
Gigi Datome con accanto Francesco Carotti oggi, in conferenza al Pala Tiziano
Roma, 18 luglio 2013 – Una folla mai vista oggi prima nella saletta destinata alla stampa del Pala Tiziano. C’erano proprio tutti: giornalisti delle testate più disparate di carta, video e web; tifosi di lunga data e giovanissimi; semplici amici ed ammiratori di Gigi Datome, tutti avevano un motivo per osservare, applaudire anche e possibilmente stringere la mano ad una persona, un uomo che purtroppo per chi ama i colori della Virtus Roma non potrà più vedere, quantomeno nell’immediato futuro, indossare i colori virtussini e la oramai indimenticata maglia n.ro 13.
Ma nonostante ci fosse e si respirasse in quella sala nell’aria questa sottile, velata aria di tristezza però “consapevole”, paradossalmente prevaleva la gioia, l’entusiasmo di essere lì per tributare la propria presenza al più amato giocatore che negli ultimi anni Roma abbia mai visto giocare, senza nulla togliere all’eccezionale Alessandro Tonolli che lo stesso Datome ha sentito giusto tributare ed omaggiare sottolineando che lui non potrà mai essere come e quanto Tonolli sia stato e forse sarà ancora per la Virtus Roma, sfiorando cioè i 20 anni di vita in maglia Virtus.

Un’altra angolazione di stamane
Ed è anche da questa frase, oltre a quelle che il sottoscritto ha avuto la fortuna ed il privilegio d’ascoltare in questi anni, che nasce la stima ed il profondo rispetto per un ragazzo incredibile, speciale in tutto e per tutto, capace di regalarmi ancora brividi d’emozione pura anche in questi attimi che compongo queste righe per Voi ma parlando di Lui. Perchè Gigi Datome non ha solo o semplicemente incarnato il senso di un’annata fan-tan-sti-ca per l’ACEA Virtus Roma, ma è stato l’uomo simbolo e potenzialmente vincente di una squadra persa o perduta nei meandri delle incomprensioni cestistiche e ritrovata quasi senza neanche rendersene conto. Un ragazzo speciale scrivevo, un ragazzo che ha dentro i galloni di leader autentico ma al tempo stesso, da leader vero, sempre cordiale, disponibile e gentile nei confronti di chiunque gli chiedesse qualcosa, dalla foto alla semplice domanda sciocca, biascicata a mezza bocca e gonfia di delusione negli anni bui sino all’autografo.
Per questo Roma ed il suo pubblico ama ed amerà Gigi Datome, proprio perchè in lui è tangibile la voglia di non tirarsi mai indietro, di darsi per gli altri e di metterci dentro tutto se stesso alla ricerca dell’obiettivo chiamato vittoria, senza paratie da divo o da fenomeno che purtroppo a volte guasta ogni bella potenzialità tecnica mirabile nel Belpaese.
Inoltre, in tutti questi anni, mi ha veramente stupito rendermi conto, toccando con mano, come questo ragazzo apparentemente così schivo e riservato sia capace di coinvolgere, d’emozionare gli animi di chi gli sta vicino ed è per questo che, nonostante scrivevo dell’aria un pò mesta letta negli occhi di molte persone presenti oggi al Pala Tiziano, c’era al tempo stesso la bellezza della collettività che acclama un componente della stessa per il traguardo raggiunto. In fin dei conti Gigi aveva ragione quando, alla fine della vittoriosa Gara 7 contro Reggio Emilia nei Playoffs di due mesi fa, dichiarava di essere stra-contento in sala stampa nel post-gara ma anche “spaventato” di cosa sarebbe potuto accadere se si fosse colto il bersaglio forte, vista l’invasione di campo al 40° come un’onda marina che abbatte la sabbia! Idem dopo Gara 7 contro Cantù, uno dei momenti che lui si porterà dentro ha detto, sino a Detroit dove lo attende l’NBA ed i colori rosso-azzurri dei Pistons dell’ex Bad Boy Joe Dumars. Momenti che anche il sottoscritto si porterà dentro come Marco Calvani, mentore di un’annata memorabile e che ha reso possibile che tutto quanto accadesse.
Chissà, caro Gigi, pensa realmente a cosa sarebbe potuto accadere se si fosse battuta Siena. Forse sarebbe esploso di gioia il Pala Tiziano, Ti avrebbero portato in trionfo e con te tutti i ragazzi protagonisti dell’Impresa. Forse, chissà. Ma così non è andata ed allora parliamo di NBA e di Nazionale, quella maglia che Datome ha sempre voluto onorare al meglio delle proprie chances, rispondendo sempre presente e dando sempre il proprio contributo anche quando avrebbe potuto nutrire del risentimento quando era poco “visto” ed utilizzato a scapito di altri meno meritevoli ma dal nome altisonante. Tra un mese e mezzo ci siamo e tutti quì da Roma tiferanno per l’Italia ma anche e soprattutto per Te. Daje Gigi !!!
Fabrizio Noto/FRED