REGGIO EMILIA – L’Acea Roma sbanca il PalaBigi tra un mare di polemiche, dopo un metro aribrale troppo contorto e permissivo, che a fine gara, sul fallo sistematico dei reggiani, non sanziona un evidente tentativo di arrestare il cronometro dei reggiani ma inverte la decisione solo a tempo scaduto, assegnando due liberi al nervoso Bobby Jones. La formazione di Calvani disputa un ottimo primo tempo e poi regge l’urto del rientro reggiano, con un Jordan Taylor sugli scudi che dimostra l’importanza della sua presenza per questa squadra.
Partono contratte le squadre, a testimonianza dell’importanza del match. Roma trova i primi due punti ma Reggio replica immediatamente con Slanina, che gravato in pochi minuti di due falli, trova il canestro e fallo dall’arco. La gara prosegue sul binario dell’equilibrio per tutto il primo quarto: Roma, che schiera sia Lawal che Taylor, macina gioco e trova conclusioni nel pitturato prima e dall’arco con Jones poi, mentre Reggio viene tenuta a contatto da Filloy e da Bell. Il primo ruba palla a Datome dopo un rimbalzo difensivo e il secondo resta un rebus difficile da leggere per la difesa dell’Acea. Il quarto si chiude con l’errore di Cinciarini da sotto, con il vantaggio di Roma, che resta li, avanti di una manciata di punticini anche a inizio secondo quarto, quando Lawal segna il piazzato del +5 sul 20-25.
Reggio perde di vista il canestro avversario e per quattro lunghi minuti non riesce a trovare il canestro, permettendo a Roma di scappare via, con la tripla di Datome, dopo che Slanina fallisce incredibilmente – per quelle che sono le sue abitudini – due liberi sul tecnico fischiato a Lawal. Il punteggio recita 22-30 al 17’, Menetti capisce il momento di estrema difficoltà dei suoi e chiama un timeout che però non risolve nulla e la Trenkwalder continua a sparacchiare a salve, con un Cinciarini fratello scarso di quello ammirato in gara 3 e una difesa poco incisiva, che lascia spazio a Roma per volare al +14 con il canestro e fallo di Lorant. Non segna per minuti interi la formazione biancorossa, minuti che sembrano ore intere per i 3.500 di via Guasco. Solo sul finale del quarto si sveglia un po’ la formazione reggiana, con un libero e una schiacciata di Taylor, ma l’andazzo è preoccupate, con poca reattività sulle palle “50-50” e in difesa.
Dagli spogliatoi, però, esce una Trenkwalder con gli occhi di una tigre affamata, che piazza un 8-0 di importanza vitale e si riporta al-2, sul 36-38 prima e poi azzanna alla giugulare l’Acea, con una tripla e un sottomano di Taylor, portandosi al +4. Incredibile e meraviglioso per i colori reggiani, che esplodono in un urlo liberatorio e costringono Calvani al secondo time-out in pochi minuti. Reggio è un’altra squadra, difende come sa fare e toglie ossigeno ai romani, che ora annaspano e non trovano quel che prima riusciva facilmente.
La gara si stabilizza e salgono al proscenio gli arbitri, che iniziano a fischiare in modo estremamente discutibile da entrambe le parti. Roma ritrova se stessa e riesce a rintuzzare il mini-divario, Reggio si blocca ma rimane avanti di un punticino quando si entra nell’ultimo minuto del terzo quarto. Poi ci pensa Jeremic, con una palla che si impenna al cielo dopo una tripla, a ricadere nel canestro per il 50-46 di fine parziale. Il quarto finale è una vera lotta all’ultima stilla di sudore. Reggio sembra iniziarlo meglio ma la stanchezza per lo sforzo profuso si fa sentire e Roma, spinta da un ottimo Jordan Taylor, prima agguanta poi sorpassa nuovamente la Trenkwalder, che spara a salve con Cinciarini prima e Bell poi le triple del possibile pareggio a una trentina di secondi dal termine. Dall’altra parte Datome, che chiuderà con 11 tiri liberi realizzati, non sbaglia e Reggio ha l’ultima opportunità a 8” dalla fine con altri due tiri dalla linea della carità di Taylor a bersaglio. La formazione reggiana prova a commettere fallo…e ci riuscirebbe anche, se gli arbitri non perdessero il fischietto (clamoroso quello di Brunner su Jones, che poi pensa bene di colpire con una ginocchiata Filloy. La panchina reggiana si dirige minacciosa verso Chiari, ma la risposta del fischietto in maglia arancione è addirittura avversa ai reggiani, poiché si deciderà per due liberi a favore dell’ala romana. Finisce il match, il palazzo è furibondo per un arbitraggio assolutamente non degno di una sfida come questa da playoff. Ma Roma vince e riapre la serie; ora si tornerà al PalaTiziano per gara 5.
Trenkwalder Reggio Emilia – Acea Roma 68-71
Parziali: 19-20; 11-19; 22-8; 18-25
Progressione: 19-20; 28-38; 50-46; 68-71
Sala Stampa
Menetti
“Faccio i sinceri complimenti a Roma per una gara vinta con lo spirito giusto. Mi chiedo solo come possiamo noi tirare sempre la metà o quasi dei loro tiri liberi e subire la metà dei falli, questo non vuole essere in accezione polemica, ma parlo di tecnica a livello della mia squadra. Ora andremo a Roma cercando di dare tutto quel che abbiamo dentro per ripetere l’impresa anche se non sarà facile.
Calvani
“Sono felice di aver ritrovato la mia squadra. Abbiamo controllato la partita nel primo tempo poi ci siamo fatti divorare dalla foga di Reggio che ci ha veramente surclassato nel terzo parziale. Ma poi è uscita la grande squadra che siamo, quando siamo tornati a fare le cose che sappiamo fare. Ora si riparte da 0-0. Per me Lorant è l’MVP del match”
MVP – Jordan Taylor: il rientrane play romano dimostra quanto è importante per gli equilibri della formazione allenata da coach Calvani. Con lui in campo tutto gira meglio e chiude con 18 punti e 8 rimbalzi.
WVP: Nessuno
Alessandro Caraffi
5 Comments
Davide
Solo un piccolo appunto: dato che Jordan Taylor e’ importante per la squadra, sarebbe opportuno ricordare perche non ha giocato ben due partite…(visto la menzione d’onore della ginocchiata di BJ). Sull’ultimo fallo gli arbitri avrebbero dovuto chiamare l’antisportivo vista la caccia all’uomo. E allora si sarebbe protestato al contrario…
Andre
Non ha giocato due partite per un contatto di gioco, smettiamola con questi piagnistei. Una squadra che picchia poi si lamenta per un braccio a protezione di un’entrata?! Smettiamola per cortesia di contestare Cinciarini, basta guardare l’azione con occhi sportivi e non da tifosi. Se nei secondi finali avessero chiamato antisportivo sarebbe stato a significare che avrebbero adottato in regolamento a parte…c’erano tre contatti da fallo sistematico, contatti con braccia e corpo, null’altro. Detto ciò, la gara non è stata decisa dagli arbitri, ma da un atteggiamento sbagliato della Trenkwalder nel primo tempo. Se avesse giocato come in gara 1 (dove Taylor e Lawal erano presenti) e in gara 3, Roma avrebbe perso. Questo è quanto ha detto la partita di ieri sera, il resto sono chiacchiere da bar e da tifosi, spesso poco obiettivi.
Alessandro Caraffi
Scusa, ma non mi va di infarcire i pezzi di polemiche assurde. Cinciarini non ha fatto apposta, stop. Le chiacchiere da tifosi non hanno spazio qui. L’ultima azione non era da antisportivo, ma da fallo sistematico. Riguardati il match e sono certo che, a cuore calmo, converrai con me. Saluti
Alessandro Caraffi
Davide
Alla faccia delle chiacchiere da tifoso. Scrivere che “Jones pensa bene di colpire con una ginocchiata Filloy” e “Cinciarini non ha fatto apposta” e’ invece un testo diplomatico.
Va bene il cuore calmo, ma gli occhi aperti no eh?
Alessandro
Cinciarini non ha fatto apposta l’ho scritto io a te, non nel pezzo.
Mi dispiace che il tuo essere tifoso offuschi l’obiettivitá di un contatto fortuito (Cinciarini) rispetto a una ginocchiata da valutare (Jones).
Buona serie
Saluti
Alessandro