Anversa, 17 agosto 2013 – Doveva essere una gara ostica al cospetto di un Belgio in crescita quella di questa sera ad Anversa, al Torneo pre-Europeo a tre settimane scarse dall’inizio di Slovenia 2013 ma nessuno, proprio nessuno, si sarebbe attesa un’Italia così malmessa, fuori dalla gara fisicamente e psicologicamente, annichilita da un Belgio che a mio avviso faticherà a vincere due gare appunto al prossimo europeo.
Non ha funzionato nulla questa sera a questa Italia, ma proprio nulla: attacco? Malissimo, percentuali da oratorio; difesa? Concedere 29 punti nel primo periodo ad un Belgio che sembravano gli Heat, con Tabu in versione Wade e Van Rossom stile Lebron è stato come vedere un horror senza la possibilità di chiudere gli occhi alla vista delle scene più raccapriccianti.
Non si è salvato nessuno. Forse il rientrante Gigli, il solito Pietro Aradori e Gigi Datome con 12 punti il migliore delgi Azzurri, deciso e grintoso e comprendo bene l’imbarazzo dei bravi telecronisti di Sportitalia, Dan Peterson e Niccolò Trigari (a proposito: a completare l’horror di questa gara, una regia televisiva belga da tivù private italiane stile fine anni ’70, raggelante), nel cercare di trovare qualche appiglio a questa figuraccia ma parlare delle assenze di Cianciarini, a riposo oggi per rotazione dei tanti play voluti da Pianigiani; dell’assenza di Bargnani, chissà poi se lo vedremo a questo Europeo, chissà; dei “carichi di lavoro” che avrebbero appesantito le gambe dei nostri mentre i belgi volavano, letteralmente; insomma, comprendo la voglia che tutti Noi abbiamo di vedere vincere la Nazionale e di difendere, di sospingerla al successo ma non dire con chiarezza, fin da ora, dove siano i limiti di questa squadra è sbagliato.
E’ bastato un Belgio pulito, essenziale, aggressivo in difesa, agevolato fors’anche da un arbitraggio molto casalingo (ma si sa come accade in questi tornei di preparazione), per vedere un Diener girare letteralmente a vuoto, ad esempio. Cosa lo abbiamo portato a fare il buon Travis se non può creare, inventare basket come gli lascia fare Sacchetti a Sassari, ovviamente inserito in un contesto logico e studiato? Ingabbiato nel solo compitino di far girare la squadra, Diener appare sacrificato e non libero di poter esprimere il suo basket fatto di assist, di tiri improvvisi da tre senza però pretendere che possa difendere allo spasimo, attitudine che il play del Wisconsin non ama proprio fare: un Travis così, non serve, meglio un normale Poeta e portare un altro “naturalizzato”.
Ma ha colpito l’atteggiamento sbagliato dei ragazzi in campo: raramente pronti ad aiutare in difesa, poco avvezzi alla corsa a ritroso in difesa della transizione/contropiede avversario, mai a rimbalzo in attacco e, cosa ancor peggiore, quasi spesso a “cazziare” gli arbitri, rei di avergli negato questo o quel fischio, colpevoli di non tutelare la loro azione a canestro, anche sull’ultimo possesso con un Cusin quasi comico che non riusciva a tenere un pallone in campo che lo beffava sulla linea di fondo. Ma non voglio buttare la croce addosso a Cusin, forse uno dei meno peggio questa sera: irritanti in questo atteggiamento verso la terna arbitrale soprattutto Mancinelli, Gentile e Belinelli.
Già, Belinelli e Gentile? Non c’è niente da fare, il primo quando indossa la canotta della Nazionale sembra essere spesso, non sempre ma spesso, l’esatto opposto dell’uomo che è stato ammirato in NBA nei Bulls quest’anno e che ha strappato da poco un bel contratto, a suon di belle prestazioni, agli Spurs vice-campioni 2013. Aldilà dell’Oceano il Beli, come lo chiamano tutti, è ordinato, disciplinato, esecutore quasi perfetto dei giochi che si disegnano sul campo e tocca la palla quanto basta per dar spazio agli altri, tira proprio quando sa che può far male e non ha obblighi offensivi di primo livello. In Nazionale, quindi, non può essere un’opzione offensiva primaria, sarebbe ora che qualcuno che siede in panca lo capisse one time for all, dandogli un ruolo che in NBA gestisce alla grande: uomo di raccordo, non di punta.
Su Mancinelli c’è poco da dire, la sua parabola discendente è sotto gli occhi di tutti, portarlo in Nazionale è proprio un atto dovuto? Infine Gentile. Il figlio del Grande Nando ha spessore tecnico, certamente, ma deve capire che deve ancora mangiare tante patate prima di poter diventare un fattore, sempre, in campo. Protestare contro gli arbitri o, peggio, non difendere perchè nell’azione precedente qualcuno non gli ha fischiato un fallo è un peccato da matita blu, se ne renda conto.
Per il resto, vogliamo parlare dell’antisportivo (sacrosanto) fischiato a Datome, “appicicatosi” contro Hervell ad inizio terzo quarto? Ma ve lo immagginate Datome che minaccia un giocatore avversario? Ma lo avete mai visto? Intendiamoci, non discuto che abbia avuto la ragione dalla sua (la TV non aiuta..), dico solo che un giocatore ed un uomo di spessore come Gigi non l’ho mai visto, in 5 anni di Virtus Roma, avere simili reazioni al cospetto di un avversario.
Infine, quando si è difeso in modo decente, si è visto di che pasta sia fatto il Belgio: modesta, appunto.
Meditare ed agire, quindi, caro Simone perchè così non si va da nessuna parte. L’unica speranza, come al solito, è che si sia visto oggi il peggio di quello che si sarebbe potuto vedere e che serva da lezione, ma basterà? Lo speriamo davvero se è vero quanto si vuole bene a questa benedetta Maglia Azzurra !
Primo periodo da incubo, il Belgio fa letteralmente quello che desidera in attacco dopo l’effimero 0-2 di Datome: tiri da tre (6/6), appoggi a canestro al ferro senza il minimo disturbo, giochi da tre punti con una difesa italiana ai limiti dell’imbarazzo, il tutto con una difesa buona se non quasi eccellente che mette la mordacchia all’attacco azzurro che fa una fatica boia, con Diener a menar le danze. Belinelli latita con Gentile che perde due possessi di fila, Cusin pure, si chiude con un mortificante 29-15.
Secondo periodo, si rivede Poeta con Gigli e si rivede anche un barlume di gioco e qualche canestro con Aradori ma mentre il Belgio non smette di bombardare da tre, ecco che ora si comincia a soffrire anche al rimbalzo in difesa: extra-possessi in più per gli avversari, una manna non richiesta ed il divario non s’accorcia, 36-24 al 16°. In buona sostanza, Hervell, Tabu & Co sembrano più reattivi, più veloci e determinati, i carichi di lavoro in casa Italia son forse duri a digerire? Gigli scuote la squadra con un due più uno, poi Gentile (finalmente…), -9 al 18°, insomma adesso Azzurra difende meglio e l’attacco da NBA del Belgio abbassa le percentuali, guarda caso…Aradori nel bene e nel male, riporta l’Italia sotto nel punteggio, si chiude sul 40-33 e poteva andare molto, molto peggio.
Terzo periodo, c’è tensione e Datome si becca un antisportivo, notizia del secolo! Cusin fa due liberi ma poi fa il terzo fallo…Non va bene, no e se poi il Belgio continua a mitragliare da tre…Al 22° di nuovo sotto di 13, poi show con Tabu che permette a Lojeski di schiacciare in aley-oop, 50-35. E ed è sempre peggio, 53-35, Cusin fa 2/2 ai liberi ma Belinelli continua a sverniciare il ferro da tre, zero su enne tiri da tre, una percentuale desolante ed è difficile andare in paradiso così, alla fine sarà 1/15, roba da non credere. Si scivola sempre più giù, -19 al 28° sul 58-39 con Belinelli e Gentile che proprio non vedono il canestro, mai. Un terzo periodo da cancellare, si chiude sul 60-44.
Ultimo periodo, entra Vitali e si fa notare per un’infrazione di passi e per un fallo in due azioni. Diener sbaglia un appoggio a canestro mentre il Belgio va +18. Il Belgio va a due velocità, non c’è niente da fare. Però Vitali mette dentro la prima tripla degli azzurri di tutta la gara, pazzesco, sarà l’unica di tutta la sfida e siamo al 32°…Si vede anche Melli che perde palla, ok però lotta ma non mette dentro i liberi, 1/4 in poco tempo. Il pubblico sonnecchia, questa Italia così dimessa non mette proprio paura questa sera. Anche Datome fa 0/2 da tre e Melli non corregge ma Gigi si rifà subito dopo, al 36° 64-52. Ma a confermare l’assenza di ogni dettaglio questa sera è un Gigi che s’infrange sulla difesa belga, per fortuna preceduto da un fischio benevolo in difesa a suo favore. Tabu non perdona da tre, 69-54 e poi altra tripla di Beghin…72-54. Termina mestamente sul 76-57, ci sarà da lavorare duro per cancellare questa brutta figura.
Belgio-Italia 76-57 (29-15; 40-33, 60-44)
Italia. Cavaliero ne, Mancinelli 6 (3/6, 0/3), Poeta 4 (1/1, 0/1 da tre), Melli 1 (0/1), Vitali 3 (0/2, 1/1), Cusin* 4, Datome* 12 (4/7, 0/2), Diener * 2 (1 /4, 0/1), Gigli 7 (2/4), Rosselli, Magro ne, Cinciarini ne, Belinelli* 5 (1/ 4, 0/6), Gentile* 4 (2/9), Aradori 9 (2/4, 0/1). Allenatore Simone Pianigiani. Assistenti Luca Dalmonte, Mario Fioretti.
Belgio. Lojeski* 19 (5/8, 2/2), Van Rossom* 18 (1/3, 4/7), Beghin* 16 (6/10, 1/2), Hervelle* 4 (1/3), Mwema 2 (1/5), Tabu* 10 (2/4, 2/5), Serron 4 (2/6), Muya (0/1, 0/1), Dressen ne, Gillet, Massot (0/1), Driesen 3 (0/2, 1/2). Allenatore Eddy Casteels.
Arbitri: Delestree, Oved, Trawick
Note: Antisportivo a Datome (42-35 al 21′)
Tiri. T2 Ita 16/42, Bel 18/43; T3 Ita 1/15, Bel 3/19; TL Ita 22/30, Bel 10/20. Rimbalzi: Ita 32, Bel 40. Assist: Ita 7, Bel 19
Parziali: 5′ 11-4; 15′ 36-22; 25′ 53-37; 35′ 62-48.
Fabrizio Noto/FRED