
Simone Pianigiani
Non sono caratterialmente e culturalmente uso salire sul carro del vincitore ma ad oggi, domenica 15 settembre ore 20:00 circa, non posso che congratularmi con Azzurra by Pianigiani per la bella trasferta in terra slovena quando, non lo nego, albergava in me lo scetticismo più nero.
Partiti con nefasti presagi dopo una fase di preparazione con molti coni d’ombra, uno su tutti il rendimento del Beli targato NBA nel contesto azzurro, la Nazionale è riuscita a sovvertire ogni pronostico che la vedeva schiacciata da un potente vento dell’est denominato Russia, Turchia e Grecia. Ed invece percorso netto, nessuna penalità come nel barrage ad ostacoli, primo dei “perchè” che risponde alla domanda se questa qualificazione ai quarti conquistata dopo due sconfitte (possibile che diventino 3 domani contro Los campeones de España..), sia gloria o fortunata circostanza.

Melli vs la Croazia, by Ciamillo&Castoria
Infatti, in questo fantastico Paese dove sino a ieri si son alzati cori di “peana” nei confronti di Azzurra, ieri sera si potevano già scorgere critiche aspre nei confronti di una squadra rea di non essere riuscita a battere due tra le naturali favorite ai quarti nel girone post-prima fase. Indubbiamente le modalità delle singole sconfitte, analizzate più freddamente qualche ora dopo, possono tramutarsi in critiche costruttive per la creatura federale comandata dal fiero senese Pianigiani e dal suo staff. Ed allora non c’è niente di male se si sottolinea che contro la Slovenia, ad esempio, qualche minuto di zona avrebbe potuto forse arginare le penetrazioni devastanti di quell’ottimo giocatore che si chiama Zoran Dragic, fatto salvo che anche la Grecia ieri sera ne ha saggiato le potenti capacità di squassare le difese avversarie. Qualche minuto di zona, così, per vedere come gli sloveni l’avrebbero metabolizzata, per cercare anche di cambiare mentalmente la sfida e per cercare di obbligarli a conquistarsi i punti da fuori, non comodamente nel pitturato dove Cusin e Melli non han disputato la loro migliore prestazione.
Contro la Croazia, invece, il discorso è differente.
Partiamo da un presupposto a mio parere inequivocabile: il basket è uno sport essenzialmente di testa dove il fattore psicologico gioca un ruolo determinante, forse anche più della tecnica e della tattica. Osservate adesso con attenzione il roster azzurro e, tolti Belinelli e Diener, quanti dei ragazzi a referto schierati possono vantare minuti di gioco, possessi importanti in altrettanto importanti competizioni nazionali e vieppiù internazionali? Pochi se parliamo a livello nazionale: Aradori? Ok. Cusin? Ok. Datome? Bene. E se volessimo proprio essere capziosi, Belinelli vanta minuti pesanti però solo da quest’anno in NBA.
Perciò è normale che la sconfitta contro la Slovenia dopo l’entusiasmo e gli applausi di Koper sia pesata al gruppo forse più di quanto abbia detto poi il risultato e lo svolgimento del match sul campo. Ma l’inizio della partita contro la Croazia è stato molto, molto positivo, un primo quarto forse il migliore di tutta la competizione. Però è proprio quando le cose vanno bene che bisogna prestare attenzione massima ai dettagli.
Rivediamo gli ultimi possessi del primo, fantastico periodo del match di ieri e, soprattutto, il modo di attaccare la difesa croata dopo il 15′: fretta, troppa fretta di tirare; voglia di tirare dopo uno o due passaggi senza cioè aver adeguatamente fatto spostare a dovere una difesa croata lungi dall’apparire impenetrabile con degli spazi in centro area pazzeschi quasi mai sfruttati a dovere (il solo Belinelli e Diener, guarda caso, ci son riusciti a dar palla dentro al Cuso ed a Melli per metterla dentro da 1 centimetro); soprattutto la voglia di alcuni ragazzi (Gentile ed Aradori con un pizzico di Belinelli su tutti), di voler rubare a tutti costi la scena ed imprimere il proprio marchio sulla sfida: se non son errori d’esperienza, cosa sono allora? Serviva quindi allargare il divario nel punteggio in quel momento, serviva “uccidere” l’avversario con la testa e con il cronometro nella testa, lasciandoli in preda ai loro problemi irrisolti e mettere tra loro ed Azzurra più dei 5, miseri punti che alla fine si son portati al suono della seconda sirena. Neanche ricordare come la Croazia abbia sconfitto proprio gli sloveni nel girone eliminatorio, in modo analogo o quasi…
Terzo periodo ed ecco che quando la Croazia è riuscita a capirci qualcosa di come attaccare la splendida difesa azzurra (capace di annullare dei quarti precedenti un certo Tomic, non un bidone qualsiasi), grazie ad un Simon in serata, oltre a trovare delle ottime triple con Bogdanovic e Draper, la luce in casa Azzurra si è spenta del tutto. Un esempio? Guardate i liberi che tira Cusin sul 38-38, fa 2/2, quando ancora il match è emotivamente in equilibrio ma ormai sta andando verso i croati e guardate come tira gli stessi liberi il Cuso sul 57-45 al 28′: fa 0/2 scheggiando i ferri, segno ineluttabile di uno stato emotivo ormai scosso!
Già, Bogdanovic e Draper senza dimenticare Ukic, giocatori che hanno alle spalle minuti e minuti pesanti in campionati di livello al momento superiore a quello italiano (ahimè..), e di Euroleague e quando si giocano queste competizioni quest’aria è indispensabile per portare a casa il risultato.

Un fantastico Datome in questo Europeo, by Ciamillo&Castoria
Ma non dimentichiamoci, prego, i meriti di questa squadra e come si era partiti. Il sottoscritto stesso era, dicevo, pessimista eppure bisogna applaudire il lavoro svolto dallo staff a livello d’orgoglio, di voglia di mettere tutto se stessi senza remore. Vincere poi 5 gare su 5 ha dei meriti ed è corretto che averle vinte, spremendosi al 100% per farlo, debba essere comunque ripagato in qualche modo. Ok, Russia e Turchia forse non hanno tenuto fede alle aspettative ma battere la Grecia non ha valore?
Obiettivo adesso è almeno il settimo posto perchè la Spagna, organizzatrice del prossimo Mondiale nel 2014, è già iscritta di diritto in qualità di nazione ospitante. Al 90% ci si dovrà scontrare con la Lituania, prima nel girone opposto a quello dell’Italia perchè è difficile credere di poter battere la Spagna domani. Se poi accadesse l’incredibile meglio, ma comunque sia giochiamola con serenità e leggerezza questa gara dei quarti perchè sulla carta Lituania o Francia con Serbia sono decisamente superiori in molti lati del roster rispetto all’Italia. Affrontarla quindi con serenità, quella serenità che ci potrebbe dare la qualificazione automatica ai Mondiali ma anche alle semifinali di questo Torneo, non dimentichiamolo. Giocarla in fiducia, gli avversari non hanno molti punti deboli ma sono sempre umani, via!!
Le speranze vanno perciò anche riposte nella gestione del gruppo e sperando anche che, rivedendo gli errori d’inesperienza fatti ieri, non ci si incorra più usando sì un pò di sfrontatezza ma senza esagerare, magari anche depotenziando ad esempio il Belinelli ricercatore insensato del canestro da fuori quando non ne vuol sapere d’entrare.
Coraggio, senza esitare e facendo tesori degli errori.
Fabrizio Noto/FRED