Roma, 3 novembre 2013 – L’ultima gara tra le due avversarie al Pala Tiziano è stata un duello, uno spareggio all’ultimo sangue, il classico “do or die” da Playoff con in premio la finale scudetto, alla fine prevalse la Roma forse più trascinante di una stagione memorabile, che rimarrà nei cuori di tutta la sua tifoseria. Per Cantù invece, che perdeva quella Gara 7 dopo esser stata in vantaggio 3-2 nella serie, automaticamente si chiudeva il ciclo Trinchieri, l’allenatore italiano più promettente del nostro movimento che aveva iniziato con la squadra brianzola un percorso cominciato 4 anni prima rilevando proprio Luca Dalmonte. Intrecci continui tra le due squadre in queste ultime stagioni, con il coach che oggi sede sulla panca capitolina reduce, prima dell’Era Trinchieri, da due stagioni precedenti ancora precedenti durante una delle quali aveva incontrato la Virtus Roma di Repesa nella post season uscendone però da sconfitto.
Ma in quel periodo Roma era decisamente più forte di quella Cantù, oggi le due squadre appaiono potenzialmente molto simili: entrambe impegnate in Eurocup, reduci da due ottime prove contro avversari di livello medio-alto nel Torneo continentale, costruite per ripetere almeno i risultati della stagione scorsa. Però, se per Roma riconquistare una finale scudetto ed una semifinale di Coppa Italia era quasi impensabile a settembre 2012, per Cantù i risultati della scorsa stagione sono stati deludenti visto l’impiego di risorse economiche un anno fa e la vittoria della Supercoppa contro Siena, unica gioia reale. Oggi, ad un anno e più da quella vittoria, infatti la situazione economica dei biancoblu non volge al bel sereno stante le dichiarazioni rilasciate, pochi giorni fa, dal Presidente Cremascoli ma il pubblico ha risposto degnamente sottoscrivendo un numero importante di tessere, oltre 3.000 e non è difficile pensare che l’appello lanciato non cada nel vuoto.
ACEA Virtus Roma
Sei gare ufficiali e quattro vittorie ma l’ultima di queste partite è stata spettacolare. Prende finalmente forma la Roma di Dalmonte e l’Alba di Berlino ha visto le streghe qualche ora prima che si materializzasse la notte di Hallowen. Una prestazione che per 30 minuti è stata esaltante per intensità, concentrazione e lucidità nel mettere in crisi un avversario molto complesso da battere. Potrà ripetersi spesso questa ACEA in stagione? Difficile poterlo sapere prima ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta.
Ottima pressione difensiva ma, soprattutto, automatismi in difesa che consentono d’intercettare od almeno sporcare le linee di passaggio per poi ripartire in transizione con la velocità di una squadra che ha runners come Taylor, Hosley ed un insospettabile Ignerski, visto tra l’altro molto attento contro l’Alba a distribuire palloni e meno a tirarne verso il canestro. Un’esigenza indispensabile dopo la mattanza subita ad Avellino da parte dei Dioscuri irpini Thomas ed Ivanov, un lavoro quindi che ha visto alzare il rendimento dei due centri Mbakwe ed Eziukwu in modo netto, aiutandoli nel lavoro di chiusura in area per facili conclusioni a pochi centimetri dal proprio ferro dei lunghi avversari. E questo lavoro per la loro protezione li ha anche gasati in attacco consentendogli di provare con maggior convinzione i rimbalzi in attacco e canestri con azioni da uno contro uno visti poco sino ad oggi, senza contare gli assist serviti per loro.
In questo insieme di cose positive va ad incastrarsi il nuovo ruolo di Goss, più consono alla sua esperienza ed al suo carisma ormai percepibile ad occhio in campo: non più guardia con licenza d’uccidere bensì combo-guard pura con il compito di togliere attenzione a Taylor come facilitatore delle azioni offensive e quindi, sgravato dagli obblighi del canestro, maggiore attenzione in difesa. Nei primi minuti del match contro Berlino infatti sue le due, tre palle rubate o sporcate agli avversari che han fatto partire la 4×100 romana per tracciare quel solco mai più recuperato dai tedeschi. Anche Hosley si fa rispettare però, è il migliore ad esempio della Lega con 2,7 recuperi a partita e questo aiuta e non poco. Ma si è anche visto finalmente un Jimmy Baron all’altezza della sua fama, punti pesanti i suoi ma come lui sa fare da fuori con anche una buona padronanza del palleggio, un pò il contrario di quanto visto contro Montegranaro e contro il BMC Gravelines. Segnali di ripresa anche da parte di Moraschini mentre Lollo D’Ercole non non da mai fregature, ritagliandosi quasi un ruolo da marine al servizio della squadra e, quando può, letale da fuori.
Contro Cantù quindi ci si attende il bis anche per cercare di togliersi dal gruppone a 4 punti in classifica e per cercare anche di determinare le gerarchie in campionato. Se Roma si ripeterà come qualità ed intensità di gioco la vittoria difficilmente potrà sfuggire.
Infine, queste le parole di coach Dalmonte sulla gara di domani:
Contro Cantù sarà una partita assolutamente impegnativa, dobbiamo avere la consapevolezza di giocare contro una squadra pronta che ha realizzato un percorso di livello, perdendo solo a Sassari dopo aver giocato tre quarti e mezzo alla pari. Fuori casa ha dimostrato di avere spessore e valore, vincere a Le Mans vuol dire avere carattere, essere pronti e solidi. Cantù è composta da giocatori di talento: sul perimetro Ragland e Aradori possono incidere con le loro doti offensive, Leunen è capace di letture produttive per quanto riguarda l’equilibrio della squadra. In più i due 5 sono molto diversi, ma entrambi sanno essere molto produttivi. Jenkins poi, dopo essere stato uno dei migliori giocatori dell’ultima Legadue, ha tutte le caratteristiche per far bene anche nel massimo campionato. Inoltre mi fa piacere che Gentile, che è il terzo marcatore dei brianzoli, stia trovando un ruolo importante. Servirà una gara di valore: veniamo da una partita per certi versi sprecata ad Avellino, che quasi avevamo ripreso per i capelli, dobbiamo riscattarci e far valere il fattore campo. Sarà necessario uno sforzo importante, perché dal punto di vista tecnico-tattico servirà una grande presenza da parte di tutti per spegnere i fattori più pericolosi di Cantù”.
Mapooro Cantù
Sacripanti contro Dalmonte, sino all’anno scorso assieme accanto a Simone Pianigiani sulla panchina azzzurra prima della scorsa stagione con Pino che salva Caserta dopo una stagione sofferta ed il suo avversario che, seguendo Pianigiani al Fenerbache, ne rileva il comando nello scorso inverno per alzare la Coppa di Turchia prima del rientro in patria.
Due allenatori che si conoscono bene e che dunque aggiungono sale a questa partita che, anche per Cantù, deve essere una vittoria per dare corpo alle ambizioni stagionali. Anche la Mapooro ha ben figurato in Eurocup, asfaltata l’Ostende con un primo quarto da 32-11 per mettere subito in chiaro le cose e perloppiù senza Pietro Aradori, fermo ai box per un problema muscolare che probabilmente lo terrà fuori anche per domenica.
Ma Cantù non trema. Le sue bocche da fuoco ci sono e sono vive. C’è ad esempio un ottimo Joe Ragland, numeri alla mano una vera e propria iradiddio con 21 punti di media a partita, terzo nella speciale classifica dei marcatori e, come se non bastasse, con un fantastico 62,3% dalla lunga e ben 5,3 assist a gara, il migliore della ditta Lega A. Arrivato ad aprile per tappare la falla creata dal pessimo andamento di Anderson, il nativo di West Springfield ha trascinato di fatto la squadra in semifinale battendo Sassari l’anno scorso e sta confermandosi in questa prima parte della stagione. Ma c’è anche una coppia di lunghi che sta facendo male agli attacchi avversari, Cusin ed Uter che viaggiano ad una media di 1,5/1,3 stoppate rifilate a testa, sarà una bella lotta contro le torri virtussine Mbakwe ed Eziukwu. Il centro della Nazionale deve riscattare un’annata, quella scorsa, finita molto male ma rivitalizzatosi al buon Europeo sloveno mentre il suo compagno di ruolo, il giamaicano Uter, sembra esseri ambientato molto bene al gioco europeo.
Eppoi c’è Michael Jenkins che non sta per nulla sentendo il passaggio tra Brescia, Legadue, e la massima divisione italiana. Al momento non brilla dalla lunga ma da dentro l’arco viaggia con un buon 62,5% mentre sta facendo bene l’azzurro campione d’Europa Under 20 Awadu Abass, prodotto del vivaio che sta crescendo piano piano, Sacripanti lo conosce bene e sa cosa può dare avendolo allenato anche questa estate nella fantastica cavalcata dei giovani azzurri contro la Lettonia. C’è infine Stefano Gentile che ha portato lo stesso Sacripanti con se dopo averne apprezzato le doti di combattente e non solo a Caserta, The Other Gentile come viene scherzosamente chiamato nello spogliatoio e c’è la “vecchia guardia” come Marteen Leunen che dopo l’addio di Mazzarino ha raccolto il bastone del comando nel gruppo.
Cantù cercherà di tenere alto il ritmo eppoi c’è da stare certi che lo spirito di rivalsa, dopo la cocente delusione dell’anno scorso, animerà lo spirito di gruppo di questa squadra che ha nel sangue le caratteristiche del non mollare mai. Sarà una battaglia.
Precedenti e curiosità: 45-39 (29-13 a Roma) Cantù ha una serie aperta di 4 successi nelle gare esterne disputate alla 4° giornata in A/A1 (ultima sconfitta 2001/02).
Gli allenatori: Dalmonte-Sacripanti 8-7 Dalmonte-Cantù 11-8 (8-2 in casa) / Sacripanti-Roma 15-13 (3-10 fuori casa) Dalmonte -1 da 350 partite allenate in Serie A (159 vinte).
I giocatori: Cantù è l’avversaria contro cui Goss ha realizzato più punti: 238 in 15 gare (6 vinte) Righetti ha perso le ultime 6 partite giocate contro Cantù (15-14 il bilancio complessivo) Leunen ha più del 50% nel tiro da 3 contro Roma: 27/53 in 15 gare (9 vinte) e Roma è l’avversaria contro cui Aradori ha realizzato più punti: 259 in 23 gare (12 vinte)
Gli ex: Aradori (a Roma 2007/08), Dalmonte (a Cantù dal 2007 al 2009).
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, domenica 3 novembre ore 18:15.
Arbitri: Lanzarini-Rossi-Begnis
Fabrizio Noto/FRED
Foto by Antonio Alfieri