CASERTA – Palazzetto gremito, atmosfera da grandi occasioni e folta presenza ospite per un derby campano molto sentito. Si inizia col minuto di silenzio per Angelo Rovati, ma poi è partita vera. Sono 3728 gli spettatori paganti, una grande serata insomma, rovinata forse solo da un eccessivo protagonismo arbitrale.
La gara è fin da subito combattuta e piena di quella elettricità giusta che serve a regalare emozioni. Caserta parte meglio, mentre la squadra di Pancotto appare più contratta. Jonusas apre le danze con una tripla e un’entrata ficcante in area, Ivanov va col tap in da rimbalzo offensivo e siamo 5-2 dopo 2′. Maresca è bravo ad attaccare a testa bassa e subire il fallo, realizzando dalla lunetta, ma Lakovic è un portento in entrata e appoggio al vetro. Si segna molto su ambo i fronti: il giro e tiro di Jelovac scrive 9-4 sul tabellone al 3′ ma il pronto ingresso in campo di Johnson si fa subito sentire in vernice. È il 4′ quando la tripla di Lakovic ristabilisce la parità. Il pick and roll, su cui Avellino cambia sistematicamente, regala gioie a Caserta che va ancora a bersaglio con Jelovac, ma si soffre vicino al ferro dove Johnson schiaccia con l’alleyop. Caserta ha Maresca con due falli, e Sacripanti alza il quintetto inserendo Michelori. Arriva subito il recupero e il contropiede di Gentile, cui risponde con egual moneta Dean nel traffico. Un libero di Mordente ridà inerzia a Caserta, che mette tanta pressione alla Sidigas prima di schierarsi a zona, dove pero arriva subito la punizione dalla lunga targata Lakovic che vale il primo vantaggio ospite (14-16). La Juve quindi prova ad affidarsi al bonus degli avversari spesi, ma sbaglia parecchio dalla lunetta e Lakovic sembra inarrestabile. Sacripanti va così col timeout. La risposta é targata Michelori che dal post basso sembra battere con continuità Johnson, che però si fa perdonare col canestri dalla spazzatura in attacco. Lakovic non sbaglia una tripla, Caserta non replica e alla prima sirena siamo 17-23.
La squadra di Sacripanti esce con maggiore convinzione dalla mini pausa aggredendo a rimbalzo e giocando pulita in attacco, spinta da 5 punti di Jelovac che riducono a 1 solo punto la distanza tra le squadre, mentre Avellino sembra intestardirai nel costruire solo conclusioni da tre punti che non vanno a bersaglio. Una discutibile infrazione di passi toglie la schiacciata del sorpasso ancora a uno scatenato Jelovac, ma il fischio arriva uguale anche a Johnson sul fronte opposto. Avellino senza Lakovic sembra perdere di intensità, Caserta mette la freccia e sorpassa con due liberi di Mordente al 14′ cui segue l’ennesima persa banale della Sidigas. La Juve vola sulle ali dell’entusiasmo, con la schiacciata stavolta buona di Jelovac, ma anche col secondo fallo di Michelori, cui subentra Cefarelli. Ovvio che solo il ritorno sul parquet di Lakovic serve a smuovere Avellino da quota 23 con la palla al bacio del play che trova Johnson pronto, ma è in difesa che ci sono i maggiori problemi per gli irpini, che non seguono Jelovac che spara la tripla del 29-25 al 17′. Proprio nel momento migliore della gara, gli arbitri ci mettono lo zampino, con un discutibile tecnico alla panchina bianconera durante le fasi di gioco che regala due liberi a Richardson e un comodo piazzato che lo stesso ex Valencia sbaglia. Quando però Caserta pigia sull’acceleratore e va a bersaglio in zingarata con Gentile. Il resto lo fa la grande intensità della difesa bianconera che recupera tanti palloni, che unita al bonus speso prematuramente dalla Sidigas, permette il 33-27 al 19′. Avellino è solo Lakovic che si prende tre liberi convertendone però solo due. Per l’ultima azione la palla va a Jonusas che tira da tre subendo un evidente contatto che però gli arbitri non sanzionano. Alla pausa lunga siamo 33-29.
Il terzo quarto si apre subito con la bomba di Jelovac e quelle di Ivanov che si rispondono. Jelovac segna ancora, mentre l’asse Lakovic – Johnson regala spettacolo con l’alleyop. Pancotto ha strigliato i suoi in difesa, propiziando il buon attacco finalizzato ancora da Ivanov. Qui però prima la tripla di Mordente e un libero di Gentile spezzano una lancia decisa a favore di Caserta. Nel momento critico Avellino stavolta si affida a Dean, che pur in campo con 3 falli si butta dentro, segna e subisce il fallo. Su un contatto in attacco poco chiaro arriva la penalità numero 3 anche per Mordente, sostituito prontamente da Maresca. Avellino pareggia al 24′ con Ivanov che va col piazzato dalla lunga, ma la risposta è targata Mavreides ancora con un confetto dalla lunga e due liberi che ridanno inerzia a Caserta. La Sidigas perde numerosi palloni e attacca male, la Juve lotta, specie a rimbalzo, conquistando anche il terzo fallo prima di Ivanov e poi di Johnson. Col bonus speso i viaggi in lunetta iniziano a pesare, il 2/2 di Michelori vale il 49-42 al 26′. Avellino si aggrappa ancora una volta a Ivanov e prova a rimanere in scia con due liberi e una schiacciata poderosa di Hunter che vale il -3 al 28′. Dopo una serie di attacchi involuti è ancora Jelovac a togliere le castagne dal fuoco con la tripla prima e il fallo subito poi. La Sidigas trova nuova linfa e con un canestro di Hunter e altri due liberi del solito Ivanov, il gap è cancellato sul -2. Maresca ci mette a questo punto tanto cuore e grinta e con due penetrazioni brucianti appoggia al vetro quattro punti pesantissimi. Richardson è bravo a farsi vedere spalle a canestro ma sulla sirena é una tripla dal parcheggio di Gentile a chiudere i giochi sul 59-52. Finisse qui la Juve avrebbe scritto un’altra pagina di storia, invece ci sono altri 10 minuti e la musica cambia.
Il quarto periodo inizia infatti con la bimane di Ivanov, un chiaro segnale di guerra e della voglia di Avellino, che stringe le maglie in difesa prendendo lo sfondo di Gentile. Subito però una brutta notizia per Pancotto, che ha Ivanov con 4 falli, ma stoicamente il bulgaro resta in campo, sempre a battagliare, e la scelta pagherà i dividendi. Richardson spara la tripla del -2 e sulle quarta palla persa consecutiva Sacripanti va col timeout. È il rientro in campo di Michelori e il ritorno ad una difesa forte a propiziare il recupero per la Juve, che trova la bomba di Mavreides a scuoterla al 33′. Ancora Richardson, ancora dall’angolo regala il -2. Dean prende per mano la Sidigas e con un gioco da tre punti firma il sorpasso al 34′ (62-63). L’attacco della Juve va in crisi, l’intensità a rimbalzo scende e la squadra di Pancotto non sfrutta molte delle occasioni per allungare. Sembra sempre esserci equilibrio, poi la furia slovena torna a infrangersi sulla Juve. Lakovic taglia in due la difesa col sottomano del più 3, mentre è eroico sotto i tabelloni Michelori con un giro e tiro da applausi. Ivanov dalla lunetta fa 1/2 e con 3’40” sul cronometro la penetrazione di Maresca si spegne sul ferro. Ancora Ivanov, ancora dalla lunga distanza, porta a 5 lunghezze il vantaggio ospite. L’ennesima palla persa banale in attacco costringe Sacripanti al timeout. Sacripanti si gioca la carta del pressing tutto campo, ma anche col bonus speso è un grande azzardo. Dean si guadagna il quarto fallo di Mordente ma dalla lunetta fa 1/2, per il più 6. Una stoppata in stereofonia ferma Michelori e forse le ambizioni della Juve, che quasi sistematicamente spende il fallo, stavolta su Lakovic che esegue un percorso netto per il 64-72. Dean con il canestro nel traffico scrive il +10, Michelori prova a tirare su i suoi ma arriva sul fallo sistematico speso dai suoi, il secondo tecnico a Sacripanti, con annessa espulsione, che regala una serie infinita di liberi a Lakovic, che ne imbuca 3. Richardson fa un altro 2/2 e la gara è ormai solo garbate time. Dal parterre del Palamaggiò parte di tutto, si fa fatica quasi a contenere la furia dei tifosi bianconeri contrariati dalle scelte arbitrali. Gentile piazza la tripla del -10 e si va avanti col fallo sistematico, con Lakovic ancora in lunetta. L’ex Pana fa un altro 2/2, Michelori segna da sotto e Jelovac recupera falla subendo un fallo che la scandalosa terna giudica antisportivo. Il serbo fa 2/2 ma la preghiera dalla lunga di Gentile non va a bersaglio. Si aspetta solo la sirena finale, dove il punteggio recita 75-85
JUVE CASERTA – SIDIGAS AVELLINO 75-85
Parziali: 17-23; 16-6; 26-23; 16-33
Progressione: 17-23; 33-29; 59-52; 75-85
Sala Stampa
Sacripanti
Perso una partita che fa male, ci toglie qualche possibilità di andare i playoff. Giocato un ottimo primo tempo, specie sul piano difensivo. La differenza la troviamo nel quarto periodo, dove un ottimo Hunter ci ha fatto male sul Pick and roll laterale, rompendo gli argini della nostra difesa. A questa va aggiunto un ottimo 5/8 da tre per loro, tiratori al momento giusto ben serviti sugli scarichi che uniti a percentuali alte hanno fatto il break. Noi abbiamo sbagliato tanti tiri facili nell’ultimo quarto, troppa frenesia in certi momenti, creato parecchio scompenso nei nostri equilibri. E’ chiaro che l’atletismo e la rotazione lunga di Avellino sono un fattore che ha inciso e non poco. Il nostro calo percentuali, nonchè fisico, non ci ha permesso di fare le cose giuste al momento giusto. Non abbiamo tenuto alla distanza. Sull’espulsione, la mia seconda in carriera, voglio precisare che non ho offeso nessuno, e spero di leggere lo stesso anche nel referto arbitrale. Voglio esserci alla prossima, specie perchè voglio provare a vincere a Sassari e con Reggio. In Sardegna non faremo una partita conservativa, cercheremo di fare un punto più di loro, provando a dare il 110%.
Pancotto
Una vittoria dedicata ai nostri tifosi, recuperata e giocata alla grande nel finale. Partita di contenuti, con una tensione palpabile che però è stata ben gestita nei nostri momenti di break. Cinque ragazzi in doppia cifra e gran lavoro in difesa. Complimenti ai miei giocatori, bravi, capace costruire un successo fatto con una gran pallacanestro. Johnson non è stato in campo nel finale, al suo posto ho scelto Dragovic, miglior passatore e tiratore liberi, che ha fatto cose importanti. La partita si costruisce col feeling, non col cronometro. Hunter ha saputo creare i vantaggi al nostro attacco.
Domenico Landolfo