Per chi pensava che Caserta fosse intenzionata solo alla rincorsa al primo posto della classifica italiani e che la partenza di Akindele potesse essere pesantissima, la risposta la dà il campo, con una vittoria fatta di cuore e difesa, in cui gli eroi sono Michelori e Gentile, trascinatori, in cui Mavreides e Jonusas steccano la serata e Jelovac è a tratti croce e in altri delizia. Mordente ci mette il suo solito lavoro sporco, Maresca il cuore del capitano, Marzaioli e Sergio aggiungono minuti di sostanza ed ecco la ricetta giusta per abbattere un’Enel che non può nascondersi dietro l’infortunio di Viggiano. Un secondo tempo sottotono in attacco, con scelte discutibili e forzature, costrette anche e soprattutto da una difesa arcigna e aggressiva che alla fine grazie a un monumentale Michelori riesce a venire a capo delle varie situazioni a non permettere mai di rientrare appieno nel finale alla squadra pugliese.
Come anticipato alla vigilia, Akindele non è pervenuto al Palamaggiò, Jonusas stringe i denti e nonostante i fastidi alla caviglia c’è, Jelovac e Mavreides sono gli unici foreigner in casa Juve, oggi senza giocatori di colore. Brindisi ha la faccia di chi è salito a Caserta con la voglia di fare risultato e a supportarla ci sono una decina di volenterosi e rumorosi tifosi, quasi a ricucire quella ferita tra pubblico e squadra evidenziata dopo il match di settimana scorsa. Sono circa 2700 i paganti stasera a Pezza delle Noci, atmosfera nutrita ma freddina, i cori e gli striscioni per galimberti si sprecano, il malcontento prevale, ma i fatti smentiranno tutto e tutti. Quintetti atipici per entrambi i coach. Sacripanti, che ha avuto Michelori con la febbre in settimana, si affida a Jelovac come pivot, Jonusas e Marzaioli sulle ali, Gentile e Maresca a gestire il ball-handling. Coach Bucchi risponde con i folletti Reynolds e Gibson, Ndoja da numero tre e un pacchetto dalla grossa mole sotto i tabelloni con Robinson e Simmons. A rispettare le attese, Brindisi cerca subito il post basso, con Simmons che ha un grandissimo impatto sulla gara con appoggi al vetro e ganci dalla distanza ravvicinata che mettono subito in evidenza la mancanza di Akindele. Jelovac, che subisce qualcosa, sa subito riscattarsi e spara la tripla. L’Enel appare più reattiva, Caserta si affida al coraggio di Gentile e alle giocate dei suoi uomini simbolo, magari consumando più secondi possibile sul cronometro. Ancora il figlio del grande Nando regala spettacolo con una penetrazione al ferro che vale il 9-6, ma qui l’attacco degli uomini di Sacripanti si ferma e sale in cattedra la squadra pugliese. Mentre infatti la Juve inanella una serie di banali palle perse, Brindisi inizia a scappare: prima la bomba del capitano Ndoja, poi il furto con scasso di Reynolds (unico acuto degno di nota della sua anonima partita), poi Robinson dal solito post basso e infine di nuova Ndoja dai 6,75, per un break di 0-12 che al 6′ sul 9-18 costringe Sacripanti al timeout. L’ingresso dalla panchina di Mordente e Michelori sveglia la Juve. L’ex capitano della nazionale ferma la carestia in attacco con un jump dei suoi, l’ex Siena invece in un amen si prende due sfondi da Gibson, anonimo in questo avvio, che subito dopo spende il terzo fallo che lo porta fuori dalla gara. Gentile si prende la squadra sulle spalle e con due liberi e una bomba dal parcheggio delle sue riporta Caserta a contatto. Bucchi sbaglia a non chiamare subito timeout, perchè i suoi perdono la bussola in fase di costruzione e perdono tante palle in sequenza. La Juve inizia a subire tanti falli e ad andare in lunetta dove la precisione è chirurgica anche per chi come Michelori non è uno specialista. Avvenuto il sorpasso sul 20-18 il coach brindisino sospende il gioco ma serve a poco: il quarto si chiude con un jump di Mavreides a bersaglio e altri due liberi di Michelori, che valgono il 24-18 al 10′ con un break di 15-0 aperto.
Il secondo quarto si apre col tecnico per proteste a Formenti, che permette a Mordente di realizzare i liberi del +8 , ma qui Fultz, entrato dalla panchina prende possesso della gara. Il ritorno in campo, forse un po’ tardivo, di Simmons e la bomba di Formenti riaprono una gara che sembrava già segnata e Caserta sembra sprofondare con tre attacchi involuti stoppati dallo scadere dei 24″. Dopo il pareggio di Fultz arriva però la scossa bianconera tragata Michelori. Ma è ancora il folletto ex Teramo in forza all’Enel a dominare la scena, conquistandosi un fallo su tiro da tre e imbucando i liberi del 30-31 al 15′. Formenti, molto in palla anche lui uscendo dalla panchina, segna il +3, ma Jelovac prontamente pareggia i conti con un fallo e canestro in penetrazione. Gentile, dopo il riposo in panca, spara la tripla importante, ma qui la Juve torna a litigare col ferro, specie con Jelovac che sbaglia tantissimi tocchi sotto misura.La partita resta in equilibrio, fino all’ultimo minuto, quando succede di tutto. prima il pareggio a quota 37 di Simmons, davvero incontenibile nel primo tempo, poi il nuovo vantaggio juve col suo lungo serbo che finalmente mette a referto due punti, grazie però solo a una stoppata illegale di Robinson e infine con 3″ sul cronometro Bucchi disegna nel timeout un’azione perfetta che con tre passaggi libera Fultz per la tripla che va a bersaglio: all’intervallo è 39-40, il che è gran cosa considerando lo zero di Gibson in panchina dal 5′ e la partita poco coinvolgente di Reynolds.
Il terzo periodo è aperto dal 3° fallo di Mordente su Robinson, che però sbaglia i liberi, mentre Michelori non lo imita dall’altro lato., sancendo il sorpasso. Gibson finalmente si iscrive a referto con la tripla, ma ancora il pivot ex Siena pareggia prontamente per Caserta, quasi a voler rispondere colpo su colpo come in un match di pugilato. Quando poi Gentile, dal nulla, fuori equilibrio, spara e segna una bomba del tutto fuori dai giochi, si capisce che il destino della gara è scritto, e neanche un tecnico a Jelovac permette a Brindisi di raggiungere il pareggio. Con un ritmo frenetico da ambo i lati, gli errori sono frequenti, ma in questa fase l’uomo in più è Michelori che con i suoi tap-in volanti e i tanti rimbalzi catturati, regala il +5 alla Juve. Ndoja dimostra ancora grandi attributi accorciando il gap con la tripla. Brindisi spreca molto dalla lunetta, e nell’ultimo minuto viene punita: Mordente col jump dalla media, Jelovac, dopo tanti errori, infila la tripla, seguito poco dopo da Mavreides. Reynolds non riesce a replicare e al 30′ siamo 61-53.
L’ultimo è per Brindisi una lenta agonia intervallata dalle triple brucianti di un Gibson nervoso. Le difese salgono in cattedra, Caserta non trova sbocchi e l’Enel si complica troppo la vita in attacco con passaggi arzigogolati che finiscono col divenire palle perse. Serve un timeout e Pino Sacripanti lo chiama al 33′. Maresca dalla lunetta fa 2/2 scrivendo il +7 sul tabellone, ma ancora Gibson da tre mette paura al palamaggiò. Simmons qui colleziona un brutto 0/2 dalla linea della carità che pesa come un macigno, e la punizione divina arriva dall’altra parte con Jelovac che colpisce dalla lunga distanza, proprio mentre Bucchi prova a usare la zona. Se poi Michelori cattura qualsiasi cosa passi nelle sue parti e la trasforma in oro puro, è davvero notte fonda per i pugliesi, che ci provano con tanta rabbia, affidandosi ancora a Gibson. Neanche qualche banale persa di Mavreides, oggi non al top, riesce a rimettere in corsa gli ospiti, che vedono preclusa la vittoria da altri 5 punti di Gentile, con altra bomba da distanza siderale. Il resto è garbage time. Finisce 78-63 e Juve che andrà a Venezia con l’intento non troppo celato di provare a ribaltare la differenza canestri per giocarsi un posto playoff.
JUVE CASERTA – ENEL BRINDISI 78-63
Parziali: 24-18; 15-22; 22-13; 17-10
Progressione: 24-18; 39-40; 61-53; 78-63
Tabellini
Mvp: Come non dire Michelori e Gentile, autori di una prestazione sontuosa
Wvp: Di sicuro Reynolds, non in una grande serata.
Domenico Landolfo