Altra vittoria casalinga, altro pareggio nella serie. Cantù non smentisce il trend di questi playoffs 2013 e difende il campo amico del Pianella superando l’Acea Roma 81-73. La serie ora torna a Roma per gara 5 dove i capitolini dovranno ritrovare il bandolo della matassa e recuperare il loro miglior giocatore, Gigi Datome, decisamente sottotono in gara 4.
L’inizio gara non è dei migliori dal punto di vista realizzativo, ma è subito Cantù che con un parziale di 9-1 mette la testa avanti grazie soprattutto ad Aradori e Ragland. Lawal è l’unico che lotta per Roma e sembra avere quell’energia necessaria per tentare di strappare una W in trasferta sul difficilissimo parquet brianzolo. Ma non bastano i suoi 7 punti e 5 rimbalzi nei primi dieci minuti per impedire alla Lenovo di chiudere il parziale avanti 23-14.
Roma ha un sussulto e con Datome, finalmente, e Goss riporta l’Acea a -5. Qui Cantù, che al contrario di gara 3 sembra poter controllare con più decisione le sorti dell’incontro, reagisce con migliori letture dell’attacco alla zona schierata da coach Calvani, e prima con Mancinelli e Ragland, poi nel finale di tempo con la tripla di Mazzarino, manda tutti al riposo lungo sul 43-28 a proprio favore.
Ancora Lawal, coadiuvato da Taylor, riavvicinano Roma ad inizio ripresa sul -8 e poi addirittura a -6 (54-48). Qui Taylor commette fallo e poi si vede fischiato un tecnico abbastanza inspiegabile che consente ai padroni di casa di riportarsi a 10 lunghezze di vantaggio all’ultimo break.
Contrariamente a quanto successo nella gara precedente, dove la Lenovo concesse alla Virtus la possibilità di rientrare in partita e rischiare di vincerla, nell’ultimo periodo la squadra di Trinchieri non si distrae e mantiene saldo il proprio vantaggio. Mazzarino colpisce da fuori punendo la zona dell’Acea, che è in evidente riserva di energie e si trascina con poca aggressività fino alla sirena finale.
Domenica alle 20:00 si torna al PalaTiziano per gara 5. Cantù grazie alle ultime due vittorie si presenta a quella che sarà presumibilmente la “pivotal game”, la partita che deciderà definitivamente la serie, con un pizzico di inerzia in più a proprio favore, mentre la Virtus dovrà recuperare le energie perse e qualche uomo chiave per continuare a difendere il fattore campo.
Lenovo Cantù – ACEA Roma 81 – 73
Parziali: 23-14, 20-14, 15-20, 23-25.
Progressione: 23-14, 43-28, 58-48, 81-73.
Sala stampa
A.Trinchieri
La prima serie Roma-Cantù è finita. Adesso ne inizia un’altra al meglio delle 3 ed è una cosa completamente differente. Si rigioca tra 48 ore, la stanchezza sarà un valore ancora più importante. Sapevamo di essere sotto e abbiamo disputato una partita di grande umiltà cercando di riportare la serie in parità che, dopo i primi due match, era il nostro obiettivo. Abbiamo raggiunto questo traguardo e ora si apre un nuovo capitolo. Chiaramente l’Acea ha il fattore campo e quindi noi siamo ancora davanti alla necessità di compiere un’impresa. L’unico vantaggio è che abbiamo già vissuto queste sensazioni e non tre anni fa. Oggi – ha aggiunto l’allenatore della Pallacanestro Cantù – abbiamo sempre condotto la partita. Abbiamo fatto un eccellente lavoro difensivo con qualche buona giocata offensiva. Questa sera era quasi convinto di giocarmela con un po’ più calma alla fine. Il tecnico a Scekic con palla in mano ha spaiato la situazione togliendoci inerzia e dando una spinta a Roma. Un giocatore come Marko, che stimo, è esperto ed è un veterano, non può incorrere in questo errore. I playoff – ha concluso coach Trinchieri – si giocano così. Non sono arrabbiato per i tanti rimbalzi concessi a Roma perché sono frutto di percentuali molto basse. Jeff ha giocato una signora partita, concentrato, sotto traccia, di grande sacrificio difensivo, ma con cose importanti anche in attacco. Sono contento per il rientro di Tabu e sapevo che Mazzarino avrebbe disputato una prestazione del genere.
M.Calvani
Voglio cominciare col fare i miei complimenti a Cantù, perché essere sotto due a zero nella serie e rimontare pareggiando sul 2 a 2 non è facile. Sembrava che il nostro inizio di gara 3 fosse stato inficiato da un quintetto diverso dal solito. Oggi sono partito con il quintetto abituale, eppure abbiamo dovuto rincorrere di nuovo per tutto il match. Abbiamo avuto – ha continuato l’allenatore romano – difficoltà sulla difesa a uomo, a causa della stanchezza e di alcune disattenzioni dei miei giocatori. È vero però che siamo stati condizionati da alcune situazioni dubbie sui contatti fischiati, il che ci ha portato ad avere giocatori con problemi di falli già prima della pausa lunga. Questa sera riguarderò la partita per vedere il rapporto tra i contatti e i falli chiamati da entrambe le parti: è un peccato avere questo dubbio per la prima volta dopo 9 mesi di stagione soprattutto su una terna arbitrale di grande esperienza. Se in gara 3 – ha aggiunto coach Calvani – ci siamo subito trovati sotto perché alcuni dei miei giocatori non “erano pervenuti” nella prima parte dell’incontro, stasera ho apprezzato l’approccio differente, soprattutto da parte di Taylor, che ha dimostrato maggiore lucidità e presenza. Tuttavia dobbiamo essere in cinque in campo per fronteggiare una squadra come la Lenovo. Mancano altre tre partite. Gara 5 è ora fondamentale per darci la forza di affrontare un’eventuale settima partita. A Roma è già sold-out: ci sarà dunque l’ambiente giusto per sostenere la mia squadra, proprio come quello che ho trovato stasera qui a Cantù.