlo quando ne mancavano undici-dodici, d’altronde con una graduatoria così compressa una vittoria in più ti fa cambiare completamente la faccia della classifica, così come una sconfitta la muterebbe in negativo. Sono tutte molto importanti, non raccontiamoci barzellette. Nessuno, a questo punto della stagione, può aspettare la prossima partita”.
Shane Lawal si prepara al duello e non nasconde la sua stima per Mosley: “Siamo due squadre giovani, con certe potenzialità, in grado di correre molto e secondo me entrambe con una classifica inferiore rispetto ai propri valori. Ci sono tutte le ragioni quindi perché sia una gara dura ma anche bella, con la speranza che noi possiamo portare a casa i due punti. L’intesa con McConnell? Una buona sintonia fra il play ed il lungo è sempre molto importante, per quel che mi riguarda avverto sempre maggior feeling con Mickey, partita dopo partita e giorno dopo giorno. Anche quando commettiamo un errore è dettato dal singolo, non è mai un errore di comunicazione o di mancata intesa. Questo può essere un vantaggio per noi in questa parte finale di stagione. Mosley? Sono un suo estimatore, davvero. Lo stimo molto. Sono sicuro che lui faccia sempre quel che serve alla squadra, magari in un altro contesto potrebbe anche segnare di più o giocare in modo diverso se tornasse negli Stati Uniti. Lui ha qualità oltre quelle che già evidenziando in Italia”
Mickey Mc Connell parte dalle differenze tra Brescia, travolta la settimana scorsa, e la Biancoblù:“Brescia ha giocatori molto grossi e lenti e noi siamo stati capaci di colpirli in velocità. Bologna, invece, è una squadra più piccola e rapida. Li stiamo studiando a video per conoscere tutte le loro caratteristiche. E comunque li abbiamo già affrontati in casa e li abbiamo già battuti. Sono ottimista. Le trasferte? Già a Cefalù e Capo d’Orlando abbiamo giocato meglio. È normale che le squadre che sono sul loro campo giochino meglio. Ma l’obiettivo che ci prefiggiamo è di giocare allo stesso modo sia in casa che lontano da Verona. Serve più concentrazione per evitare gli alti e bassi che ci hanno condizionato. Bologna è una buona squadra ed ha due buoni americani, soprattutto giocatori funzionali alla squadra. Rispetto a quel che succede in molte altre squadra i due USA di Bologna giocano meno, ma quando vanno in campo sanno esattamente cosa fare e risultare anche decisivi”.
ALL’ANDATA – Era il 18 novembre, la Tezenis ha battuto 80-69 (16-17, 34-30; 55-49) la Biancoblù Basket Bologna, al termine di una gara a lungo in equilibrio (i parziali: 16-17, 18-13; 21-19, 25-20).Solo due i punti di vantaggio della Scaligera (71-69) a 2’ minuti dalla sirena, dopo aver toccato anche il +10 (71-61)a meno di 4’ minuti dal termine. A quel punto 3 canestri (due triple) per 8 punti in fila di Harris (che fino a quel momento, era il 36’, nella ripresa non era entrato, dopo un’apparenza fugace nel primo tempo, essendo fresco di problemi fisici non smaltiti del tutto) riportarono sotto Bologna (71-69) e furono decisive una schiacciata d Westbrook e Lawal, inframmezzati da uno 0/3 ai liberi proprio di Harris sul 75-69, oltre ad una grande azione difensiva di Chessa, un altro errore al tiro di Harris e poi la tripla finale di Ghersetti a suggellare il massimo vantaggio. Verona costruì il successo sulla supremazia ao rimbalzi (39-33:Lawal 14, Ghersetti 7), e sul miglior controllo del gioco (13 perse contro le 18 di Bologna) e anche degli assist (15-9), mentre al tiro fece meglio la Biancoblù da 2 con il 58% contro il 48%, pari invece da 3 (entrambe 33%, ma Bologna abusandone, con 9/33 rispetto al 7/21 della Scaligera). Tra i singoli, Mc Connellautore di una delle sue più belle gare del girone d’andata: in 35’ 20 punti (4/7 da 2, 1/ 2da 3, 9/11 ai liberi), 5 assist, unica sbavatura le 6 perse e 24 di valutazione, la seconda della partita; poi, l’energia e la forza di Lawal andato in doppia doppia da 15 (6/8 da 2, 3/3 ai liberi, che non gli capita sempre)+14 in soli 28’ di gioco, poi 2 stoppate, 27 di valutazione, la più alta, prezioso capitan Boscagin con 11p in 28’ (2/2, 1/ 4, 4/4). Nella Biancoblù il miglior realizzatore Cournooh con 18p in 32’ (6/7 da 2, ma 1/6 da 3), Pecile 12 e 4 assist in 34’ (4/7, pure lui scentrato da 3 con 1/ 4, 1/ 2), nessun altro in doppia cifra: Cutolo 8 (0/3, 2/7 0/3), Harris 8 in soli 9’ (1/ 3, 2/4, 0/3), Vitali 7 in 18’ con 2/5 da 3, e sotto tono Mosley con 5 punti e 6 rimbalzi
GLI ARBITRI- Roberto Pasetto di Firenze, nato a Padova il 19 agosto 1961, l’arbitro in attività con più presenze di tutto il basket italiano con 754, professione vigile urbano; Mauro Moretti di Marsciano (Perugia), nato a Foligno, il 28 marzo 1973, 93 presenze, professione preparatore atletico; Alessandro Nicolini di Bagheria, nato a Palermo il 18 settembre 1981, esordiente quest’anno in Legadue dove è alla sua 14 presenza, professione libero professionista
DOVE SI GIOCA – Paladozza- Piazzale Azzarita , Bologna
La Guida di Biancoblù Bologna-Scaligera Verona
NUMERI, NUMERI – Verifica di statistiche dei singoli (con confronto anche delle posizioni nelle varie classifiche generali, limitatamente ai primi 50 di Legadue) e di squadre per provare a farsi un’idea di che partita sarà, quali i temi principali e i protagonisti possibili. Indubbiamente spicca il duello sull’asse play-pivot, Pecile-Mosley vs Mc Connell-Lawal, mentre ancora pochi sono i dati per capire quanto la nuova versione bassotta di Verona possa incidere e cambiare le cose. Di certo c’è la miglior difesa del campionato, la Scaligera, ma anche l’Aquila biancoblù ha buona organizzazione ed aggressività, e due squadre che segnano soprattutto con gli esterni, nonostante non ci siano cecchini veri e propri da tre (a parte Vitali, per Bologna e ora vedremo Lauwers nella Scaligera) .come percentuali di squadra dai 6.75 sono in retrovia, ma hanno entrambe parecchi giocatori che possono trovare la giornata si e infiammarsi
Nei punti segnati, posizioni di retroguardia ma prevale la Biancoblù che è 12ma con 74.5 a gara (salita a76 nelle ultime 5 giocate) mentre la Tezenis è 14ma con 71.6 a gara (stabile last 5). A livello individuale, non c’è il bomber per eccellenza e si tratta di due squadre che hanno bottino soprattutto dagli esterni: Harris il più prolifico si piazza al ventesimo posto della classifica di Legaduecon 15.7 a gara (salito a 21.5 nelle ultime 5 giocate), subito alle sue spalle il suo capitano Pecile che fino a prima dell’infortunio viaggiava a 15.5 punti a gara, appena più indietro 22mo è Westbrook con 15.3 (netto balzo in avanti nelle ultime 5, 17), poi si scende al 35mo posto di Mc Connell con 11.9 (anche lui in trend in crescita, 13 last 5), 38mo Cournooh con 11 (11.5 last 5), 39mo Lawal con 10.9 (10.2 nelle ultime 5), 54mo Vitali con 9.8 (aumento a 11.5 last 5), e 57mo Cutolo con 9.5 a gara, leggero calo last 5, 8.6). Tra gli altri, 8.8 a gara per Chessa e Da Ros (il primo però in calo a 8 last 5, il secondo in crescita, 10) , 7.7 Mosley (7.4 last 59
Nei punti subiti, sfida al top: la Tezenis è la numero uno con soli 68.1 a gara, ma anche la Biancoblù se la cava egregiamente ed è quarta con 76.1. Tra l’altro, nelle ultime 5 gare, Bologna è in tendenza positiva ed è scesa a 73.2 a gara, ma anche se in leggero aumento (da 68.1 a 69.4), la Scaligera resta ancora la migliore
Nella valutazione, meglio Bologna settima con 85.3 a gara, Verona è 13ma con 77.4 a gara. %. Come singoli, quasi sul gradino più alto di Legadue è Lawal secondo con 23.7 a gara, bene Pecile che, infortunatosi all11ma giornata, è ancora quarto con 20.7 a gara, a parte lui, il migliore nella BB è Mosley 22mo con 15.6 a gara
Nel tiro da due, artigli più graffianti per l’Aquila fortitudina che è settima in Legadue con 52.8% (in leggero calo last 5, 51.4%), non brilla Verona che è 13ma con 49.7(ma meglio ultimi tempi, 50.2% last 5): come individualità, ancora Lawal protagonista e ancora secondo con 66.6% (lieve ribasso 61.1% last 5), 21mo Da Ros con 52.3%, 23mo Westbrook con 52% (ma sostanzioso aumento last 5, 57.4%) e il primo bolognese è Harris 35mo con 43.9% (43.2% last 5). Nella Biancoblù buone percentuali (ma fuori classifica per mancanza del minimo di tiri necessari) Pecile con 56.1%, Vitali 54.6% e Cournooh 51.9%
Nel tiro da tre, nessuna delle due eccelle, ma la squadra di coach Salieri fa un po’ meglio ed è12ma con 31.8% (buon miglioramento ultime 5, con 36.8%), mentre quella di Ramagli è 14ma con 29.2% (e ancora peggio ultime 5, 27.1%: ma con il debutto di Lawers le cose sono cambiate già alla prima verifica e potrebbe essere un’indicazione di definitiva inversione di tendenza); nella classifica individuale, il giovane Vitali sale sul podio con un ottimo 47.5% (crescita al 50% nelle ultime 5), poi si scende al nono posto di McConnell con 41.4% (pure lui in buon momento, 42.1% last 5), Harris 29mo con 35.2 (altro in gran forma, last five a 42.9%), 45mo Chessa con 29.4% (segno + al 31.1% last 5) e Westbrook 46mo con 28.7% (unico suo dato in calo last 5, sceso a 22.2%). Boscagin ha 29.7% ma non entra in classifica per mancanza del numero di tiri necessario
Nei tiri liberi, anche qui superiore Bologna che è ottava con 75.3% (in calo last 5, 75.3%), la Tezenis è ultima, suo tallone d’Achille, con 66.7% (stessa percentuale nelle ultime 5): Tra i singoli, Pecile quartoancora nonostante i 3 mesi di stop con 90.2% (74/82), poi nessun altro specialista nelle due squadre e si scende fino al 26mo posto di Mc Connell con 72.4% (72.2 last 5, stabile) e al 35mo posto di Lawal ma con un tutt’altro che esaltante 51.8% (e in caduta nelle ultime 5, 36.8%). Fuori classifica generale, Chessa ha 84.2%, Pini 80%, Cournoo76.7% , Harris 76%.Boscagin e Vitali 75%,
Nelle stoppate, emerge la Tezenis che è seconda assoluta in Legadue (ed è anche la squadra che schiaccia di più con 3.1 slam dunk a gara) con ben 3.4 (addirittura 4.2 nelle ultime 5 gare) , ma la Biancoblù ha un buon quarto posto con 2.6 a gara (salite a 3.8 last 5): Come individualità, entriamo nel territorio della sfida Mosley-Lawal: in questo caso i re di Legadue a pari merito con 2 a gara (entrambi in crescita last 5. il nigeriano a 2.6, Mosley sale addirittura a 3) con l’USA della Biancoblù che fa da solo quasi tutto il fatturato della sua squadra, mentre per Verona da segnalare il 15mo posto di Da Ros con 0.6 a gara (salito a 1 last 5)
Nei rimbalzi offensivi, altro dato a favore della Scaligera che è prima assoluta con 13.2 a gara, Bologna più indietro, nona con 9.2 a gara ( vantaggio confermato ma distanze meno nette nelle ultime 5 gare, 12.2 a 9.6). Tra i singoli, supremazia totale di Lawal che è primo assoluto con 6 a gara (5.4 last 5) e quasi doppia Mosley che pur è terzocon 3.2 a gara (ma con ben 5 nelle ultime 5 giocate l’USA di Bologna si è avvicinato nell’ultimo periodo), 22mo Da Ros con 2.06 a gara (ancora meglio last 5, 2.8)
Nei rimbalzi totali, si conferma la supremazia veronese , prima in Legadue con 39.9 a gara, Biancoblù solo 11ma con 33.4 a gara. A livello individuale, anche in questo caso dominio di Lawal che è primo con 13.6 a gara (primo anche nella classifica al minuto) e “solo” 12.4 last 5 , Mosley è quinto con 9.1 e con forte tendenza all’aumento nelle ultime 5 in cui ha raggiunto la doppia cifra e viaggiato a 11.2 , 29mo Da Ros con 5.3 e 44mo Cutolo con 4.2
Nelle palle perse l’Aquila è più attenta e ha l’occhio buono, settima in Legadue con16 a gara (e miglioramento ulteriore last 5, 14.4), Tezenis 13ma con 17 a gara (ma netta inversione in positivo nelle ultime 5 dove fa meglio della stessa Bologna, 15.4): a livello individuale, l’unico dato negativo di Pecile che è al secondo posto (in questo caso non invidiabile) con 3.7 a gara, poi disattento anche il suo compagno Harris 17mo con 2.8, mentre Da Ros è il veronese più sprecone, 24mo con 2.7 a gara
Nelle recuperate, una delle doti migliori della Biancoblù che è quarta assoluta con 12.5 a gara, Verona settima con 12.2, entrambe in crescita, 13.4 e 13 last 5: in classifica generale dei singoli, sopra tutti l’Arsenio Lupen di Legadue è ancora Cutolo, primo con 2.9 a gara (e balzo a 3.6 last 5) , buon sesto posto per Lawal con 2.2, 14mo Westbrook con 1.8 e 29mo Vitali con 1.6 (buon dato, in rapporto al minutaggio)
Negli assist, ha fantasia e creatività l’Aquila fortitudina che si piazza quarta in classifica generale con 12.2 a gara (e anche senza Pecile ha tenuto, nelle ultime 5 giocate per esempio viaggia a 14 a gara), mentre la Tezenis è solo penultima con 9.4 a gara: Tra i singoli al terzo posto del podio di Legadue capitan Pecile con 4.8 a gara, 11mo Mc Connell con 2.9 (in ascesa a 3.2 nelle ultime 5), 18mo Cournooh con 2.4 8stabile, 2.5 last 5) e 21mo Harris con 2.3 a gara (ma nelle ultime 5 quasi il doppio con 4.2 a gara)
Nei falli subiti, nessuna delle due particolarmente in alto: nona Bologna con 19.7 a gara e addirittura ultima Verona con 18.7 a gara: nelle ultime 5 però la Tezenis ha fatto meglio della Biancoblù, 19.6 a gara contro 16.8. A livello individuale, è rimasto il rientrante Pecile il numero uno con ben 6.5 a gara, molto più distaccati gli altri: 28mo Mc Connell con 3.3 a gara (più ficcante last 5, 3.6), 42mo Lawal con 2.8, 46mo Cournooh con 2.7 ba gara
GLI EX – Non ce ne sono, ma la curiosità è che David Cournooh, nato il 28 luglio 1990 a Villafranca di Verona a soli 12 km dalla città di Giulietta e Romeo, non ha mai giocato nella Scaligera. Un ex però c’è in panchina: Sandrop De Pol , vice di coach Ramagli a Verona, ha giocato nella Fortitudo nella stagione ‘00/’01, chiusa con la finale scudetto persa con la Virtus: 41 presenze, 216 punti, (5.5 in 17’ a gara), high 16
I PRECEDENTI – Entrambe sono ripartite dalle fallimentari vicissitudine societarie. La Scaligera dal fallimento del 2002, tornata in Legadue nel 2010, la Biancoblù nata lo scorso anno per arrivare a riportare in vita la Fortitudo. Finora i precedenti sono 3. 2-1 per Verona, nessuno ha mai vinto in casa. Lo scorso anno, nella prima partita di campionato, la Biancoblù di coach Markovski battè nettamente Tezenis di Garelli, 96-83 (Pecile 27, Baldassarre e Kelley 18; Vukcevic 17, West 15). Al ritorno, la Scaligera, passata nelle mani di coach di Martellossi si riscatta: 102-84 (Porta 26 e West 21; Kelley ed Hite 15).
LA STORIA INFINITA – (da un articolo di Rezno Puliero, firma storica de l’Arena, su scaligera basket.it)
Una gara che fa rivivere l’epoca delle epiche sfide infinite Sclaigera.-Fortitudo. Sono cresciute, più o meno, insieme. Anni addietro, hanno condiviso, in A2, gli stessi obiettivi di salita. In A1 hanno dato vita a confronti che restano nei ricordi. La Fortitudo è cresciuta a tal punto da conquistare la leadership a Basket City e in Italia. Ha potuto contare su budget ben superiori a quelli della Scaligera. Ma i gialloblù l’hanno sempre contrastata efficacemente. Le due squadre hanno giocato anche un’impari semifinale scudetto (poi conquistato dalla Fortitudo). Nella storia gialloblù, rimangono indimenticabili i successi conquistati in trasferta, davanti alla curva delle Aquile, la Curva del basket italiano. Alla Fortitudo sono legate alcune delle pagine più belle scritte dai gialloblù. Ed è curioso che poi un po’ di gialloblù abbia contribuito ai successi delle Aquile, dove hanno giocato ragazzi cresciuti a Verona come Moretti, Frosini, Galanda… La sfida con la Fortitudo, qualsiasi sia la categoria, regala sempre brividi ed emozioni in più. Trentadue partite, 31 di campionato e una di Coppa Italia, tra A1, A2 e Legadue raccontano la storia di Scaligera Basket e Fortitudo. Il bilancio è 11-21 per le Aquile. Le due squadre si sono ritrovate di fronte anche nella stagione 2009-2010 in A Dilettanti e il giorno dell’Epifania 2010, il PalaOlimpia sembrava quello dei vecchi tempi, con quattromila persone a festeggiare il successo dei gialloblù (che avevano perso all’andata). Il primo confronto risale alla stagione 1983-84. La Vicenzi Biscotti è appena salita in A2 ed è costretta a giocare a Padova. A Verona non c’è ancora il PalaOlimpia. La Yoga di Douglas, Pellacani e Iacopini vince 83-95 in trasferta (il giovane Zamberlan è autore di 19 punti) e 97-90 a Bologna dove Byrnes fa 28 punti e Gregorat 20. C’è poi il passaggio in Coppa Italia, negli ottavi, al Madison di piazzale Azzarita. Il 14 ottobre 1988, la Glaxo di Dado Lombardi, neopromossa in A2, fa il colpo sul campo dell’Arimo: è Dalipagic, dopo una partita inguardabile, a infilare la tripla del sorpasso all’ultimo secondo (82-83). Nel 1990-91, la Glaxo di Alberto Bucci è una “corazzata” per la A2: liquida l’Aprimatic al PalaOlimpia con 19 punti del giovane Moretti e 22 di Morandotti (100-86). Perde, invece, 101-97 a Bologna all’overtime: pesa l’uscita per falli di Schoene, ma il solo Dalla Vecchia è all’altezza della situazione. La Glaxo, comunque, vincerà alla grande il campionato e conquisterà la Coppa Italia.
La Fortitudo rimane in A2 e torna a incrociare Verona nel 1992-93. Col marchio Mangiaebevi è la favorita numero 1 per il salto di A1, da dove è appena scesa la Glaxo, ora affidata a Franco Marcelletti. I gialloblù regalano grandi emozioni al palaOlimpia dove sorpassano gli avversari con una deviazione volante di Gray all’ultimo secondo, su assist di Bonora, dopo una sfida mozzafiato: è un canestro d’importanza capitale perché porta alle stelle l’entusiasmo del pubblico, sempre più numeroso al palazzetto (78-77). La Mangiaebevi si prende la rivincita al ritorno (84-82), sfruttando un errore di Caneva, sino allora bravissimo, nel finale. Frosini gioca un partitone, così come Dalla Vecchia e Savio. Due settimane dopo arriverà Henry Williams a cambiare la storia di quel campionato (promozione) e dei successivi. Comunque, anche la Mangiaebevi, alla fine, verrà promossa. Dal 1993-94, per nove anni, le sfide si susseguono in A1. La Glaxo di Marcelletti (quella denominata “orologio con anima”) passa a Bologna con un grande Gray, Williams che chiude i conti, Bonora e Frosini bravissimi, una grande difesa (73-80). È la Filodoro di Esposito, Comegys e Gay e al PalaOlimpia approfitta di una serataccia gialloblù (si salva solo Williams) per il 96-98 finale. La Birex è la squadra più sfortunata tra le tante messe in campo dalla Scaligera. Nel 1994-95, vince sul campo della Filodoro (86-88) con una ripresa thrilling, risolta da Galanda che porta la squadra all’overtime dove Williams fa la differenza con due bombe. Brilla anche Matteo Nobile. La squadra di Marcelletti perderà in rapida successione Boni, Gray, Bonora, per un periodo anche Williams. Al ritorno è sconfitta 76-81: Galanda e Dalla Vecchia mancano l’aggancio nel finale, Williams e Edwards non bastano. Dall’altra parte, Frosini domina ai rimbalzi. Le due squadre si ritrovano ai quarti di finale dei play off ed è lotta impari: la Filodoro vince 88-82 e 79-85. In gara-1, la Birex con un Dalla Vecchia strepitoso (32 punti con 9-9 da due, 4-5 da tre, 2-2 dalla lunetta, 7 rimbalzi) sfiora il risultato clamoroso. Esce, comunque, tra gli applausi del PalaOlimpia dopo gara-2. Nel 1995-96, la Mash parte male, ma batte la Teamsystem di Diordjevic e Frosini al palaOlimpia (78-75) nella partita che vede uno dei canestri più spettacolari di sempre, realizzato con una schiacciata all’indietro da Ryan Lorthridge, arrivato al posto di Henry Williams, passato alla Benetton con Bonora, questi sostituito da Londero, autore di 28 punti. Al ritorno, c’è uno stratosferico Myers (44 punti) che, con Djordjevic (31), confezione un “più 21” ai danni dei gialloblù (105-84). Si salva solo Iuzzolino, chiamato dopo l’infortunio di Lorthridge. La Mash fa il doppio colpo nel 1996-97. Con Melillo alla guida vince al PalaOlimpia 82-77 contro la Teamsystem di Bianchini, Myers, Frosini e “mangiafuoco” Mc Rae, con Iuzzolino e Keys in gran spolvero e un ottimo Matteo Nobile. Al ritorno, la Mash di Mazzon fa il bis contro i vicecampioni d’Italia con Jerichov in evidenza (61-67). Nel 1997-98, la Mash cede a Bologna 88-82 e si prende la rivincita in casa (89-85), dove si scatena Myron Brown, autore di 26 punti con 5-7 da tre, protagonista della rimonta con Iuzzolino (22 punti). È la Mash di Mazzon che poi conquisterà la Coppa Korac, ma uscirà al primo turno dei play off. Il 1998-99 è anno difficile. Torna Marcelletti, ma Elisma non convince e la Teamsystem di Myers, Karnishovas e Mulaomerovic infierisce sui gialloblù rifilando la sconfitta più pesante di sempre al PalaOlimpia (meno 32): 60-92. Al ritorno, c’è Rudy D’Amico in panchina (poi tornerà Marcelletti) e la sconfitta è più contenuta (81-74) grazie ad una superprestazione di Iuzzolino. È difficile anche l’avvio della stagione 1999-2000. Page gioca una grande gara a Bologna, ma la sconfitta è pesante (86-69 con Myers strepitoso nel finale) e l’americano non si rivelerà l’uomo giusto. Marcelletti sarà poi sostituito da Pippo Faina. La Paf, che conquisterà la scudetto, fa il bis al PalaOlimpia con lo stesso divario (93-110). La Müller, rigenerata da Faina, ha un finale di stagione superlativo, nel segno di Lou Bullock e Misha Beric e riesce ad arrivare alla semifinale scudetto proprio contro la Paf. I futuri campioni vincono in tre partite: nella prima, la Müller gioca i primi 20’ alla grande, poi cede (88-77). Al PalaOlimpia il divario è minimo, quattro punti (66-70) e Charly Recalcati ammette: «L’abbiamo scampata bella». C’è poco da fare in gara-3: la Paf vince 60-51 su una Müller dove si mette in evidenza Rombaldoni.
L’anno dopo (2000-01), la Paf tricolore rifila una batosta alla Müller (99-69). Si salvano Albano e Williams, tornato in gialloblù. La squadra di Faina si riscatta al palaOlimpia (88-82) con 26 punti di Bullock e 18 di Conlon. Nella Paf c’è Sandrino De Pol, ora vice di Ramagli in gialloblù. Nel 2001-2002 c’è poco da fare per la Müller di Lino Lardo che sfiora l’impresa al palaOlimpia (83-89) contro la Skipper di Fucka, Meneghin, Galanda e Basile (Rombaldoni, 21 punti, migliore in campo) e, ormai priva di Turner e Faiardo, cede solo nel finale a Bologna (72-64) con Carraretto pungente in contropiede, un buon Ivory e un Alberti leone in difesa.
Le due squadre si ritrovano di fronte in Legadue nel campionato scorso: la Tezenis di Garelli, alla prima di andata, è impreparata e perde 96-83. Quella di Martelossi si riscatta al ritorno: 102-84.
TEMI E PROTAGONISTI –Completamente rinnovata la Biancoblu Bologna, delusa lo scorso anno da una salvezza raggiunta alla penultima giornata, nonostante la squadra potesse far pensare a qualcosa di più. Così, si è ripartiti da un budget limitato e puntando soprattutto sui giovani. In panchina è arrivato Stefano Salieri (quasi un esordiente in Legadue, 7 partite a Pavia nel ) ma specialista in squadre verdi, al posto del navigato e blasonato Markovski. Dello scorso anno confermati solo capitan Pecile, conferma a furor di popolo, avendo rivestito subito i panni di quello spirito indomito e intrepido che fa parte della tradizione storica biancoblù, giocando i match-salvezza con una mano rotta e conferma che è stato un regalo del presidente Romagnoli al la tifoseria nonostante appunto un budget limitato, poi Donato Cutolo, che aveva vissuto un anno travagliato da problemi fisici ma aveva legato con l’ambiente, e quest’anno si sta riscattando, e il giovane play del settore giovanile della Fortitudo Pallacanestro Matteo Montano. Poi, è arrivata una banda di ragazzi: tra gli esterni David Cournooh (dopo le esperienze di Casale, Ferrara e Imola, scuola Siena) arrivato la settimana scorsa alla prima convocazione in Nazionale, Patrizio Verri, uomo fidato del coach, come Giovanni Gasparin, e poi, un talento di razza (non solo perché fratello di Luca) come Michele Vitali, scuola Virtus,, che ha scelto la Biancoblù, per fare il salto di qualità e perché tifa Fortitudo fin da ragazzo. Altro giovane Giovanni Pini che viene dal settore giovanile sempre molto florido della Pallacanestro Reggiana con cui aveva già fatto esperienza in Legadue , anche nella Trenkwalder che l’anno scorso è stata promossa in A. In uscita per andare aTrieste, Marco Diviach ceduto due settimane fa.
Capitolo stranieri: ai margini dalle rotazioni il19enne serbo, Djordje Drenovac: nato il 9 agosto 1992 a Belgrado, è una guardia/ala di 209 centimetri, dotato di grande tecnica e visione di gioco. Ha giocato la sua prima stagione da professionista nella stagione 2008/2009, a soli 16 anni, esordendo in 11 gare con 1.5 punti di media nell’Arkadia Traiskirchen, uno dei top team della serie A austriaca. Nella stagione successiva, sempre all’Arkadia, ha iniziato a giocare con più regolarità, 39 gare a 8.3 a gara e 3 rimbalzi, crescendo ulteriormente nel 2010/2011 con 13.4 punti e 4.3 rimbalzi in 32 gare. L’annata della sua consacrazione nella Bundesliga austriaca è stata quella appena trascorsa, la quarta consecutiva nei ‘Lions’: 25 partite con 23 punti di media, 4.6 rimbalzi e 2 assist. Sempre convocato nelle selezioni nazionali serbe fin dall’Under 16, ha vinto l’argento agli ultimi Mondiali Under 19. Come USA la prima scelta è stato il pivot William Monsley: nato a Sherverport in Louisiana in 22 giugno 1989, William Ralph Mosley, Jr. è uscito nel 2011/2012 da Northwestern State dopo un quadriennio in crescita: 6 punti a gara nei primi due anni, 7.9 e 11.7 negli ultimi due, e 30 minuti e 9 rimbalzi di media in tutta la carriera NCAA. Nella vita, Mosley ha dovuto purtroppo subire un terribile colpo: a marzo di quest’anno ha perso i figli appena nati, i gemelli Jayden e Kayden, per problemi respiratori. Ottimo rimbalzista e straordinario saltatore, Mosley è noto soprattutto per aver vinto la classifica delle stoppate NCAA nel 2010/2011, con 156 in 32 partite, con 4.9 a gara: un award che, prima di lui, hanno vinto personaggi del calibro di David Robinson, Alonzo Mourning, Shawn Bradley, Shaq, e, più recentemente, Jarvis Varnado. Ha chiuso il college con 456 stoppate, quinto nella storia della NCAA. Mosley ha vissuto una storia umana drammatica: nella scorsa primavera, i suoi due primogeniti gemelli morirono al terzo mesi di vita Poi è arrivato Ricky Donte Harris: nato a Baltimore nel Maryland l’8 dicembre 1987, è una “combo guard” con ottime capacità di realizzazione. Autore di 4.5 punti a gara nel primo anno di college, è subito esploso da ‘sophomore’ al 2°anno con 18.2 punti a partita, media che ha mantenuto anche nella sua terza annata a UMass. Ricky ha chiuso la NCAA con 19.8 punti a gara nel 2009/2010, da terzo marcatore della storia del college che fu frequentato da Julius Erving, con quasi 2000 punti segnati. La sua prima esperienza fuori dagli Usa è stata nelle fila del Siauliai, squadra lituana che nel 2010/2011 ha disputato l’Eurocup: per lui 10.2 punti in lega Baltica, 12.6 nella coppa continentale. Dopo aver chiuso la stagione tra Superlega Ucraina e campionato filippino, nella scorsa stagione ha giocato in Bundesliga, nelle fila del Wuerzburg, con cui è arrivato fino alla semifinale scudetto: 35 partite sul parquet, 9.8 punti di media per Harris.
La Scaligera del presidente Gianluigi Pedrollo e e del suo vice Sandro Bordato ha avviato un nuovo corso, una vera rifondazione quest’anno: iniziando dalla struttura societaria, dove a fianco del responsabiledell’area tecnica Giorgio Pedrollo, è arrivato come general manager, Alessandro Giuliani, uno dei .più preparati e reduce dall’aver guidato Brindisi alla promozione in serie A, e uno dei coach più stimati, come Alessandro Ramagli, autore, sul campo, lo scorso anno di un eccellente stagione in serie A con Teramo. La squadra è stata totalmente rinnovata e l’unico rimasto è una garanzia di veronesità e doc e di storia scaligera come capitan Boscagin. Il fiore all’occhiello della campagna acquisti è stato Massimo Chessa, da Biella e nel gruppo azzurro che si è qualificato per i prossimi europei, poi ancora dalla serie A Gabriele Ganeto che viene da Varese, poi è arrivato Matteo Da Ros; messosi in luce lo scoros annoa Barcellona come uno dei migliori italiani del campionato, infine i giovani Francesco De Nicolao (play che ha debuttato in Legadue lo scorso anno con Piacenza, scuola Benetton, fratello del che fa volare Varese in testa alal serie A) e il centro Davide Bozzetto prelevato in DNA da Pavia. Capitolo stranieri: si è partiti da Mickey Mc Connell, giovane ma già visto e testato con successo a Jesi lo scorso anno: playmaker che ha chiuso l’ultimo campionato nei primi dieci migliori realizzatori e fra i primi cinque nella classifica degli assist. Il suo biglietto da visita parla di 17.6 punti a partita e 3.4 assist con la maglia di Jesi, numeri importanti ed un rendimento che nel corso della stagione è andato via via lievitando. McConnell è andato sempre progredendo e ha affinato quel killer instinct che ha fatto male anche alla Tezenis nelle due gare dell’ultima regular season finite punto a punto. Giocatore molto solido, 23 anni compiuti il 14 aprile, originario di Mesa (Arizona), McConnell ha fatto parlare di sé anche nell’NCAA col Saint Mary’s dove all’ultimo anno è stato eletto giocatore dell’anno della West Coast Conference grazie a statistiche di livello assoluto: 16.4 punti, il 46% da tre, l’89% ai liberi, oltre sei assist. A Jesi ha un massimo di 37 punti contro Piacenza e 8 assist nella gara con Brescia. Un play di sicuro affidamento, in grado di far girare la squadra e assumersi responsabilità nei momenti caldi della partita. Doti che McConnell ha dimostrato anche all’ultima Summer League di Las Vegas, giocata coi Los Angeles Clippers, in cui ha dimostrato di saper segnare e far segnare i compagni nei minuti che ha avuto a disposizione. ##IMG2846##Poi, Charlie Weestbrook, guardia realizzatrice uscita da South Dakota, quest’estate Westbrook ha partecipato al Portsmouth Invitational Tournament, predraft a cui vengono invitati i migliori 64 senior della Ncaa e possibili scelte Nba. C’era anche lui alla Summer League di Orlando – 8 punti in 12.5 minuti di media -, oltre ad aver preso parte con i Detroit Pistons a numerosi training camp. Uscito dal college con una media di 18.7 punti a partita, Westbrook garantisce punti e atletismo, capace di attaccare il canestro in «uno contro uno» ma anche di giocare spalle al tabellone e di difendere in più ruoli grazie alle sue doti fisiche. Dopo la Riverside High School e i primi due anni di college a Iowa Western, Westbrook ha terminato la stagione 2010-2011 con 16.7 punti in 28.5 minuti, fra i primissimi della Great West Conference. Il suo marchio di fabbrica è il palleggio-arresto-tiro, così come il correre in contropiede. Nell’annata da senior è rimasto in campo 32.4 minuti tirando col 46.7% dal campo, col 38.9% da tre ed il 76.6% ai liberi più 4 rimbalzi, quasi due palle recuperate e oltre due assist. Poi, una delle rivelazioni di questa stagione: Il centro nigeriano Shane Lawal protagonista assoluto la scorsa stagione con la maglia del Club Baloncesto Clavijo nella LEB Oro, Shane Lawal è giocatore elettrico ed estremamente solido. Nelle ultime tre stagioni non è mai andato sotto i dieci rimbalzi di media. Sempre molto alto il suo contributo difensivo, grazie a doti di grande intimidatore come certificano le quasi due stoppate di media nell’ultimo campionato. Lawal garantisce grande sostanza e fisicità anche dall’altra parte del campo. Spettacolare in attacco, ama giocare pick-roll e chiudere a canestro in schiacciata. Nigeriano di nascita ma di passaporto anche americano, Lawal si è formato cestisticamente negli USA con Oakland e Wayne St. University, uscendo con una media di 11.7 punti e 8.5 rimbalzi. La prima esperienza da professionista nella stagione 2009-2010 in Qatar nelle fila dell’Al Arabi, con oltre 15 punti e quasi 9 rimbalzi di media. Da lì l’arrivo in Europa, con la chiamata degli spagnoli del CB Guadalajara dove Lawal ha subito confermato le sue qualità con 13 punti ed 11 rimbalzi di media, prima di rescindere il contratto a causa dei problemi economici del club. Lawal ha quindi firmato per il Bendasi, in Libia, costretto ad abbandonare il Paese per la guerra civile. Felice il ritorno in Spagna, come testimoniato dai 10.6 rimbalzi, 9.1 punti e 1.8 stoppate di media col Club Baloncesto Clavijo. Lawal è stato uno dei giocatori migliori di tutta la LEB Oro, fra i primissimi per valutazione.
Ora è arrivato Dimitri Lauwers. Il 34enne belga (nato a Liegi il 30 aprile 1979) inizia la sua carriera con il Telindus Ostenda, nel 2000 approda in Francia dove giocherà con il Le Mans, lo Cholet Basket ed il JDA Digione. Nel 2004 arriva in Italia, terra originaria di sua madre e sua nonna, per militare una stagione con la Navigo.it Teramo. Nel 2005 passa in LegADue, dove sarà protagonista della storica promozione dell’Eurorida Scafati in serie A. Nell’estate del 2007 diventa capitano dei giallo-blu.In Campania rimane fino al febbraio del 2008, mese in cui passa alla Virtus Bologna. Firma un contratto che lo legherà a questa squadra fino al 2010. Intanto, a stagione in corso, nel gennaio del 2009 viene girato in prestito alla Cimberio Varese[1], in cui arriva giusto in tempo per contribuire alla causa varesina; vince il campionato e ottiene la sua seconda promozione personale.Per la stagione 2009-2010 viene ingaggiato dalla Felice Scandone Basket Avellino[2] di coach Cesare Pancotto, venendo confermato per le due stagioni successive. Il 3 marzo2012 viene annunciata la rescissione consensuale del contratto con la società irpina[3].
Finisce la stagione 2011-2012 con la maglia della squadra che l’ha lanciato 15 anni fa. Telindus BC Ostenda. Vince il campionato belga e l’accesso ai preliminari della prossima Eurolega. In Nazionale – Con la Nazionale Belga ha partecipato agli Europei 2011 mettendo a segno 8 punti all’esordio contro la Georgia. 101 presenze in Nazionale in 15 anni. In pillole i momenti salienti della sua carriera
- 2 finali scudetto belga, 1 coppa, una semi finale coppa Korac e qualificazione a l’Eurolega con Ostenda (1997-2000)
- una coppa e una finale coppa FIBA con Dijon 2002-2004
- Campionato di Legadue vinti: 2
- Coppe nazionale “3” in tre paesi diversi
Ostenda 1998 Dijon 2004 Scafati 2006
- 3 final eight con Scandone Avellino (2009-2011)
- 1 vittoria campionato belga (2012) e qualificazione ai preliminari di Eurolega con Ostenda (2012)
I COACH – Stefano Salieri è nato a Castel San Pietro Terme il 16 aprile 1961, comincia la sua carriera da coach nelle minors locali: Castel San Pietro, Argenta, San Lazzaro e Imola sono le tappe iniziali di un percorso professionale che proprio sulle rive del Santerno inizia la sua fase ascendente. Sempre qualificato ai playoff della B1 nelle 3 stagioni da head coach al PalaRuggi, dove lancia giovani a ripetizione tra cui Pinton, MaEstrello e Maresca, nel 2006 passa a Veroli (e qui centra i playoff favorendo la consacrazione di Peppe Poeta). .Approda poi alla Virtus Siena, dove compie quello che nella città toscana chiamano ancora ‘il miracolo Salieri’. Con la squadra più giovane di tutto il torneo, nel 2006/2007 a Siena Salieri centra i playoff, lanciando sul palcoscenico della B1 molti giovani, quattro dei quali saranno chiamati a giocare in Legadue l’anno successivo. Ottenuto il miglior risultato della storia del club, Salieri riesce a migliorarsi l’anno seguente: con in campo, tra gli altri, De Min e un giovanissimo Giancarlo Ferrero (pescato dalla C1 di Valenza Po) Siena arriva fino alle semifinali playoff, ma soprattutto conquista la Coppa Italia di Serie B d’Eccellenza, nella final four disputata al Palalido di Milano con Ferrero premiato come miglior giovane della competizione..Dopo una breve parentesi in LegaDue a Pavia, Salieri nel 2009/2010 torna in terra emiliana, nel Gira Ozzano. Anche qui fa molto bene, con ben sette under 23 nel roster, e mette a segno 21 vittorie in 28 gare, record per la società ozzanese: ottiene il terzo posto in classifica al termine della regular season, prima di subire l’eliminazione in semifinale dalla Fortitudo Amori Bologna. Il ritorno a Siena in DNA coincide con la seconda Coppa Italia vinta e l’esplosione dei promettentissimi Imbró e Tessitori, fino a quel momento ai margini della prima squadra. Dopo l’esperienza dello scorso anno agli Eagles in DNB, Salieri con il suo “progetto giovani” è chiamato ora a misurarsi nella grande sfida della LegaDue con i colori Biancoblù. Assieme a Stefano Salieri faranno parte dello staff tecnico il vice allenatore Federico Grandi – già con lui a Ozzano, Siena e lo scorso anno – e il preparatore atletico Ulisse Marconi già con Salieri ai tempi della Virtus Imola.
Numeri da Coach nei campionati professionistici italiani (aggiornati a questa stagione)
In Legadue – 2 stagioni (1 a Pavia, 1 Bologna). 26 presenze, 11 vittorie (44%)
Tanta esperienza di serie A alle spalle, conosciuto per la sua capacità di saper lavorare e migliorare i giovani, Alessandro Ramagli. Nato a Livorno il 1 aprile 1964, ha cominciato la carriera di coach nella sua Livorno per proseguirla in piazze prestigiose di A1 fra Biella, Treviso e Teramo e in Legadue con Reggio Emilia e Pesaro, con cui ha ottenuto la promozione in serie A nel 2007. Ramagli è stato anche capo allenatore della Nazionale Under 18. La sua pallacanestro è sempre stata efficace e divertente. «Ci saranno tre componenti nel nostro programma. Il primo – ha piegato Ramagli – è la ricostruzione della struttura, che già di per sé rappresentava qualcosa che mi subito piaciuto. Il secondo aspetto è il tentativo forte di fidelizzazione da parte del pubblico di Verona, in una città che fra Chievo ed Hellas Verona ha già due realtà consolidate. Ma anche la Tezenis ha il suo pubblico, nell’ultimo campionato ad esempio la gente si è coalizzata intorno alla squadra. Questo è significativo. Il terzo obiettivo è cercare di fare bene. La Tezenis viene da due campionati in cui si è fatto fatica, è necessario ora allestire una squadra con un forte livello motivazionale e che sappia interfacciarsi bene con la piazza e i tifosi». Numeri da Coach nei campionati professionistici italiani (aggiornati a questa stagione) In Legadue – 3 stagioni (Pesaro, Reggio Emilia, Verona), 78 presenze, 44 vittorie (57.1.%)- In A-A1 – 8 stagioni (5 Biella, 1 Treviso, 2 Teramo)) 243 presenze, 101 vittorie (41.5%)In A2 – 1 stagione (Livorno), 24 presenze, 10 vittorie (41.6%) Totali in carriera – 12 stagioni, 345 presenze, 155 vittorie (45%)