Milano ritorna alla vittoria casalinga con la seconda prova convincente consecutiva, fatta di un giusto approccio, ottima circolazione offensiva e, anche, una certa connivenza di avversari piuttosto arrendevoli. Non c’è nessun protagonista particolare nelle file biancorosse che, girano coralmente a pieno regime, scappando presto sui 15 punti di vantaggio e gestendo tranquillamente fino alla fine.
L’inizio è caratterizzato dall’annoso problema della riprogrammabilità dei cronometri, infatti si perdono quasi cinque minuti nel sistemare una malfunzione sui 24 secondi.
Quando le squadre rimettono il pallone in campo, inizia una sparatoria offensvia degna dell’ABA, con canestri a ogni azione e difese contemplative. Gentile è l’artefice del primo break milanese con sette punti in fila, compreso un canestro da tre punti importante e un recupero, ma è tutta Milano che con l’andar del tempo prende le misure agli avversari. Pesaro, di contro, non sembra proprio intenzionata a prendere le misure difensive del match, infatti subisce passivamente le scorribande milanesi in area, concedendo trenta punti e sette lunghezze di svantaggio.
Nella seconda frazione si erge a protagonista un Melli da dieci punti, che propizia la fuga milanese. Pesaro gioca in maniera egositica, non imbastisce mai una circolazione offensiva degna di tal nome e si affida all’estemporanee invenzioni di Cavaliero e Kinsey.
Con la Milano di quest’oggi, tale tecnica ha vita breve, infatti, i padroni di casa costruiscono un pingue vantaggio, non perdendo smalto anche con il secondo quintetto. La tripla del +19 di Marques Green sulla sirena del primo tempo, ha il sapore della spallata definitiva al match, anche se con Milano non è mai lecito rilassarsi.
Con un così ampio disavanzo all’intervallo, Pesaro dovrebbe provare ad uscire dagli spogliatoi e ridurre subito il gap, ma, se facciamo eccezione per il solito Cavaliero, sembra che tutti l’abbiano già data su. Non cambia il leit motiv della squadra di Markovski che attacca solamente con isolamenti e iniziative personali, mentre Milano, anche contro la zona avversaria, trova ottime soluzioni, con un Gentile in peno controllo tecnico e nervoso sul match. Il giovane talento non sbaglia nessuna decisione (cosa insolita per lui) e conduce ai suoi in un secondo tempo di assoluta tranquillità. Anche contro gli ultimi abbozzi di pressing, la squadra non si limita solo alla gestione del vantaggio, ma addirittura lo dilata nel finale, dove c’è spazio anche per un canestro di Andrea Merlati.
Pesaro avrebbe dovuto approcciare la partita in ben altro modo, ma anche il linguaggio del corpo di coach Markovski è sembrato rinunciatario molto presto. Il fatto di non ver mai raggiunto il bonus durante tutto il match, è un indicatore abbastanza chiaro della scarsa fisicità messa in campo dai pesaresi.
EA7 Emporio Armani Milano-Scavolini Banca Marche Pesaro 93-65 (30-23, 24-12, 16-16, 23-14)
Gli audio dei coaches
MVP: Alessandro Gentile 14 punti e 11 di valutazione non spiegano bene la sua prova,fatta di giocate importanti e, praticamente, nessun errore commesso. Il primo break iniziale è stato propiziato dai suoi 7 punti.
WVP: Rok Stipcevic. Prova incolore per l’ex milanese, chiaramente braccato sul pick and roll centrale, che non ha saputo trovare alternative valide, essendo anche poco aiutato dai compagni.
Simone Mazzola