Roma, 19 giugno 2013 – Ancora Siena, sempre Siena, per la settima volta consecutiva Siena, Siena, Siena.
Chi vi scrive è sempre stato convinto che la compagine di Luca Banchi avesse tutte le carte in regola per aspirare ad entrare nella storia in questi Playoffs e non solo, quella che ora non è più semplice storia sportiva ma si chiamerà legenda perchè sette titoli consecutivi più il primo, scudetto storico con Recalcati in panca nel 2004 fanno di questa squadra un qualcosa che oramai sarà difficile, se non impossibile, sol pensare d’eguagliare.
Un inno alla concretezza, alla solidità, al lavoro di gruppo ed alla voglia comunque di rimettersi pesantemente in gioco dopo l’addio, alla fine della scorsa stagione, di grandi campioni come Stonerook, Lavrinovic, McCalebb, Kaukenas, Andersen per citare solo i primi che mi vengono in mente a mente ancora calda, senza dimenticare i McIntyre, Sato del passato non più recentissimo anche se sembra ieri. Aver assistito questa sera ad una gara bruttina, diciamolo, assolutamente gonfia di tensione e di livore nella quale purtroppo la gestione arbitrale è stata così brutta da scontentare veramente tutti (con lancio di carte ed una monetina che colpiva Paternicò in fronte, inutile dire che siano cose orride da non dover commentare in un palazzetto), la Montepaschi by Luca Banchi gioca con lucidità quasi sovrannaturale subendo la voglia, la determinazione di una Virtus Roma di portare la Serie in #Gara6 e non facendosi intimorire da un’atmosfera incattivita dalle stranissime scelte arbitrali.
Affronterò dopo questa tema, al momento desidero tributare un omaggio sentito e sincero ai Neo-Campioni d’Italia 2012-13 impostosi con una prova in questa #Gara5 che dovrebbe essere fatta vedere nelle scuole d’avvio al coachin’ basket per come si deve gestire una partita in condizioni sfavorevoli, sportivamente parlando, di campo avverso: calma e freddezza artica in un clima ostile in cui tutto il mondo sembra poter rovinarti addosso; gestione del possesso così perfetta da mandare a canestro, nei momenti più complessi, il tiratore dalla lunga con discreto spazio davanti o il tagliante di turno che depositava la sfera nel cotone romano; infine, una difesa rocciosa, arcigna e sempre attenta alle sfumature con raddoppi e copertura massima dell’area di competenza nell’uno contro uno. In parole povere, forse la miglior gara di questa Montepaschi nella serie e, scusate se è poco, nella gara che sanciva l’assegnazione del titolo di campione d’Italia.
Nella cronaca potrete leggere l’andamento della sfida con la Virtus Roma così leonina da sembrare un’onda in piena, quasi inarrestabile ma che poi, con il passare dei possessi, ha dovuto prendere atto della superiorità mentale della Mens Sana anche perchè priva del proprio condottiero in panchina, quel Marco Calvani che si rendeva protagonista di una clamorosa espulsione alla fine del primo periodo. Cosa possa essere accaduto nella testa di un autentico Signore come Calvani in quegli incredibili secondi, a colloquio prima con Paternicò che gli sanzionava il tecnico e, infuriato per tale decisione, subendo immediatamente dopo l’espulsione per mano di Cerebuch non lo sapremo mai, forse.
Purtroppo la registrazione della sua intervista nel dopo gara è andata persa dal sottoscritto ma la sua calma, la sua serenità nel non voler discutere di quanto accaduto ed a volerlo rimandare tra qualche giorno a mente fredda, non fa presagire nulla di positivo nei confronti di una terna arbitrale inadeguata, attenta a cosa solo loro sanno, rea comunque di aver inasprito ancor di più gli animi dei contendenti già carichi per le brutte polemiche del post #Gara4 in quel di Siena. Come dicevo, nella cronaca riporto quanto visto e le mie impressioni dal vivo all’atto stesso dei fatti ma, voci insistenti nel post-gara, narrano di un Paternicò che avrebbe reiterato e per ben tre volte, all’indirizzo di Calvani, un tecnico a Brown per le scaramucce con Bailey.
Domanda: perchè Paternicò avrebbe dovuto far presente a Calvani che il giocatore senese stava rischiando il tecnico? Giudicate voi ma personalmente trovo quantomeno bizzarro, il comportamento del fischietto d’origini siciliane, che Calvani abbia poi perso la testa è fuor dubbio ma come dare una spiegazione a questo evento?
Uscito quindi il proprio allenatore dal campo alla fine del primo periodo e dopo aver rimontato uno svantaggio di ben 12 punti alla fine del secondo periodo, impattando il punteggio sul 33-33 al suono lungo della sirena, ci si aspettava una gara meno aspra, meno acida e più logica e dinamica da parte dell’ACEA che avrebbe dovuto condurre le danze per arrivare venerdì 21 a Gara 6 in maniera più razionale. Invece, con un parziale da 14-27 nel terzo quarto, la Montepaschi s’impossessava del suo ottavo tricolore spegnendo le velleità anche del calorosissimo pubblico romano, accorso come sempre in massa a sostenere i propri beniamini nell’impresa. Un grande Brown, chirurgico con le sue triple; un freddissimo Moss con il coadiuvo di un presente Capitan Carraretto griffavano questo ottavo scudetto mentre Phil Goss, altra prestazione non all’altezza della sua fama purtroppo in questa #Gara5, si beccava un altro tecnico dimostrando il crollo mentale nel complesso dei suoi. Il quarto periodo era di fatto una passarella per questa straordinaria macchina da basket che, come l’araba fenice, è risorta dalle proprie ceneri dimostrando che il lavoro serio, programmato e scrupoloso paga. E nessuno dimentichi che, per arrivare a questo traguardo, la Montepaschi abbia dovuto eliminare Milano e Varese, la favorita numero al titolo in estate e la favorita numero uno dopo la Regular Season, vincendo entrambe le serie in #Gara7 ed in trasferta: cosa dire di più di questo capolavoro di Luca Banchi e del suo staff, con gente come Marco Crespi al seguito?
E nel mentre i ragazzi di Minucci festeggiavano, con un Hackett (un pò in ombra stasera ma sempre grande protagonista nella serie), un Ress, un Kangur ed un Ortner con Janning al settimo cielo più Eze e gli “invisibili” Rasic, Lechtaler e Christmas, il pubblico romano regalava uno struggente quando sentito lungo ed interminabile applauso a questa Virtus indomita, che l’ha fatta letteralmente sognare per oltre un mese regalando momenti di una bellezza ineguagliabile. La serie vinta contro Reggio Emilia, quella contro Cantù trovatasi sul 2-3 e match ball a disposizione per gli avversari, un’annata splendida a coronamento di un campionato ottimo, issatasi sul terzo gradino del podio in classifica più la semifinale di Coppa Italia. Una stagione ricca, bella, nella quale i tifosi romani hanno potuto dire con orgoglio di recarsi al Pala Tiziano a vedere la propria Virtus e, senza retorica, lo scudetto sarebbe stato qualcosa d’immortale per questo gruppo ma per chi come il sottoscritto ama la poesia, un finale come questo consegna l’ACEA alla romanza di quel cavaliere che lotta, che si uccide quasi di fatica per raggiungere il proprio traguardo senza coglierlo completamente ma che viene invece ripagato dalla riconoscenza che serberanno i suoi uomini per le sue gesta e le sue imprese per sempre.
Ecco, mi piace ricordare così questa stagione della Virtus Roma, senza entrare troppo nei connotati tecnico-tattici di questa #Gara5 perchè, perdonatemi, di tecnico e tattico si è visto veramente poco se non i lampi di Siena ma si è ammirato un cuore grande, a mò di mongolfiera da parte delle due duellanti che han dato vita ad uno spettacolo che rimarrà impresso nella mente di tanti. L’ACEA, paradossalmente, è parsa anche con le gambe molli nel caldo a dir poco da foresta pluviale in cui si è stati costretti a giocare: rifletta chi vuole portare le Finali scudetto, spettacolari come non mai nella sua formula, in questa fase dell’anno in queste strutture ormai vecchie ed obsolete perchè senza un dettaglio chiamata “aria condizionata” è veramente un delitto per tutti gli addetti ai lavori ed in primis per chi dovrebbe dare il meglio in campo con le proprie gesta.
Cosa accadrà adesso non lo sappiamo in casa Virtus Roma.
Datome via? Lawal pure? L’Eurolega sì o l’Eurocup? Non domandiamocelo adesso, chiudiamo un attimo le palpebre stanche da tanta eccitazione sonora e visiva e riposiamo, per qualche giorno, a sedimentare sapori ed umori, pronti a raccontarVi ancora di nuovo di tutto e speriamo di più: congratulazioni a Siena, onore a Roma!
La cronaca.
Primo periodo, Banchi parte con Brown, Hackett, Kangur, Eze e Moss mentre Calvani va con il solito Taylor, Jones, Goss, Datome e
Lawal. Eze protagonista nei primi possessi sui due lati del campo, il centro toscano mette dentro il primo tiro eppoi stoppa Datome, 0-2 al 2°. Contatti duri, non c’è niente da dire, si vedono subito scintille tra Moss e Datome ad esempio e Gigi “punisce” Siena da tre, 3-2. Roma difende bene ma Hackett imita Datome, tripla ed è 3-5 al 3° e subito dopo anche Brown va da tre, 3-8. Goss non va da tre, serve il suo apporto perchè finora non c’è stato. Eze però soffre Lawal, terzo fallo del centro in maglia verde ed è bonus per gli ospiti al 5°. Entra Ortner per lui ma non tiene Lawal, 5-8 al 5°. Roma cattura rimbalzi ma spreca parecchio dalla lunga, dopo la prima di Datome almeno 3 conclusioni con spazio sul ferro. Taylor è in confusione, perde due possessi e Siena rifiata. Entra D’Ercole per Goss, un po’ in difficoltà e s’incolla a Brown. Anche Siena però sparacchia da tre, non Taylor che la mette dentro, parità 8-8 al 7°. Punteggio basso, dominano le difese e gli attacchi sono poco lucidi. Hackett da due, a nulla vale la stoppata di Lawal perchè la sfera di Daniel ha già toccato il vetro, 8-10. Taylor non replica dalla lunga con spaziio. C’è Janning in campo con Jones che però fatica ad innescarsi. Entra Lorant e c’è anche Czyz per Lawal. Siena commette però anche errori clamorosi, non sbaglia però Moss da due, 8-12 al 9° ma poi Datome lo brucia in entrata, 10-12. Kangur prende un bel rimbalzo in attacco subendo fallo, due liberi per l’estone ed è uno su due, 10-13 quando inizia l’ultimo minuto del periodo. D’Ercole recupera una palla persa Czyz e Bailey va di tripla, 13-13. C’è anche Rasic che subisce fallo da Lollo D’Ercole, termina il primo periodo con una buona penetrazione di Ortner, 13-15. Poi, a cronometro fermo, accade l’incredibile: Calvani prende un tecnico da Paternicò e subito dopo viene espluso da Cerebuch per reiterate proteste. Cosa sarebbe accaduto? Prima dell’ultima azione Mattioli, giudice all’instant replay, aveva chiamato Paternicò per delle scintille tra Brown e Bailey, segnalando la scorrettezza (forse), di Brown ma senza sanzionarla. Al termine del periodo Calvani, particolarmente irritato, era andato a chiedere spiegazioni in modo deciso ed ecco quindi che si ripartirà con i 4 liberi per Siena ma il periodo termina 13-15. Tensione, tanta tensione, termina un quarto mervoso, sgorbutico dove Roma e Siena stan sbagliando molto. Gioco poco e confuso, prevalgono le difese.
Terzo periodo, il caldo è soffocante come prevedibile, si vede addirittura quasi una sorta di leggera, leggera foschia in controluce, è disumano giocare in queste condizioni…Startin’ five per Roma mentre Banchi mette Ortner per Eze con tre falli e mai rivisto prima in campo. Brown tira dalla panchina quasi ma Moss recupera e va, 33-35. Goss va pure lui in entrata, 35-35 ma Hackett segna un bellissimo canestro, 35-37. Goss replica la penetrazione ma poi serve Lawal che sbaglia, eppoi ancora errore forzando dopo errore di Moss da tre, non sbaglia invece Kangur, 35-40 al 22°. Roma ha poca energia, Goss ancora spreca in entrata stavolta beffato dal doppio ferro che delude i tifosi virtussini. Esce Taylor, entra Bailey ed Hackett sfonda clamorosamente, terzo fallo ed entra Janning. Bailey perde in attacco la sfera, Siena va con Brown, 35-42 al 24°. Datome va da tre, 38-42 eppoi Bailey si fa perdonare recuperando il possesso su Brown che perde la sfera. Jones non va da tre, non sbaglia invece Moss, 38-45 ed è di nuovo zona per Siena. Lawal raccoglie un altro rimbalzo ma Moss commette su di lui fallo, due liberi ed è 0/2, peccato. Bailey è ora appiccicato a Brown ma fa fallo, poi Kangur fa un bel canestro da due, 38-47 e Mazzeffoli deve chiamare tempo con la Virtus di nuovo sprofondata a -9 al 26°. Molti errori per i padroni di casa che in 5 minuti e mezzo han messo dentro solo cinque punti contro i 14 dei senesi. Zone press della Montepaschi, poi a Lawal scivola la sfera per la schiacciata e Kangur punisce da tre, 38-50, di nuovo a -12 la Virtus e di nuovo spalle a muro. Esce un Lawal deluso, entra Czyz. Poi….Tecnico a Goss: c’è una contesa tra lui e Moss, gli viene sanzionato il fallo e lui porge la sfera all’arbitro con decisione. Brown non fa sconti, 38-52 al 27° ma sbaglia poi l’entrata. Azione dopo e Jones si procura un antisportivo, Ortner lo frena fallosamente mentre l’ala di Compton stava per convertire un rimbalzo. Jones fa 2/2 e sul possesso successivo, con Siena a zona, Bailey la mette dentro, 42-52 al 28°. Janning va da tre e dopo pensa di sfottere D’Ercole, tecnico pure per lui ma anche per la guardia di Roma che avrebbe reagito. Si rivede Eze e rientra anche Lawal, Bailey sbaglia da due, no Carraretto da tre, 42-58 a +16 al 28°. Quarto fallo di Eze su Lawal che va in lunetta, solito uno su due ed è 43-58. Janning perde il possesso, Lawal schiaccia su assist di Jones, 45-58 e Banchi non vuole rischiare chiamando time-out al 29°. Un’altra montagna da scalare per la Virtus, o la supera o finisce qui! Eze schiacchia a Lawal su assist di Janning, 45-60 ma poi commette il suo quinto fallo su Lawal, prestazione non buona come le altre, riecco Thomas Ress. Lawal ok il primo, ok il secondo, 47-60 con 20” per i toscani all’ultimo possesso del terzo periodo e come prima, proprio il centro altoatesino sbaglia da sotto, termina 47-60 il periodo che potrebbe chiudere la serie: Montepaschi in vetta, Roma appare stordita ma non è morta, riuscirà nella nuova impresa?
Ultimo periodo, forse l’ultimo della stagione. Lawal sbaglia da sotto, Hackett sfonda ancora su Jones commettendo il suo quarto fallo. D’Ercole con Taylor guidano la riscossa per la Virtus ma Janning è letale stasera, 47-63, bravo! Lawal va da due subendo fallo da Kangur ma ci sono i tifosi senesi con un fischietto che disturba l’attacco di Roma, viene avvertito lo staff della Montepaschi che devono smetterla. Lawal intanto completa il gioco, 50-63 al 32°. Air ball di Hackett, che sembra uscito dalla gara, zona ancora per Siena ma Goss la punisce, 52-63. Moss va da due, 52-65 ma Roma ora difende malino con Goss che perde il gancio nel tenere la sfera, altro air-ball anche di Moss ma è palese che la stanchezza stia giocando brutti scherzi a tutti i giocatori. Goss ci crede, 54-65 al 34°. Rientrano Brown e Carraretto e c’è di nuovo D’Ercole per Taylor. Datome non va da tre, ci va Goss, 57-65 al 35° ed il pubblico s’infiamma. Goss ci riprova da tre ma sbaglia, gioca con 4 falli ma Brown non perdona, tripla ed è 57-68 al 36°. Lawal perde la maniglia e Brown non perdona ancora, 57-70 a 4′ dalla fine, è finita? Mazzeffoli chiama tempo, -13. Serve l’impresa ma il pubblico sembra non crederci… C’è ancora Taylor, Lawal schiacchia, 59-70. Ora Roma difende un po’ meglio ma l’aggressività della Virtus è ad intermittenza e Carraretto va di tripla. Taylor da sotto, 61-73. Poi Brown segna ancora e prende in giro, sotto i miei occhi, la panchina romana, non succede nulla…Esce Lawal, entra Czyz ma Ortner va, impietoso, giustamente e la panchina di Roma tributa un grosso, grosso applauso alla sua Virtus sul 61-77 quando ormai lo scudetto prende le strade bianchi senesi. Calvani è seduto alle nostre spalle, sembra aver gli occhi lucidi in tribuna ma gli ultimi due minuti sono di fatto una sorta di garbage time: Siena conquista il ottavo scudetto, il settimo consecutivo sublimando una supremazia che rimarrà nella storia del nostro basket. Peccato per certi atteggiamenti sciocchi di Brown, un campione così forte e grande non dovrebbe compierli.
Termina con i festeggiamenti, meritati, per Siena La Cannibale, un esempio di forza e coesione applicato allo sport, un capolavoro di dedizione alla causa con un roster quest’anno completamente stravolto e cambiato ed ancora vincente in Italia, double con Coppa Italia e campionato. Finisce 4-1 la serie scudetto, a settembre quindi, per riaprire “la caccia” a questa Siena che non smette mai di stupire!
Sala Stampa
ACEA Virtus Roma – Montepaschi Siena 63-79
Parziali: 13-15; 20-18; 14-27; 16-19
Progressione: 13-15; 33-33; 47-60; 63-79
MVP: le cifre direbbero Gani Lawal ma Siena merita, in toto, l’MVP della gara e della stagione.
WVP: E’ un peccato ma a Roma è nuovamente mancato Phil Goss. Pretendere da lui sempre il massimo è lecito ma non dimentichiamo che ha trascinato Roma in finale.
Fabrizio Noto/FRED
5 Comments
Davide
Complimenti ancora per la neutralita e la sportivita mantenuta nel corso di questa stagione, anche in momenti dove era difficile. Che dire, che siena vincesse era scritto, per roster, esperienza, talento e cosi via. E hanno anche mneritato per cio che si e’ visto in Gara 1, 3 e 5. Penso comunque che con arbitri capaci si parlerebbe almeno di gara-6. In questi PO siamo stati arbitrati da Lamonica solo due volte (2a contro Cantu e 2a contro Siena – due vittorie). Ora, va bene il sorteggio, ma e’ possibile che su 19 partite giocate nei PO il miglior arbitro italiano ci capita 2 volte (11%)? E che in finale ci hanno massacrato con taurino, cerebuch e paternico, weidmann e sabetta che non sono buoni per la lega due? Poi viva Siena, brava Siena, ma ripeto…alla fine e’ finito tutto a cantuccini e vinsanto.
HUGME
I tifosi romani devono solo essere orgogliosi per quello che questa squadra ha fatto, al di là di ogni più logica e prevedibile aspettativa. Una squadra che a settembre 2012 stentò ad iscriversi al campionato e che invece è arrivata ad una finale insperata precedendo ben altre corazzate molto più accreditate, Milano e Varese su tutti. Ci sarebbe una buona base dalla quale ripartire ma gli addii che sembrano certi e la rinuncia all’Eurolega non sono un buon viatico. Vedremo, per il momento complimenti sinceri per un’annata straordinaria.
Davide
L’orgoglio c’e’ ed e’ pure tanto, viste le premesse. Per il futuro, plaudo alle decisioni prese, anche in termini di EL. Piu che questione di soldi, e’ una questione di essere preparati, come societa, a farla. In breve, non siamo siena, che e’ una societa da PO di EL. In piu, confermare la squadra di quest’anno (soprattutto gigi e lawal) sarebbe stato troppo oneroso (anche giustamente). Io ripartirei da quasi tutti i giocatori di quest’anno, cercando un buon lungo e un ala tiratrice che possa avere in mano i 20 punti di Gigi.
FRED
Anch’io la penso come Te Davide ma se Toti non confermasse Calvani….Aspettiamo, intanto mi godo questo secondo posto perchè arrivato, come le cose belle, inaspettato. A presto!!
irene
Pensavo di mettere il vostro logo sul nostro sito con il vostro link per dar modo ai nostri visitatori di conoscere il vostro blog. Cosa ne pensi?