Porto San Giorgio, 13 ottobre 2013 – Lucidità e difesa nei momenti chiave consentono alla squadra ospite di vincere una partita dalle mille emozioni e dal punteggio in bilico fino agli ultimi secondi. Ottima prova dei padroni di casa che tengono in ansia i vicecampioni d’Italia fino alla fine e danno l’impressione di poter costruire tra le mura amiche tutti i presupposti per raggiungere l’ennesima salvezza nella massima serie.
I penultimi arrivati, Righetti da una parte e Mitrovic dall’altra, sono nel quintetto base e la scelta dei rispettivi allenatori sembra essere corroborata da un ottima sintonia di entrambi, al di là delle statistiche, con i compagni. Tuttavia è Phil Goss a mostrare le cose migliori nei primi minuti smistando ed attaccando con ordine. La Sutor, aldilà delle sortite di Cinciarini, stenta a mettere punti a tabellone soprattutto con l’ attacco a metà campo; preferisce di gran lunga spingere in campo aperto ma forza e subisce il primo break. Da lì fino alla metà del seconda frazione gli ospiti sono padroni della gara senza strafare, con regolarità ed una buona dose di muscoli fatti valere sotto le due plancie. Poi entra in ritmo Josh Mayo, e la partita, inevitabilmente, si accende: tre triple (più una di Mitrovic) infiammano il pubblico e portano la compagine marchigiana addirittura avanti all’intervallo. Il bombardamento dalla lunga distanza aiuta i beniamini di casa ad adattarsi a dirimpettai e metro arbitrale sotto il profilo dello sforzo fisico profuso. Il terzo periodo vede il ritmo abbassarsi e le squadre mettere in pratica gli aggiustamenti studiati durante la pausa: su tutti le difese a zona e match-up proposte da Montegranaro ed un interessante quintetto con tre lunghi (Hosley, Ignerski, Eziukwu/Mbakwe) di Roma a mò di contromisura. L’ultima frazione è un turbinio di emozioni, con l’Acea che sembra ancora prevalere con un 6 a 0 di Goss, le triple di Sakic e Skinn che ricuciono lo strappo, la pazienza infine dei capitolini nell’attaccare il canestro con Mbakwe e guadagnarsi i liberi della vittoria. Sul primo ferro la tripla di Mayo per andare ai supplementari.
L’Acea coglie un buon risultato su un campo che risulterà ostico a molte grandi squadre. La concentrazione e la forza mentale richiesta alla vigilia da coach Dalmonte si è vista in particolar modo all’inizio, quando Mbakwe e Hosley hanno finalizzato puntualmente al ferro ciò che l’intera squadra costruiva, ed alla fine, sotto pressione e con gli avversari in rimonta quando hanno avuto la pazienza di alternare palla dentro e palla fuori e ribaltare il campo contro le varianti difensive della Sutor. Il ritardo complessivo di preparazione invece si è visto in particolare nella parte centrale, con i titolari a rifiatare ed i ritmi non sempre gestiti con acume. Sugli scudi Hosley, vero barometro della squadra non tanto di per i 19 punti ma semmai per le 6 assistenze e per la leadership dimostrata in campo con la partita sul filo di lana.
La Sutor si dimostra nondimeno pronta ad affrontare questo campionato con il rammarico che contraddistingue una squadra che perde in casa di sole tre lunghezze. Ai ragazzi di Recalcati va il merito di essersi adattati al livello fisico e tattico degli avversari relativamente in fretta e senza subire troppo. Anche la chimica di squadra è una nota lieta della serata: la scintilla l’ha si accesa Mayo e Cinciarini, tuttavia nel quarto periodo Sakic e Skinn (che a volte sporca il foglio ma ci mette intensità) hanno fatto valere le loro caratteristiche su due lati del campo. Gli aspetti da aggiustare sono, di sicuro invece, gestione della palla e percentuale ai liberi
S.S. Sutor Montegraro – ACEA Virtus Roma 75 – 78
Parziali: 20-27, 27-15, 13-15, 18-19
Progressione: 20-27, 45-44, 57-59, 75-78
Sala Stampa
Dalmonte
“Prima di analizzare la gara devo ammettere che i 15 minuti prima di entrare in campo sono stati per me veramente emozionanti . Conoscevamo esattamente la difficoltà di questa partita: nel precampionato Montegranaro ha dimostrato una solida quadratura, avevo chiesto alla squadra una forza mentale che sorreggesse la gara. Faccio i complimenti a tutti i giocatori perché sono stati dentro partita e hanno avuto a capacità di reagire di fronte agli errori e di leggere l’incontro quando la Sutor ha proposto difese a zona e match-up. Siamo stati bravi a non perdere lucidità ed a mantenere il controllo della situazione. Nel secondo tempo abbiamo alzato la qualità difensiva, questo ci ha aiutato ad affrontare una difesa a noi sconosciuta e a essere un più tranquilli nell’attaccare. Ho detto alla squadra che questo tipo di gare, su un campo difficile e contro una squadra pronta, nel breve può fare la differenza. Importante aver preso questa partita, spero serva per avere fiducia ed energia per preparare la partita di Gravelines e sfruttare tutti i minuti di allenamento insieme”
Recalcati
“Abbiamo perso una gara che ci ha confermato quelle che devono essere le peculiarità per vincere questo tipo di partite. Accettiamo che il metro arbitrale, quando si affrontano squadre più fisiche, sia permissivo in certe situazioni. Non è su questo che dobbiamo recriminare, ma su quello che dipende da noi: tanti liberi sbagliati, quando invece siamo abituati a tirare con l’80-85 %, tante palle perse in situazioni in cui la difesa avversaria non ci pressava, tanti errori banali, dalle rimesse sbagliate ai tiri concessi da sotto il canestro. Noi sappiamo soffrire, accettare i contatti duri, ma dobbiamo ripulire il nostro gioco da queste sbavature ed essere più cattivi. E questo varrà anche per il futuro quando avremo Collins. Nel primo tempo Mayo e Cinciarini sono stato protagonisti in attacco, nel secondo tempo la difesa di Roma ha cercato di limitarli ed è toccato a Sakic guidare il nostro attacco. Noi non dobbiamo essere legati alle realizzazioni di uno o due giocatori, ma dobbiamo imparare a distribuire le responsabilità con continuità. Siamo rientrati in gara grazie al tiro da 3 ma alcune volte abbiamo affrettato le conclusioni”
MVP – Hosley, una spanna sopra tutti.
WVP – Baron, fuori giri.
Luigi Pergamo