BRESCIA – Da una parte il migiore allenatore ed il miglior italiano della stagione, dall’altra probabilmente la miglior commistione di giovani e veterani che il campionato abbia prodotto. Da una parte Brescia, dall’altra Pistoia. Divise geograficamente da 297 km, la distanza sul parquet si ridimensiona clamorosamente ad appena 7 punti, tutti faticoso appannaggio di Pistoia nel complesso delle 2 gare disputate nel catino infernale del PalaCarrara.
I ragazzi di coach Moretti fanno il pieno in Toscana, vincendo di 5 gara1 e di 2 gara 2, e mantengono un fattore campo decisamente traballante, visto che se la serie fosse in parità o addirittura 2-0 Brescia, nessuno, per quanto visto sul campo, potrebbe gridare allo scandalo. Segno, questo, di un equilibrio che, nonostante il 2-0 Pistoia, induce a non dare per finita una serie spettacolare che ora si sposta in lombardia con tutto il suo immancabile carico adrenalinico di tensione, come dimostrato dall’alterco di Martelossi con un tifoso toscano al termine di gara1.
Non sarà facile quindi per Pistoia centrare il colpo del k.o. nelle prossime 2 trasferte. Martelossi ha infatti dimostrato di essere in possesso delle alchimie tattiche necessarie per infastidire i lunghi pistoiesi. La Giorgio Tesi Group paga indubbiamente l’elevata età media in termini di affitacamento e relativa resa dei propri senatori, ma dall’altra può garantirsi l’esperienza infinita di Galanda. Per il pivottone nazionale calano le medie in postseanon, addirittura si dimezza l’apporto nel punteggio, da 10 a 5, ma l’esperienza che il trentottenne mette in campo è fondamentale per coach Moretti ed i propri compagni. Quello dei punti segnati in meno da Galanda non è un grosso problema, visto che l’altro veterano della categoria, Hicks, falcidiato dagli infortuni in regular season, ne ha segnati 30 nelle due partite di finale, ergendosi a uomo chiave della serie. Determinante però, risulta anche l’inserimento di Diego Fajardo. La Giorgio Tesi Group ha inserito l’italo-spagnolo chirurgicamente, integrandolo perfettamente nel gioco di Moretti, ed ha aggiunto così quel dinamismo che Galanda non può garantire. Squadra corta, si diceva ad inizio stagione di Pistoia, già, ma una società che sa ben programmare, prima o poi i frutti li raccoglie. Dopo la finale dello scorso anno, persa in modo ineluttabile contro la corazzata Brindisi, patron Maltinti si ritrova oggi con una batteria di giovani, o meno esperti, cresciuti e ben integrati nel gioco, come Saccaggi, Meini, Rullo e Cortese. Rullo, per sempio, arrivato a stagione in corso, ha addirittura migliorato le proprie prestazioni nei 10 match di playoff fin qui disputati, pur diminuendo da 20 a 15 i minuti di gioco. Come dire, Pistoia squadra completa.
Meno completa, e per questo indubbiamente squadra-sorpresa, è Brescia. Il grosso problema per Martelossi, acuitosi poi in finale, è sempre stato la gestione della panchina, il cui fatturato in entrambe le gare ammonta a 9 miseri punti, contro i 20 di media di Pistoia. Il capolavoro del coach bresciano lo si può quindi apprezzare maggiormente se si pensa che in gara2 la Centrale del Latte ha dovuto fare a meno di Michael Jenkins e, nonostante questo, è arrivata ad un tiro, la tripla di Brkic ben costruita allo scadere, dalla vittoria. Segno di una difesa solida, in grado di mandare in cortocircuito la formazione toscana. Fino ad oggi la squadra lombarda è riuscita a compensare in qualche modo l’andamento altalenante dei propri giocatori. Vedasi per esempio i 14 punti di Juan Fernandez in gara1, a compensare i 4 di Nikos Barlos, o gli 11 ed i 19 di Giddens e Brkic, ribaltati rispettivamente in un 20 e 10 in gara2. Ora però, in attesa di notizie circa la mano di Jenkins, la Centrale del Latte ha bisoggno di tutto l’apporto dei propri effettivi e, soprattutto , del supporto del proprio pubblico, per cercare di respingere il doppio attacco della Giorgio Tesi Group. Da domenica 16 giugno per Brkic e compagni iniziano le partite senza domani. Perdere vorrebbe dire chiudere una stagione comunque esaltante, ma il sogno si spezzerebbe proprio sul più bello. E dire, che poco più di un anno fa, la presidentessa Bragaglio perdeva Cosata e Dell’Agnello e venivano gettate ombre sul futuro della società di via Oberdan. Chapeau!
Massimo Framboas