REGGIO EMILIA – Se solo sette mesi fa qualcuno avesse provato a dire che la Trenkwalder si sarebbe rammaricata per una mancata vittoria contro la capolista del campionato, beh, sarebbe stato preso per folle visionario. Invece è così. Reggio gioca una gara di sacrificio, di cuore e di abnegazione difensiva e, dopo aver rincorso la capolista Cimberio per trenta minuti la aggancia, la sorpassa e si trova la vittoria dannatamente vicino, salvo poi andare in riserva a livello di energie e pagare a caro prezzo cinque, dicasi cinque, rimbalzi offensivi concessi. Le triple della disperazione di Cinciarini prima e di Taylor poi trovano solo il ferro e Varese può festeggiare il nuovo primato solitario.
TANTA VARESE. La gara sembra iniziare per il verso giusto per la Trenkwalder: Slanina colpisce dall’arco subendo il fallo e segna un “long-two” in contropiede per il 6-0 in uscita dai blocchi di partenza. Ma Varese è la capolista non a caso e riesce a rimettere insieme i pezzi di un inizio tremendamente faticoso e inizia a rosicchiare punto su punto ai padroni di casa, con Dunston preciso e fortunato da sotto e una serie di quattro triple di Sakota che permettono ai suoi di mettere la freccia a metà del primo parziale. Menetti cambia tre uomini su cinque ma la scelta non da i risultati sperati: Jeremic pare spaesati come ultimamente troppo spesso gli capita e Bell fatica a ingranare nonostante un pregevole sottomano; la Cimberio continua a punire sistematicamente ogni rotazione sbagliata da parte dei reggiani e crivella la retina avversaria dalla distanza (7/14 a metà gara). Al 14′ Ere firma la tripla del massimo vantaggio varesotto: 19-33 e l’inerzia che pare tutta dalla parte degli uomini di Frank Vitucci. Ma anche la reggiana dei canestri ha un cuore grande come una provincia e non accetta di crollare davanti al proprio pubblico: si accende Taylor che piazza 13 punti pressoché consecutivi e, coadiuvato da Brunner e Cinciarini, permette ai suoi di riportarsi a stretto contatto di gomito con l’avversaria.
ILLUSIONE REGGIANA. Il tira e molla del punteggio prosegue per tutto il terzo parziale, con Reggio che torna al -1 e Varese che spinge nuovamente sull’acceleratore riportandosi al +6, 53-59, al 26′. Dunston fa il vuoto sotto le plance e la Trenkwalder deve affidarsi ai tiri liberi per rimanere incollata all’avversaria. Banks, dall’altro lato, trova buone conclusioni in uscita dai blocchi e tiene alto il ritmo degli ospiti. E’ un canestro di sotto di Taylor a dare il nuovo vantaggio reggiano dopo una rincorsa infinita al 29′ sul 62-61: il PalaBigi esplode e sembra crederci davvero. Si accende Bell e lo segue un comunque negativo Jeremic, Cervi si fa sentire in difesa dando riposo a un Brunner caricato di falli e la Trenkwalder si trova al +4 dopo un bel gioco a due tra il proprio pivot e Cinciarini. Il metro arbitrale inizia a farsi discutibile e Reggio paga carissimo il fallo ingenuo di Brunner su rimbalzo d’attacco, un dubbio blocco di Cervi prima e un fallo in attacco dello stesso pivot reggiano poco dopo, quando aveva la palla pronta da schiacciare su tutta Varese. Ere sale in cattedra con canestri importanti e i biancorossi di casa, stanchi e poco lucidi, concedono cinque possessi consecutivi agli ospiti dai quali scaturisce la schiacciata in tap-in di Polonara che, di fatto, risulterà decisiva al pari del canestro con palla ballerina sul ferro del solito Ere. Il ferro spegne le speranze di pareggio di una comunque ottima Trenkwalder che forse avrebbe meritato miglior sorte.
Trenkwalder Reggio Emilia-Cimberio Varese 74-77
Parziali: 16-22; 23-22; 23-19; 12-14
Progressione: 16-22; 39-44; 62-63; 74-77
Dagli spogliatoi
Max Menetti
“Peccato è la prima parola che mi viene in mente. Abbiamo giocato una gara di cuore e abnegazione massima, concedendo poco a Varese e pareggiando il loro livello di intensità, cosa che mi fa molto piacere perchè questa è stata una gara da alti playoff. Abbiamo pagato la stanchezza e la poca lucidità nel finale, condendo quei cinque rimbalzi d’attacco a Varese dopo che in quel fondamentale eravamo stati ottimi, dominando alla voce statistica. Peccato, ma cercheremo di mettere in campo la stessa voglia sabato in quel di Brindisi. Gli arbitri? Mi sono complimentato con loro e voglio rivedere la partita prima di dare un eventuale giudizio, dico solo che se avremo sabato lo stesso metro sarò contento”.
Frank Vitucci
“Vittoria molto importante per noi sul campo di una grande squadra con un grande pubblico. Avevamo Dunston a mezzo servizio per via di un virus gastrointestinale ma ha disputato una grande gara. Quando si vince di sole tre lunghezze ci potrebbero essere una marea di episodi da considerare decisivi: potrei parlare dei rimbalzi in attacco consecutivi di De Nicolao o dei possessi di fila; i dettagli hanno fatto la differenza nel finale”.
MVP – Ebi Ere: decisivo il nigeriano sia nel finale, dove il suo canestro ha scavato i due punti di solco decisivi, sia per la sua fisicità che ha creato tanti grattacapi durante tutta la contesa alla formazione reggiana. 15 punti di cui almeno 4 dal peso specifico enorme.
WVP – nessuno
Alessandro Caraffi