Roma, 2 giugno 2013 – E’ finita con un trionfo di Cantù questa delicatissima Gara5 della serie.
Giusto, mai come in precedenza una sola squadra al comando, sempre o, se volete, solo il tempo di far scappare Roma sul 24-21 con una tripla di Taylor nel secondo quarto e giù via, a comandare sempre nel punteggio e nell’inerzia su un’ACEA volitiva ma dalle polveri bagnate, anzi, più che bagnate, fradice d’acqua come questo freddo e bagnato scorcio di fine primavera.
Una Virtus Roma troppo confusa in attacco, alla fine i numeri saranno impietosi per la truppa Calvani: 19/48 da due per un negativo 40%; 6/21 da tre per un brutto 29%; 10/20 dalla lunetta per un pessimo 50%.
Eppure, anche stavolta come in Gara 4, l’ACEA ha vinto la lotta sotto i tabelloni mostrando una grinta ed una dedizione quasi mai vista nelle sfide precedenti ma la gestione dei possessi o meglio, la qualità di essi è stato esattamente identico alle due gare di Cantù: troppi tiri sbagliati, molte forzature senza aver costruito granchè di decente ma anche molti tiri aperti, qualcuno anche beffardo per la rabbia dei tantissimi tifosi accorsi ad incitare i propri beniamini che restavamo letteralmente con il potenziale urlo di gioia cacciato in gola.
E la più esperta Lenovo, in versione de-luxe questa sera, ha ringraziato portandosi a casa lo scalpo romano nella partita più decisiva della sfida.
Una Cantù decisa, pronta, sempre in vantaggio con un Aradori bravissimo ad esempio all’inizio a sfruttare gli errori di comunicazione della zona dell’ACEA e lesta, molto reattiva in difesa a molestare i tentativi di penetrazione a turno di tutto quasi il roster avversario con mestiere e bravura, ora chiudendo lo spazio, ora scivolando a raddoppiare, a volte anche a triplicare chiunque provasse ad attaccare il ferro: un clinic difensivo i cui meriti della coppia Trinchieri-Molin sono innegabili.
Calvani le ha provate tutte o quasi ma anche se alla fine la proverbiale difesa dei suoi ragazzi ha funzionato nel pitturato o dentro l’arco (la Lenovo ha tirato con il 39% da due, quindi peggio di Roma), è stata ancora una volta inefficace contro il tiro a lunga gittata con Cantù che ha complessivamente portato a casa un significativo 53% che ha di fatto indirizzato il match, per non parlare dell’87% dai liberi.
Sugli scudi un eccellente Leunen, scomparso dopo il primo tempo di Gara 1 in attacco e riapparso oggi nel secondo tempo a tirare come solo lui sa fare quando gli si concede tempo e spazio, un totale di 13 punti pesantissimi per un totale di 14 come valutazione.
Ma come dicevo prima, tutta la Lenovo ha girato in modo eccellente con il solito Aradori Top Scorer del match con 18 punti e 20 di valutazione; con un puntualissimo Alex Tyus da 10 punti e 5 rimbalzi nonostante la sua gara sia stata fortemente condizionata dai tanti falli fischiatigli contro e da un efficacissimo Scekic che, perdurando la crisi di rendimento (e d’identità, a questo punto), di Cusin, ha dato il suo solito contributo di 7 punti e 6 rimbalzi anche se con la macchia dell’espulsione per i due falli tecnici (uno dei quali assolutamente rivedibile).
Ma non dimentico un Brooks sempre attento sotto le plance da 7 rimbalzi e soli 6 punti ed un Ragland che ha capito che, per battere bene questa ACEA, deve dedicarsi a far girare la squadra e meno a mettersi in proprio ed il risultato si è visto anche questa sera: meno punti, solo 9 (che son pochi rispetto a quelli messi nelle altre gare di questi Playoff), ma ben 5 assist.
Così l’ACEA ha dovuto arrendersi per la terza volta consecutiva, demoralizzata anche dalle troppe ingenuità commesse sul -4, sul -6 nel terzo e nel quarto periodo e fiaccata moralmente da una prova da -4 di valutazione dell’MVP del campionato, al secolo Gigi Datome.
Ma come si può gettare la croce addosso a questo ragazzo, quest’uomo così forte di testa e di voglia dal non voler ammettere che questa maledetta caviglia infortunatasi in Gara2 avrebbe meritato forse uno stop in Gara3? Del resto, se Roma si trova a questi Playoff da terza classificata in graduatoria, gran parte del merito è proprio suo.
Il pubblico romano lo ha capito, in silenzio, applaudendolo e sostenendolo nonostante l’incredibile per lui 3/14 dal campo e sperando in un Bobby Jones ammirevole, quasi struggente nella sua voglia di surrogare l’assenza del Capitano malandato.
Per l’ala di Compton forse la gara più bella di questa serie condita comunque dalle solite cose strane nelle quali ogni tanto si perde, 13 punti ed addirittura 11 rimbalzi per un ottimo 17 di valutazione finale.
Ammirevoli anche Taylor e Goss, a fine gara delusi ma presenti in sala stampa a rilanciare la loro sfida per martedì ai canturini e bene anche Lawal tiri liberi a parte (se il ragazzo non migliora, rischia di restare un’incompiuta come centro, nonostante le indubbie e straordinarie doti atletiche). Sufficienza stiracchiata per Czyz e Lorant, male Bailey e D’Ercole che non sono mai riusciti a trovare, specie palla in mano, soluzioni efficaci all’aggressività ed alla ottima disposizione in difesa dei biancoblu canturini.
Ma sostanzialmente Roma ha trasmesso un’aria di resa mista ad una precisa incapacità di saper gestire i propri umori ed i propri slanci, come se avesse smarrito lucidità e concretezza dopo le due gare perse in Brianza, paradossalmente nel momento in cui avrebbe dovuto stendere l’avversario.
E l’incapacità di reagire dell’ACEA di questa sera si poteva toccare con mano al minuto 34° allorquando un tecnico sanzionato a Scekic, consegnava a Roma la ghiottissima occazione di rientrare prepotentemente in gioco sul 50-58 per gli ospiti ma prima Lorant collezionava un triste 0/2 dalla lunetta e, sul possesso successivo, la tripla di Goss scheggiava il ferro mentre dall’altro lato del campo Jeff Brooks metteva da sotto la palla del +10: un segnale forte, ineluttabile, di resa quasi incondizionata.
Ora ci si sposta a Cucciago con la Lenovo con il match-ball tra le mani ma attenti a dare per morta quest’ACEA anche se, uscendo questa sera dal Pala Tiziano, la mestizia e la sensazione che si sia concluso un sogno, era tangibile.
La cronaca.
Primo periodo, Trinchieri conferma il solito quintetto con Ragland, Tyus, Aradori, Brooks e Leunen e Calvani ricambia con la stessa moneta: Taylor, Lawal, Datome, Jones e Goss. Cantù parte a razzo, come al solito, con Aradori che fa 2/2 dalla lunga e Brooks, 0-8 al 2°. Datome spezza l’incantesimo ma Leuenen ribadisce al vetro, 2-10. Calvani chiama subito tempo, siamo alle solite, la Lenovo trova il canestro con estrema facilità mentre Roma spreca in attacco. Roma difende in modo strano, attende Cantù ma al momento il punteggio premia gli ospiti. Roma rientra ancora a zona, Ragland fa il primo errore al tiro, Lawal converte a modo suo, 4-10 al 4°. Jones in contropiede, 6-10 adesso, la match comincia a pagare qualcosina. Aradori è micidiale, ancora tripla, 6-13 al 5°. Goss difende alla morte su Ragland quando gli arriva in zona ma Cantù non molla, Tyus a rimbalzo, dopo Taylor in area, 8-15 e l’ACEA prende tanti rimbalzi, Lawal ne raccoglie un altro sovrastando Tyus ed il centro avversario deve spendere un fallo, solo un tiro buono. Mancinelli attacca il ferro ma in realtà favorisce i due punti di Tyus che però commette ancora fallo su Lawal, solito uno su due, 10-17 al 6°. Entra Scekic per Tyus mentre il Mancio perde di fatto palla costringendo Ragland a fare infrazione di campo. Roma stringe i denti ma Cantù è partita a razzo. Fuori Datome per Bailey, per lui al momento 0/3 al tiro….E c’è anche il Cardinale. Goss ancora a salve da tre, esce Lawal che fa fallo su Scekic, c’è Czyz per lui. LA Virtus continua a raccattare rimbalzi in attacco, Czyz subisce fallo da Ragland, finalmente un 2/2, 14-19 all’8°. Una serie di errori da ambo le parti, poi Scekic pensa bene di fermare con un fallo antisportivo Jones lanciato a canestro: sempre uno su due e sull’azione successiva, mentre entra Lorant con Datome, è proprio il Capitano ad andare a segno, 17-19. Intanto ci sono sia Tabu che Cusin per Cantù ed è proprio il play belga che blocca Taylor in entrata fallosamente ma anche Taylor fa uno su due, questi liberi per Roma sono un problema…C’è D’Ercole per Taylor ma ora Cantù sembra aver smarrito qualche certezza dopo la partenza al fulmicotone. Czyz costringe ancora Cusin al fallo, primo pareggio per Roma perchè l’ala polacca fa anche lui uno su due, 19-19. Termina il quarto con Datome che a momenti dalla sua area fa canestro…Su errore di Mancinelli. Roma è partita piano ed ha lentamente risucchiato la Lenovo la quale ha trovato seri problemi all’attacco alla zona virtussina dopo il bum bum splendido di Pietro Aradori.
Secondo periodo, si riparte con lo stesso quintetto per Roma con Lorante e Bailey. Brooks monta una guardia spietata a Datome ma l’energia dell’ACEA è fortissima, Cantù sembra soffrirla. Bailey perde palla e blocca Tabu in transizione, esce per Taylor. E su errore da tre di Leunen c’è il primo vantaggio di Roma con Lawal che riceve in post basso da Lorant, 21-19 al 12°. Riecco Aradori e Tyus in campo, Trinchieri fa sedere le seconde linee. Tyus fa 2/2 ai liberi e Taylor mette dentro la prima tripla per Roma, 24-21 e su un altro fallo di Lorant su Tyus, tempo chiamato da Trinchieri: i suoi sembrano essersi “arruginiti”, Roma sporca le linee di passaggio e rende la vita molto complicata rispetto ai primi 5 minuti di gioco. La brutta notizia per Roma sono ora i 3 falli contro 0 e siamo al 13°…E Datome commette il quarto di squadra su Brooks. Poi Lawal fa due sciocchezze: parte per un coast-to-coast e si becca lo stoppone da Tyus e dopo commette fallo su Brooks, 24-23. Esce ed entra Jones, Roma spreca con Datome in attacco e Tyus non perdona, di nuovo sopra la Lenovo 24-25 al 15°. Taylor stoppa Ragland e Tyus, dall’altro lato del campo, commette il suo terzo fallo su Lorant che, per non smentire i compagni, fa 0/2 dalla lunetta. Aradori si rimette al lavoro, 24-27 mentre Datome e Lorant sbagliano di fila due triple, così non si va in paradiso!! Jones raccatta un fallo da Ragland ma Roma sbaglia troppo, troppo e purtroppo Datome commette una sciocchezza enorme: perde palla e commette fallo su Tabu, gioco da tre per la Lenovo, 24-30 al 16°. Rientra Czyz per Datome, al momento decisamente sottotono. Ma Goss ci mette una pezza, tripla, 27-30 al 17° ma Roma soffre in attacco. Si rivede Mazzarino ma con Scekic in campo Roma può attaccare meglio al ferro. Czyz prende iniziativa, canestro, 29-32 ma il Cardinale, solo, non perdona, 29-35 con tripla al 18°, la prima di Cantù nel secondo quarto che poi manda a quel paese Weidmann, graziato, per un fallo su Jones. Goss al ferro, 31-35 al 18°, poi fallo di Bailey su Scekic ed il centro serbo fa solo uno su due, 31-36, sul ribaltamento Taylor finalmente la mette dentro anche subendo forse contatto, 33-36 e Calvani vuole parlarci sopra, mancano 31”. Trinchieri sceglie un quintetto piccolo ma è Ragland che la mette dentro alla Navarro in entrata, 33-38 e Calvani richiama tempo, 9” e vuole costruire un buon tiro che arriva ma Goss spreca al ferro, termina 33-38. Se Roma vuole vincere questa delicatissima gara, deve commettere meno errori grossolani, 12/37 dal campo è troppo poco e se si somma anche il 50% ai liberi, il quadro è chiaro. Cantù, come al solito, comanda nel punteggio ma non da la spallata decisiva e non da la sensazione di poterlo fare.
Terzo periodo, Trinchieri riparte con Scekic al posto di Tyus ed come in partenza con Ragland in regia, Calvani rimette lo startin’ five. Leunen subito da tre, 33-41 e Rome commette ancora due errori al tiro, prima Jones e poi Lawal, non va così se si vuole rimettere in piedi Gara 5. Errore di Datome al ferro, Goss ci mette una pezza, 35-41 e poi Taylor spreca un’altra tripla con spazio. Lotta belluina a terra tra Jones ed Aradori, il possesso alternato premia la Virtus. Fa molto caldo nel palazzo e Taylor si fa rubare palla da Taylor, Leunen non perdona sempre da tre, 35-44 al 24°. Roma è in crisi, Lawal commette fallo in attacco e Cantù spreca con Scekic da tre. Dall’altro lato del campo Jones subisce fallo a suo dire non sanzionato, s’infuria ed è chiamato tecnico, Aradori non sente pietà, 35-46, massimo vantaggio per Cantù e sul possesso successivo Ragland va come una furia al ferro, 35-48. Datome storto al tiro, niente, Roma solo due punti in 5 minuti e comunque gioca male, troppe penetrazioni insistite e non concluse, Goss, altra pezza allo scadere, 37-48 ma Scekic fa egregiamente il Tyus di complemento, rimbalzo su Lawal e canestro, 37-50 e Calvani deve chiamare tempo al 26°: è finità? Mai dire mai con questa ACEA ma il linguaggio del corpo in campo non sembra deporre a favore di Roma. Jones da tre, era ora, 40-50. Lawal stoppa Tyus rientrato, Datome dall’angolo con chilometri di spazio sbaglia, purtroppo la sua caviglia lo sta condizionando troppo, non è possibile vedergli commettere tutti questi errori, non è da lui. Trinchieri chiama tempo, non vuole subire un’altra rimonta. Al rientro in campo Cantù commette il primo fallo al 27° con il Cardinale, strano. Lawal riaccende le speranze, 42-50 con Trinchieri imbufalito per gli errori dei suoi. Ora il Pala Tiziano è una bolgia, Cantù commette infrazione di 24” nel frastuono del pubblico, pazzesco, al 28°. Poi s’accende Taylor, 44-50 e Tyus commette il suo quarto fallo su Lawal ma Cantù è solo al secondo di squadra. Entra Lorant per Lawal a corto di fiato e Datome scheggia ancora il ferro da tre, non sembra quasi vero…Ci sono Bailey e D’ercole ma Tabu punisce da tre, 44-53, al 29° e Lorant si fa stoppare in entrata. Poi sempre il play belga perde possesso sulla zone-press ordinata da Calvani. Lorant da tre, niente, il periodo si chiude con Cantù con Cusin che sbaglia il tiro, Lenovo in controllo di 9 punti sul 44-53. Sembra che l’inerzia ora sia dalla parte dei biancoblu con Roma che spreca troppi tiri, troppi.
Quarto periodo, stavolta il primo tiro di Cantù non entra ma nemmeno la tripla di Jones, cortissima. Tabu ancora fuori da tre mentre Lorant segna, 47-53 al 32° e subito dopo stoppa Cusin sotto il suo canestro, bravo! C’è Bailey a portare palla e Lorant insiste ma scheggia il ferro, Mazzarino fuori. Ora è una lotta pazzesca ma Goss perde il possesso ed il Cardinale non perdona, 47-56 ma Goss replica, 50-56 ed ora s’accendono i fuochi in attacco.. Datome difende benissimo su Scekic ma Goss riperde il possesso, la stanchezza adesso regana sovrana. L’ACEA è ad uomo adesso, terzo fallo di Datome al 34° e poi di nuovo zona ma Aradori la buca benissimo, 50-58. E Scekic fa un altro antisportivo su Lorant, espulso che lascia la sfida. Lorant sbaglia il primo ed anche il secondo, la tensione è palpabile ed il magiaro, uscendo per Lawal, scalcia in panchina la sedia deluso. Goss sbaglia da tre, niente, Roma sembra spegnersi, zero punti sulla doppia chance….E Brooks invece va al ferro, 50-60 al 35°. Jones da tre riaccende la speranza romana ma Leunen, chirurgico, la mette ancora dalla lunga ma è da due, 53-62. Anche Cusin ne 4 adesso di falli, Jones dalla lunetta e fa 2/2, strano ma vero. Zone press romana ma sempre Leunen, tripla, 55-65 perchè è tripla, bravissimo!! Jones cerca di imitarlo ma scheggia il ferro, Goss la mette da due ma Ragland ancora da tre, 57-68. Finalmente Datome ma da due, 59-68. Aradori spreca, imitato da Jones, Roma sembra issare bandiera bianca al 38°, -9 l’ACEA ma è durissima. Ancora Aradorin a salve e poi Cusin fa il quinto fallo spedendo Lawal in lunetta, sempre uno su due, 60-68 e Jones spedisce Aradori in lunetta che, invidioso forse, replica con un uno su due pure lui, 60-69. Confermando il suo momento negativo, Aradori fa fallo su Lawal che segna, 62-69 ma sbaglia il libero aggiuntivo. Siamo al 39° e Tyus corregge un entrata a vuoto di Ragland, 62-71 e Calvani chiama tempo ed è un ovazione di tutto il Pala Tiziano per questa squadra che sembra sconfitta. Jones si crede ancora, 64-71 ma poi commette fallo su Aradori, 2/2 ed è ancora 64-73. Calvani toglie Lawal per D’Ercole mentre Taylor penetra, 66-73 ma Mazzarino, solo, sul tentativo di zone press, sigilla il +9 a 44” dalla fine. Termina 66-77 con la Lenovo che sbanca il Pala Tiziano e mette una serissima ipoteca per il passaggio in finale.
Sala Stampa
Andrea Trinchieri
Grande prova, finalmente, ed abbiamo sofferto Roma a rimbalzo che ha mandato sotto canestro questa sera anche il medico ed il massaggiatore. Scherzi a parte, siamo partiti bene con Pietro e siamo riusciti a portare a casa una gara fondamentale ma non è finita, Roma ci metterà alle corde martedì prossimo a Cantù, quindi non abbiamo vinto ancora nulla. Noi facciamo tanti errori, è la storia di questa stagione ma abbiamo retto molto meglio di quanto mi aspettassi il loro ovvio tentativo di rientro, del resto oggi non era pensabile che l’avversario si arrendesse davanti a questo splendido pubblico. No, non è ancora finita, abbiamo fatto una bella difesa eppoi siamo a Gara 5, sappiamo tutti e due come giochiamo noi e loro, sappiamo quante volte vanno a bagno loro e quante volte andiamo noi, gli errori di Roma ci stanno ma non credo minimamente, è difficile anche per noi fare canestro perchè oramai sia noi che loro conosciamo tutto a vicenda. Siamo molto contenti, siamo carichi ma siamo anche certi che loro non s’arrenderanno, mai.
Marco Calvani
Direi che questa è stata la prima gara dove Cantù l’ha fatta sua dall’inizio alla fine e mi sento di dargli i meriti per la loro profondità, per la loro capacità di controllo e quindi grande merito a loro. Quando fai 4 gare e fai 4 rincorse credo che l’allenatore sia censurabile. Purtroppo speravo che stasera non si verificassero le stesse partenze, poi Aradori ci ha punito senza poi essere continuo nel resto della gara. La zona gli ha dato fastidio ma non possiamo sempre rincorrere gli avversari, abbiam cercato di resistere ma loro hanno fatto dei bei tiri con il pick’n’roll centrale sbagliato da noi con un grande Leunen. Hanno dominato, dall’inizio alla fine per la prima volta, abbiamo avuto qualche sprazzo ma siamo stati puniti da troppi errori. Ma non riusciamo a capire che per preparare queste sfide devi concentrarti sin dal suono della sirena della gara precedente, non siamo esperti, siamo ancora una squadra che deve crescere. Loro han giocatori esperti e si possono permettere di tenere il capitano della nazionale per soli 4 minuti in campo. Ma non caliamo le braghe, andiamo lì per vincere, sia chiaro, non ci arrendiamo. Gigi….Ha tirato la carretta per tutta la stagione, non s’è mai fermato, s’è sempre reso disponibile, da bravo leader s’è sempre messo a disposizione, posso solo dirgli grazie. Purtroppo gli altri quattro non han dato spesso quello che serviva, a volte ci riescono a volte no, siamo questi, la soglia attentiva è questa ma è normale. Avremo tempo per fare bilanci ma ancora non è finita. Siamo una squadra che ha sempre giocato sull’orgoglio e non molliamo di certo, poco ma sicuro. Beh…Non sarei onesto se dicessi che non è vero che stiamo facendo fatica, è così, è un dato di fatto ma questa è una squadra che per tanti motivi è un po’ sottotono. Avremmo bisogno di risorse per continuare a vincere 10 volte fuori casa e magari adesso queste risorse non le abbiamo più, anche d’energia fisica. No, rifarei sempre giocare Gigi in Gara 3 per 37 minuti perchè la sua presenza è fondamentale, eppoi i malanni fisici fanno parte della stagione, sono stato anche fortunato in questa stagione perchè non abbiamo avuto enormi problemi in stagione. Ma la cosa che ci ha ammazzato è stato il malanno di Dagunduro, sono stato costretto a tirare il collo a tanta gente e prima o poi la paghi quando tiri tanto la corda ma non vuole essere una critica, ci siamo trascinati questa storia ed è questo l’unico, grande rammarico, in questo siamo stati sfortunati. Tornando a Gara 6 tra 48 ore, noi non ci tireremo indietro.
Phil Goss
E’ stata una partita dura, Cantù ha fatto una grande gara anche perchè noi siamo meno esperti di loro, forse abbiamo anche più talento ma loro hanno più mentalità vincente. Sicuramente la gara di stasera ci ha dato molto, abbiamo imparato parecchio e l’esperienza di stasera ci sarà utile, un mattone utile che vogliamo portare con noi per Gara 6. Comunque siamo stanchi, è vero, ma lo sono anche loro soprattutto mentalmente, questa formula è durissima ma ce la giochiamo noi e loro con le stesse chances di farcela. Dobbiamo trovare energie mentali nuove ma non ci arrendiamo, assolutamente. Cantù è una grande squadra, abbiamo attaccato non benissimo, possiamo migliorare ma loro forti, va detto e non è facile. Sarà una battaglia, siamo pronti e varrà tutto.
Jordan Taylor
Ora siamo molto scontenti, siamo dispiaciuti, dopo 5 gare provo questo perchè siamo sotto di una gara e c’è molta amarezza, a Cantù potevamo vincerne almeno una ma non ci siamo riusciti. Loro hanno fatto una gran difesa e ci han messo in difficoltà, hanno fatto un gran lavoro ma non molliamo anche se abbiamo tirato male, anche per loro meriti perchè loro ti costringono a muovere molto la palla. I tiri son sempre complessi e non ci lasciano mai spazio libero per tiri comodi. Ma sia chiaro, noi non molliamo e ci crediamo, sempre e sarà un match difficile per noi ma anche per loro.
ACEA Virtus Roma – Lenovo Cantù 66-77
Parziali: 19-19; 14-19; 11- 15; 22-24
Progressione: 19-19; 33-38; 44-53; 66-77
MVP: Pietro Aradori come numeri ma Marteen Leunen come peso di quanto ha siglato nei possessi decisivi, durante i quali la palla pesava e bisognava spegnere i confusi attacchi avversari.
WVP: Cusin, Mancinelli per Cantù, Bailey e D’Ercole per Roma.
Fabrizio Noto/FRED