Brindisi, 14 dicembre 2013 – E’ una conferenza stampa di precisazione quella di 13 Dicembre venerdì tenuta e voluta dal Presidente del massimo sodalizio cestistico brindisino, la New basket Brindisi sponsorizzata ENEL, Fernando Marino, per chiarire alcuni punti riguardo alla situazione debitoria societaria circa ad alcune illazioni apparse in un articolo ieri su una testata giornalistica web locale.
“Sono qui per fare chiarezza su un articolo scritto da una vostra collega, cosi ha esordito Marino, riflettendoci bene vorrei capire, quale e’ la notizia e quale è la meraviglia, perché onestamente mi pongo delle domande, le società e soprattutto quelle di pallacanestro, non sono società che alla fine dell’anno hanno dei dividendi, degli utili, questo lo sappiamo è noto, lo sanno tutti, e il motivo per il quale in questa città di centomila abitanti, di centomila sportivi, di centomila appassionati di questo sport, ci siano poi alla fine soltanto sei o sette soci, perché purtroppo, questo gioco fare andare questo gioco costa, e costa tanto.
Noi siamo un gruppo d’imprenditori ecco, è qui che magari dobbiamo iniziare a fare un pò di chiarezza, questo progetto è nato dieci anni fa, quando Massimo Ferrarese rilevò questa società di basket, è rinato nuovamente dietro l’invito degli allora soci rimasti, Massimo Ferrarese, Giuseppe Marinò, Sergio Ciullo, a condividere questo onere e questo onore, di rappresentare la prima squadra sportiva, con un gruppo di soci, quel giorno eravamo tredici, poi dici che il tredici non porta bene, purtroppo le vicende economiche, altre vicende no legate al mondo della pallacanestro, hanno portato questa cordata, di tredici uomini a ridursi a sei, io posso garantire per il mio ruolo e per quelli che sono più vicini a me, il fatto importante e che è in atto una crisi economica , soprattutto nella nostra città e questo ha portato al più che dimezzamento della compagine societaria.
Ad appesantire ancora notevolmente è stata la mancanza degli impegni presi dall’amministrazione comunale, quando nel giorno più bello della nostra storia quello della promozione in Lega A, ci fu promesso che il nuovo palazzetto sarebbe stato realizzato, garantendoci con un progetto alla mano che ci sarà una nuova struttura, che ci permetterà di poter arrivare a cinquemilacinquecento spettatori, addirittura in quei giorni si parlava di un nuovo palazzetto, allora ci sono dei problemi.
Problemi che per chi è abituato a fare impresa, per chi è abituato a vedere dei business plan, per chi è abituato a fare delle programmazioni serie, scusate l’immodestia, che portano poi a dei risultati.
Ha programmato l’anno scorso insieme al coach, insieme al team di esperti, una squadra che non doveva soltanto andare a fare una salvezza, una salvezza all’ultima giornata in un certo modo, ma è stato organizzato un team che potesse fare una salvezza e creare un entusiasmo talmente alto da poter riempire in abbonamento un palazzo da cinquemila e cinquecento spettatori, questo è costato tanto a questa società, è costato impegno, è costato denaro, ovviamente la salvezza è stata raggiunta, purtroppo abbiamo avuto una debacle nelle ultime domeniche, ma oramai e’ storia passata, e di conseguenza siamo ripartiti quest’anno, però con lo stesso palazzo dello sport (tremila cinquecento sei posti disponibili per gli spettatori n.d.r.), con la stessa struttura e soltanto grazia alla voglia dei nostri tifosi, alla comprensione dei nostri meravigliosi abbonati, e’ stato accettato questo ulteriore aumento del costo del singolo abbonamento, però questo non basta, perché ovviamente per iniziare un nuovo campionato, una nuova avventura, c’è un organo di controllo da parte della lega , le squadre di Lega A non si possono iscrivere, se non hanno i conti certificati da una società di controllo che si chiama Contec.
I nostri conti sono stati certificati, il nostro passivo, perché tra i costi e i ricavi in una società sportiva c’è sempre un disavanzo, è stato ripianato dai soci, quindi siamo ripartiti, per una nuova avventura nella quale ci avevano garantito che alla fine di quest’anno, ci sarebbe stato l’ampliamento dell’attuale palazzetto, ci siamo affidati a un grandissimo general manager come Alessandro Giuliani, che ha saputo creare una squadra di concerto con coach Bucchi, che in questo momento sta stupendo l’Italia, per capacità e per risultati.
Noi con un budget più basso rispetto a quello dell’anno scorso, in questo momento siamo primi in classifica.
Se colpe abbiamo e che sappiamo scegliere i nostri uomini, sappiamo appunto scegliere gente come Bucchi , Giuliani, Nicolai e tutti gli altri componenti del team, che ci sta dando grandissime soddisfazioni.
E’ ovvio che questa società ha delle perdite, studiando questa mattina i bilanci di altre società di cui non faccio i nomi, sono da mettersi le mani nei capelli, il nostro è bilancio difficile in quanto siamo a Brindisi, e’ un bilancio al quale noi, da imprenditori fino ad oggi seri, sapremo e cercheremo di trovare delle soluzioni adatte, a far si che questo meraviglioso gioco non termini, però abbiamo bisogno di chi dovrebbe essere al nostro fianco, non abbiamo istituzioni al nostro fianco, e le istituzioni ci han fatto danno, perché promettere un palazzetto a degli imprenditori e ribadisco seri, che hanno preso per buone delle parole con garanzie, c’è anche la foto dove il nostro sindaco alza un progetto e dice: questo e’ il progetto, la vostra squadra dall’anno prossimo giocherà all’interno di una struttura da seimila posti.
Quindi noi abbiamo creato dei budget, abbiamo creato delle strutture, un organigramma, una struttura tecnica in grado l’anno scorso di fare quel bel campionato disputato, e che doveva portare a riempire un palazzo da cinquemila e cinquecento spettatori.
Noi per impegno, danaro, serietà, ci abbiamo messo l’anima e il cuore e credo che i risultati ci stiano dando ragione.
Ovviamente abbiamo bisogno e ci adopereremo e troveremo delle soluzioni, perché il nostro problema oggi, non è chiudere una stagione, noi vorremmo creare le basi solide, affinché questa società, questa azienda, possa avere un futuro, ma poggiando su basi importanti.
A me non interessa quando parlo di me parlo ovviamente dei miei soci, arrivare a raggiungere i play offs quest’anno e scomparire l’anno prossimo, non il mio modo di fare azienda , non e’ il mio modo di guardare la vita, non e’ il mio modo di pensare a questa squadra.
Noi crediamo in questo progetto, crediamo che questa città che è la novantasettesima città su centocinque per qualità della vita, oggi è credetemi andare in giro per l’Italia, nei palazzetti della penisola e sentire la gente che ci dice grazie perché oggi è bello essere brindisini, e’ stata la più grande gioia che io potessi avere da questi tre anni da dirigente del basket brindisino.
Quindi vi dico che l’articolo apparso sulla testata locale web è giusto per contenuti, le cifre, tra l’altro noi approveremo un bilancio tra qualche giorno, saranno pubbliche presso la camera di commercio e le potrete consultare tranquillamente.
Sono quasi pari a quelle dell’anno scorso, quindi il problema nostro oggi è cercare di sensibilizzare le istituzioni, gli imprenditori e tutti coloro vorranno dare una mano a questo movimento, affinché il successo di oggi o il piazzamento finale di Maggio, non sia il punto più alto della storia del basket, ma che un punto o da raggiungere, ma che possa avere le basi per continuare ad esserci.
Andremo avanti, cercheremo di trovare soluzioni tra quelle a cui stiamo studiando di più, il consorzio di imprese come lo ha Varese ad esempio, ieri la società lombarda ha rieletto Cecco Vescovi, ovviamente parliamo di Varese una realtà diversa dalla nostra , la Lombardia, dove è facile trovare il contributo economico e finanziario di ottanta – novanta aziende che danno trenta – quaranta mila euro l’anno, da parte nostra abbiamo una grande fortuna, abbiamo il main sponsor più importante che c’è in Italia, sicuramente dopo EA7 e quindi abbiamo un squadra che vive di questo sponsor e tanti, tanti appassionati e tante aziende che oggi pur nel periodo di difficoltà di crisi generale ci hanno dato il loro supporto con le sponsorizzazioni.
Stiamo lavorando affinché tutto questo si consolidi, ma il nostro grido d’allarme e’ rivolto al fatto che questo deve essere un progetto che continui nel tempo, non debba essere il progetto di una sola stagione, di un solo momento, a noi interessa per andare avanti avere degli aiuti, aiuti seri da parte di istituzioni , imprenditori e di tutti coloro che vogliano darci un mano.
Dimenticavo vorrei precisare sulle dimissioni del mio amico Gino Bagnato, non voglio fare il professore saccente, Gino Bagnato occupa un ruolo all’interno del consiglio di amministrazione e in qualità di vice presidente.
Lui in questo momento in un momento in cui li sono vicinissimo ha preferito, fare un passo indietro all’interno del consiglio di amministrazione, non è uscito Gino Bagnato dalla società, dovete saper che per uscire da una S.p.A. non vi bisogna rispondere ad eventuali nuove aumenti di capitale.
Siccome oggi come oggi si sta approvando un bilancio senza alcun aumento di capitale , Gino Bagnato con una raccomandata ha chiesto di essere messo da parte , si e’ messo da parte per quanto riguarda cariche ufficiali.
Quando tra brevissimo ci auguriamo avrà risolto i suoi problemi , saremo ben felici di riaverlo con noi, se vorrà condividere con noi questo progetto.
Ma prima di dire che Gino Bagnato è uscito dalla società, da una S.p.A. , ci vuole un attimino di attenzione, perché Gino Bagnato fa parte della S.p.A., almeno fino al 30 Giugno prossimo, quando andremo a chiudere l’esercizio, si andrà a vedere il risultato economico nuovo, al quale sto già lavorando perché sono abituato a fare aziende, faccio i bilanci i micro bilanci trimestrali e semestrali e stiamo andando a vedere, dalla nuova rotta che abbiamo immesso nella nostra barca dai primi di Luglio, con una riduzione del budget, con un controllo analitico di tutte le fonti di costo.
C’è qui di fronte a me Nicolai e li rompo le scatole anche sul pullman o sul taxi che andiamo a prendere, stiamo controllando tutto, di conseguenza tra breve sapremo cosa è successo in questi primi sei mesi di nuova attività sportiva.
Il momento è difficile per tutti, stiamo vivendo un sogno ad occhi aperti in questa città, dove per politica, per economia, per aziende, per capacità imprenditoriale siamo nei guai tutti.
Le mie aziende fatturano il 35% in meno di quello che era il fatturato cinque anni fa, però ognuno di noi con grandissimo impegno, con grandissima voglia di continuare a portare avanti questo progetto, farà di tutto ci muoveremo, faremo il 110% di quello che mi auguro che i nostri giocatori già da Domenica faranno che fanno già dall’inizio del campionato, per arrivare anche noi ad un risultato storico, dare un futuro alla pallacanestro di Brindisi.”
Stefano Albanese