Nell’Olimpia day c’è poco da festeggiare, se non il pubblico delle grandi occasioni con un tutto esaurito davvero bello da vedere. Il Real concede dieci minuti di contatto ai biancorossi, poi scappa via mostrando un dominio che va ben oltre il risultato finale.
L’EA7 ha l’onore di non aver mollato anche davanti all’evidente inferiorità, ma il basket mostrato nelle ultime tre partite fa preoccupare per il futuro.
In apertura è il festival delle triple con Jerrells ad aprire le danze, prontamente seguite dagli ospiti che segnano le prime quattro conclusioni (di cui tre dalla lunga distanza). Banchi prova, da subito, a mescolare le carte con la zona, ma il Real è la peggior squadra d’Europa per lasciare spazio ai tiratori, infatti quando entra Rodriguez si riapre lo show balistico.
Carroll esce dai blocchi due volte per sei punti, Rodriguez crivella la retina milanese con altri otto, uno più bello dell’altro, e il Real Madrid scappa via.
La tripla di Melli che aveva chiuso il primo quarto sul -4 è solo un flebile ricordo. Fernandez e Carroll fanno +10, Rodriguez mette la tripla del +16 e la partita, formalmente, si chiude qui.
Langford è totalmente assente ed avulso dalla manovra offensiva e quando Banchi propone il quintetto con Jerrells, Haynes, Moss, Melli e Chiotti, l’attacco batte in testa.
L’impressione è che il -14 di metà partita sia quasi un saldo per i biancorossi.
Al rientro dagli spogliatoi il canovaccio è sempre lo stesso, con la differenza che il Real Madrid gioca al 20% delle proprie possibilità e, nonostante ciò, vince il quarto di tre punti.
Il protagonista di questi dieci minuti è Mejri (10 punti, 3 stoppate e 6 rimbalzi nel solo terzo quarto) che rispedisce al mittente due volte Jerrells in penetrazione e si prende anche il lusso di segnare con insolita regolarità vicino a canestro, sfruttando le attenzioni che i suoi compagni catalizzano.
Se il Real gioca con il cruise, Milano non riesce mai a mettere insieme un’azione offensiva degna di tal nome, cercando insistentemente Lawal e cavandone ben pochi dividendi.
Langford continua la lotta contro la sua endemica incapacità di elevare la qualità del proprio gioco proporzionalmente alla qualità dell’avversario, mentre Gentile inizia il terzo quarto addirittura dalla panchina a causa di un rendimento decisamente sotto il par.
Gli ultimi dieci minuti sono il prosieguo di garbage time, dove il Real mantiene una quindicina di punti di vantaggio senza forzare nulla e continuando a difendere in modo più che competente. Milano tiene un distacco nei margini dell’accettabilità e, perlomeno, si gode la festa sugli spalti gremiti in ogni ordine di posto. Per il bel gioco, ripassare un’altra volta.
EA7 Emporio Armani Milano – Real Madrid 71-78 (19-23, 15-25, 12-15, 25-15)
Quotes
MVP: Sergio Rodriguez. Se dobbiamo trovare un MVP nello sconfinato roster madrileno, sicuramente lui è l’artefice del solco scavato nel secondo quarto.
WVP: Keith Langford. E’ l’assente ingiustificato dal punto di vista dell’approccio prima che da quello statistico. La sua remissività in un’altra partita che conta è più preoccupante di quello che potrebbe sembrare.