Pesaro – Ancora una volta la Vuelle deve rimandare l’appuntamento con la vittoria interna; ancora una volta ai ragazzi di Dell’Agnello non rimane nulla in mano dopo avere sudato e lottato fino alla fine contro una squadra oggettivamente più forte ma con l’amara sensazione che sarebbe bastato poco di più per accalappiare i due punti.
Cosa è mancato questa volta alla Vuelle? Forse un po’ di mira in più nel tiro dall’arco, sicuramente un po’ di energia in più nei minuti finali e sicuramente anche un po’ di fortuna; perché se è vero che da Baron è lecito aspettarsi tiri mortiferi è anche vero che un paio di sue triple nei momenti decisivi hanno avuto veramente la benedizione dalle alte sfere, ma soprattutto non ci si poteva aspettare un Jones letale dai 6,75 forse ancor più del suo compagno di squadra.
A scanso di ogni equivoco va comunque detto che l’Acea non ha certo demeritato la vittoria, conducendo a lungo la partita, seppur priva di Jordan Taylor e con un Mbakwe praticamente inutilizzato per eccesso di falli. Dalmonte ha saputo colpire gli avversari nei loro ormai noti difetti, orchestrando due partenze dai blocchi piuttosto aggressive in difesa sia nel primo che nel terzo quarto, proseguendo poi con una staffetta difensiva su Turner che l’ha costretto ad un finale non lucido come avrebbe voluto, sia pur al termine di una partita di alto livello.
Era la partita del ritorno in riva all’Adriatico per Dalmonte, ma ancora una volta il coach di Imola si deve essere reso conto di non essere riuscito ad entrare nel cuore degli appassionati pesaresi nonostante i suoi discreti risultati, visto che i timidi applausi riservatigli all’inizio si sono tramutati in fischi ed improperi vari quando lo stesso si è macchiato della colpa di avere chiamato un rime out quando, a parere del pubblico di casa, la partita era da ritenersi chiusa.
L’inizio da paura per la Vuelle: come altre volte i ragazzi di Dell’Agnello, in maniera piuttosto inspiegabile a dir la verità, entrano in campo molli e così ha buon gioco Roma a prendere subito il largo.
Dalmonte impone una difesa molto aggressiva sul perimetro e, con lo spauracchio Mbakwe sotto canestro a stoppare tutto quello che passa, nei primi due attacchi Pesaro non arriva neanche a toccare il ferro.
Gli ospiti arrivano così sul 4-11 quando Mbakwe si fa pescare in due falli veniali nella lotta a rimbalzo con Anosike che, conditi da un immediato fallo tecnico per proteste, lo costringono ad un forzato riposo in panchina; uscito lo spauracchio, i ragazzi della Vuelle cominciano ad uscire dal guscio e così, grazie anche ad una difesa finalmente decorosa, con un parziale di 10-0 firmato da Turner e Young, si portano sul 14-11.
Roma non ha più la fluidità offensiva dei primi minuti e soffre fino alla fine ma poi riesce a chiudere il primo quarto in parità a quota 18 con una tripla di Baron sulla sirena scoccata da ben oltre metà campo.
Il jolly pescato da Baron a fine primo quarto per i padroni di casa è un cattivissimo presagio che nei secondi dieci minuti si trasforma in realtà; per un tiratore di striscia come la guardia americana è un attimo incendiarsi con questi episodi e così e proprio lui a firmare l’allungo degli ospiti nella ripresa con 11 punti segnati in pochi minuti.
La tripla iniziale di Turner in apertura di quarto è infatti bilanciata subito dai siluri di Baron; la Vuelle prova a rimanere agganciata agli avversari ma in attacco vive di espedienti, anche perché Turner è asfissiato dalla staffetta D’Ercole – Moraschini ed in difesa perde di mordente.
Nella seconda parte del quarto l’Acea allunga fino al +9 (28-37) a 2:40 minuti dal termine, grazie anche ad un sapiente e concreto Goss, ma comunque Pesaro riesce a scuotersi grazie alla consueta energia di Anosike sotto canestro e con una tripla di Musso nel finale è ancora a contatto (37-43).
Pesaro continua a sbandare nel terzo quarto, soprattutto all’inizio quando Dalmonte ordina ancora una difesa aggressiva sulla rimessa che porta i padroni di casa a perdere numerose palle ed a finire ancora a -7 (45-52) a 4 minuti dalla fine con punti pesanti di Jones ed Hosley; la Vuelle però è incredibilmente mai doma, con Anosike a fiondarsi su ogni rimbalzo e Trasolini ad aiutare l’ottimo Turner dal punto di vista offensivo.
Il grande cuore dei ragazzi di Dell’Agnello permetto così alla Vuelle di arrivare ancora alla parità all’ultimo intervallo (58-58) e poi di allungare sul 63-58 in apertura di ultima frazione; sembra proprio che questa volta per Pesaro possa arrivare la prima vittoria interna, anche perché l’Acea continua a perdere tanti palloni, ma poi sono i soliti Baron e Jones a ribaltare l’inerzia con due triple letali.
Roma segna praticamente solo da tre ma tanto basta, perché il parziale nell’ultimo quarto dall’arco dice è un emblematico 6/10; a 3:30 dalla fine la Vuelle è ancora sul 73-70 grazie a Trasolini ma poi, per l’appunto, sono una tripla di Jones dall’angolo ed una tripla di Goss (la prima della serata per lui dopo 5 errori) a riportare in vantaggio l’Acea.
Pesaro risponde con i soliti Turner ed Anosike, ma poi la guardia spreca un comodo sottomano, mentre il centro spreca tre liberi che non possono non influire sul risultato finale; purtroppo per i padroni di casa la stanchezza si fa ancora sentire e poi la parole fine sulla partita, manco a a dirlo, viene posta da una tripla di Baron che a una quarantina di secondi dalla fine porta i suoi sul +6 (73-79).
Finisce così con un’altra amarezza per i pesaresi, che vedono allontanarsi ancora di più i diretti concorrenti per la salvezza e che sono chiamati ora a cercare la prima vittoria interna già nel prossimo turno in un match ancora più difficile contro la corazzata milanese; per l’Acea non era comunque una trasferta facile, viste le fatiche accumulate e le assenze, ed alla fine Dalmonte aveva i suoi buoni motivi per essere soddisfatto di avere avuto la meglio di una Vuelle anche oggi mai doma.
Victoria Libertas Pesaro – Acea Roma 77-82
Parziali: 18-18; 19-25; 21-15; 19-24
Progressione: 18-18; 37-43; 58-58; 77-82
Mvp: impossibile non tributare il riconoscimento di miglior giocatore della partita a Jimmy Baron, forse fortunato in qualche occasione, ma comunque infallibile al tiro ogni qualvolta Pesaro ha abbassato la guardia su di lui ed alla fine autore di 26 punti conditi da 6 rimbalzi
Wvp: la Vuelle ha finalmente un roster quasi completo ma continua ad avere sempre di meno da Amici, ormai completamente scomparso dalla scena offensiva ma anche in una grave fase di regresso dal punto di vista dell’intensità difensiva e dell’attenzione.
Sala Stampa
Dell’Agnello
Abbiamo fatto una partita importante, sia dal punto di vista dell’atteggiamento mentale che sotto l’aspetto tattico, dove abbiamo indovinato quasi tutti i nostri giochi. Siamo ancora una volta stati condannati dagli episodi nel finale della partita, quando noi abbiamo sbagliato due sottomano piuttosto semplici e loro hanno trovato due triple alquanto estemporanee che ci hanno tagliato le gambe. Purtroppo però le chiacchiere stanno a zero: oggi, pur avendo dimostrato progressi importanti, usciamo ancora una volta dal campo con una sconfitta pur avendo meritato, secondo me, la vittoria. La squadra comunque sta facendo il massimo e forse anche qualcosa di più contro delle formazioni che sono obiettivamente più forti; se abbiamo qualcosa su cui recriminare forse è stato non essere stati capaci di limitare Baron quando si è “acceso”, magari uscendo più aggressivi su di lui nella difesa sul pick&roll.
Dalmonte
Vorrei essere subito chiaro: il mio time out a sedici secondi dal termine non è stato chiamato per una mancanza di rispetto nei confronti degli avversari e del pubblico, ma per necessità, visto che avevamo solo due possessi di vantaggio e non mi pareva proprio il caso di rischiare di perdere palla sulla rimessa; anche perché in questa stagione ci è già capitato in più di un’occasione di perdere partite in extremis. Detto questo, vorrei evidenziare come noi fossimo alla terza partita in in sei giorni e come le due precedenti disputate contro Milano e Berlino fossero state di un’intensità mentale e fisica fuori dal comune: posso quindi dire che questa vittoria è stata il frutto di un enorme sforzo mentale dei miei ragazzi, a cui non va quindi fatto altro che un encomio. Unico neo sono state le tante palle perse, metà delle quali piuttosto gratuite, visto che la difesa avversari oggi non era molto aggressiva sulle linee di passaggio: non possiamo permettercelo.
Giulio Pasolini
3 Comments
Antonio
Ok, abbiamo vinto ed è importante, ma il gioco non è tanto bello da vedere.E’ vero che era la terza partita in sei giorni e le prime due sono state intense ma c’è ancora molto da lavorare per far emergere le potenzialità della squadra. Solo un esempio: forse mi ricordo un solo episodio della partita in cui Baron è riuscito a sfruttare un blocco per il tiro e , comunque, ha dovuto fare un palleggio. Altrimenti i blocchi arrivano o furoi tempo o dalla parte sbagliata. Forse è anche per questo che Hosley non riesce a fare punti. L’anno scorso il pick and pop si faceva con datome per sfruttare i tiri da tre. Ieri si è fatto con Jones che in genere non è che abbia questa specialità tra le sue migliori (a parte ieri). C’è molto da lavorare ancora.
Davide
Concordo Antonio, c’e’ molto da lavorare, ma non sarei cosi critico. La squadra vince, e sempre di piu, convince. Non tanto per il gioco, ma per la “garra”, la voglia di vincere. Hosley, al netto dei suoi tiri da tre, sta avendo un buon rendimento, anche in difesa. Se la smettesse di incaponirsi con tiri che arrivano sempre sul primo ferro (non carica bene il tiro con le gambe) ma si limitasse ad attaccare il ferro, dove e’ quasi insuperabile, le cose andrebbero meglio. Ad inizio campionato partite come questa e quella di milano o la stessa cremona le perdevano. Ora si vincono.
Antonio
Avere la “garra” è la condizione necessaria.
Se si vuole rimanere a certi livelli però non basta solo quella, ci vuole anche un livello adeguato di gioco. Spero che prima o poi…