Caserta, 24 novembre 2013 – Altro giro altra corsa. Il parquet di Caserta sembra essere diventato terra di conquista per chiunque venga all’ombra della reggia. Non si vogliono certo togliere meriti a Brindisi, che anzi si prende i due punti con autorità voglia e bel gioco, dominando per tutto il secondo tempo la contesa, ma quella di fronte vista stasera, come da qualche settimana, non sembra essere più una squadra di basket, quanto invece un gruppo di 5 giocatori che non sanno amalgamarsi tra di loro.
Inutile buttare la croce sull’assenza di un play di tal nome (Hannah disastroso, Tommasini forse troppo acerbo per la categoria e Mordente che non può reggere 40′ col triplo ruolo), sulle scarse percentuali al tiro (altro misero 26% da tre) o sull’allenatore (moda del momento nella città vanivitelliana). Manca l’ossatura di una squadra che crea ma soprattutto disfa con incredibile facilità, che va in apnea contro la difesa schierata e becca un 15-0 tranciante, non riesce mai a rientrare e solo quando a 2’28” con Brindisi che palesemente smette di giocare come sa, e si limita a far passare i 24″, inizia a produrre tutto e subito. Arriva a -2 con 23″ dalla fine e palla in mano, con un parziale e tutta l’inerzia del mondo, ma non è in grado di costruire un’azione e forza una tripla senza senso a 6″ dalla fine. Basta questa fotografia a delineare il quadro e a dichiarare bandiera bianca. Una sconfitta che va ben oltre i numeri e l’illusorio -4 finale, che testimonia il reale momento della squadra casertana che non sa più ritrovare la sua anima.
Primo quarto in cui Delroy James si scatena, segnando 8 punti filati che tengono gli ospiti col naso avanti. Caserta crea poco e si affida allo schema “palla e Brooks e ci pensa lui”. Il lungo ex Cantù esegue e manda a bersaglio punti con continuità. Vitali con una tripla e Moore con un gioco da tre provano a mettersi in partita, ma le palle perse targate tutte Hannah, tutte di ballhandling o di passaggi pigri e prevedibili lanciano le transizioni in campo aperto dei pugliesi. Poi dalla panchina esce un positivo Todic che si insinua lesto tra le maglie bianconere e riesce ad appoggiare al vetro punti preziosi. Il canestro dalla lunga di Brooks chiude il primo quarto sul 22-20 per la Juve. Michelori ha un grande impatto, con il suo coraggio e la sua determinazione. Roberts, che lotta molto a rimbalzo, si sveglia dal torpore offensiva e segna dalla lunga distanza il canestro del 27-20, ma dalla panchina e da una rotazione davvero ben gestita, Bucchi pesca Bulleri che si fa beffe della difesa ed arriva al ferro in sottomano. Caserta riesce bene a contenere un attacco pugliese a tratti involuto, a tratti sfortunato. Il +9 firmato Scott, oggi solo 6′ sul parquet illude il pubblico del Palamaggiò, perchè il solito Delroy James, uomo ovunque, deciso a rimbalzo e preciso nell’imbucare, e Folarin Campbell ricuciono il gap scritto sul tabellone all’intervallo 37-33.
Brooks apre le danze con una schiacciata che sembra far intravedere un “ritorno di Juve” ma neanche il tempo di pensarlo che la difesa inizia a fare acqua, l’attacco si schianta contro i ragazzi in biancoblu che non mollano più un centimetro e la gara svolta. Todic nel mezzo dell’area con un 2+1, Campbell con un ottimo lavoro a rimbalzo e subito lay up, Dyson da palla rubata, ancora Folarin Campbell dalla lunga distanza e poi la schiacciata dell’immancabile James chiudono un break di 13-0 che spazza nel baratro Caserta. Vantaggio che toccherà le 11 lunghezze prima dell’ultimo stop and go dopo la bomba di un reattivo Snaer, dove Caserta è sotto di 7 punti. Brooks con una magia segna il -5 che illude ancora una volta, ma la costruzione dell’attacco Brindisino è magistrale, con Snaer e Campbell ben smarcati sull’arco che colpiscono implacabili. Dyson scrive dalla lunetta il +13 (50-63) ma Brooks ancora a predicare nel deserto e un acuto di un disastroso Hannah tengono ancora viva la squadra casertana. Il 56-67 sancito da Dyson, ancora dalla lunetta, sarà un punteggio cruciale al 37′ perchè qui Brindisi smette di giocare come ha fatto e si limita alla gestione del cronometro. E qui improvvisamente Caserta inizia a rialzarsi mentre il Palazzetto è già sulla via del parcheggio. Due liberi di Mordente, una tripla estemporanea di Hannah e un jumper dalla lunga di Vitali, con punta del piede che però pesta la linea firmano un 7-0 mortifero costringendo Bucchi al timeout di disperazione. Brindisi perde ancora palla e la schiacciata di Moore, oggi impalpabile, ridà addirittura il -2 a 40″ o poco meno dalla fine. Nonostante la rimesa arriva l’infrazione di passi di Todic e con 22″ Caserta ha in mano l’ultima palla della gara e di qui il film già raccontato, di giocatori che non eseguono alcunchè e Hannah che spara una tripla con poco senso a 6″ dalla fine. Finisce lì col solo tempo di fare fallo e di subire i due liberi finali del solito Dyson.
PASTA REGGIA CASERTA – ENEL BRINDISI 65-69
Parziali: 22-20; 15-13; 11-22; 17-14
Progressione: 22-20; 37-33; 48-55; 65-69
Sala stampa
Bucchi
Nonostante la classifica e nonostante come è andata, sapevamo che sarebbe stata una partita difficile e infatti abbiamo rischiato. Abbiam provato a cambiare quintetto e faccia nella ripresa, dopo un primo tempo sorprendente da parte loro, e siamo riusciti a crearci un buon break. La chiave della gara è stata la nostra difesa che ci ha permesso di limitarli e di acquisire situazioni di vantaggio sul campo. Ci siamo rilassati nel finale pensando fosse già finita, ma abbiamo saputo soffrire nonostante la loro rimonta.
Molin
Son qui per prendermi le mie responsabilità. Dopo due quarti ben giocati la loro difesa ci ha annientato senza che noi potessimo fare qualcosa per replicare. Continuiamo ad avere pichi e soprattutto cali di concentrazione, sale il nervosismo all’interno del gruppo e ci disuniamo. Nell’ultima azione abbiamo peccato di presunzione, provando la tripla quando potevamo buttarci dentro e subire il fallo. Quando la palla pesa andiamo in confusione, quando dobbiamo rimontare giochiamo senza pressione e pesi mentali e andiamo meglio. Spero che la notte porti consiglio, adesso potrei dire delle cose false.
Mvp: Delroy James, che fa di tutto, segna i canestri importanti, prende qualsiasi rimbalzo capiti dalle sue parti e regala solidità. Concreto Campbell, quasi uno specialista chiamato al bisogno e Dyson, puntuale. Per Caserta si salva il solo Brooks, che fa pentole e coperchi.
Wvp: Male Hannah, troppe perse e poco gioco, male Moore, che nonostante i numeri è un fantasma, male Tommasini, male il collettivo Juve.
Domenico Landolfo