SIENA – La partita di ieri sera era inutile ai fini della classifica e, lo avevamo detto, soprattutto ai fini del passaggio del turno alle Top 16 da parte di Siena. Una vittoria dei campioni d’Italia non avrebbe cambiato le cose di un millimetro dovendo comunque, gli uomini di Marco Crespi, vincere l’ultima gara con Malaga per accedere al turno successivo. Tra 7 giorni a Firenze ci sarà quindi la resa dei conti con una partita senza appello che promuoverà la squadra che vincerà quell’incontro.
Ieri sera si giocava solo per il prestigio e la Mens Sana si è privata pure dell’apporto del suo miglior giocatore, infatti Daniel Hackett è stato tenuto precauzionalmente a riposo in seguito ad una botta all’anca presa nell’ultimo allenamento. La Montepaschi ha 3 partite in 10 giorni, e sono 3 partite difficilissime (Roma, Malaga, Sassari), e quindi è ovvio che lo staff non abbia voluto correre dei rischi inutili. La prova dei campioni d’Italia è stata straordinaria, pur dovendo fare i conti con l’assenza di Daniel, con la mancata sostituzione di English, con la serata nerissima di Rochestie ed Ortner, i biancoverdi hanno dominato in lungo e in largo guidando nel punteggio per quasi tutta la partita subendo il sorpasso greco solo nell’ultimo minuto. E’ palese che il roster dei campioni d’Europa sia di uno spessore ben diverso da quello dei senesi e a lungo andare il peso specifico dei vari Spanoulis e Perperoglou si è fatto sentire ed ha fatto la differenza. Se aggiungiamo un arbitraggio casalingo che ha mandato l’Oly in lunetta per ben 31 volte contro le sole 13 di Siena, e che ha fischiato 29 falli contro 18 a favore dei Reds, capiamo benissimo che quella della Mens Sana è stata davvero una prova di spessore notevole. Incredibile come gli uomini di Marco Crespi siano rimasti davanti nel punteggio anche con scarti importanti (52-37 il massimo gap tra le due compagini), nonostante un’evidente inferiorità fisica e tecnica. L’ambiente ovattato ha forse favorito i senesi che non hanno dovuto fare i conti con il proverbiale ambiente ostile che i tifosi dell’Oly sanno creare, e peccato per quella flessione nell’ultimo quarto e per un paio di errori davvero banali che sono poi costati la partita.
La splendida gara della Motepaschi è stata possibile grazie alla serata davvero entusiasmante di Erick Green, il play biancoverde, forse responsabilizzato dall’assenza di Hackett, ha sciorinato la sua migliore prestazione della stagione chiudendo con 28 punti e 22 di valutazione. Meglio di lui, come valutazione, ha fatto un “certo” Spanoulis che ha segnato meno ma che si è visto omaggiare di ben 12 falli subiti da una terna che chiaramente non accettava che su di lui si potesse difendere. Accanto a Green si è assistito alla, si spera definitiva, consacrazione di Othello Hunter, il lungo americano dopo un inizio di stagione balbettante sta uscendo alla grande e, dopo la buona partita di Avellino, ha replicato una prestazione positiva nonostante la presenza tra gli avversari del totem Dunston, e nel pitturato si è ben disimpegnato anche Nelson che ha catturato 9 rimbalzi e cioè uno solo in meno di Hunter. La presenza nell’area del duo Hunter-Nelson ha supplito alla serataccia di Ortner che non sta attraversando un bel periodo, e si vede. Accomunato ad Ortner nella serata-no c’è stato pure Rochestie che ha chiuso con un terribile 1/9 dal campo gettando poi alle ortiche un possesso determinante sul finire della gara. Bene Ress, ormai definitivamente rimesso dal fastidiosissimo malanno che lo ha menomato per mesi e mesi, benino anche Carter e Cournooh: lo statunitense ha macchiato la sua gara con un sanguinoso antisportivo che ha pesato tantissimo sull’esito finale, il giovane David si è invece immolato su Spanoulis vedendosi fischiare contro anche i sospiri.
L’Olympiacos ha avuto due protagonisti assoluti, Perperoglou e Spanoulis che sono stati l’anima della rimonta greca e poi del sorpasso, Perperoglou ha segnato ben 13 punti nell’ultimo quarto con 3 bombe pesantissime, mentre Spanoulis è stato glaciale dalla lunetta ed ha mandato a segno la bomba del sorpasso decisivo. Accanto a questi due bene anche Lojeski, Petway e Sloukas a dimostrazione di un roster stellare che ha avuto anche 8 rimbalzi da Dunston ed ha potuto ovviare ad una serata non proprio da ricordare da parte di Acie Law.
In definitiva un’iniezione di fiducia per Siena che ha lottato alla pari coi bi-campioni d’Europa non soffrendo neppure nel pitturato, dove la diversa fisicità tra le due squadre non si è in effetti palesata, ora ci si rituffa nel campionato con l’importantissima gara contro Roma e poi si tenterà un passaggio di turno in Eurolega che fino ad un mese fa sarebbe stato impensabile. Anche il coach greco ha fatto i complimenti alla Mens Sana per la partita e per quello che sta facendo in ambito europeo auspicando che l’Eurolega non perda un club di questo spessore. Marco Crespi ha recriminato un po’ per un’occasione oggettivamente gettata alle ortiche ma ilsuo lavoro si sta vedendo, la Mens Sana è cresciuta e c’è davvero ottimismo per il futuro. Tutto questo, naturalmente, a prescindere dalle beghe societarie e dai guai giudiziari che addensano nubi nere su di un cielo che, dal punto di vista sportivo, sarebbe invece terso. Vedremo.
Olympiacos- Montepaschi 78-73
Parziali: 15-17, 10-19, 21-21, 32-16
Progressione: 15-17, 25-36, 46-57, 78-73
MVP: Green per distacco, il play americano ha messo in mostra tutto il proprio repertorio. In casa greca il solito Spanoulis, tutelatissimo oltre ogni limite ma giocatore di classe immensa con un killer instinct davvero unico.
WVP: Serata da dimenticare per Ortner e Rochestie.
Alessandro Lami