PORTO SAN GIORGIO – Una Sutor tenace e compatta ottiene i primi due punti stagionali ai danni di una GrissinBon dai due volti: molle e fallosa nella prima metà di gara, intensa e coriacea, anche se un pò troppo sui nervi nella seconda. In cattedra Davide Cinciarini, particolarmente nel finale dove chiude le ostilità con 5 punti consecutivi ad un minuto e trenta dalla sirena.
Mirabili i primi due periodi dei padroni di casa su due lati del campo sotto il profilo dell’applicazione e dell’impegno collettivo. In attacco l’esecuzione è fluida e senza forzature, con molta logicità nella ricerca del tiro facile. Spicca, oltre ai soliti noti, il buon Mitrovic, bene anche Campani. Primi riscontri positivi anche per Detrick che, con la sua fisicità, ha voce in capitolo nell’ingranaggio difensivo giallo-blu. I leader in campo rimangono Cinciarini, Sakic e Mayo, tuttavia è evidente una condivisione delle responsabilità più marcata rispetto alle prime apparizioni e su questo un Signore del gioco come coach Recalcati non può non aver battuto il ferro in settimana. La difesa a zona di inzio secondo quarto è oramai un tema ricorrente ed ancora una volta, così come due settimane fa contro l’Acea, funziona contribuendo ad allargare il canyon aperto nella prima frazione. La Reggiana appare stralunata e riluttante a pazientare nelle situazioni contro zona e pressione a metà campo, laddove trame di passaggi e ribaltamenti consentirebbero tiri comodi. Della prima frazione sotto tono degli ospiti ne sono testimoni i tabellini che presentano un impietoso 0/9 da tre e 9/29 dalla linea della carità. La musica cambia radicalmente nel terzo periodo, gli ospiti tornano in campo trasformati e mettono nel parquet l’intensità vista nella vittoria contro Siena. Sale la protezione della propria plancia mentre in attacco si esplorano le opzioni che lascia la difesa di Montegranaro con blocchi chirurgici in punta e sul mezz’angolo punendo ripetutamente con Silins dalla distanza. Carbura anche l’altro Cinciarini, Andrea, con il solito apporto di energia ed intangibles, ma anche punti e rimbalzi a referto. In questa fase Mayo si prende molte responsabilità e rischi ma ha ragione lui e la Sutor tiene. La sparatoria del quarto decisivo ha come naturali protagonisti i fratelli Cinciarini, James White (11 punti negli ultimi 10’) e soprattutto un Josh Mayo come non mai ergonomico ed al servizio dei compagni (25 punti con il 71% dal campo, immacolato ai liberi con 12/12, 27 di valutazione) Ci pensa infine capitan Cinciarini a chiudere i conti.
Luci e ombre hanno segnano la contraddittoria gara della Reggiana che ha patito ansia e nervosismo durante tutto l’arco dei quaranta minuti pur mostrando, comunque, nella seconda metà di avere uomini e mezzi per competere anche nelle giornate storte. Coby Karl con soli tredici minuti è parso sacrificato nell’ingranaggio di una squadra che ha tirato male i liberi e, dato in controtendenza con il recente passato, è andata sotto a rimbalzo. In generale è mancato il consueto apporto di Bell alla causa e White ha carburato solo nel quarto periodo. Cinciarini è stato protagonista, certo, ma troppo spesso i compagni hanno atteso l’invenzione del #20 a scapito della ricerca del tiro più logico. Il nervosismo generale, unito alla nuova interpretazione del regolamento da parte degli arbitri, non ha certo aiutato i ragazzi di Menetti che hanno mandato i gialloblù troppo spesso in lunetta con la partita riaperta.
Di verdetti non si sarebbe in ogni caso parlato, sarebbe blasfemo farlo ad ottobre, tuttavia la Sutor era chiamata non solo e non tanto ad una vittoria, ma sopratutto ad una prova che dimostrasse quanto il collettivo sapesse interpretare i momenti della partita con sacrificio e sangue freddo. Troppe volte nelle precedenti uscite i ragazzi di Recalcati erano apparsi in balia degli eventi e delle lune dei singoli. A questa chiamata la squadra ha fornito una risposta adeguata, dando ai propri supporters motivi per i quali sorridere: in primis la reazione spessore agli strappi della GrissinBon nel terzo e quarto periodo, quando la palla è stata gestita con cura e si è trovata la via della lunetta spianata grazie anche ad avversari particolarmente nervosi. In secondo luogo la costanza con la quale i gialloblu hanno protetto il proprio canestro ha dato sicurezza e consentito di non uscire mentalmente dalla gara.
Sutor Montegranaro – GrissinBon Reggio Emilia 79-71
Parziali: 18-12; 18-11; 13-19; 30-29
Progressione: 18-12; 36-23; 49-42; 79-71
MVP Cinciarini, capitano e cuore pulsante giallo-blu: quando servono spalle larghe e cuore lui non si tira indietro.
Sala Stampa:
Recalcati: “Sono molto soddisfatto per la vittoria e perché è arrivata facendo le cose che avevo chiesto e che dovranno diventare una nostra caratteristica in futuro. Abbiamo difeso e preso i rimbalzi, fattori che ti permettono poi di poter perdere qualche pallone in più e concederti qualche errore. Abbiamo tirato bene i liberi finalmente. Ma la chiave è stata l’impatto della nostra difesa nel primo tempo. È vero che loro hanno tirato male nella prima parte, quindi probabilmente non è tutto merito nostro, ma la nostra aggressività gli ha concesso tiri più scomodi. Nel secondo tempo sono cresciuti, hanno preso ritmo e anche noi siamo calati un po’; la gara si è riaperta, ma siamo riusciti a ripartire ed è un bel segnale. Per noi era molto importante vincere, dobbiamo continuare così; questa vittoria ci consente di aspettare Collins con meno patemi e soprattutto queste vittorie sono importanti per i giocatori che imparano ad avere fiducia nei compagni”Poi sui singoli: “Detrick non è stato negativo, ha marcato sempre gli avversari più pericolosi, White e Bell. Non ha fatto canestro ma ha dato molta compattezza in difesa e ha lavorato molto bene individualmente. Di Campani mi interessava che fosse della partita, l’ho fatto entrare subito perché capisse che era arruolato a tutti gli effetti, era importante che tornasse a respirare l’aria di queste gare. Mazzola è stato molto attivo, è anche merito suo il buon lavoro a rimbalzo e in difesa. La sua disponibilità al sacrificio è stata importante. Per lui questo campionato sarà formativo, giocando con Sakic, aggiungerà alla capacità di sacrificarsi molta qualità, proprio grazie al confronto costante con un giocatore molto tecnico. Questa squadra è nuova e non sta lavorando da tantissimo. È importante che i ragazzi trovino la fiducia nei loro compagni. Diventerà fondamentale nel tempo”
Cinciarini: “Abbiamo vinto la partita in difesa e a rimbalzo, fattori che ad inizio stagione non sono sempre stati nostri punti forti. C’è stata una bella reazione dopo Venezia, abbiamo lavorato bene, sono contento dell’apporto della panchina. Abbiamo fatto 35 minuti molto bene, mentre dovremo lavorare sui minuti finali. Questa vittoria è fondamentale, soprattutto muove la nostra classifica. Ora torniamo a lavoro: in spogliatoio con i miei compagni già parlavamo della prossima gara.Anche oggi sono stati fischiati diversi falli tecnici, dobbiamo essere più lucidi e imparare a non parlare. Sono molto dispiaciuto per i due che mi sono stati fischiati, soprattutto perché sono capitano e non devo dare esempi sbagliati. Voglio menzionare a proposito i miei compagni e coach Recalcati perché dopo il tecnico sinceramente ero furioso, ma grazie a loro sono riuscito a incanalare le energie e non sfogarle in modo sbagliato. Subito dopo infatti ho segnato due tiri difficili e importanti: sentivo che era il mio momento”
Menetti: “Non imputerei i nostri primi 20′ alla mancata prontezza mentale. Direi piuttosto che si sia trattato di frenesia e ansia, che di fatto ci ha bloccati. All’inizio abbiamo fatto buone cose, ad esempio, ma poi non siamo stati bravi a chiudere. Lì ci è venuta a mancare la fiducia, abbiamo iniziato a giocare con grande ansia non interpretando bene il ritmo: quando c’era da correre camminavamo e viceversa. Negli spogliatoi ho cercato di tranquillizzare i ragazzi. Sembrava dovessimo tornare in partita in un minuto, tutti volevano fare qualcosa di positivo e più non ci si riusciva, più le cose andavano male. Peccato, perché alla fine eravamo riusciti a tornare in partita e l’abbiamo persa ai liberi, ma gli ultimi 5′ non sono stati basket” Sulla nuova interpretazione arbitrale del regolamento: “Fate questa domanda a Facchini (il responsabile degli arbitri, nda), a noi non hanno detto nulla a inizio stagione circa inasprimenti del regolamento. Il tecnico di Bell? Non l’ho visto. Il mio? Volevo attirare l’attenzione dell’arbitro su una palla ferma, perché ritenevo che in quel momento la condotta fosse impari. Alla fine ho parlato in modo molto tranquillo con Terreni, che ha detto che ha fischiato tecnico alla panchina perché dopo 3′ i miei assistenti erano in piedi ed eravamo stati ‘ammoniti’. Da lì in avanti eravamo a rischio e così è stato”