Nella division dei campioni in carica sono gli stessi Heat in questo inizio di stagione a guidare le danze. Miami (9-3) ha ormai capito come dosare sforzi ed energie nel corso della regular season e con un roster rinforzato, come abbiamo evidenziato in fase di preview, sta comodamente occupando il secondo posto nell’intera Eastern Conference dietro solamente a dei Pacers quasi imbattibili.
LeBron James sembra aver completato il percorso di maturazione che lo vede ora scendere in campo potendo occupare tutte e 5 le posizioni sul parquet. Le sue cifre di inizio stagione (25.6 ppg 5.50 rpg 6.8 apg) non lasciano dubbi sul suo ruolo di uomo franchigia ereditato da Wade e in generale di dominatore dell’intera Lega. Lo stesso Wade (16.7 ppg 2.44 recuperi) è forse il giocatore di Spoelstra che più deve saper gestire le proprie forze per essere poi come sempre determinante nei playoffs. La striscia di 5 vittorie consecutive sembra potersi allungare grazie anche al recuperato Beasley che sta viaggiando in doppia cifra, e all’intero roster che continuando così può davvero diventare decisivo nella corsa al three-peat.
Atlanta (7-5) ad oggi è la rivale numero uno nella division per Miami. Qualche cambio decisivo nel roster per questa stagione non sta consentendo ancora agli Hawks di avere un cammino lineare, e qualche sconfitta di troppo on the road (3-4) non permette alla formazione della Georgia di stabilizzarsi nei piani alti della conference. Se Jeff Teague (18.4 ppg 8.7 apg) si sta riconfermando sui livelli della passata stagione, sono Paul Millsap e Kyle Korver ad aver portato in casa Hawks i maggiori benefici, viaggiando entrambi in doppia cifra e garantendo sostanza e qualità alla squadra. Un po’ sottotono l’inizio di stagione di Al Horford che comunque sta mettendo insieme cifre sempre interessanti (17.4 ppg col 56% dal campo) ma che è atteso a una crescita a rimbalzo (8.2 ad oggi). Atlanta non ha deciso di smantellare completamente la propria formazione e quindi si appresta a una stagione di tutto rispetto ed a un posto certo nel tabellone della post-season.
Anche i Bobcats (6-6) continuano nella loro costruzione di una squadra che possa finalmente riportare a Charlotte quei risultati che per qualche stagione con gli Hornets all’ora in città, aveva saputo regalare ai propri fans. Kemba Walker (16.6 ppg 4.1 apg) continua a essere il faro dell’attacco di Coach Clifford, con Al Jefferson ad impersonare quello che nei piani della franchigia dovrebbe essere il partner ideale di Walker. L’ex Utah è come sempre vicino alla doppia-doppia di media, facendo però mancare come tutti sanno quell’intensità in difesa che aiuterebbe e non poco i Bobcats ad uscire dalla mediocrità di un 50% di vittorie, che ad oggi è comunque un risultato che verrebbe presumibilmente festeggiato in North Carolina, se mantenuto fino ad Aprile, e che appunto ridarebbe ai supporters la possibilità di godersi almeno la serie di primo turno dei prossimi playoffs.
Chiudono la classifica Washington e Orlando entrambe con un record di 4-7. Qui parliamo di due casi assolutamente diversi: i Wizards provano da anni a mettere in piedi un roster credibile, e nonostante la presenza di Beal (21.2 ppg) e John Wall (15.8 ppg 9.7 apg) la squadra navigherà anche in questa stagione nelle parti basse della propria division, con inesistenti speranze di qualificazione alla post-season. Orlando invece in modo assolutamente volontario ha “raso al suolo” quella squadra – guidata in campo da Dwight Howard e da Van Gundy in panchina – che ha saputo arrivare fino in fondo nella corsa playoffs ma senza riuscire ad assestare la zampata vincente che le facesse conquistare l’anello. Per questo in Florida sono ripartiti da capo, e al grido non entusiasmante di “tanking” stanno provando a fare il peggio che possono, proprio perchè il prossimo draft, già riconosciuto come uno dei più importanti degli ultimi anni, possa essere fonte di prime scelte sulle quali ricostruire. A nulla servono quindi le presenze in squadra di veterani come Turkoglu o Jameer Nelson che possono fare ben poco per riavvicinare i Magic ai fasti degli anni passati. Il futuro al momento si chiama Victor Oladipo (12.5 ppg 3.2 apg) il rookie attorno al quale coach Vaughn costruirà il roster dei prossimi anni.
@A_P_Official