Saragozza, 6 novembre 2013 – La Virtus Roma perde in modalità fotocopia, in riferimento alle gare contro Avellino e Cantù in campionato, la gara di Eurocup in Spagna a Saragozza contro i padroni di casa del CAI ed inizia a destare qualche preoccupazione.
Era il quarto turno del girone D, la situazione in classifica per la Virtus Roma non è compromessa per il passaggio del turno ma la terza gara persa mal gestendo i possessi finali o cavalcando scelte tattiche errate tenendo in campo giocatori palesemente in difficoltà, iniziano ad essere palpabili, difficili da confutare. Al momento sembra che la splendida esibizione contro l’Alba debba restare isolata, il classico lampo a cielo sereno perchè ad oggi la Virtus appare poco concreta in attacco quando la partita inizia, dove fa fatica ad entrare in ritmo gara concedendo ampio vantaggio agli avversari (primo quarto da 21-9), salvo poi piegare ben bene le gambe in difesa e come una formichina mettere da parte punto dopo punto sino al pareggio perchè, sia chiaro, questa squadra ha talento ed è capace di giocarsela con chiunque.
Ma al momento di dover dosare lucidità e freddezza nei possessi importanti, designare questo o quel tiro potenzialmente a maggior percentuale, le cose vanno a rotoli. Anche questa sera Jordan Taylor, ed era prevedibile che accadesse dopo domenica sera (in fin dei conti il ragazzo è ancora giovane), ha sbagliato l’uno contro uno voluto ancora una volta sul finire del secondo periodo ma ha soprattutto sofferto l’andamento e la conduzione della gara. Il dirimpettaio di turno, ora Llompart, adesso Tabu, lo hanno sovente messo in difficoltà in difesa mentre in attacco si è acceso molto poco per poi spegnersi progressivamente sino ai due minuti finali: dal 38° sino al termine Roma non ha praticamente messo dentro un solo canestro dopo essersi trovata meritatamente in vantaggio sul 67-68 e quindi gestendo a suo potenziale piacimento la gara. Tiri selezionati male anche da un Phil Goss da 0/5 da tre ed in un momento di forma negativa, difficoltà ad andare a rimbalzo in attacco ed ecco servita un’altra sconfitta con finale punto a punto.
Anche Dalmonte ha da farsi perdonare qualcosa: perchè panchinare Moraschini e D’Ercole dopo un ottimo secondo periodo, quello del rientro, da -12 al 31-31 del 19° specie in riferimento al giovane bolognese? E può un allenatore navigato come lui prendere un fallo tecnico per (sacrosante), proteste al 37° rischiando di mandare in fumo tutto il lavoro svolto? Ed infine, perchè insistere su di un Goss in difficoltà nei momenti topici esponendolo anche a brutte figure come lo 0/2 a 16″ dal termine che avrebbe potuto impattare la gara? Senza minimamente sospettare che gli spagnoli avrebbero fatto fallo per spedirlo in lunetta e riavere poi il possesso, cosa poi puntualmente avvenuta? E la gestione di Bobby Jones, ne vogliamo parlare? Sei minuti in campo, 4 falli, 2 liberi fatti, stop.
La sua conduzione tecnica non si discute per ora ma qualcosa non torna se questa squadra fatica così tanto in queste situazioni. Certo, questa sera c’è stato anche un arbitraggio un pò troppo casalingo (il sottoscritto non cita mai gli arbitri come chi mi legge abitualmente ben sa), che recita 28 liberi tirati dal CAI e solo 8 da Roma ma le cose si erano poi ben messe con una buonissima difesa dopo il primo quarto da dimenticare in attacco, squadra tosta senza mai disunire il senso del match, non mollando mai e neanche al cospetto di un metro arbitrale ai limiti del vessatorio, buttare anche questa vittoria dalla finestra spiace e non poco anche.
Il CAI non ha impressionato più di tanto. Squadra lunga, fisica come ci si aspettava, ha goduto parecchio dei molti contatti sanzionatigli a favore ma ha messo in evidenza un bel Joseph Jones mentre il resto della truppa ha girato in modo abbastanza graduale, imponendo il gioco vicino canestro come era prevedibile e raccogliendo i dividendi anche grazie a qualche errore di troppo in attacco di Roma, specialmente nel primo periodo. Non è una squadra imbattibile questo CAI ma sa quello che vuole e lavora abbastanza sodo per ottenerlo durante il possesso, in difesa non sembra la Grande Muraglia cinese perchè gente come Shermadini o Sanikidze non sembrano essere molto decisi nell’atto di difendere il proprio canestro. Ma sostanzialmente è una tipica squadra da Eurocup, senza troppi balzi in avanti e con qualche distrazione di troppo in difesa.
Per Roma dunque ci sarà del tempo per riflettere, martedì 12 novembre prossimo arriva il Bonn, a pari punti in classifica con il CAI, occorre vincere per guadagnarsi un bel vantaggio in classifica sotto BMC ed Alba in testa con il record di 3 vinte ed una persa (proprio lo scontro diretto di stasera appannaggio dei tedeschi), non bisogna mollare. La stagione è ancora lunga, nulla è perduto, intanto domenica si va a Caserta contro un avversario storico e non si può più perdere però altrimenti in campionato diventa difficile centrare le F8 di Coppa Italia.
Primo periodo, l’inizio è da clima soporifero, dopo 2 minuti si è sullo 0-0 e mani gelide. Llompart spezza l’equilibrio seguito da Phil Goss al 2° ma da questo momento Roma continua la sua letargia subendo un break da 11-0. Saragozza cerca sempre palla dentro e trova la soluzione con facilità grazie a Joseph Jones, gioco da due più fallo e di Shermadini, due liberi per il centro georgiano ed è 13-2. Tempo per Dalmonte, la Virtus non vede proprio il canestro mentre Saragozza gioca con il cervello acceso, andando a mettere pressione dove è più forte. Al rientro c’è la prima tripla di Roma by Ignerski, al 6° siamo 13-5 ma lo show dei padroni di casa non si ferma, la Virtus si carica di falli in modo pesante mentre in attacco sbagliano tutti, da Hosley a Taylor ad esempio. Si vede anche Bobby Jones ma si farà notare solo per 3 falli nel quarto! Sanikidze da tre, Baron argina la falla per i suoi da due, si chiude con i rossi di casa che dominano con il giovane Pere e sul 21-9. Roma farfuglia basket, il Saragozza non fa nulla di eccellente ma quel poco che fa lo fa bene. Troppe forzature, troppe soluzioni personali senza ritmo per l’Urbe, ci vuole più pazienza per innescare le bocche da fuoco da tre, al momento solo 1/6.
Secondo periodo, si attende la riscossa di Roma e qualche timido sprazzo, finalmente, si vede. E’ Baron che scuote la squadra di Dalmonte e c’è anche Moraschini a dargli man forte. Anche Eziukwu si attiva, 25-17 al 14°, qualcosa di nuovo c’è nell’aria. La difesa sale di colpi, il CAI si comincia a sfilacciare e perde confidenza con l’attacco e finalmente si rientra in partita grazie ad una tripla di Hosley, 29-22 al 17°. L’aria è cambiata, si vede in modo palpabile, protagonisti Baron e Moraschin. Roma rientra completamente al 19° perchè attacca in modo più fluido, 31-31 grazie a Mbakwe e sempre Jimmy Baron. Chiude però Llompart da tre ma la Virtus è rientrata, 34-31. Si chiude con soli 3 punti di scarto una match che Roma aveva iniziato malissimo ma che è stata brava a rimettere nei giusti binari. Serve però maggiore fluidità in attacco e mantenere alta la pressione in difesa ma attenzione ad una terna arbitrale un pò troppo casalinga.
Terzo periodo, purtroppo Phil Goss non è in gran serata, l’impressione è che sia in una fase evolutiva in negativo in questa fase della stagione. Ma adesso la Virtus è presente, la difesa stringe molto ma molto meglio in area e, grazie ad Ignerski ed a Mbakwe, si ritorna in parità, al 23°, 38-38. Gli arbitri però chiamano ogni contatto in area romana, troppi, Shermadini ne approfitta e dalla lunetta è un cecchino mentre Goss si scuote, gioco da tre punti ed è 42-41 ma sarà il solo lampo di classe del capitano. I possessi passano, si arriva al 28° con triple di Baron prima e di Tabu dopo ma, di fatto, il CAI non impressiona per fluidità o scelte di gioco e Roma sta eseguendo bene il compito di chiudere l’area. Peccato per qualche fischio di troppo sanzionato alla difesa romana, Taylor finalmente si mette in gara con una bella tripla, 49-49 e, subito dopo, penetra da par suo e primo vantaggio Virtus, 49-51 al 29°. Ma ricomincia la maledizione degli ultimi possessi per Roma, il CAI ne approfitta di qualche scelta errata di troppo e riscappa avanti con Sanikidze e Rudez, termina il quarto sul 20-20 di parziale ed è 54-51.
Ultimo periodo, è Air Georgia, al secolo Viktor Sanikidze che griffa per i rossi padroni di casa l’inizio, sembra un giocatore rinato in Aragona, 60-53 al 32° ma Ignerski non perde colpi dalla lunga. La piacevole sorpresa per Roma in attacco, e non solo, è Callistus Eziukwu, Dalmonte gli da fiducia e minuti importanti e lui risponde presente, 63-60 per rintuzzare un ottimo Joseph Jones al 35°. La gara sale di tono, Hosley in contropiede va dalla lunetta, 63-62 per vedere poi il primo libero sbagliato di Shermadini sull’ennesimo contatto fischiatogli a favore al tiro. Goss per Roma, purtroppo unico suo canestro del periodo e dopo Hosley riporta avanti Roma. Ma sull’ennesimo fischio dubbio sanzionato contro Roma, Dalmonte perde la testa: tecnico. Per fortuna il CAI segna con Llampart il libero ma non converte il gioco, non sbaglia invece Callisto assistito da un buon Hosley da zero centimetri al ferro, 67-68. E la gara in attacco di Roma si chiuderà quì, al 38°: da questo momento tiri forzati e scelte errate in attacco, persino una tripla di Ignerski che non becca nemmeno il ferro. Il CAI ringrazia, l’immancabile lunetta sancisce la sua vittoria con anche altri due liberi completamente regalati da Taylor a gara chiusa, termina 74-68 e non con pochi rimpianti.
CAI Saragozza – Virtus Roma 100-100
Parziali: 21-9; 13-22; 20-20;
Progressione: 21-9; 34-31; 54-51;
MVP: Jones, non quello di Roma a dir poco catastrofico questa sera, ma quello del CAI che chiude con 17 punti e ben 22 di valutazione. Un pericolo costante per la difesa di Roma, segna punti d’oro in momenti complicati per i suoi. Menzione anche per Shermadini, un centro che segna 9/10 dai liberi è una garanzia. Per Roma bene Eziukwu, chiude con 14 di valutazione.
WVP: Sempre Jones, ma quello di Roma. Sei minuti per lui, -2 con 4 falli e 2 liberi. Soffre questa situazione, è palese, come la si risolve Alberani?
Fabrizio Noto/FRED
2 Comments
Antonio
Ho putroppo una visione limitata della partita perché ho ne visto solo la seconda metà. L’impressione che ne ho tratta serve solo a confermare l’idea che mi sono fatto fino ad ora sulla caratteristica principale del gioco della Virtus: è monotona.
Sia in difesa che in attacco non è in grado di modificare il suo piano di gioco, diventando così prevedibile e contrastabile.
Il bello della pallacanestro invece è quello di poter sopperire a limiti tecnici e anche fisici con una variabilità delle strategie che si possono mettere in campo. Non credo sia un problema attribuibile ai giocatori. un saluto a tutti
FRED
Ciao Antonio, questa squadra deve ancora acquisire delle certezze. Sicuramente perdere non aiuta, anzi, e soprattutto perdere nelle ultime gare allo stesso modo. La fiducia nel tecnico c’è ma alcune cose le comprendo poco, sinceramente.