Cucciago (CO), 23 dicembre 2013 – Un’Armani troppo brutta per essere vera esce con le ossa rotte dalla bolgia di un Pianella infuocato per la disputa dell’ennesimo derby contro i “cugini di città”. Nei momenti cruciali del match, Alessandro Gentile e Melli, diventano quasi sempre inoffensivi, malgrado il buon bottino di punti del primo e le buone rotazioni difensive del secondo. Langford si unisce al coro degli “stonati” milanesi quando, dopo alcune chiamate arbitrali in suo sfavore, denota nervosismo immotivato.
Al cospetto di una Acqua Vita Snella quasi sempre sul pezzo che, con forza di volontà, determinazione e grinta, diverte ed esalta il suo assordante tifo. Banchi si presenta a Cucciago privo di Samuels e Moss, in ferie forzate per problemi fisici e con Chiotti relegato alla competizione dell’Eurolega, si avvale nella rotazione dei lunghi di Gigli ancora lontano da una forma decente ed un Wallace molto spesso evanescente e vanitoso. Molto presto l’ex coach del settimo sigillo senese, deve richiamare i suoi per delle scelte affrettate e fuori dagli schemi. Jerrels a corrente alternata è uno delle sue vittime preferite. Non può neanche esternare la sua proverbiale carica contro le chiamate arbitrali che ci sono sembrate equidistanti. Cantù porta, invece, alla fine della contesa, ben quattro giocatori in doppia cifra (Ragland, Cusin, Jenkins, Leunen), ma registra anche l’ottimo apporto di tutti i “panchinari” che collaborano ad una eccellente circolazione della palla. La percentuale dei 15 canestri realizzati da tre, sui 31 tentativi, testimoniano infatti la costante crescita della fluidità e della coralità offensive delle trame disegnate da un sempre attento coach Sacripanti, sempre stupefacente per la compostezza e l’umiltà della sua conduzione tecnica. La partita inizia con Milano che cerca gli uno contro uno di Gentile e Langford (17 pts. nel periodo per il duo di coach Banchi). Cantù chiude bene in attacco con un grande Marteen Leunen che realizza tre volte consecutivamente dall’arco dei 6.75, esaltandosi ed esaltando la grande platea accorsa a Cucciago per l’occasione. Il primo periodo si chiude in perfetta parità sul 23-23.
Il secondo periodo vede subito il ripetersi dei tre tentativi dalla lunga distanza, per i padroni di casa, del biondo americano dell’Oregon, questa volta con scarsa fortuna. L’Olimpia ne approfitta immediatamente andando sul +5 con lo scatenato A. Gentile. Cantù si rimbocca le maniche e, approfittando del terzo fallo di B. Cerella, con Aradori mette a segno un gioco da quattro punti che la rimette in carreggiata in un momento di difficoltà. Cusin e Laval danno spettacolo sotto canestro, ma è Cantù a staccare il primo break dell’incontro con un parziale di 10-2 favorito dalle giocate fulminee di Jenkins e dalla ritrovata verve di capitan Leunen. All’intervallo lungo si va con due possessi pieni di distanza in favore dell’Acqua Vita Snella. Nel terzo periodo assistiamo allo sfaldamento psicologico lento ed inesorabile dei blasonati ospiti, nella ricerca di recuperare una partita che sembra comunque ancora non compromessa. Grazie a due triple di Rullo e ad una precisa conclusione di Aradori, Cantù trova l’allungo decisivo a cinque minuti dalla fine della partita sul 78-61. Da questo momento è un tripudio festante e rumoroso della gente canturina che dà ancora una volta sfogo alla sua insanabile passione e voglia di basket, per un Natale da sogno che, visto il precedente derby vinto a Varese, consegna loro ed alla loro squadra anche la vittoria sull’Armani, per un egemonia regionale temporanea, incontrastabile ed incontrastata.
Acqua Vita Snella Cantù – Armani Milano 87-72
Parziali: 23-23; 18-12; 25-22; 21-15
Progressione: 23-23; 41-35; 66-57; 87-72
Sala stampa
Sacripanti
Credo sia stata una partita condotta da noi, grazie all’energia del pubblico ed alla svolta difensiva nel secondo quarto. A livello tattico, abbiamo cercato di liberare Leunen maggiormente: anche i tiri che ha sbagliato sono stati costruiti bene. Abbiamo mosso bene la palla usando le sponde, sfruttando bene i nostri centri e mettendo più energia. Devo ringraziare Marco Cusin: doveva giocare meno di tutti, ha giocato più tutti. E’ stato molto bravo a recuperare fisicamente. E’ la vittoria del pubblico della nostra storia, della nostra società: è un gran regalo di Natale ai tifosi, anche se dobbiamo già pensare a Venezia. Trovare un uomo chiave? Non so, anche avendo dato poco spazio ad Abass volevo ci fossero tutti. Mi è piaciuto molto Stefano Gentile, però credo che anche il finale di Ragland sia stato eccellente; tutti pensavano che partisse con la quinta ingranata, invece è stato bravo a gestirsi lungo tutto l’arco della gara. Pietro è stato bravissimo nel giocare per la squadra, pur avendo sbagliato qualche tiro. E’ stata una vittoria di squadra ed energia, col pubblico come sesto uomo. Chiaro che l’assenza di Moss ha penalizzato Milano, senza dubbio. Le sole 4 palle perse? Vero fattore importante, 4 perse in un match così teso ti aiutano tantissimo a vincere: loro ne hanno totalizzate 13. Ripeto, è stata una prestazione di grande coralità
Banchi
E’ stata una partita ben approcciata, ma che non siamo riusciti a controllare, permettendo a Cantù di trovare ritmo e segnare con continuità: dal break subito dopo la tripla con fallo di Aradori si è vista la superficialità dell’approccio. Cantù è stata efficacissima nel tiro da tre, creandosi vantaggi sulle uscite dai blocchi sui pick and roll. Sono riusciti a giocare offensivamente al meglio delle possibilità: 9 giocatori a referto di Cantù contro i 4 della nostra squadra. Noi, invece, abbiamo faticato a trovare alternative offensive ai giocatori maggiormente produttivi. Cosa mi aspetto da Hackett? In questo momento momento dobbiamo lavorare su concetti base e semplici: l’importanza di giocare insieme e di passare la palla, di commettere meno ingenuità. Abbiamo giocato un primo tempo complessivamente positivo, saremmo stati attaccati agli avversari se gli episodi fossero cambiati. Dobbiamo ricominciare a reimpostare il lavoro a partire dalle cose più banali: lavorare insieme, difendere, distribuire gioco in attacco
MVP: Leunen riesce ad essere determinante dall’arco nel periodo iniziale e nel prosieguo impreziosisce le sue stats con 7 rimbalzi catturati e 5 assist serviti
WVP: in una serata in cui Milano deve fare a meno dei vari Moss e Samuels, è lecito aspettarsi di più da uomini come Kangur che tradisce le attese del proprio coach disputando un match incolore
Serafino Pascuzzi