
Una fase del terzo periodo fotografata dal nostro inviato
Valigie in auto, spiaggia fino all’ultimo e rieccoci in zona Bonifika, alla ricerca di gadgets totalmente trascurati dall’organizzazione: le uniche t-shirts decenti sono quelle inventate dalla libera imprenditoria locale e vendute da bancarelle che propongono nel contempo anche malvasia (e passi) ed olio alla marijuana (giuro: “ma prendetelo, fa bene, ricco di omega 3!”). Peccato solo che, essendo appunto poche, le magliette sono state spazzolate dall’invasione tricolore.
Incrociamo i finlandesi che escono euforici dall’Arena: hanno battuto la Russia dopo i supplementari (ma pare che la Russia fosse avanti di 7 a poco più di un minuto dalla fine). ed ora sono matematicamente promossi. Quanto a noi, per evitare sorprese dalla Svezia – che vincendo con la Turchia si porterebbe a 2-2 – tocca vincere anche stasera, altrimenti domani rischia di essere uno spareggio.
Palazzo ancora esaurito, non pochi gli italiani rimasti fuori, non ci sono neanche bagarini a cui bussare. Siparietto con Calvani che all’ingresso si vede stoppare l’iPad; interveniamo con l’addetto facendo notare la gaffe, e quello dopo lungo conciliabolo conclude l’equivoco chiedendo…Una foto al coach (!).
Dentro la Bonifika Arena c’é solo Italia; le scritte Gorizia e Trieste campeggiano su svariate bandiere tricolori, ad affiancare Forlì, Roma, Rimini, Desio e tanto altro; molte anche le canotte di club, Roma ed EA7 in testa, poi basta chiedere in giro e si trova chi proviene da Venezia (con stendardo dedicato a Cusin ai suoi Cavej) e più in generale da tutto il triveneto.
Spanoulis si scalda ma non entrerà, Diener è addirittura in tuta a margine della panchina. Sugli spalti si nota la presidente Cremascoli, avvistata ieri sera a Portoroz in una tranquilla conversazione con Trinchieri.
Stavolta l’inno è unisono e clamoroso, dá emozione cantarlo con un intero palazzetto in terra istriana; poi scende il silenzio, per il minuto commemorativo dell’incidente alla squadra femminile in Ungheria.

Beli, pulito ed ordinato come ci piace vederlo sempre. by Ciamillo&Castoria
Si comincia, Beli parte bene dalla media, accolto da un boato; risponde con 4 punti filati l’uomo mascherato Kaimakoglou, schierato da Trinchieri insieme a Bouroussis per far valere il peso che i nostri possono soffrire (sai la novità). La risposta di Pianigiani è il raddoppio sull’ex Milano in post basso (che frutta una rubata di Beli), ed il puntarlo quando attacchiamo noi: Cincia serve a Cusin un assist sotto le gambe di Bouroussis che immaginiamo faccia particolarmente male a quell’ego che secondo Trinchieri sarebbe stato accantonato dai suoi. A conferma della strategia, l’azione dopo Cincia (in assenza di Diener, lui fa per due) entra puntando deciso ancora Bouroussis.
Con la difesa ed Aradori da 3 siamo di nuovo davanti 10-9, per una serie di sorpassi e controsorpassi a scaldare cuore e tifo. Datome c’è, Trinchieri toglie un Bouroussis in evidente difficoltà per Mavrokefalidis, molto più mobile; nella partita a scacchi dalle panchine Pianigiani risponde con Melli per Cusin.
Durissimi dietro, riusciamo ad inceppare l’attacco greco, ed il primo quarto si chiude in parità su un punteggio (16-16) che rispecchia l’attenzione delle difese.
Entra Poeta per Cincia, una grande azione difensiva di Melli scatena i tifosi, dimostrazione di quello che il pubblico chiede a questa meravigliosa nazionale.

Aradori applaude i compagni
Quello che non funziona è però il nostro attacco, evidentemente Poeta è meno pericoloso, e la Grecia scappa (20-25, parziale 0-8) costringendo Pianigiani al primo time out della partita; ci riavviciniamo e poco dopo è il Trinca a spenderne uno dei suoi. Le pause sono movimentate dalle cheerleaders con iniziative mirate, prima col Sirtaki e poi con una specie di cancan sulle note di Gloria dell’Umbertone Tozzi; non sono pochi quelli che apprezzano l’idea, mostrando invece totale e sacrosanta indifferenza per le mossette del folletto-animatore, che purtroppo non siamo riusciti a rinchiudere nello scantinato come ci eravamo ripromessi.
Entra Vitali per Datome, e deve sbattersi da 4; dell’assenza di peso sotto si avvantaggia Bouroussis che finalmente entra in partita dalla media. Cusin prova a rispondere per costringerlo ad uscire dal pitturato, ma se al Cuso il tiro non entra (e non gli entra) il buon Giovannone l’area non la molla. All’azione successiva ancora Bouroussis capitalizza il pick and roll; Cincia ci riavvicina (27-29), ma Vitali da 4 fatica proprio, Bouroussis è cercato insistentemente e la Grecia va due volte a +6 (27-33 e 29-35.
Torna Datome, Beli colpisce dalla media poi ruba e lancia Gentile che posterizza Bouroussis, nel palazzo tutti in piedi: siamo lì. Tripla di Papanikolau a -10″, Belinelli risponde con una tripla stellare e chiudiamo il primo tempo sotto solo di 2, 36-38.
L’ intervallo è animato degli acrobati del canestro, almeno per stasera il folletto è emarginato, e non ci dispiace per nulla.
Si riprende con Beli che punta Bouroussis per canestro e fallo, vantaggio Italia (39-38) a cui il centrone risponde con 2+1; per noi tripla di Datome e ancora Bouroussis imbeccato da Zisis a segnare col fallo ma sbagliando l’aggiuntivo. Il botta e risposta è eccezionale, gran basket da godere anche se Giovannone ci fa male.

Gentile, efficace e prontissimo by Ciamillo&Castoria
È il momento di Datome, il pubblico si esalta, dall’altra parte Bouroussis insiste troppo nelle soluzioni personali (ma non era direttiva tecnica?) e Trinca lo pina per Mavrokefalidis.
Gentile si butta dentro e ne scrive 2, Datome spara una tripla da lontanissimo condita da urlo al pubblico, che risponde alla grande. Time out Grecia ma la prima azione loro produce un’infrazione di 24″, il palazzo esulta come se avessimo difeso noi tifosi. È una bolgia, Beli recupera un pallone poi libero da 9 metri spara (54-47); Perperoglou risponde da tre poi porta polemicamente una mano all’orecchio, ma non sembra tanto una buona idea: Datome risponde per il 57-50 e tanti dagli spalti ripetono il gesto all’8 ellenico. L’Italia é in pieno momentum, si arriva a +10 (61-51) e solo una fortunata tabellata di Fotsis consente alla Grecia di chiudere il quarto a distanza contenuta (63-56), quando Datome è giá a 19 ed il tifo azzurro mostra di crederci in pieno.
L’entusiasmo viene smorzato durante la pausa da una danza del folletto ad introdurre la mascotte-carciofo in mantello di Superman, intenzionato ad emulare gli acrobati dell’intervallo; purtroppo il carciofo non muore nell’impresa…
Parte l’ultimo quarto di una partita giá bellissima; Melli spreca due liberi, Fotsis spadella dimostrando di essere sempre quello dell’ultimo anno a Milano, ma una persa con antisportivo a Datome riporta la Grecia ad un solo tiro di distanza (63-60). Si accende Aradori, ma soprattutto tra i greci si accende Zisis che apre il valigione del suo sconfinato repertorio, fatto anche di triple in e fuori equilibrio per un totale di 11 punti di fila; Beli cerca e trova liberi (4/4) raggiungendo Datome a 19, ma soprattutto tenendoci avanti.
Pianigiani rifila il solito cazziatone a Melli, che viene panchinato all’accenno di risposta; esce anche Cincia per ragioni difensive e parte una staffetta su Zisis (Beli, Aradori, Gentile) lasciando a Belinelli il compito di portar palla. Dall’altra parte Bouroussis non rientra più, Trinchieri lascia Fotsis da 5 evidentemente per avere il cambio sistematico in difesa. È una battaglia, il punteggio resta inchiodato sul 72-70 per interi minuti che sembrano una vita, non c’è più un tiro pulito, Beli recupera in tuffo a dimostrare che alcuni hanno cuore anche se giocano al di là dell’oceano.
Si entra negli ultimi 2′, Gentile fa a testate contro tutta la difesa greca poi scarica a Belinelli per un tiro forzatissimo nel traffico che entra per magia, 74-70 a 1’51”. Errore Grecia, e stavolta Gentile con logica: + 6 a 1’16” e il Trinca si rifugia in timeout. Il solito fan delle cheerleaders ne approfitta per esporre in seconda fila un cartello “call me” con numero di cellulare (massí, a questo punto!), il folletto addirittura tenta la ola, e tra i due è il primo ad avere più probabilità di successo.
Si riparte e Zisis dal valigione estrae un trucco in cui cadono Belinelli ed arbitri: in 2″ fallo a centrocampo capitalizzato con 2/2 dalla linea e solo 4 di distacco, quando c’è ancora tempo per qualsiasi cosa. Ma come si é giá visto tante volte sui tiri a fil di sirena, le mani azzurre non tremano: Beli entra e segna il suo 23* punto, Zisis stavolta sbaglia, Gentile non si accontenta (giustamente, nella seconda fase conteranno anche le differenze canestri) e corre a schiacciare. È apoteosi: 81-72, partita meravigliosa vinta da una meravigliosa Italia che ora é matematicamente prima e si porta in dote addirittura 4 preziosissimi punti per la seconda fase, forse giá sufficienti per passare ai quarti e puntare almeno ad un posto ai mondiali.
Quanto a noi, tra l’euforico (dai, 4 vittorie sono fantascienza), e il dispiaciuto per lasciare un’Italia cosí, ci rimettiamo in auto: driver Andrea, portaci a casa…
Mau

Il Cuso al tiro by Ciamillo&Castoria