SASSARI – La Dinamo asfalta Cantù e riporta l’inerzia della serie dalla sua parte. E’ stata la vittoria di Meo Sacchetti che è riuscito a trasmettere il giusto atteggiamento ai suoi ragazzi dopo le due sconfitte arrivate al Pianella. Al contrario di coach Trinchieri che con il suo deleterio atteggiamento in panchina non è riuscito a leggere tatticamente il match. Si è giocato in un PalaSerradimigni che sprizzava passione e entusiasmo da ogni singolo spettatore. Ora la serie si sposta a Cantù con la Dinamo che può giocarsi il primo match point della serie.
LA PARTITA
Nella Dinamo Sassari Meo Sacchetti non conferma il polacco Michal Ignerski, che si accomoda in tribuna, e si affida sotto canestro all’esperienza di capitan Manuel Vanuzzo e alla freschezza atletica di Drew Gordon e Tony Easley. Coach Trinchieri lancia in quintetto il recuperato Pietro Aradori e affida la regia al talentuoso Joe Ragland. Cantù cerca subito di imporre bassi ritmi al match mentre la Dinamo applica i dettami di coach Sacchetti: rimbalzi e corsa in campo aperto. Le prime fasi della partita premiamo le scelte offensive dei biancoblù ospiti che si portano avanti (3-7). Il caldissimo pubblico del PalaSerradimigni diviene immediatamente un fattore e trascina i ragazzi del presidente Stefano Sardara. Pareggio su un grande contropiede dei cugini Diener e vantaggio sul +4 (11-7) dopo una poderosa schiacciata di Drew Gordon. Trinchieri vuole parlare con i suoi ragazzi, ma la Dinamo sfrutta l’inerzia e chiude il primo quarto sul +6 (15-9).
Al rientro in campo la Dinamo, grazie all’esperienza dei suoi uomini migliori, piazza un devastante break di 12-4 costringendo ancora un desolato Trinchieri a chiedere il minuto. Esce molto bene dal time out Cantù, che si riavvicina decisamente ai padroni di casa con Tyus protagonista sotto canestro. Drake Diener dopo la brutta prestazione di gara 4, si carica sulle spalle i compagni di squadra e riporta il divario in doppia cifra (34-22). L’arbitro Biggi decide improvvisamente di diventare protagonista fischiando un evitabile tecnico per proteste a Tony Easley. L’americano esce praticamente dal match con quattro falli e PalaSerradimigni diventa una bolgia. L’ultimo minuto del quarto si gioca in un frastuono assordante. La Dinamo regge l’urto e chiude avanti sul 37-28.
Al rientro sul parquet dopo l’intervallo lungo, Cantù cerca ancora di ricucire lo strappo ma è ancora Sassari a cavalcare l’inerzia del match. Gordon risponde a Tyus sotto le plance e concretizza diversi assist di Travis Diener. Sassari spezza la partita con il suo capitano. Manuel Vanuzzo piazza due bombe di fila e per la Lenovo scendono le tenebre. A metà quarto il Banco di Sardegna è avanti di 15 (52-37) e coach Trinchieri, fischiatissimo dal pubblico di Sassari, non può che allargare le braccia pagando alcune sue scelte assolutamente incomprensibili. La Dinamo e il PalaSerradimigni capiscono che è il momento di uccidere il match e Sani Becirovic non si fa pregare firmando il +20. Drake Diener dalla lunetta firma il parziale con cui si chiude il quarto (63-42).
Cantù non gioca più e dopo un fallo antisportivo fischiato a Tyus alza bandiera bianca. Dinamo sul +25 e delirio sugli spalti. Gli ultimi minuti del quarto si giocano in pieno garbage time, ma Cantù riesce ancora a farsi del male. Mancinelli commette il quinto fallo ed esce sotto i fischi del pubblico, mentre Aradori si fa stoppare tre volte pagando la sceneggiata di gara 4, quando ha provocato il fallo tecnico di Gordon. Vede il parquet anche Mauro Pinton mentre Easley sfoga la sua rabbia con una schiacciata pazzesca. Si chiude 81-58 con la meritata standing ovation del publlico di Piazzale Segni.
SALA STAMPA
SACCHETTI
L’atteggiamento con cui abbiamo affrontato la partita è stato sicuramente importante. L’aggressività mentale e fisica ha creato subito questo divario e nel secondo tempo la partita è andata in discesa. Sicuramente abbiamo messo in campo una difesa molto intensa, anche da parte di giocatori che non ci avevano fatto vedere questa attitudine durante la stagione. Oggi Sia Drake che Travis sono stati molto attivi in fase difensiva stando davanti al proprio avversario. Sono certamente giocatori d’orgoglio. Adesso andiamo a Cantù e vediamo come va questa serie. Sarà molto importante avere questo atteggiamento, anche se sappiamo già che non sarà facile. Abbiamo dimostrato che possiamo farlo. A Cantù siamo andati vicini alla vittoria soprattutto in gara 3 perché in gara 4 sarebbe stato un vero miracolo. Per noi il PalaSerradimigni è sempre stato importante come approccio ma per andare avanti dobbiamo provare a vincere perché sarebbe molto importante avere due giorni di riposo supplementari. Penso che questa sia la serie più estenuante con le due squadre costrette a spostamenti aerei ogni due giorni, non è facile gestire una cosa del genere.
TRINCHIERI
Ci hanno condannato questa sera alla sconfitta due aspetti. Un aspetto tecnico e uno emotivo. Sul primo dico che non riusciamo mai a fare canestro da tre punti con tiri aperti finchè c’è partita. Abbiamo fatto 3/20 e questo ci ha complicato tantissimo la partita. In una partita da playoff è difficile segnare da sotto. Siamo mancati anche in risoluzione e determinatezza. Cusin e Smith non hanno giocato per scelta tecnica. Ora dobbiamo riposare, rimetterci insieme e presentarci dopodomani con una faccia diversa. Il nostro accoppiamento è il più complicato per ovvie ragioni di spostamenti logistici, e tengo a sottolineare che neanche in NBA si gioca ogni 48 ore.
Arbitri i Signori Saverio Lanzarini, Marco Giansanti e Maurizio Biggi.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Lenovo Cantù 81-58
Parziali: 15-9; 22-19; 26-14; 18-16.
Progressione: 15-9; 37-28; 63-42; 81-58.
Mvp: Drake Diener. Non bisognava leggere le carte per capire che Drake non poteva bissare l’opaca prestazione di mercoledì al Pianella. Un trascinatore.
Wvp: Andrea Trinchieri. Cantù è ancora dentro la serie per merito del fattore Pianella. La sua squadra gioca senza mordente a causa anche dei suoi isterismi in panchina. Lascia a zero minuti Cusin e Smith che potevano dare minuti di qualità e non riesce a dare una motivazione logica alle sue scelte. Lancia Mancinelli a partita ormai chiusa e il capitano azzurro lo ripaga con due falli in rapida sequenza. Un disastro.
Foto di Daniele Petretto
Marco Portas