Inammissibile. Non c’è altra parola per definire l’ennesima, inopinata, sconfitta interna di Milano contro una squadra abbordabile. Le tonnellate di scuse e attenuanti trite e ritrite del coach, spazientirebbero anche i più accaniti sostenitori, mentre questa squadra è ancora in attesa della sua identità dopo sei mesi di campionato. Quando si giocava due volte a settimana il problema era preparare le partite con poco tempo ed energie, mentre ora che ce ne è una sola, manca il tasso di agonismo per essere abituati a giocare.
Con queste premesse, non c’è una singola speranza che la stagione milanese possa finire con un sorriso.
La partita inizia su binari poco intensi e con Harris a sparare a salve da fuori. Sei punti in fila di Melli e Bremer creano il primo distacco importante sul 14-9 con Gresta obbligato al timeout. Per Cremona l’unico ad impattare il match è Peric con sette dei primi nove punti della squadra. Hairston, che ha lasciato il posto in quintetto a Bremer, entra dopo tre minuti e mezzo e segna subito, ma ancora Peric riduce il distacco a sole quattro lunghezze. Nel finale di quarto Cremona prova l’arma reiterata del pick and roll centrale, senza trovare particolari risultati.
Il primo vantaggio degli ospiti arriva con la tripla in transizione di Chase per il 21-20. Poco dopo arriva l’antisportivo a Stipanovic, ma Milano converte relativamente e, con l’inserimento di Luca Vitali, l’attacco di Cremona prende vita. Sono sette i punti dell’ex Milanese, tutti da pick and roll centrale, con intelligenti soluzioni di arresto e tiro, ma dall’altra parte i problemi vicino a canestro degli ospiti sono quantomai visibili e Radosevic confeziona otto punti. Milano va al riposo con sette lunghezze di vantaggio, senza capitalizzare da un finale di quarto potenzialmente più positivo.
Bremer apre il terzo quarto con una tripla, mentre dall’altra parte Stipanovic sbaglia tiri da vicino, onestamente non concepibili per un centro di quelle dimensioni. Milano si blocca in attacco e allarga le maglie difensive, infatti, con un gioco da tre punti di Johsnon, Cremona torna a -4. Bourousis spende due falli inutili in 20” e, sul -2, Gresta prova la carta della zona. Bremer la buca subito con la tripla, ma Chase rispone immediatamente in uno scambio di canestri che mette in ritmo l’attacco cremonese. Green prova a ristabilire le distanze, ma ancora Johnson, fissa il risultato sul -2 all’ultimo riposo.
Chase è sicuramente l’attacco di Cremona e apre con una tripla del sorpasso sul 59-58, prima che Hairston non abbia un sussulto d’orgoglio correggendo a rimbalzo d’attacco per il nuovo sorpasso. Milano fatica enormemente ad attaccare, cosa che non fa Chase che, con due triple in fila, porta di nuovo avanti Cremona. Il canestro di Peric per il + 4 Cremona costringe Scariolo al timeout in condizioni difficili a poco più di due minuti dal termine. L’EA7 esce bene dal timeout con una schiacciata di Hairston e tre tiri liberi di Green che riportano i biancorossi avanti di un punto a 1.30′ dal termine. Peric fa 2+1, Gentile risponde con la stessa moneta, ma Jackson segna la sua prima bomba del match nel momento cruciale. Il 2-2 di Vitali regala l’81-78 a Cremona con 16” da giocare.
Milano fa 0-4 ai liberi, prende due rimbalzi offensivi dai secondi errori, ma nonostante tutto, riesce nella titanica impresa di perdere per l’ennesima volta contro una squadra ampiamente inferiore.
EA7 Emporio Armani – Vanoli Cremona 78-81 (20-18, 23-18, 15-20, 20-25)
MVP: Brian Chase. 22 punti e 6-7 da tre punti sono il sale della vittoria cremonese, perché i compagni tirano 2-13 e non sono mai riusciti ad aprire la scatola.
WVP: la psicolabilità di Milano. Una squadra così debole mentalmente e con un allenatore senza idee è difficile ricordarla.
Le parole dei coaches: