Alla fine sarà Miami-San Antonio, ma di questo se ne parlerà nella preview di Stock che potrete leggere domani su queste pagine, all’interno della nostra rubrica settimanale “No more true point-guard”. Un passo indietro, dopo la gara 7 degli Heat contro Indiana è al momento doveroso.
I Pacers non ce l’hanno fatta, e da una parte la loro sconfitta abbastanza a testa bassa nella decisiva partita che valeva l’accesso alle Finals, è un po’ la sconfitta di tutti quelli che tifavano per loro, per i più deboli, e in questo caso il termine veste alla perfezione. La squadra di Vogel però poteva davvero fare il “miracolo”, giocando come avevamo predetto in un campo non impossibile da espugnare e contro una squadra – Miami – che nelle precedenti 6 gare aveva messo in evidenza un calo pauroso, sia in termini di mentalità che, ancor più, sotto l’aspetto della forma atletica.
Spoelstra invece è riuscito a recuperare Wade, co-protagonista insieme al “solito” James della vittoria dell’altra notte, e ha mandato in campo un Ray Allen mentalmente rigenerato e tornato a colpire con precisione dalla distanza. Agli Heat vengono ancora a mancare quei tiratori dagli angoli che nel basket moderno diventano fondamentali, soprattutto quando devi scardinare una difesa come quella di Indiana, figuriamoci in prospettiva Spurs. Miller ha avuto ancora minuti ma non di qualità come in gara 6. Battier non è ancora pervenuto in questi playoffs se non per un atteggiamento e comportamento spesso al limite dell’anti-sportivo, e personalmente non me ne stupisco, vista anche la provenienza universitaria dove tipicamente si mette in mostra la faccia d’angelo, nascondendo dietro la schiena tutta una serie di “trucchetti” che Coach K insegna da anni senza remore dal suo pino a Durham.
A parte queste considerazioni del tutto personali, Miami ha vinto soprattutto perchè ha James, e gli altri no! All’MVP negli ultimi 10 anni hanno resistito le squadre che oltre a qualche all-star, anche più di uno (vedi Big Three bostoniani), hanno saputo opporre una squadra dal talento medio superiore a quello dei Pacers. Indiana non riesce così a ritrovare le Finals, raggiunte ormai nel lontano 2000 quando sulla panchina “blue&gold” sedeva l’indigeno Larry Bird (sconfitta in 6 gare contro i Lakers di Bryant, Shaq e Coach Jackson, al loro primo anello del three-peat 2000-2001-2002) e in campo evoluivano talenti del calibro di Reggie Miller, Mark Jackson e Jalen Rose. I Pacers attuali non hanno nemmeno un singolo giocatore di quel livello, ma hanno comunque annunciato al mondo che anche nelle prossime stagioni ci si dovrà confrontare con loro.
Roy Hibbert ha sicuramente fatto dei passi avanti notevoli, con una crescita esponenziale cominciata durante la regular-season e impennatasi nei playoffs. Di centri come lui in giro per la Lega ce ne sono pochini, se non nessuno. Howard ha altre caratteristiche, idem Marc Gasol, Perkins dà solo contributo difensivo, questo invece può dominare entrambe le metà campo, con un equilibrio offensivo trovato chissà dove e che difficilmente andrà a sparire negli anni a venire. Il futuro quindi arride agli “hoosiers”, il presente dice ancora Miami. Terza finale in tre anni di James, Wade e Bosh – in ordine casuale… – e la possibilità di portare a casa il secondo anello consecutivo, il terzo, nell’eventualità, per la franchigia capitanata da Pat Riley. Ultimo ostacolo i San Antonio Spurs all’ultima chiamata della loro leggendaria dinastia, quella di Pop in panchina e Duncan in campo, ancora, nonostante l’età, con i compagni di 3 anelli su 4 vinti, ovvero i soliti noti Parker e Ginobili. Gli Spurs hanno il talento che è mancato al roster di Indiana e una profondità maggiore nelle rotazioni. Hanno mentalità vincente e quell’aria da sfavoriti – e non potrebbe essere altrimenti quando sfidi a duello il Re – che se fossi negli Heat non mi farebbe dormire sonni tranquilli.
4 Comments
valentina
Grazie per il vostro articolo, mi sembra molto utile, provero’ senz’altro a sperimentare quanto avete indicato… c’e’ solo una cosa di cui vorrei parlare piu’ approfonditamente, ho scritto una mail al vostro indirizzo al riguardo.
trasloco-roma
Blog davvero interessante, peccato non sia ancora disponibile la versione mobile. Almeno io non l’ho trovata, infatti per leggere questo articolo sul mio telefono ci messo mezz’ora. Perlomento era interessante e ben scritto.
francesca
Questo e’ il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che però in realta’ vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si e’ parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!