Bologna, 3 novembre 2013 – Bella vittoria per la Virtus Bologna che mette subito da parte i fantasmi che potevano aleggiare dopo la pesante sconfitta con Siena battendo bene una Montegranaro arrivata troppo passiva per pensare davvero di vincere la gara. Vita troppo semplice per la Virtus in attacco (96 punti alla fine), sia contro la uomo che contro la zona. Da un impatto difensivo importante passavano le chance di vittoria per la truppa di Recalcati, che già in partenza doveva pagare un tasso tecnico leggermente inferiore oltre che a una stazza fisica decisamente inferiore. Nel primo tempo davvero non c’è stata gara, con Viktor Gaddefors a farla da padrone. Nel secondo, poi, la reazione di orgoglio dei marchigiani è arrivata, ispirata da Mayo e da un inatteso Tessitore. Si è provato a buttarla in bagarre, ma anche quando l’attacco ha trovato la mira, è stata la difesa a condannare Montegranaro, con un Walsh spettacolare a disporre a proprio piacimento degli avversari. Detto della grande prestazione di quest’ultimo e di quella ottima di Gaddefors, va sottolineato tutto il quintetto di Bologna in doppia cifra, con il 68% da due e il 41 da tre di squadra, mentre per la Sutor resta da salvare solo la reazione del secondo tempo. Ancora molto indietro Collins, nullo Cinciarini, anche Skeen sotto canestro non ha convinto.
Virtus che parte forte, con alte percentuali dal campo, che la zona sporadica di Montegranaro non abbassa, lasciando ampi spazi sia dietro che dentro l’arco. Con una buona coralità tutto l’attacco bolognese trova la retina avversaria: Gaddefors con una tripla e un canestro e fallo in contropiede apre il primo solco tra le due squadre. La Sutor davanti è farraginosa, e fatica a costruire buoni tiri, non potendo, tra l’altro, avere il miglior Collins. Gli uomini di Bechi fanno valere inoltre la maggiore stazza nei pressi del ferro, anche grazie a un arbitraggio che, da entrambe le parti, concede abbastanza il contatto fisico. Walsh e Motum sono gli ultimi a segnare e il primo quarto si chiude su un 27-13 Bologna ineccepibile.
Montegranaro si aiuta poco: a fronte di diversi viaggi in lunetta arrivano anche parecchi errori che le impediscono di mangiare margine importante alla Virtus. Ma l’inizio di seconda a frazione è comunque appannaggio dei marchigiani che pur sbagliando un paio di possessi facili trovano il modo di ritornare sul 27-18, mentre Bechi, con Ware in panchina per due falli, ricorre ai quintetti sperimentali con Hardy e Fontecchio a portar palla. Ma, come detto, Montegranaro non si aiuta, e, tra rimbalzi d’attacco su tiro libero concessi e appoggi al ferro tramutati in palle perse, Bologna può rintuzzare il piccolo momento di difficoltà ritornando a veleggiare in acque tranquille, arrivando anche sul +17 a seguito di una tripla di Gaddefors. Il copione del primo tempo è questo in sostanza. Per quanto la Sutor possa riavvicinarsi (26-37), l’atteggiamento della squadra di Recalcati è troppo molle per reggere. La Granarolo così allunga di nuovo sulle spalle di un Gaddefors indemoniato in attacco quanto in difesa e va al riposo lungo avanti 45-29.
Nell’intervallo viene festeggiato Roberto Brunamonti, presente in parterre e la cui maglia pende, ritirata, dalle volte della Unipol Arena. Al rientro, per mettere subito le cose in chiaro, la Virtus riparte 8-2 (53-31, massimo vantaggio prima del finale) con triple di Motum e Ware, mentre l’atteggiamento fisico e mentale della Sutor, se possibile, è pure peggiorato. Walsh per Bologna alza il volume della propria radio, insieme a King che sotto canestro è bravo a raccogliere la spazzatura e trasformarla in punti. Gli ospiti provano ad affidarsi a Mayo, l’unico che sembra avere la giusta intensità. E qualche risultato ne viene fuori: un po’ con punti suoi, un po’ con assist per i lunghi il piccoletto americano ridona uno spiraglio di luce ai suoi, con la Virtus che abbassa pericolosamente la guardia. Una schiacciata di Mazzola mentre Bologna perde tempo a protestare con gli arbitri costringe Bechi al time out, anche perché i gialloblù sono risaliti a -14 (50-64). Dopo un sanguinoso sfondamento di Mazzola in contropiede è Imbrò a trovare due punti di rapina molto pesanti, ma, come spesso accade, l’inerzia della partita è girata e proprio sulla terza sirena Mitrovic imbuca la tripla del -13 (53-66).
Nonostante i 13 punti di vantaggio, comincia un’ultima frazione non scontata. Tessitore (grande impatto sulla partita), non a caso, subito rosicchia il vantaggio a 12 lunghezze. I contatti in campo si moltiplicano e gli arbitri perdono un po’ di mano la contesa. La difesa Sutor non è certo impenetrabile e Walsh ne approfitta, ma ancora Tessitore da dietro l’arco tiene i suoi a 12 punti di scarto (73-61). Ogni attacco Granarolo passa ora dalle mani di Walsh, che ripaga la fiducia, trovando la Motum e Hardy per cinque punti importanti. La Sutor, però, ha la risposta pronta con Mitrovic e Sakic (-11). Il tutto, va detto, a fronte di difesa non da oscar. Continuano a volare colpi proibiti in campo: Gaddefors e Tessitore arrivano testa contro testa, Collins spende un antisportivo su Ware. Qui Bologna è brava a cogliere l’attimo e mettere i canestri che significano vittoria: tripla di Hardy, appoggio di Walsh contro la zona e appoggio di Hardy dopo un recupero da applausi ancora di un Walsh mattatore assoluto del finale. Scendono i titoli di coda.
Virtus Granarolo Bologna – Sutor Montegranaro 96-73
Tabellini
Parziali: 27-13; 18-16; 21-24; 30-20;
Progressione: 27-13; 45-29; 66-53; 96-73;
MVP: Mat Walsh. Le cifre del suo secondo tempo non lasciano dubbi: 12 punti, 5/8 al tiro, 3 assist . Ogni volta che la squadra ha avuto bisogno di un canestro è andata da lui, trovando sempre risposte pronte in termini di canestri e assist. Una partita totale, da vero leader della squadra.
WVP: Mardy Collins. Ok che rientrava da un lungo infortunio, ma ha giocato davvero 29’ di assoluta inconsistenza. Lusso che la Sutor non può permettersi.
SALA STAMPA
LUCA BECHI: “Montegranaro è una squadra di talento che recuperava Collins. Eravamo molto concentrati, anche perché avevo parlato chiaramente ai giocatori riguardo alla pericolosità di Mayo e Cinciarini che abbiamo contenuto bene. Abbiamo un po’ sofferto a rimbalzo d’attacco, anche se è normale considerati i loro molti errori al tiro. Siamo riusciti a entrare in partita con l’impatto che volevamo, con grande aggressività e determinazione, abbassando le loro percentuali. Magari nel secondo tempo abbiamo peccato un po’ di ingenuità, ma quando giochi ad alto ritmo come noi può succedere. Bene anche l’aver coinvolto tutti nel gioco d’attacco, che è quello che vogliamo fare. Abbiamo dato la palla dentro e cercato il penetra e scarica. La distribuzione dei punti (6 in doppia cifra) ne è la testimonianza. Una partita, in definitiva, dove sia offensivamente che difensivamente abbiamo fatto quello che ci eravamo proposti. Gaddefors ha giocato una partita importante e sta giocando un basket importante in generale, nonostante sia arrivato abbastanza stanco fisicamente dagli Europei. Ho voluto puntare però sulle sue motivazioni dandogli il ruolo di ala piccola titolare e lui sta rispondendo dandoci grande impatto difensivo e buone cose in attacco, anche se magari quando le difese stringono ancora fatica un po’. Con lui sento un feeling particolare, per una serie di motivi, tra cui il fatto che mi sembra stia facendo lo stesso percorso che fece Jerebko a Biella. In lui crediamo molto e sono fiducioso del fatto che lui, come tutti gli altri nostri ragazzi, ci miglioreranno sotto gli occhi, con calma.”
CARLO RECALCATI: “Difficilmente mi trattengo negli spogliatoi dopo la partita, ma oggi era necessario farlo. Ho pazienza, ma oggi è stato superato ogni limite. Ci può stare di perdere, ma esigo che almeno lo si faccio con della decenza, con un minimo di orgoglio. Abbiamo molta strada da fare, perchè abbiamo limiti evidenti che se non giochiamo di squadra, facendo quello che prepariamo in settimana vengono fuori per forza. Certo, gli infortuni hanno influito, ma domenica con Reggio Emilia avevamo dimostrato le nostre potenzialità comunque. In ogni caso, con quest’atteggiamento, e non parlo di tutti, non andiamo da nessuna parte. Se qualcuno ha pensato di poter risolvere i problemi con una giocata individuale ha sbagliato di grosso. Io alleno per la Sutor e, ugualmente, chi gioca non lo fa per se stesso ma per la Sutor. Oggi il primo quarto ha indirizzato la partita. Se subisci 27 punti e poi devi sempre inseguire alla lunga paghi. Loro, con la fisicità che hanno, ci hanno creato dei problemi. Hanno chiuso l’area e noi non siamo stati bravi a capire che bastava uno scarico per liberare un compagno al tiro. Non è che se non segno non ho fatto il mio compito. Siamo andati dietro ai soliti errori: ad esempio i liberi tirati col 60%. Mayo e Lauwers che li sbagliano sono un esempio di come tutti ancora si stiano cercando. Ma ci dobbiamo trovare prima come squadra che come individui. Collins è rientrato in maniera forzata, ma consapevolmente. Doveva rientrare con Reggio ma non si era allenato al meglio. In ogni caso, dovevo immaginarmi che oggi giocasse così. In ogni caso, ora la squadra deve riabituarsi a lui, che comunque non avrà sempre il posto assicurato. Non abbiamo intenzione di cambiare nessuno. Non ci voglio neanche pensare. Campani, ad esempio, è appena rientrato e sono sicuro che tornerà ad essere quello dello scorso finale di campionato. E’ dura, ma lo sapevamo anche in partenza. Sono fiducioso che ce la faremo però.”
Nicolò Fiumi