Roma, 2 dicembre 2013 – Una gara pazzesca, una gara che probabilmente per l’ACEA Virtus Roma potrà significare qualcosa d’importante quella di questa sera nel posticipo del lunedì sera. Contro una Milano brutta ma comunque quasi spesso in controllo del match sin quasi dal primo possesso, l’Urbe non molla mai un centimetro giocando spesso a specchio con l’avversario in difesa, togliando cioè spazio ed ossigeno agli attacchi milanesi e venendo ripagata con egual moneta per lungo tempo del match dagli avversari.
Ma quando tutto ormai faceva pensare che la corazzata di Luca Banchi avrebbe portato a casa macinato ed acqua, la squadra di Luca Dalmonte digrigrava i denti mostrando la faccia feroce e, coadiuvata da una insospettabile e mal digerita zona 2-3 per Langford & Co., sommata ad una colossale ingenuità di Capitan Gentile (tecnico fischiatogli contro, quinto fallo che ha portato Roma prima in parità sul 51-51 a 3 minuti dalla fine e dopo in vantaggio con la tripla di Baron), portava a casa una vittoria esaltante per come si concretizzava, mandando un segnale fortissimo a se stessa in primis ma anche allo stesso campionato nei suoi significati trainanti a questo punto della stagione.

Hosley, una prova finalmente convincente la sua by Fotoinazione.it
Ma sia chiaro e scriviamolo subito, è stata una partita da cancellare dalla memoria per la summa dei tali e tanti errori visti e compiuti dai protagonisti in campo, come se quasi si fossero messi d’accordo. Un primo tempo da 22-29 per l’Olimpia (sì, avete letto bene, quel che di solito si mette a segno in un solo quarto le due compagini stasera son riuscite a produrlo in due tempi…), e nessuno s’offenda se la definisco la “meno peggio” dell’altra. Ma perchè tanta tensione in campo tra le contendenti? Forse per l’ACEA che vedeva questa sfida del Pala Tiziano come la gara da dover vincere a tutti i costi per rilanciare le proprie ambizioni di una stagione iniziata così così e che, pronti via, dopo una partenza discreta, s’affloscia con numeri deprimenti al tiro merito anche di un’Olimpia buona, molto buona spalle a canestro.
Milano, dal canto suo non sembrava affatto tesa, anzi. I ragazzi di Banchi non davano neanche la sensazione di voler esser lì a giocarsela, tantomeno chiudere la pratica una volta visto che l’antagonista proprio di metterla nel cesto non ne voleva sapere e, un pò dall’alto dell’indiscussa superiorità fisico-atletica del proprio roster ed un pò per l’incapacità del team biancorosso di fatturare al massimo la propria stazza, la gara si trascinava stancamente dal punto di vista della spettacolarità e con il pubblico di casa quasi in silenzio. Ma se fosse scoccata la scintilla da parte di Roma?
Come accaduto in passato per l’Urbe in casa contro Cantù e Bologna, ma stavolta a proprio favore, la squadra padrona del campo mollava la presa complice anche una 2-3 che Dalmonte da tempo non metteva in campo come sistema di difesa ed ecco il lento ma inevitabile miracolo. Phil Goss la mente, Jimmy Baron il braccio assieme ad un Quinton Hosley finalmente in versione Bad Boy e coadiuvati da un Trevor Mbakwe per niente intimorito della presenza dell’ex idolo dei tifosi romani, Gani Lawal, promosso questa sera centro titolare per la mano fratturata di Samuels dopo Kaunas. E sfruttando anche l’ottima difesa del solito Bobby “Cavallo Pazzo” Jones nei possessi decisivi, la Virtus tagliava il traguardo addirittura in trionfo.
Milano si mordeva le mani, un’altra debacle in trasferta e questa sinceramente allarmante nella modalità. E’ evidente quanto questa

Goss vs Lawal e Gentile
squadra sia forte, munita di tutto quanto possa essere utile per tenere testa potenzialmente anche alle super-squadre di Eurolega (recupero lento ma positivo di Gigli stasera, bentonato Angelone!), ma una fragilità così evidente a livello caratteriale e soprattutto l’incapacità di chiudere un match praticamente già vinto deve far riflettere. Intendiamoci, in difesa Milano ha veramente concesso molto poco, prova da esaltare quindi ma in attacco è stata monocorde, priva di sprazzi e di letture compiute in modo vantaggioso, quasi svogliata e distratta nel complesso nella gestione di alcuni possessi che, gestiti meglio, avrebbe consegnato agilmente la vittoria. Il solo David Moss ha compiuto il proprio dovere in attacco, gli altri assenti non giustificati a cominciare da KL, al secolo Keith Langford, fermatosi a soli 8 punti all’attivo e che cosa dire di Alessandro Gentile con solo 4? Non parliamo poi di Wallace, apparso involuto e poco deciso nei momenti salienti del match. Benino Gani Lawal, accolto con affetto e simpatica dal suo ex-pubblico che però da stasera lo avrà già dimenticato, Jerrels capace di creare qualche briciolo di fantasia, poi un Melli da 5–. Chissà, forse il Real Madrid, prossimo avversario in Eurolega, ha già la massima attenzione del roster meneghino ma occorre cambiare registro altrimenti questo campionato, dove in casa avversa tutti la aspettano al varco, rischia di diventare per questa Milano una passerella poco piacevole.
La Virtus brinda e si riprende con gli interessi tutto quanto aveva lasciato sul campo contro Avellino, Cantù e Bologna mostando però, per la prima volta in campionato tra le mura amiche, un carattere ed una determinazione ammirevole specie nel periodo finale. Dopo le amare polemiche facenti seguito alla bruttissime prova in Eurocup contro Mons serviva e doveva esserci una scossa e la scossa c’è stata, eccome! Una partita giocata senza mai mollare, proprio come si aspettava un buon pubblico accorso al Pala Tiziano e questo atteggiamento alla fine ha dato i suoi frutti, non è errato scrivere che forse, finalmente, questa ACEA da oggi può dirsi di essersi iscritta in campionato. La chiave del match è stata però un’ottima difesa con un Dalmonte che, messo i suoi a zona, ha letteralmente mandato in tilt il già non particolarmente brillante attacco milanese, recuperando possessi preziosi e soprattutto costringendo l’Olimpia ad un misero bottino di soli 6 punti nel quarto decisivo.

Hosley vola a canestro by Fotoinazione.it
Una prova maiuscola in difesa quindi, ok, ma mentre si son fatti grossi progressi sul fronte della capacità di tenere mentalmente appunto il match sul proprio lato difensivo, le cose non sono andate altrettanto bene in attacco. Troppi tiri aperti sbagliati, a volte poca pazienza nel cercare il varco ed il momento giusto ed al momento la pessima condizione di Jordan Taylor . Il giovanissimo play del Wisconsin è l’ombra di se stesso e ad oggi dalla panchina le alternative che si alzano sono poco consistenti: un D’Ercole ancora in convalescenza, titubante anche se ottimo in difesa ed un Moraschini che per quel poco che ha fatto vedere, di negativo, è rimasto poi seduto per tutto il terzo ed il quarto periodo, esattamente come Eziukwu, apparso un pesce fuor d’acqua, forse già in odore di taglio a quanto si dice.
Ma adesso si festeggia per la Virtus senza perdere il contatto con la realtà, le bombe di Baron l’han mandata in paradiso ma ora occorre dare corpo a questo iroso scatto di nervi e di carattere che, intendiamoci, male non fa. Giovedì in campo a Berlino contro l’Alba per un match che si deve onorare sperando che, ripeto, finalmente l’ACEA si sia iscritta al campionato dopo questa vittoria.
Primo periodo, parte Banchi con Gentile, Moss, Lawal, Melli e Wallace mentre Dalmonte schiera Taylor, Hosley, Mbakwe, Righetti e Goss. Sorprende il Rigo nello startin’ five, forse Dalmonte cerca di contenere Melli con lui, vedremo. C’è una discreta intensità in campo con Lawal che fa 2/2 dalla lunga distanza, non da lui, mentre Mbakwe ha già sbagliato due canestri nel cuore dell’area, 3-4 al 3° grazie ad una tripla di Goss all’inizio. Duello Jerrels-Taylor fisico, tosto mentre Hosley va in transizione, 5-6. La fisicità di Milano si fa sentire, a rimbalzo Roma (come sempre), soffre ma le facce dei padroni di casa appaiono diverse, almeno per ora. La Virtus non seleziona grandi attacchi, Lawal fa fallo in attacco per poi stoppare il suo avversario Mbakwe sotto il proprio canestro, Hosley raccoglie il rimbalzo e subisce fallo, 7-8 con 2/2 dai liberi al 5°. Goss monta la guardia a Gentile in modo notevole, il Capitano dell’Olimpia lo soffre, nemmeno un tiro al momento. Hosley schiaccia in contropiede su errore sempre di Gentile, ci vuole Langford? Entra Jones per Righetti che il suo lo ha dato, specie in difesa mentre Hosley spara ancora a salve (male, nemmeno il ferro), da tre. Ecco KL, proprio l’ala di New York lo prende in carico ma ci si dimentica Moss, 9-10 al 7° che subito dopo replica, 9-13 da tre. La Virtus batte in testa in attacco, entra Baron per Hosley mentre c’è anche Wallace per Melli. Milano però non sta attaccando con enorme diligenza, Jerrels forza un po’ troppo, peccato che Roma faccia lo stesso. Al 9° esce uno stremato Goss per Moraschini mentre Taylor commette il suo secondo fallo su Jerrels spedendolo in lunetta, 9-15 ed esce proprio Taylor per D’Ercole, al rientro dopo l’infortunio alla spalla. La Virtus attacca male, Wallace subisce un fallo da Jones e va anche lui in lunetta ed è 9-17. Moraschini porta palla, il tiro per D’Ercole è pulito ma non va, invece va Langford, 9-19 e, come spesso capita, la Virtus non concretizza l’ultimo possesso. Che dire….Roma parte benino poi si spegne gradualmente, Milano fa valere peso e centimetri, da segnalare il rientro di Gigli dopo mesi di problemi, in bocca al lupo per lui! Se Roma concede sempre almeno un tempo agli avversari, si spera questa sera abbia iniziato presto e che si rimetta a giocare.

L’MVP Jimmy Baron by Fotoinazione.it
Secondo periodo, Banchi mette Cerella ed Haynes mentre Dalmonte insiste sul quintetto che ha chiuso il primo quarto con Goss al posto di Moraschini mentre Haynes grazia da sotto la Virtus sbagliando un attacco al ferro che solo lui sa come. Baron ci prova da tre ma la fortuna sembra avergli voltato le spalle, Jones si procura un buon fallo su assist di Goss ma è solo 1 su 2, 10-19 mentre c’è ora Eziukwu per Mbakwe. Ora Baron va da tre, ohhhh, 13-19 al 12°. KL pasticcia, Roma riparte ed è fallo di Gigli per frenare il 2 vs 1 dell’ACEA, Banchi ne approfitta per chiamare tempo. Milano sta forse giocando con il fuoco? Meglio fermare la Virtus che potrebbe ridestarsi dalla sua letargia…Roma sembra più viva ma litiga dalla lunga, Baron ci prova ma fa 0/2 in un amen mentre Milano pasticcia parecchio, la Virtus non ne approfitta come dovrebbe, altra persa in attacco per 24”. Jerrels punisce da 3, 13-22 al 15° dall’arco e Banchi rimette Gentile per Cerella che si è speso molto in difesa su Baron e Goss. Ancora un tiro aperto da tre che non va da parte di D’Ercole ma Milano non sembra voler scappar via, gli errori delle scarpette rosse ci sono, eccome ma terminano quando Gentile sfrutta il mismatch contro Goss, due punti facili e siamo 13-24 quando Dalmonte deve chiamare tempo al 16°. L’ACEA sparacchia da tre al momento con un pessimo 2/12….Rientra Hosley che…Perde palla, KL attacca il ferro e si procura un fallo su Eziukwu che si riaccomoda in panchina per Mbakwe, 13-26 con i suoi liberi. Roma solo 3 punti in 6 minuti. Scintille tra Melli e Jones, Banchi decide di fare uscire il suo lungo mentre Taylor, anche lui, centra il secondo ferro dell’anello. Finalmente lo centra Jones il cotone da tre, 16-26 al 17° ma senza ritmo, così. Hosley da tre in transizione, altro ferro. Il problema è che Milano sta attaccando male, purtroppo Roma gioca ad emularla. Lo spettacolo è di pessima fattura, Hosley si procura due liberi ma ne mette solo uno dentro, 17-26 al 18° e mini-parziale per l’ACEA, ma durerà? Jerrels forza, Roma ringrazia ma va solo in lunetta con Mbakwe, ben per Roma fa 2/2 19-26 al 19°. Altra persa di Milano, poi semi-tonnara sotto il canestro dell’EA7, risolve la terna assegnando il possesso a Roma, Jones attacca Lawal e si guadagna due liberi, ancora ma è sempre solo uno su due, 20-26. L’ala di Compton esce per Righetti mentre D’Ercole rileva Taylor, smarrito e confuso. Finalmente un bell’attaco di Roma con tre extra-pass e centro del Rigo ed è 22-26. Ma c’è spazio per CJ che si procura buono e fallo, 22-29. Dalmonte vuole tempo, prepara lo schema per l’ultimo possesso del quarto con 23” a disposizione ma, per non smentirsi, anche questa volta la sfera non entra. Termina così un primo tempo tra l’orribile ed il pietoso cestisticamente parlando, da 22-29. L’Olimpia sembra in gita, una selva di errori ma Roma è decisamente peggio, 33,3% dal campo complessivo. Eppure la grinta c’è stata, non si discute, peccato che le gambe e le mani non riescono ad eseguire quel che vorrebbe il cervello. Impietosa comunque la differenza nel computo delle valutazioni, Milano dice 36, Roma appena 17. Chissà se l’attacco di Roma cominciasse a girare, però se si sveglia pure Milano…

Goss a canestro by Fotoinazione.it
Terzo periodo, riusciranno i nostri eroi in campo a regalare uno spettacolo migliore di quanto (brutto), visto? Banchi riparte come ad inizio match, stesso per Dalmonte che ricavalca Righetti. L’EA7 si mette a zona, fallo di Melli, Roma perde palla sulla rimessa dal fondo e Jerrels si becca lo stoppone da Mbakwe. Sempre lui, subito dopo, vola in contropiede ma sbaglia attaccando il ferro, non sbaglia Lawal da sotto che la mette dentro a modo suo guadagnandosi anche il libero, 22-32 al 21°, beh, peggio di così per Roma era difficile. Goss la mette da fuori ma appena Roma si distrae, Moss la punisce, 24-34. Lawal commette un’ingenuità su Goss, 26-34, la notizia sono i 4 punti di Roma in due possessi. Mbakwe frema bene Lawal ma poi mette il piede sulla linea di fondo, gira anche male alla Virtus. Milano mostra sprazzi di classe, la tripla di Jerrels è una bell’azione con la sfera che gira al limite per terminare nel cotone, 26-37. Taylor non ne vuole sapere di metterne uno dentro, Gentile non si fa pregare. Milano sembra si stia allenando, Roma ci capisce pochino per non dire niente. Il Capitano dell’Olimpia sbatte contro Righetti. Goss prende le redini del gioco ma anche Righetti sbaglia in entrata, lo sostituisce Jones. Siamo al 24°, Roma sembra ora depressa ma almeno difende benino ma c’è Moss che non ne vuol sapere di sbagliare ed è +15 per l’EA7 facile facile, Dalmonte chiama tempo. Al rientro Jones va da tre ma senza fortuna, poi Hosley schiaccia su di una bella recuperata di Goss su Gentile. Rientra KL per Jerrels, siamo al 26° ed è 28-41. Eppure l’Urbe si sbatte dietro, combatte non dando nulla di scontato a Milano ma arranca a rimbalzo, Lawal ringrazia, 28-43. Terzo fallo di Gani Lawal su Baron mentre Goss attacca il ferro, 30-43 e lo è anche di Gentile il terzo fallo, Hosley gita in lunetta ed è 32-44 al 28°. Zona per Roma, Moss sbaglia e Goss no, 34-44 e Banchi comincia ad avere paura, questa zona dalmontiana sembra indigesta e dal +15 si è ora solo +10. Al rientro l’ACEA è di nuovo ad uomo, Jerrels cerca fortuna al ferro ma non la trova, c’è Mbakwe e Wallace commette fallo su Baron, lunetta per limiti di falli ed è 2/2, 36-44, c’è vita su Marte! Zona di nuovo per Roma, l’Olimpia fatica, è evidente ma c’è un doppio fallo sanzionato ad Hosley e Wallace che han provato un tango mal riuscito nel frattempo… Moss spara dalla tribuna, tabellone ed è tripla, sensazionale: 36-47, l’ala ex-Siena non si smentisce mai, che carattere. Liberi per Goss, 2/2 e Roma recupera sotto la doppia cifra, 38-47 al 29°. Terzo fallo anche per Goss, forse inutile su KL, la mano per trema al n.ro 23 in maglia rossa, sempre -11 per l’ACEA che, subito dopo, non tira entro i 24” canonici. Ultimo possesso e…..Anche Righetti, uno contro zero in trasversale dall’angolo attaccando il ferro, fa un cross…E’ una maledizione allora quella degli ultimi possessi Virtus quest’anno!

KL stoppato da Mbakwe
Ultimo periodo, si rivede Melli per Wallace in casa Olimpia e c’è di nuovo Hosley anche se gravato di tre falli. C’è Haynes e c’è di nuovo la 2-3 romana. Mbakwe rimbalzo d’attacco e schiacciata su Melli, un buon segnale, 40-49. Haynes sparacchia senza senso da fuori mentre Jones attacca KL, fallo e liberi per lui, 42-49 al 32°. Ora il pubblico si sente, vuole crederci almeno mentre la zona della Virtus crea qualche problema ma Goss commette il quarto fallo. Rientra Taylor, deve uscire Phil Goss e c’è anche Jerrels che sbaglia ma a rimbalzo Milano domina (33-23 alla fine del terzo periodo). Melli la mette dentro dopo un’eternità, dall’altro lato del campo invece Hosley ricentra il ferro dalla lunga. La Virtus però lotta e recupera ma il Taylor di questa sera è qualcosa di mai visto in negativo, persa dall’altra parte. Rientra Goss e Milano perde anche lei il possesso, è un ciapa no! Intanto Goss perde il possesso per doppio palleggio. Sempre a zona Roma, KL si guadagna due liberi e, notizia notizia, fa 0/2. C’è Baron e c’è Gentile mentre Melli fa il quarto fallo al 34°. Goss la mette dentro, con tanta tanta fatica, 44-51 e subito dopo una lotta belluina in area dell’ACEA, Baron è beffato dal ferro ma raccoglie Goss, 46-51 e Banchi non può esimersi dal chiamare tempo. Questa zona si sta dimostrando parecchio indigesta per le scarpette rosse, al rientro in campo c’è Lawal ma Jones strappa il possesso proprio all’ex compagno, poi però non converte la tripla del -2. Gentile sbaglia, Baron no, tripla ed è -2 per Roma. Ora il Pala Tiziano è una bolgia, che strano ed incredibile che è il basket. Ed allora accade l’incredibile, il Capitano dell’Olimpia perde la testa, tecnico per lui perchè rimette la palla in gioco senza il permesso della terna strappando la palla allo stesso Sahin: Baron impatta dalla lunetta, 51-51 al 37°. Beh, questa Virtus quest’anno non fa certo annoiare….E sempre Baron, da distanza siderale, tripla!! Roma avanti, non accadeva dal primo possesso, 54-51. Milano sembra annichilita ma ora succede di tutto: Hosley si tuffa a pesce, offre palla a Goss che innesca Jones…Passi. Jerrels vuole deciderla ma si becca lo stoppone di Mbakwe. KL sbaglia dalla lunga, corregge Wallace, 54-53 ma Baron è indemoniato, altra tripla, 57-53 al 39°. Poi succede ancora qualcosa d’inenarrabile nell’area di Roma, Milano riesce resistere con KL che va in lunetta a 50” dal termine, 57-55. Hosley va da tre ma sbaglia, rimbalzone di Mbakwe ed è di nuovo +4, 59-55. Milano è alle corde, Wallace si fa stoppare da Hosley che lancia Jones, circo dell’ala di Dalmonte ma Baron recupera e subisce fallo, due liberi ed è 61-55 a 9”. Milano è battuta, pa-zze-sco finale di gara, Roma ribalta tutto e si toglie una discreta scimmia da dosso. Milano esce a capo chino, altra legnata in trasferta, serve più spessore fuori da Assago, per Roma la stagione potrebbe essere ricominciata questa sera?
Sala Stampa
Luca Banchi
Audio PlayerLuca Dalmonte e Federico Fucà
Audio PlayerACEA Virtus Roma – EA7 Milano 61 – 56
Parziali: 9-19; 13-10; 16-20; 21-6
Progressione: 9-13; 22-29; 38-49; 61-55
MVP: Jimmy Carabina Baron. Mostruoso, micidiale, incredibile. Rovescia quasi da solo l’inerzia del match regalando a Roma una vittoria di spessore e di peso specifico indefinito. Ottimo anche Phil Goss, 21 di valutazione, il vero leader di questa squadra. Applausi anche a Moss, quando vede Roma l’ala ex-Siena non perdona.
WVP: Sarebbe facile prendersela con Gentile, anonimo o quasi e dannoso con il tecnico che ha consentito a Roma pareggio e sorpasso, il talento del figlio di Nando non si discute ma a volte dovrebbe fermarsi a riflettere. Sponda Roma…..JT, dove sei finito???
Fabrizio Noto/FRED

Un grande Phil Goss questa sera by Fotoinazione.it
Foto by Antonio Alfieri, www.fotoinazione.it
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4 Comments
Antonio
Che dire, forza virtus!!! E’ andata bene, una vittoria importantissima. Conferma le potenzialità di questa squadra anche se è incredibile come ancora non ha un gioco che le permetta di esprimerle con più continuità.Ricordo ad esempio che abbiamo battuto Brindisi giocando con Callistus come centro e Mbakwe in panca, e adesso è un giocatore che non riesce più ad esprimersi. Sarà un caso che la prestazione dell’ultimo quarto è coincisa con l’utilizzo della zona? Spero sia un segnale di autocritica da parte di Dalmonte sul modo di far giocare la squadra. Non si può sempre sperare che Baron (finalmente) continui a centrare il bersaglio tirando da 8 metri. Rimane ancora inspiegabile il basso rendimento di Hosley e Taylor; e non può essere solo un problema di forma fisica.
Comunque sono proprio contento che abbiamo battuto Milano, e in questo modo. Godiamoci la vittoria.
Davide
Saro paradossale, ma roma ha giocato meglio il primo tempo: ottima circolazione di palla, scelte di tiro azzeccate, il problema e’ stato che non entrava nulla. Bene anche in difesa con Milano che fa solo 29 punti.
Noi tifosi volevamo in primis vedere una squadra che gioca con grinta e non molla mai, e cosi e’ stato ieri. Ma non mancheranno ancora le critiche a dalmonte ovviamente (semo a roma) che si e’ permesso di vincere invece di perdere e quindi farsi cacciare.
FRED
@Antonio.
Concordo, è vero che Brindisi sia stata battuta con Eziukwu in campo, senza dubbio. Ma il ragazzo forse non crede più nelle sue capacità, forse Dalmonte ha sbagliato ma le sconfitte, come ben sai, non aiutano più di tanto a crescere…Dalmonte non faceva la zona da quando Cristo aveva le fasce. scherzo, è ovvio che Dalmonte, nel bene e nel male, fa parlare di sè, sarà così per tutto l’anno. Godiamoci la vittoria perchè l’hai ottenuta perchè l’hai voluta, attenzione a questo dettaglio che non è scontato..
@Davide.
Sì, i tiri del primo tempo erano ben costruiti ma penso che forse la tensione abbia giocato un brutto scherzo. Ora a berlino per perdere speriamo onorevolmente, poi a Pesaro, il campionato lo possiamo giocare a buoni livelli, sicuro. Ma la gente deve fare come ieri sera, ha sofferto in silenzio e poi è esploso, Roma è notevole sotto questo punto di vista, è un pubblico he non genera tensione…
Antonio
Ma non si può nemmeno dire che Cristo è morto di freddo. Ma, se fossi Dalmonte, se la prima volta che faccio una zona aggressiva, annichilisco Milano, ribalto una partita persa, e miglioro il rendimento offensivo della squadra, qualche riflessione autocritica me la farei, o no?
E dico questo non perché voglio che se ne vada, sia chiaro, ma solo perché spero dimostri di essere un coach in grado di trovare il gioco più funzionale ai miei giocatori e garantire continuità di rendimento sia in attaco che in difesa. Secondo me fino ad ora non lo ha fatto; ad esempio, a me non sembra normale costringere i miei tiratori migliori a fare un lunghissimo percorso ad ostacoli per liberarsi al tiro. Invece è quello che vedo fare agli esterni della Virtus, tra l’altro senza grossi risultati.