Roma, 25 dicembre 2013 – Una sfida d’alta classifica quella del Santo Stefano del basket italiano tra Roma e Sassari, un match che rischia di ripetersi nel nuovo anno con discreta puntualità considerando la Coppa Italia ed i Playoffs. Le due squadre sono decisamente attrezzate per andare sino in fondo in entrambe le competizioni, gli isolani tra l’altro sono anche approdati per la prima volta nella loro storia al secondo turno di Eurocup, evento non verificatosi invece per gli avversari padroni di casa che ora avranno solo il territorio italiano come campo di battaglia per le potenziali conquiste. Ma la sfida è insaporita, non foss’altro per le ovvie ragioni d’incasellare un’altra “W” nella propria statistica, dal fatto che al momento su 6 gare disputate in Lega A Roma ne ha perse ben 5 contro la Dinamo, se non è bestia nera poco ci manca! Comunque a dar coraggio ai tifosi capitolini c’è anche un elemento non trascurabile e cioè che mentre al Palaserradimigni le sfide sono spesso state poco combattute a favore dei biancoazzurri ad eccezione della prima gara nel 2010, al Pala Tiziano che è stato il teatro delle più recenti sfide (l’anno scorso anche di questo periodo mentre il primo anno di Lega A dei sardi la sfida si giocò al Palalottomatica, unica vittoria dell’Urbe delle 6 disputate), le vittorie di Sassari sono sempre state sofferte con la Virtus che ha sempre reso dura la vita agli avversari, magari anche non proprio aiutata dalla buona sorte.
Ma ci sono altri temi in ballo, le due squadre sono accomunate da problemi simili e vincendo potrebbero forse iniziare a risolverli o quantomeno cominciare ad attenuarli: entrambe non giocano un basket scintillante da un pò di tempo a questa parte nonostante la buonissima classifica e se mentre per Roma qualche valida ragione c’è, per la Banda Sacchetti invece se non siamo allo stupore ci manca poco considerando due playmaker a proprio disposizione come Travis Diener e Marques Green. Sfida comunque dai temi molto appetitosi, prevarrà il miglior attacco della Lega che arriva dall’Isola o la terza miglior difesa del campionato dell’Urbe? In estate due amichevoli in Sardegna, due vittorie per Sassari quindi battere la Dinamo per Roma è sempre difficile…
ACEA Virtus Roma
La battaglia contro Reggio Emilia ha riportato il sorriso in casa Virtus dopo le due sconfitte consecutive contro Siena (perdere in casa dei campioni d’Italia da sempre l’orticaria ai tifosi romani, c’è da capirli), ed in coppa contro il Bonn ma domani bisogna battere in casa Sassari come si è battuta Milano, un’altra squadra di livello. Ma se si vorrà vincere contro i sardi lo spartito dovrà necessariamente essere differente rispetto al playbook di giochi usato contro Reggio perchè sarà difficile, parecchio difficile se non quasi improbabile che i bombardieri dalla lunga di Meo Sacchetti possano ripetere il pessimo 19,2% da tre contro la Montepaschi di domenica sera, specie se si viaggia di media in attacco con un fatturato di 85,9 a gara, il migliore della Lega.
Però la difesa della Virtus Roma è un caposaldo come dicevo del team di Luca Dalmonte, questo è un dato sicuro considerando che Roma concede al massimo 72,4 punti di media agli avversari e, presumibilmente, la diga che verrà issata sul perimetro molto probabilmente sarà alzato ulteriormente se non allargato nel suo raggio d’azione. Semmai il coach imolese dovrà inventarsi qualcosa di diverso e di maggiormente incisivo nella qualità del gioco offensivo che è appunto uno dei punti dolenti di questa ACEA. Aspettando Jordan “Godot” Taylor nei panni del bel playmaker ammirato l’anno scorso, sperando che abbia compreso al momento come risalire la china del rendimento offensivo evitando quindi di prendersi responsabilità eccessive quando in campo ci sono altre ottime soluzioni per andare a canestro, le certezze d’attacco che sfoggia Roma sono oggi Phil Goss e Jimmy Baron. Tutti e due stan dando un apporto concreto alla causa romana, senza dimenticare la presenza di Trevor Mbakwe che non segna punti con enorme continuità ma che con la sua sola presenza riesce a creare quello spazio sufficiente a primi due per le loro soluzioni.
Latita al momento, in termini di continuità offensiva, l’ex della gara e cioè Quinton Hosley solo 4 canestri dal campo domenica contro Reggio Emilia su 11 tentativi e 2 di questi su palla rubata e quindi uno contro zero. Mancano a questa Virtus i suoi guizzi, le sue conclusioni, la sua pericolosità ma soprattutto i suoi punti perchè in teoria avrebbe dovuto rappresentare il principale riferimento in attacco dopo la partenza di Datome, ad oggi l’ala di New York viaggia ad un normale 11,2 con 45% da due equivoco ed un mortificante 24% da tre. E’ vero che recupera 2 possessi a gara (secondo solo a Oscar Thomas di Sassari), ma nel complesso ci si attendeva molto di più da lui.
Inoltre la panchina dell’ACEA continua a produrre pochi punti, questo è il problema principale da risolvere per Dalmonte, chi si alza dalla panca spesso fornisce il suo buon contributo spalle a canestro ma in fase di possesso non fornisce eguale apporto.
Contro Sassari dunque si dovrà cercare maggiore incisività in attacco, maggiore fluidità di manovra per mettere in crisi una difesa sarda che non è mai parsa granitica se messa alle strette (Bologna docet), cercando di evitare forzature ed attacchi “1 vs 2” o peggio, altrimenti la gara potrebbe chiudersi malamente considerando che la Dinamo vanta tra le proprie fila, come accennato prima, due “predatori” mica male come Oscar Thomas e Marques Green, in media rispettivamente 2,2 e 2 palle recuperate a gara. Occhio dunque a non essere troppo leggeri palla in mano, Sassari potrebbe punire in modo velenoso e senza appello e concentrazione al massimo per 40 minuti, valga ad esempio la trasferta che i sardi han portato a casa da Venezia: inizio pessimo, lenta risalita e vittoria finale a sfiorare i 100 punti, vietato distrarsi dunque e per quest’ACEA che al momento fatica a rendere con costanza nell’arco della partita, altro scoglio da superare.
L’allenatore Luca Dalmonte ha presentato la gara di domani così:
“Sassari ha un potenziale offensivo importante e di qualità, che la rende la miglior squadra del campionato sotto il profilo dei punti segnati. La Dinamo è la formazione che, rispetto a tutte le altre, utilizza di più il tiro da tre punti, con la percentuale migliore. Dal punto di vista offensivo Sassari è sicuramente squadra più temibile del nostro campionato, per filosofia e per sistema. Questo significa che la nostra performance difensiva dovrà essere di altissima qualità. La Dinamo può disporre di diversi quintetti all’interno di una stessa partita, anche con soluzioni non convenzionali come l’impiego di Caleb Green da 5 o Vanuzzo e Sacchetti schierati insieme da 4 e da 5. Dovremo essere camaleontici dal punto di vista difensivo, così come lo è Sassari dal punto di vista offensivo. Nell’ultima gara contro Reggio Emilia, soprattutto negli ultimi due quarti, abbiamo fatto uno sforzo importante e nei giorni successivi abbiamo avuto qualche acciacco di troppo, che ci ha condizionato negli allenamenti. Ci avviciniamo alla partita di domani consapevoli che, dal punto di vista mentale, sarà importante l’approccio alla lettura di ogni singolo possesso, sia in attacco che in difesa”.
Banco di Sardegna Dinamo Sassari
Nonostante la posizione di classifica sia più che soddisfacente, la sconfitta casalinga nel posticipo serale di domenica sera contro Siena è stata mal digerita dall’ambiente. Forse qualcosa non va, qualche malessere strisciante che comincia a fare capolino tra le fila dell’ex capolista? Certo è difficile parlare in negativo di questa Sassari comunque seconda in classifica, in fin dei conti una gara si può sempre sbagliare ma perdere in casa contro Siena priva di Hackett ed anche dell’ex Hunter e segnando appena 60 punti….
Sassari forse non ha preparato al meglio la sfida, appena Siena le ha tolto il tiro dal perimetro con facilità, il pezzo forte dell’attacco biancoazzurro, la luce in regia si è come spenta. Con il roster messo in piedi quest’anno dal Presidente Sardara forse sarebbe lecito, contro squadre di livello, giocare in modo diverso magari andando a colpire l’avversario dove appare più debole attaccando in questo caso il ferro e non limitarsi a tirare da fuori perchè a volte si rischia di più se il tiro non entra.
Forse è stato dato troppo spazio a Devecchi e Vanuzzo e con un Linton Johnson poco produttivo il quadro si è dipinto come non era pensabile: da potenziale capolista solitaria battendo Siena, sconfitta invece e secondo posto ai danni proprio della Montepaschi. C’è poi da gestire un pò meglio la Green Connection con un Caleb Green troppo esuberante, la palla persa nel finale ha probabilmente girato l’inerzia del match e con un Marques Green invece troppo piatto con il cuoio in mano, da sottolineare per lui i bei rimbalzi presi e questo già è tutto dire.
La Diener Connection invece bene con qualche riserva su Travis, mentre Drake ha tenuto la doppia cifra ma solo con 10 punti finali all’attivo, la gara peggiore da toppare se doveva essere prima o poi. Note liete da Oscar Thomas, che ha tenuto la squadra a galla spesso da solo. Ma, come accennavo prima, è difficile pensare che questa Dinamo possa ripresentarsi al Pala Tiziano con un’altra prestazione del genere. Perciò ci sta un pò di malessere dopo una sconfitta casalinga come quella subita contro una Siena non proprio in formato Eurolega ma probabilmente la squadra isolana attraversa una fase in cui per crescere si passa anche da queste fasi.
Quindi contro Roma si deve ripartire evitando di ripetere gli stessi errori di domenica sera senza dimenticare che questa Dinamo sembra “mancare” nei momenti importanti.
Precedenti: come già evidenziato, su 6 gare complessive disputate al momento, ben 5 sono le vittorie sarde e, nello specifico, l’unica vittoria di Roma risale al primo anno di Lega A della Dinamo, in panca per la Virtus c’era Boniciolli.
Arbitri: Terreni-Begnis-Seghetti
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, giovedì 26 dicembre 2013 alle ore 18:15.
Fabrizio Noto/FRED
Foto by Antonio Alfieri www.fotoinazione.it